Lo chiamano Megatron

"Calvin Ha le stesse mani di Megatron"

“Calvin ha le stesse mani di Megatron”

Quando tra 10 anni racconteremo le gesta di Calvin Johnson, sarà necessario parlare anche di Roy Williams, WR, settima scelta assoluta del draft 2004 dei Lions di Matt Millen, che in qualche modo s’è conquistato uno spazio in questa storia. È lui a “lasciar cadere” in pasto ai media e ai tifosi il soprannome che in qualche modo ci lancia verso il futuro (almeno qualcosa di diverso rispetto alle noiosissime iniziali abbinate al numero). Nella stagione da rookie del prodotto da Georgia Tech, sono già in tanti a strabuzzare gli occhi, lui, Roy Williams, lo marchia: “È Megatron, è un atleta differente: è più grosso e più veloce di me”.

Il riferimento al cattivo dei Transformer denota intanto il livello culturale del suo compagno di squadra, già è tanto che non abbia citato Dumbo o Bambi, ma soprattutto scappa un sorriso quando lui stesso si prende a paragone (“più di me”): aaaah, l’egocentrismo dei ricevitori ha pochi eguali. Ma Williams esce in fretta da questa storia, perché Megatron inizia a brillare di luce propria.

Con le giacchette gialle.

Megatron già trasformato ai tempi del college

In realtà lui già brillava, non a caso fu la seconda scelta assoluta del draft 2007, quello di Jamarcus Russell scelto prima di lui e di Adrian Peterson alla settima ai Vikings. A Georgia Tech, sotto la guida illuminata di Chan Gailey (ora HC dei Bills e prima HC ai Cowboys e OC ai Dolphins), Calvin gioca 37 partite, ricevendo quasi 3mila yard e mettendo a segno 29 TD, con il punto esclamativo proprio nell’ultima partita in Yellow Jacket, nel Gator Bowl vinto il primo giorno dell’anno 2007, contro la West Virginia di Pat White, Steve Slaton e Owen Schmitt. In quel match (che è stato anche la mia prima ammirazione del giocatore e che tengo segretamente custodito tra dvd e hd esterno, ndr) Johnson riceve per 186 yard, massimo in carriera collegiale, e segna 2 TD, nonostante i Mountaineers continuino a mandargli doppie se non triple coperture addosso. L’espressione “un uomo in mezzo ai bambini” di cui spesso si abusa, qui descrive bene la situazione. Megatron era già Megatron, ancor prima di diventarlo.

I primi anni di professionismo li passa a ricevere palloni scagliati da Jon “quest’anno ne vinciamo 10” Kitna, Daunte “non sono più” Culpepper, Dan “fuga dalla endzone” Orlovski e Drew “sono talmente inutile che non sanno nemmeno come insultarmi” Stanton. I risultati di squadra ne risentono, arriva la stagione da 0 vittorie, che non gli vieta però di ricevere 1331 yard e soprattutto di segnare 12 TD, leader stagionale assieme ad un certo Fitzgerald. Con la perfect season al contrario arriva anche la prima scelta assoluta 2008, che si trasforma in Matthew Stafford. Al netto degli infortuni del suo nuovo compagno di squadra, le cose cambiano sensibilmente: siamo però davanti ad uno dei pochi casi in cui è il ricevitore a fare le fortune del suo QB e non viceversa; con Megatron la finestra di ricezione diventa un portone, alla velocità e alla stazza che gli sono valsi il soprannome abbina una capacità di aggiustarsi rispetto alla palla, di separarsi dal difensore che lo eleva rispetto al resto del mondo. Siamo davanti all’evoluzione della specie.

Su un altro livello

Su un altro livello

Un ricevitore non può vincere le partite da solo, a patto che esista un ruolo che possa farlo nel football, ma i Lions grazie anche alle sue prestazioni conquistano i playoff la passata stagione, dopo un decennio pieno di assenza e iniziano questa stagione con ambizioni. Le cose non vanno per il verso giusto per la squadra, arrivano tante vittorie buttate nel cesso e cosa ancora più bizzarra dopo due brutte partite personali da 34 e 46 yard arriva il cambio di ritmo che però coincide 7 sconfitte consecutive. In questa striscia di 8 giornate, Calvin viaggia a 156,75 yard a domenica, sempre sopra le 100, due volte sopra le 200, l’ultima delle quali gli serve per infrangere uno dei muri più blasonati della NFL, le yard ricevute in una stagione, detentore Jerry “world” Rice. Datato 1995.

Megatron è a quota 1892 ed ha ancora 60 minuti da giocare per issare ulteriormente l’asticella per chi in futuro volesse confrontarsi con questo limite. Il gioco è cambiato, l’anno scorso in 3 QB (uno dei quali proprio Stafford), hanno superato le 5mila yard lanciate, con un quarto (Eli Manning) che l’ha solo sfiorate, in 2 (Brees con 5476 e Brady con 5235) addirittura sopra abbondantemente la soglia delle 5084 yard di Marino che durava da 27 anni. Si lancia di più (quest’anno Stafford è a soli 6 lanci tentati dal record di Bledsoe, 691, fatto nel 1994), si attacca di più, è sempre più difficile difendersi, ma soprattutto è aumentato l’atletismo dei protagonisti. Probabilmente questo record non durerà i 17 anni che durò quello di Rice, che nello stesso anno battagliò con Isaac Bruce, ma guardando gli anni delle miglior prestazioni stagionali il valore di Megatron esce ancora più amplificato: 1995, 1995, 1961, 2002, 2003, 1995, 2011 (sempre lui), 1999, 1999. Insomma si attaccherà con molta più facilità, ma certi livelli sono ancora indicativi per descrivere la grandezza di un giocatore, non può essere derubricato esclusivamente come figlio dei tempi.

Nell’ultima settimana, un occhio particolare sarà rivolto verso le yard corse da Adrian Peterson: ne servono 208 per battere Dickerson e 102 per diventare il settimo iscritto al club delle 2000 yard. Non ci dimenticheremo di aggiornare il conteggio dei sack che metteranno a segno J.J. Watt e Aldon Smith: ne mancano 2 al primo, 3 al secondo per eguagliare i 22,5 messi a segno da Strahan nel 2001 e le offensive line di Indianapolis (40 sack concessi sinora) ed Arizona (56) potrebbero non riuscire ad opporre molta resistenza permettendo di superare una soglia che è parsa stregata negli ultimi anni, con Jared Allen e DeMarcus Ware (2 volte) che si sono fermati ad un passo dal batterla.

Intanto, però, godiamoci i numeri di Megatron, con una sonora pernacchia alla maledizione della copertina di Madden.

madden megatron

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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2 risposte

  1. 21 Agosto 2013

    […] dei Lions gira sostanzialmente intorno al proprio ricevitore numero 1, numero 2 e anche numero 3: quel Calvin Johnson di cui parlavamo all’inizio. Raddoppiato, triplicato e occasionalmente anche con quattro […]

  2. 3 Settembre 2013

    […] dei Lions gira sostanzialmente intorno al proprio ricevitore numero 1, numero 2 e anche numero 3: quel Calvin Johnson di cui parlavamo all’inizio. Raddoppiato, triplicato e occasionalmente anche con quattro […]

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