I New England Patriots dopo lo tsunami

Ripartiamo da qui

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I New England Patriots sono la squadra copertina della NFL dell’ultimo decennio, i più vincenti, i più chiacchierati, i più amati e odiati. In tutto questo però, fa pensare il fatto che, pur essendo i dominatori della propria division (non vinta una sola volta negli ultimi 10 anni, causa infortunio a Brady) e sempre tra le favorite per la corsa al Vince Lombardi Trophy, non vincono il Super Bowl dal 2005.

La coppia Belichick-Brady è ancora in sella e solo questo determina la gran parte delle possibilità di vittoria, ma negli ultimi mesi di offseason sembra che il mondo dorato dei Patriots si stia sgretolando, facendo nascere negli analisti e anche in qualche tifoso il dubbio che la puntata annuale su New England nella corsa al titolo non sia più così sicura.

E’ iniziato tutto con l’addio a Wes Welker, go to guy per eccellenza di Brady, passato guarda caso a ricevere i palloni dell’acerrimo rivale di tutti questi anni, Peyton Manning. Una perdita che crea un buco abbastanza grosso da coprire nella gestione dell’attacco gestito da Josh McDaniels, in cui Welker pur non segnando molti touchdown, era di gran lunga il ricevitore più impegnato e quello su cui si basavano molti dei giochi offensivi di New England.

Per cercare di sostituire in qualche modo l’assenza del piccolo grande uomo, la dirigenza ha deciso di puntare su un clone, Danny Amendola, ex receiver dei St Louis Rams, stesso college d’appartenenza, caratteristiche fisiche simili e capace di essere efficace nelle zone dove il neo Broncos era solito fare la differenza. Il tutto certo ad un livello inferiore, con un grande punto di domanda sulla tenuta fisica, dato che negli ultimi due anni ha giocato solo 12 partite.

Le problematiche più rilevanti però riguardano il reparto che di fatto è stato l’artefice delle fortune di New England negli ultimi anni: i tight end, perché Rob Gronkowski ha subito l’ennesima operazione degli ultimi mesi, stavolta alla schiena, e la possibilità che sia attivo per week 1 sono abbastanza limitate, mentre Aaron Hernandez ha pensato bene di diventare il primo sospettato in un caso di omicidio di primo grado (qui un’analisi a caldo), dai contorni che diventano sempre più incredibili con il passare dei giorni, subendo un arresto in diretta nazionale e il taglio immediato da parte dei Patriots, ansiosi di togliere il nome della franchigia da una storia che potrebbe portare a scenari alquanto scabrosi.

Nel reparto WR, oltre ad Amendola, lo spot di secondo ricevitore lasciato vacante da Brandon Lloyd sarà probabilmente preso a turno dall’ex Bills Donald Jones e dal rookie Aaron Dobson, da Marshall, scelto al 2° giro dell’ultimo Draft, anche se gli allenamenti primaverili hanno mostrato il runningback Shane Vereen schierato come ricevitore aggiunto e più di qualcuno pensa che alla fine sarà lui il più produttivo in fase di passing game dietro ad Amendola.

Tra i tightend, invece, si dovrà attendere il training camp ufficiale per vedere se Belichick vorrà muoversi nella free agency, per recuperare qualche veterano da usare come valvola di sicurezza in attesa del ritorno di Gronkowski.

Considerato il fatto che Brady, dei 34 td pass dell’anno scorso, 29 li ha lanciati a giocatori che non fanno più parte del team o sono incerti per l’inizio della stagione, l’unica certezza per l’attacco di New England, ad oggi, è il reparto corse, quello che in tutti questi anni è stato sempre considerato un contorno o un complemento minore, mentre ora diventa quasi imprescindibile.

Stevan Ridley è esploso nel suo secondo anno in NFL, correndo più di 1200 yards con 12 touchdown, e in questo, viste le premesse, e il maggior coinvolgimento, potrebbe diventare un top5 del ruolo, mentre Vereen, oltre al coinvolgimento nel passing game, potrebbe avere un ruolo importante nei terzi down ed aumentare l’utilizzo nelle situazioni di red zone. Senza dimenticare Brandon Bolden, che nell’anno da rookie ha mostrato di poter essere importante per l’attacco, chiudendo con quasi 5 yards di media a portata, nonostante (o grazie?) i pochi snap a disposizione.

A protezione...di una stagione

A protezione…di una stagione

Sicuramente Belichick e McDaniels, visti i numerosi problemi, punteranno molto sul reparto che probabilmente è al momento il migliore dell’intera NFL, la offensive line, con il quartetto Solder, Mankins, Connolly e Vollmer che la farà di nuovo da padrone. Se l’offensive line saprà ripetere le prestazioni di questi anni, l’attacco potrà sicuramente sopperire alle perdite di questa offseason.

La difesa ha sostanzialmente mantenuto le presenze della passata stagione e dovrà sicuramente aumentare sensibilmente il suo impatto nella prossima, soprattutto visto che proprio la mancanza di solidità è stata decisiva nelle sorti dei Patriots degli ultimi due playoff.

La pressione sui quarterback avversari è stata molto deficitaria, e nel Championship perso contro Baltimore, l’aver lasciato a Flacco tanto tempo per lanciare ha fatto la differenza, perciò la front seven e in particolar modo la coppia Chandler Jones e Rob Ninkovich dovrà elevare il proprio contributo: il primo ritornando a mostrare i lampi di talenti della prima parte di stagione da rookie, fino all’infortunio alla caviglia che l’ha di fatto fermato, mentre Ninkovich continuando a progredire nel numero di sack, sempre migliorato negli ultimi tre anni.

Per il resto, visto che il trio di linebacker Mayo, Spikes, Hightower, a cui va aggiunto il solito mastodontico Vince Wilfork nel mezzo della D Line, ha dimostrato di essere un fattore importante nella run defense, la difesa sul passing game contro QB come Peyton Manning, Flacco, Schaub e Roethlisberger, passerà dalle prestazioni della secondaria, in cui Aqib Talib ha mantenuto il suo posto di cornerback primario, con un contratto annuale, guadagnato grazie alle sue gesta in campo dal suo arrivo a Foxboro e necessario anche considerando che Alfonzo Dennard, steal del Draft 2012, si è fatto beccare per DUI e potrebbe subire una lunga sospensione da parte della NFL e addirittura il taglio, vista la politica usata da Kraft e Belichick in questi casi.

A quel punto, nel caso peggiore, lo spazio dell’ex rookie verrebbe occupato da Kyle Arrington, mantenuto a roster con un’estensione triennale, nonostante un 2012 alquanto deludente che gli aveva fatto perdere il posto a favore di Dennard.

Se il contributo dei cornerback rimane in standby, la certezza del valore di Devin McCourty all’interno della difesa dei Patriots è sicura, vista l’eccezionale prima stagione da free safety, dopo il passaggio dal ruolo di cornerback all’inizio di ottobre, chiusa con 82 tackle, 5 intercetti, 3 fumble e 13 pass deflected, ancor più in previsione di un affiancamento ad un veterano come Adrian Wilson, unica acquisizione difensiva dalla free agency, chiamato a dare leadership al reparto, con l’esperienza e la fisicità dimostrata nei tanti anni agli Arizona Cardinals.

In definitiva questo per New England è un anno di difficile analisi, visti i gravi problemi di gestione del roster, ma Belichick e Brady hanno ampiamente dimostrato di poterli sempre superare con volontà, abnegazione nel produrre schematiche di gioco e sicurezza nei propri mezzi.

Nonostante tutto, anche nella nuova stagione che incombe, tutti dovranno ancora fare i conti con i New England Patriots nella corsa ai playoff e al Super Bowl.

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3 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Donald Jones (leggo) è stato appena tagliato, chi capisce qualcosa nel reparto WR/TE dei Pats è bravo…se non fossero allenati da BB e “lanciati” da Brady li definiremmo “disperati”

  2. Teo ha detto:

    Infatti…mossa per risparmiare 200k di bonus sul TC e 250k sul roster…veramente strano. Ora è tutto in mano ai rookies, notoriamente non la via principale seguita da Belichick in sti anni. Dobson probabile titolare, con un occhio all’undrafted FA Kenbrell Thompkins da Cincinnati. Anche se come ho scritto nell’articolo è molto probabile che il WR2 “reale” della squadra sarà Vereen

  1. 8 Agosto 2013

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