L’ingrediente sbagliato

Dovete preparare una cena per la ragazza della vostra vita, per il piatto principale occorrono 2 ingredienti, del primo vi servono 100 grammi e del secondo 500, andate al supermercato con un budget di 10 euro, tenendo conto che il costo al kilo è uguale per ogni tipo di qualità del rispettivo ingrediente, voi cosa fate: spendete 8 euro per il primo e i restanti 2 euro per il secondo, che sarà quindi di qualità molto inferiore? O fate l’inverso e quindi equilibrate la spesa ? A meno che non siate dei cuochi tremendi penso che scegliete la seconda opzione no? E allora perché non si ragiona allo stesso modo quando si parla di draftare runningback e uomini di linea?

In una squadra di football ci sono generalmente 5 OL e 1 RB, e per avere un gioco di corsa efficace tutti devono dare il proprio contributo, ma considerando i puri numeri viene subito da pensare che l’importanza degli uomini di linea offensiva dev’essere 5 volte più decisiva di quella del solo runningback, tanto che quando un RB corre poche yard si tende a giustificarlo dicendo che non è stato aiutato dalla sua linea offensiva che non gli ha aperto i buchi necessari. Il passo logico seguente sarebbe quello che quando si deve decidere quale giocatore scegliere al draft si debba pensare prima a prendere un OL (che tra l’altro è importante anche in un altro settore del gioco: il gioco su passaggio, ma su questo torneremo dopo) e solo dopo un RB, prima a rinforzare il reparto 5 volte, o quasi, più importante e poi l’altro no? I RB scelti dovrebbero essere circa 1/6 dei giocatori di linea offensiva scelti, ed invece sono solo 1/3 di quelli scelti.

Indipendentemente dal tipo di difesa giocata inoltre, anche il numero dei defensive lineman (i primi a dover difendere contro le corse) presenti in campo è superiore di 3 o 4 volte quello dei runningback, ed invece il dumero dei DL scelti al draft è solo di poco superiore al doppio dei RB selezionati, senza considerare poi che anche i DL, come gli OL, sono importanti anche nella fase del gioco di passaggio. Ma è ovvio no? Non abbiamo ancora considerato il fatto che i RB sono più soggetti agli infortuni rispetto agli altri ruoli e quindi è normale che ne vengano scelti di più.

Questa sarebbe un’obiezione sensata se non si considera che nel primo giro, quando il costo dei giocatori è maggiore e quindi il loro valore più alto e quello che si perde in caso d’infortunio più grave, il rapporto tra RB e OL scelti è ancora più sbilanciato: dal 2000 al 2012 nel primo giro sono stati scelti 50 offensive lineman e 35 runningback! Sbaglio o c’è qualcosa che non va?

C’è un’altra cosa che non abbiamo ancora considerato: l’NFL sta diventando, giustamente anche, una pass-league, una lega dove si lancia molto perché ti fa guadagnare in media più yard. Ovviamente non si dovrebbe lanciare sempre perché si deve cercare di “tenere onesta”, come si dice in gergo, la difesa avversaria, cercare di farla pensare, non rendere evidente quale sarà il prossimo gioco. Studi statistici suggeriscono che il mix ideale tra lanci e corse dovrebbe essere 67% di lanci e 33% di corse (squadre come Saints, Colts, Packers e Patriots negli scorsi anni hanno seguito abbastanza pedissequamente questa teoria), e quindi considerando il numero di giocatori, sia di attacco che di difesa, coinvolti nei giochi di corsa o di passaggio, le squadre NFL dovrebbe scegliere più o meno 32 giocatori in altri ruoli per ogni RB scelto.

Considerando che nell’NFL attuale si cerca sempre di ruotare i RB, sia per non stancarli troppo sia per presentare alle difese avversarie giocatori con caratteristiche tecniche diverse in modo da sorprenderli o comunque non farli abituare a vedere sempre una stessa cosa, possiamo pure vedere questo rapporto come un po’ troppo esagerato, ma comunque non siamo neanche lontanamente vicini all’attuale rapporto di scelte.

E’ normale che ci sono poi i fenomeni alla Adrian Peterson che esulano da questo discorso, ma per ogni “All Day” che viene scelto al primo giro ci sono almeno 5 Cedric Benson (quarta scelta assoluta che in carriera ha una media sotto le 4 yard a portata) che danno maggiore forza a questo discorso, anche perché poi spesso la classifica dei RB è piena di giocatori scelti in fondo al draft o addirittura andati undrafted (non solo i GM NFL tendono a scegliere troppo in alto i RB, ma a quanto pare scelgono pure quelli sbagliati…). Ecco un grafico interessante a riguardo (grafico realizzato, non da me, su dati presi da Pro-football-reference.com) che mostra la relazione tra la media a portata di 90 RB e la loro posizione di scelta al draft:

RB

Vedete un trend? Una relazione? No, perché, semplicemente, non c’è. I RB scelti prima non corrono mediamente di più di quelli scelti dopo, perché la verità è che si stanno intrecciando dati sbagliati e non si sta considerando dove sono stati scelti gli altri, diciamo anche più importanti, fattori impegnati nel gioco di corsa: gli offensive lineman! Oppure, meno prosaicamente, l’NFL non sa giudicare e scegliere i RB, che forse è pure peggio.

Il football è cambiato da allora

Il football è cambiato da allora

Ma allora perché le squadre NFL s’intestardiscono a scegliere prima i RB? Probabilmente perché una delle vecchie regole del football è quella che “non si va da nessuna parte senza un gioco di corse”. Il problema è che questa regola è datata perché è cambiato il modo di giocare a football, e soprattutto viene vista dalla prospettiva sbagliata e si cerca la strada sbagliata o comunque più lunga per cercare di soddisfarla.

Nel football moderno non è importante correre tanto, è importante farlo bene e soprattutto farlo con efficacia quando è necessario, quando la difesa se lo aspetta, è importante nascondere i giochi di lancio dietro a giochi di corsa ed è importante scegliere gli uomini giusti per farlo. L’importanza del singolo runningback è stata probabilmente sopravvalutata o quanto meno non adeguata allo scorrere del tempo e all’aggiornamento del football e molte squadre ne pagano e ne pagheranno le conseguenze.

Guardando le scelte fatte allo scorso draft si potrebbe pensare che il trend sta cambiando, e vedendo il successo del gioco di corsa di squadre come i 49ers che hanno pesantemente investito in offensive lineman al primo giro e preso diversi RB ma tutti nei giri medi, si può pensare che stiamo per assistere ad un cambiamento di filosofia abbastanza epocale nel football professionistico, ma non bisogna dirlo troppo ad alta voce perché la National Football League si è sempre rivelata come un grosso e lento elefante che non vuole mai cambiare strada ma che è testardo nel seguire la sua via almeno fino a quando non la trova impossibile da percorrere.

angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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4 risposte

  1. azazelli ha detto:

    E’ tutta colpa di Barry Sanders…
    Il fatto è che il RB che piglia e salta 2 3 avversari, rompe 2 placcaggi e si invola in meta ha creato un mito che non esiste o se esiste ce n’è uno ogni 10 anni, per il resto è uno dei mestieri che più dipendono dal lavoro di qualcun altro in uno sport in cui questa è una caratteristica abbastanza comune, ma che nel running game secondo me si esalta ancora di più.

    Generalizzando: scegliere il RB al primo giro è sexy, scegliere un uomo di linea è vincente. E’ anche vero, come accennato nel pezzo, che è forse il ruolo che in questi anni sta avendo una carriera media più corta rispetto agli altri (il muro dei 30 anni…si dice), trovo quindi ancora più sbagliato di investire un primo giro su un RB, quello di spenderci soldi in FA, pescando veterani: poi ovviamente ci sono eccezioni in entrambi i campi (1° rounder e free agent), ma di massima mi pare che questo sia concettualmente un discorso logico. A Steven Jackson (potrebbe essere una delle eccezioni, ma perché è un fenomeno, anche se a ben vedere nemmeno Tomlinson ha fatto eccezione a questa cosa), Mendenhall, Turner (è ancora senza squadra, vero?), ecc…ecc…il compito di smentirmi (come sempre!)

    Detto questo io angy non lo manderei a comprare nemmeno una scatolette di tonno!!

  2. angyair ha detto:

    Se le ritrovo ci sono alcune statistiche sull’età a cui un RB inizia a calare le sue yard per media a portata che sono quasi sconvolgenti! Firmare un RB in free agency è, da statistica, sbagliato. Se il football non è “uno sport per vecchi”, il ruolo del runningback ancora meno.

  3. paperone84 ha detto:

    Il discorso è molto interessante, ma penso che l’analisi numerica sia “sbagliata”: mediamente nel primo giro vengono scelti i tackle, lasciando le guardie e i centri a giri più bassi. Diciamo che un rapporto 2.5/1 dovrebbe essere quello più verosimile.
    Ma allora perché siamo ancora distanti da questo numero? Io penso per 2 ragioni:
    -la prima è che non tutti sono capaci di trovare running back forti a qualunque giro (volevo scrivere “non tutti sono dei Mike Shanahan capaci di far diventare trattori dei Mike Bell qualunque”, ma mi scocciava fare copia e incolla del nome, visto che non lo so ancora scrivere);
    -la seconda la chiamerei “Reggie Bush effect”, cioè fa figo (leggi, richiama interesse, fa vendere magliette, richiama tifosi) scegliere un giocatore forte, che al college ha fatto da ottimamente in su. E poi c’è sempre la speranza che si riveli un nuovo AD.

  4. angyair ha detto:

    Si, ma è sbagliata l’ipotesi che non devi scegliere al primo giro guardie e centri! Devi scegliere OL forti, in quale posizione giocano è irrilevante.
    Le fortune dell’attacco via terra delle squadre di Shanahan dipende dal tipo di schema giocato (zone blocking che ha, sostanzialmente, 2 giochi) e dall’abilità di scegliere gli uomini giusti per giocarlo, sia OL che RB, e dalla grande abilità nell’allenarlo (c’è un ottimo articolo a riguardo in questo libro: http://smartfootball.com/book).

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