L’insostenibile leggerezza del Pro Bowl

5 pro bowler

5 pro bowler

Per iniziare un breve riassunto delle reazioni dei giocatori quando sanno di dover giocare il Pro Bowl, più o meno va così:

Aaron Rodgers: “Dai?! Il Pro Bowl? Quello dove i QB selezionati devono pagare la vacanza alle Hawaii per una settimana alla propria linea??? Cioè io devo pagare tutto a ‘sti 5 stronzi?!?!? No grazie, quest’anno passo….”

Matt Ryan: “Solo se mi fate giocare i primi 2 quarti, anzi mi son pure rotto la spalla eh, so che te lo dicono tutti, ma questo è vero!!”

Tony Romo: “Perché a me non mi chiama nessuno?! Avete perso il numero?? Vabbè, tanto io avevo un torneo di golf in Messico!”

Eli Manning: “Oh, visto che non devo battere i Patriots al Super Bowl, quasi quasi vengo…ah, avete bisogno di me solo se Ryan, Rodgers e Griffin non ce la fanno, uhm…cioè sono la quarta scelta? Ah…pure Brees prima di me….avete chiamato pure Cutler?! Uhm…Cutler no, va bene dai…vengo!”

Tom Brady: “No no…io no, la Domenica dopo devo giocare il Super Bowl…eh?! Flacco??? Che?!? No oh, io la settimana dopo DEVO DA GIOCARE IL SUPER BOOOOWL!!”

Jacoby Jones: “So che non mi crederete, ma davvero, io devo giocare il Super Bowl”

Tim Tebow: “You will never see bla bla bla, God bless you”

E così via….

Negli ultimi anni il Pro Bowl è stato spostato sia a livello temporale (la settimana tra i championship e il Super Bowl, piuttosto che dopo) sia a livello geografico (con il tentativo di farlo giocare nella città che ospitava la finale la settimana successiva, per poi riportarlo alle Hawaii), Roger Goodell l’anno scorso si è posto la domanda: “ma ci serve sta cosa?”, aspettiamo ancora la risposta.

Annotato che ormai ai giocatori interessa il giusto giocarlo (gli danno pure 5mila dollari per la presenza, che diventano 10 mila se vincono, speriamo finiscano in beneficenza, almeno…), partiamo ora dall’aspetto tattico che è intrinseco in uno sport come il football che mal si accoppia all’aspetto circense che inesorabilmente questo tipo di manifestazione ha: prendiamo il basket, che pur negli ultimi 5 10 anni ha visto scemare anch’esso un po’ l’interesse attorno all’all star game, però a qualche giovane ancora piace l’idea di vedere il passaggio con il gomito, la schiacciata con 5 passi, ma facendo 720° in aria e così via, quelli che lo sanno fare sono pochi, loro, i “migliori” della NBA, lo fanno, io mi diverto…è proprio un po’ come al circo, può funzionare (se non si esagera). Il football invece è uno sport che si basa sull’agonismo se togli l’intensità anche vietando aspetti del gioco “pericolosi” come i blitz ad esempio, ne viene fuori una porcheria: è un po’ come fare un all star di ciclismo e dire ai corridori “però andate piano!!” (ecco come si sconfigge il doping…).

L’all star game NBA poi, escludendo la deriva degli ultimi anni, ha anche prodotto delle pagine che hanno aiutato e non poco l’espansione mediatica della Lega a partire dalla gara delle schiacciate con MJ contro Wilkins che è diventata leggendaria, fino a quella di Oakland con Vince Carter, senza trascurare gli appunti tattici che ha fornito per esempio quel Mutombo+4 piccoli da dove è nato il (quasi) successo dei Philadelphia 76ers di Larry Brown. Vi sfido a ricordare un evento per cui uno dei Pro Bowl passati abbia generato interesse mediatico, tolte le camicie hawaiane che facevano indossare ad Andy Reid.

Giochini

Giochini

Parlano di inserire dei “giochini” che peraltro, pur se non molto pubblicizzati (per fortuna), fanno già parte nei giorni precedenti alla “gara”: qualcosa tipo lanciare un pallone dentro ad un bidone posto 50 yard più avanti, uscire dalla piscina saltando, colpire la campana della chiesa del paese con un field goal, saltare dentro una macchina ed uscire dall’altra parte, tipo Bo e Luke su “Hazard”, ma più difficile, rompere un muro di cartongesso e ricevere il pallone che nel frattempo è stato sparato in quella direzione, ah no…questi sono i video pubblicitari della NFL di qualche anno fa, no davvero, il football merita rispetto, non queste pagliacciate.

Ecco centrato il punto: per me il Pro Bowl è una mancanza di rispetto nei confronti del gioco che invece dovrebbe rappresentare. L’anno scorso l’Associated Press l’ha paragonato ad una lotta a cuscinate. Mi si dice: “però a livello contrattuale, quando un giocatore va a negoziare un rinnovo può far pesare il fatto che ha giocato tot pro bowl o addirittura sono presenti delle clausole che garantiscono bonus proprio grazie alla partecipazione a questa buffonata”, bene diamo i premi ai migliori per ruolo, una stretta di mano, una pacca sulla spalla e il “procuratore” è contento lo stesso, no?? Ci sta già il team all-pro, dividiamolo per conference e siamo a posto così.

Chiudo questo sfogo molto “da anziano” tornando sul discorso iniziale, perché oltre tutto, se poi non ci vuole andare quasi nessuno e tocca chiamare la prima, la seconda, la terza riserva per quel ruolo, che senso ha?! Con questo metodo, quest’anno Russell Wilson che (giusto o sbagliato) era classificato come sesto, su sedici, giocherà il Pro Bowl, il tutto senza correre troppo, mi raccomando.

Vabbè, buon Pro Bowl a tutti…ma proprio a tutti eh:

Peyton Manning, Tom Brady, Matt Schaub, Andrew Luck, Arian Foster, Jamal Charles, Ray Rice, C.J. Spiller, Vonta Leach, Marcel Reese, AJ Green, Andre Johnson, Reggie Wayne, Wes Welker, Demaryius Thomas, Rob Gronkowski, Heath Miller, Jermaine Gresham, Owen Daniels, Joe Thomas, Duane Brown, Ryan Clady, Andrew Withworth, Logan Mankins, Marshall Yanda, Wade Smith, Richie Incognito, Zane Beadles, Maurkice Pouncey, Chris Myers, JJ Watt, Cameron Wake, Elvis Dumervil, Geno Atkins, Chris Wilfork, Haloti Ngata, Kyle Williams, Randy Starks, Von Miller, Tamba Hali, Robert Mathis, Justin Houston, Jerod Mayo, Derrick Johnson, Champ Bailey, Jonathan Joseph, Antonio Cromartie, Ed Reed, Ryan Clark, Jairus Byrd, Eric Berry, Laron Landry, Dustin Colquitt, Phil Dawson, Jacoby Jones, Joshua Cribbs, Matthew Slater, John Denney, Aaron Rodgers, Matt Ryan, Robert Griffin, Drew Brees, Eli Manning, Russell Wilson, Adrian Peterson, Marshawn Lynch, Frank Gore, Doug Martin, Jerome Felton, Calvin Johnson Brandon Marshall, Julio Jones, Victor Cruz, Vincent Jackson, Larry Fitzgerald, Tony Gonzalez, Jason Witten, Kyle Rudolph, Joe Staley, Russell Okung, Trent Williams, Jermon Bushrod, Mike Iupati, Jahri Evans, Chris Snee, Josh Snitton, Max Unger, Jeff Saturday, Jason Pierre-Paul, Julius Pepper, Jared Allen, Justin Smith, Henry Melton, Gerald McCoy, Ndamukong Suh, Aldon Smith, DeMarcus Ware, Clay Matthews, Chad Greenway, Anthony Spencer, Ryan Kerrigan, Patrick Willis, Navorro Bowman, Daryl Washington, London Fletcher, Charles Tillman, Tim Jennings, Patrick Peterson, Dashon Goldson, Earl Thomas, Thomas Decoud, Donte Whitner, William Moore, Thomas Morstead, Blair Walsh, Leon Washington, Lorenzo Alexander, Don Muhlbach.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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4 risposte

  1. angyair ha detto:

    Sai come la penso io sull’argomento, ma comunque per i giocatori è importante a livello mediatico e quindi non so se verrà mai cancellato. Tra l’altro Peyton Manning ha fatto pure un appello ai giocatori per impegnarsi di più in modo da convincere Goodell a mantenerlo in vita…. Chissà, vedremo (non il Pro Bowl ovviamente).

  2. azazelli ha detto:

    Per quello che sono riuscito a vedere (primo tempo) prima di addormentarmi direi non male, molto, ma molto meglio rispetto agli ultimi anni, poi non so se dopo è “sbragato”.

  1. 15 Aprile 2013

    […] innanzitutto lungi da me prendere il Pro Bowl a mo’ di prova inconfutabile, la partita (come già scritto su queste pagine) è una farsa e non è attraverso ad una convocazione per la partita “delle stelle” che […]

  2. 19 Maggio 2016

    […] innanzitutto lungi da me prendere il Pro Bowl a mo’ di prova inconfutabile, la partita (come già scritto su queste pagine) è una farsa e non è attraverso ad una convocazione per la partita “delle stelle” che […]

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