Philadelphia Eagles – Buttarsi in acqua per imparare a nuotare

"Sì, se posso firmo anche te..."

“Sì, se posso firmo anche te…”

A Philadelphia hanno cambiato tutto sul serio (non come a Dallas: la disastrosa campagna del 2012 ha portato la fine dell’era Andy Reid, secondo alcuni (ingrati?) tifosi addirittura con qualche anno di ritardo. Reid ha portato gli Eagles a fasti che la città dell’amore eterno non aveva praticamente mai vissuto, ma probabilmente in queste ultime stagioni aveva perso un po’ il polso della situazione, tra deliri di onnipotenza (la nomina di Juan Castillo defensive coordinator su tutti, lui che aveva ben lavorato in attacco, per lo più con la linea) e scelte coraggiose, ma che non hanno pagato dividendi (sì sto alludendo a Michael Vick, ma anche, in generale, ad una tattica in free agency più da all in pokeristico che da progettazione da football).

Il saper non ingolfare mai il cap è una delle qualità che più viene riconosciuta alla gestione degli Eagles, solo grazie ad essa è stata possibile la rivoluzione copernicana messa in atto questa primavera, prima con la nomina, sofferta ed ad un certo punto quasi a sorpresa, di Chip Kelly come capo allenatore e poi con l’aggiunta di più di 20 giocatori nuovi, molti dei quali dovranno rendere realtà la nuova filosofia offensiva e difensiva portata da quello che ad Oregon, con i Ducks, ha in qualche modo ridefinito alcuni aspetti del gioco.

L’up-tempo è però solo uno degli aspetti “kellyani”, forse il più appariscente, a cui le “aquile” dovranno lavorare, non sono nemmeno così convinto che basti un training camp per imparare un sistema che ha bisogno di tempo per essere digerito (ai Patriots quest’anno ne abbiamo avuto solo un assaggio, per restare in NFL), ma in questo caso è davvero tanta la curiosità e tante possono essere le congetture che si possono fare finché non li vedremo in campo. Di sicuro dal punto di vista offensivo le carte nel mazzo sono tante, forse troppe e non tutte inizieranno la partita a settembre, a partire dal reparto di QB: a proposito di congetture, ma siamo così sicuri che Vick è il QB che vuole Kelly? Così a naso non sembrerebbe il più adatto al gioco che abbiamo visto fare ai Ducks. Dietro c’è tanta gioventù (Foles, Barkley…) e qualche sorpresa potrebbe venire fuori nei prossimi mesi. Per il resto nelle skill position sono arrivati atleti più o meno “trombati” da altre situazioni, penso a Felix Jones (ex Cowboys), ad Arrelious Benn (ex Bucs) e Greg Salas (ex Rams), ma soprattutto Chip credo preghi affinché resti sano LeSean McCoy, giocatore che potrebbe veder esplodere ulteriormente le sue quotazioni in mano al nuovo capo allenatore.

"Chi era quello che faceva battute su di me?"

“Chi era quello che faceva battute su di me?”

Un altro di quelli che sembrano avere le caratteristiche fisiche e atletiche perfette per il nuovo sistema offensivo è Lane Johnson, scelto alla quarta assoluta e capace di andare a bloccare al secondo se non terzo livello come fosse un FB. Ecco forse è un po’ strano che sia stato l’unico innesto nel reparto che è stato il punto debole maggiore nella scorsa stagione e che forse il coaching staff conta di riporta a livelli alti semplicemente recuperando alcuni infortunati importanti (Kelce e Peters) e aggiustando il rendimento di alcuni veterani spinti da voglia di rivalsa. L’importante è che restino lontano dalle gare clandistine di automobili (andate però a dirglielo voi a Peters, 193cm per 154Kg, che non si fanno….).

In difesa è cambiato tutto, completamente nuovo il reparto delle secondarie che vede salvarsi due giovani (Brandon Boykin e Nate Allen), ma per il resto vive una rifondazione completa. Mentre il front seven cambia innanzitutto la disposizione in campo e cerca di capire se Trent Cole può avere una sistemazione efficace al suo interno. Parliamo del miglior giocatore della difesa di Philadelphia che viene messo in discussione superati i 30, non è detto che sia una conversione automatica, sembra quanto accaduto qualche stagione fa a Mario Williams.

Per concludere, prima delle ultime pillole, si può riassumere l’offseason degli Eagles con questa massima: non si può imparare a nuotare, senza buttarsi in acqua, loro l’hanno fatto, si sono buttati, tra qualche mese scopriremo se affogheranno, se si limiteranno a stare a galla o se sarà già tempo di vincere i 400 misti.

Matt Barkley me lo sono tenuto per questa parte del pezzo, secondo me è molto più adatto al vestito di Kelly, di quanto lo possa essere Vick, non dico che sia più forte e non so se sia già pronto per vestirlo, ma non sarei per nulla sorpreso, se il progetto di Kelly diventerà vincente, che lo faccia con Barkley come franchise QB.

Il reparto TE: sono passati i tempi in cui il TE era talmente poco considerato, che si faceva meno fatica a ricordare il nome della guardia di destra, piuttosto di chi ricopriva questo ruolo. Philadelphia ha creato un bel mix, Casey è un tutto fare che ricoprirà un ruolo importante nel muovere la catena, Ertz è più playmaker e Celek conosce l’ambiente, ormai è così scontato avere 2 TE, che a Phila son sicuro vorranno utilizzarli con continuità tutti e 3.

Isaac Sopoaga mi dicono sia sul viale del tramonto, di Bennie Logan in fase di draft ne ho lette di molto positive, anche se forse gli manca qualche chilo, il NT nella 3-4 forse è ancora più importante che l’OLB, di qui passano fortune e sfortune della stagione Eagles.

-Non ricordo precisamente il punto nel quale Connor Barwin è diventato un pass rusher da 36 milioni di dollari per i prossimi 6 anni, devo essermi distratto….

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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2 risposte

  1. 4 Luglio 2013

    […] Continua a leggere su “Quel che passa il convento” […]

  2. 27 Agosto 2013

    […] Philadelphia Eagles […]

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