Vettel IV

Le lacrime di un giovane campione: ancora non sa cosa lo attende

Le lacrime di un giovane campione: ancora non sa cosa lo attende

Era il 14 Novembre del 2010 quando un giovane appena ventitreenne proveniente da Heppenheim, un piccolo paesino tedesco,  nella sera di Abu Dhabi si apprestava a vincere il suo primo titolo mondiale in Formula 1, diventando il pilota più giovane a conquistare un mondiale. Sono passati 4 anni, quel ragazzino è cresciuto, ma non ha smesso di vincere: 4 titoli mondiali in 4 anni, 36 vittorie, 43 pole, 59 podi. Tutto in soli 137 GP disputati. Questi sono solo alcuni numeri di Sebastian Vettel. Nella classifica dei titoli vinti ha già dietro di sé nomi illustri quali Senna, Piquet, Lauda, Stewart; ha eguagliato Alain Prost e ora nel mirino ha Juan Manuel Fangio e il suo idolo d’infanzia Michael Schumacher. E a soli 26 anni ha ancora tutto il tempo per raggiungerli.

A questo punto la domanda sorge spontanea: Vettel è il più forte pilota di tutti i tempi? Alla sua età sì, perché a 26 anni Schumacher aveva vinto solo 2 titoli (’94-’95 con la Benetton), Prost e Senna erano ancora a quota 0, Lauda si apprestava a vincere il primo titolo. E se si rapporta il numero dei GP disputati alle vittorie, Seb è al 30% contro il 29% di Schumacher e il 25% di Prost, Senna e gli altri. Ovviamente fare un paragone tra i vari Vettel, Prost, Schumi, Stewart, Senna, Fangio, ecc. per vedere chi sia il migliore di tutti i tempi è difficile (come in tutti gli sport) perché erano epoche diverse, auto diverse, tecnologia diversa, rivali diversi. Correre negli anni ’60-’70 era senza dubbio più difficile, auto grezze, zero tecnologia, il piede e l’istinto del pilota contavano veramente. Ma non si può fare una colpa a Vettel di essere nato solo a fine anni ’80, di essere figlio di questo tipo di Formula 1. Ovviamente i 4 titoli del tedesco non valgono come quelli di Prost, o i 3 di vari Lauda, Steward e compagnia, ma  per questo non va sminuito quello che ha fatto e sta facendo Vettel in questi anni. Perché ognuno nella sua epoca è stato il migliore.

Monza 2008. La prima di molte vittorie

Monza 2008. La prima di molte vittorie

Eh ma Vettel vince solo perché ha l’auto che è un missile”. Vero, in parte. Se guardiamo il passato di Seb ci accorgiamo però che la sua prima vittoria l’ha ottenuta su una Toro Rosso, ben lontana come prestazioni ai top team dell’epoca. E alla fine di quell’anno ottenne ben 35 punti, piazzandosi davanti ai piloti ufficiali della sorella maggiore Red Bull. Al suo esordio con la BMW nel 2006 durante le prove libere del GP di Turchia si piazzò davanti a tutti. Non aveva ancora 19 anni. Nel 2007 ottenne al suo primo Gran Premio in assoluto in F1, negli USA come sostituto di Kubica convalescente dopo l’incidente in Canada, i suoi primi punti (all’epoca c’era ancora il sistema di punteggio che assegnava i punti ai primi 8). Ovviamente a bordo di un’auto pressochè perfetta come la Red Bull è tutto più semplice, ma non per questo i titoli contano meno. Anche perché se guardiamo la storia delle stagioni in cui si è laureato campione, in ben due anni (2008 e 2010) è arrivato a lottarsi la vittoria finale all’ultimo Gran Premio, sintomo di equilibrio tra le forze in campo. Perché ok, l’auto è un missile, ma bisogna saperla gestire e portarla al limite e Vettel ha saputo sfruttare al massimo quel gioiello progettato da Adrian Newey. Il paragone con Webber è scontato in quanto è l’unico pilota ad aver guidato la Red Bull nell’era Vettel. Senza necessariamente analizzare la stagione in corso, quella del presunto “complotto” da parte del team,  ha spesso dimostrato che la Red Bull è sì una vettura top, ma non il missile nelle mani del tedesco. E progressivamente nel corso degli anni è stato oscurato da Vettel sia in qualifica che in gara.

Il Re rende omaggio alla Regina

Il pilota più veloce con l’auto più veloce. E poi chi non ha vinto un mondiale senza avere l’auto migliore? La Mclaren di Senna e Prost e dei loro titoli era nettamente superiore alle altre, soprattutto nel quadriennio motorizzato Honda (39 vittorie in 65 GP), e anche il quarto del francese arrivò a bordo di una Williams nettamente superiore alle altre. Lo stesso vale per l’unico titolo del leone Nigel Mansell (sempre con Williams), o i 5 titoli consecutivi di Schumacher sulla Ferrari. Ma la superiorità dell’auto certamente non ha sminuito i vari titoli di Michael, Nigel, Alain, perché nel motorsport l’auto è parte integrante del pilota. Per questo non bisogna sminuire i 4 titoli di Vettel. Eppure anche se vince non convince tutti. Per molti la consacrazione deve arrivare lontano dalla Red Bull e dal genio Adrian Newey, deve vincere con altri colori. Come se ancora non ha dimostrato di essere all’altezza di ciò che ha vinto finora. Perché pure Jim Clark i suoi 3 titoli li ha vinti tutti con la stessa auto, la Lotus, ma questo non gli ha impedito di essere considerato uno dei più grandi piloti di Formula 1. Vettel ogni volta che sale sulla sua RB9 ci mette grinta e agonismo, non si accontenta di un piazzamento, lui vince, anzi stravince e cerca di portare a casa il massimo possibile. E non dimentichiamoci che prima dell’arrivo di Seb, la casa austriaca non aveva vinto nulla, anche con il genio Newey, e anzi spesso le prendeva dalla sorellina italiana Toro Rosso. Perché il mezzo senza il talento non vince.

Dall’anno prossimo la Formula 1 cambia, motori nuovi, regolamenti nuovi. Vettel sarà ancora lì a lottare per prendere il quinto titolo consecutivo come solo Schumacher, il suo idolo d’infanzia, ha saputo fare. Ed è pronto a scrivere un altro pezzetto di storia.

Vettel con Schumacher: ora nel mirino c'è lui

Vettel con Schumacher: ora nel mirino c’è lui

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3 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Non ho mai creduto alla storiella che noi ferraristi ci raccontiamo dicendo che Alonso è meglio e Vettel vince solo per la macchina. Però mi piacerebbe vedere Vettel nei prossimi anni anche su altre monoposto.

    Bisogna iniziare a pensare a Vettel come migliore della sua generazione e la sua carriera pre Red Bull qualcosa vorrà pur dire. Ma……al pari di Schumy no!! 😀

  2. mlbarza ha detto:

    Il volerlo vedere a tutti i costi vincere su di un’altra macchina mi sa tanto della classica “scusa” dei tifosi avversari che vogliono per forza di cose ascrivere alla Red Bull meriti molto maggiori di quanti ne abbia il tedesco. Perchè allora mi si dovrebbe spiegare perchè Alonso quando vinse i due mondiali lo fece perchè la Renault “barava” per poi diventare un ottimo pilota, ma non il migliore quando perse il titolo alla McClaren, per poi diventare un talento sprecato negli anni pre-Ferrari fatti nel purgatorio-Renault e diventare poi il migliore di tutti, ma su una macchina non all’altezza ora che è in rosso…

    • azazelli ha detto:

      Più che altro è per dare un po’ di pepe al campionato…curiosità, tutto qua. Che sia un campione ormai (almeno io) non è ho più dubbio. Come credo sia un campione Alonso.

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