Washington Redskins: Witnesses?

In ginocchio, ma pronto per rialzarsi

In ginocchio, ma pronto a rialzarsi

Siamo tutti testimoni! Va bene, non ci sono talenti portati a South Beach, né maglie bruciate, e, per il momento, non ci sono nemmeno Vince Lombardi Trophy: Robert Griffin III ha sorpreso l’NFL nel suo primo anno tra i professionisti e, nonostante una fine ingloriosa dovuta ad un grave infortunio, in molti non fanno più fatica a pensarlo come il QB su cui la squadra della capitale costruirà il futuro nei prossimi 10 anni. Basterebbe gestirlo leggermente meglio di quanto abbiamo visto nell’ultima parte della stagione scorsa, in cui Shanahan l’ha mandato un po’ allo sbaraglio a livello fisico. L’ex Baylor sta recuperando in tempi record (che poi ormai è più la gente che recupera prima del previsto che no, allora a questo punto bisognerebbe capire chi definisce il “tempo previsto”…) e potrebbe essere lo starter sin dalla week1, Kirk Cousins non la sta gufando con efficacia.

Ma la particolarità dei QB dei Redskins sta nel notare che al momento a roster c’è anche Pat White, che dopo essersi reso conto che nessuno aveva notato le dichiarazioni circa il suo ritiro, ha deciso di tornare senza essersene mai andato e dichiara che pur di avere un contratto potrebbe ricicliarsi in qualche altre ruolo, magari evitando quello di bersaglio mobile che tanto bene gli era riuscito nella sua prima esperieza tra i proIl segreto di pulcinella della stagione scorsa con tanto di conquista a sorpresa di playoff è però il running game: lì niente è cambiato, l’anno scorso era stata fatta la scrematura necessaria e se riusciranno a stare tutti e tre sani, Helu, Royster e Morris hanno gioventù e solidità per continuare a produrre le yard su corsa che abbiamo sempre visto produrre agli attacchi delle squadre di Shanahan.

Qualcosa di nuovo potremo vederlo a livello di ricevitori, dove però manca la stella: il reparto è composto per lo più da onesti mestieranti e giocatori che finora sono stati spesso frenati da infortuni. Su tutti dovrebbe emergere Pierre Garcon che appartiene per lo più alla seconda categoria. Le aggiunte nelle ultime settimane di veterani in grado di dare velocità sul profondo come Donte Stallworth e Devery Henderson sono un segnale inequivocabile che il coaching staff al momento non è per nulla convinto del materiale a disposizione.

Per tirare le somme sull’attacco molto dipenderà dal recupero medico di Griffin III, Helu, Garcon e Fred Davis praticamente QB1, RB2, WR1 e TE1, tutti fermati l’anno scorso da problemi fisici gravissimi dai quali stanno ancora recuperando.

In difesa i tifosi non vedono l’ora di rivedere all’opera Brian Orakpo, grande assente della passata stagione causa infortunio (non fortunatissimi, nonostante i successi, i Redskins l’anno scorso: questa parentesi per sottolineare che una squadra se creata e allenata bene, riesce alle volte anche a “battere” la sfortuna). I 28,5 sack messi a segno nelle prime 3 stagioni sono tanti, ma la media di circa 10 sack potrebbe addirittura aumentare drasticamente quest’anno.

DeAngelo Hall nel suo ruolo preferito

DeAngelo Hall nel suo ruolo preferito

In generale stiamo parlando di una squadra che è cambiata molto poco quest’anno, anche a causa di un draft ancora monco dovuto alla trade fatta l’anno scorso con i Rams per arrivare a RG3. La prima scelta effettuata (51esima assoluta) è un CB che nella migliore delle ipotesi quest’anno giocherà come quarto CB, mentre una delle due safety scelte (Philip Thomas e Bacarri Rambo) potrebbero essere utile sin da subito. Ma non ci si aspettano miglioramenti sostanziali nel reparto, se si considera che il controverso DeAngelo Hall resta saldamente titolare.

In definitiva la miglior notizia per i tifosi Redskins è per una volta l’assenza di notizie: dopo offseason di stravolgimenti e azioni sul mercato spericolate, l’owner Snyder pare veramente essersi placato, siamo entrati definitivamente nella gestione Shanahan, dove sono il campo, gli allenamenti e le scelte a fare la differenza, non i titoli di giornale.

Giocatori da tenere d’occhio

Jordan Reed: Ormai se non scegli un TE nei primi tre giri non sei nessuno. La bandiera Cooley è stata ammainata l’anno scorso, Fred Davis ha mostrato tanta produttività quanto instabilità fisica, Reed è 191cm per 107 Kg e alcuni lo definiscono “undersized”, giusto per dare un’idea verso dove si sta andando in generale in NFL e in particolar modo in questo ruolo che è sempre più laboratorio dell’evoluzione della specie. In molti lo paragonano ad Hernandez, con cui condivide l’università (Florida), ecco stando il momento gli auguriamo di condividere solo quello con il giocatore più chiacchierato di questa estate.

London Fletcher e Santana Moss: ovvero due modi diversi di invecchiare, London Fletcher, dopo aver meditato il ritiro qualche stagione fa, ha dichiarato di non essersi mai sentito così bene: da 12 stagioni sempre sopra la tripla cifra di placcaggi combinati, l’anno scorso a 37 anni anche 5 intercetti e 3 sack, quindi, come dargli torto? Santana invece sta perdendo qualche passo di troppo per lui che per raggiungere le mille yard deve sommare quanto prodotto nelle ultime due stagioni. Ma siamo sicuri che nelle due sfide contro i Cowboys continuerà a martoriare le secondarie degli avversari, come da tradizione.

Tanard Jackson: avete presente la classica storia della seconda chance, tutta stile americano, di quello che cade negli inferi, si redime (magari anche attraverso il passaggio attraverso le patrie galere) e poi ritorna e tutti si commuovono?! Mi sa che nessuno si commuoverà per Tanard, forse qualche spacciatore dal cuore tenero.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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4 risposte

  1. Giacomo ha detto:

    Non ti rifaccio i complimenti per non ingelosire Angy, ma una domanda “sorge spontanea” direi: ma uno come Shanahan, che ha allenato QB come Montana e Elway come ha potuto tenere un atteggiamento simile nella partita in cui si è infortunato RGIII? Possibile che il rookie abbia tutta questa personalità da intimidire una vecchia volpe come Shanahan, e decidere lui se giocare o meno? Oppure Shanahan mette a rischio i prossimi dieci dodici anni di lavoro per una partita? Tra l’altro rischiando l’intera carriera del piccolo gioiellino? Non riesco a spiegarmelo, perché Shanahan non è un novizio, non è uno stupido e non è uno che difetta in carattere: ha esperienza, capacità e carattere. Come ve lo spiegate voi? Mi rendo conto che è una domanda oramai datata, ma io non ho trovato ancora una risposta decente, voi?

    • azazel ha detto:

      La sensazione è che noi (mi ci metto anche io) a volte tendiamo a sopravvalutare il concetto che hanno loro di progettazione…arriva un momento in cui devi smettere di pensare al domani…e devi pensare all’oggi…e credo che quando ti trovi a 2 3 partite dal titolo..il discorso qb per i prossimi 10 anni passa in secondo piano…perché non è mica detto tu ti ci possa ritrovare di nuovo nei prossimi anni lì.

      • Giacomo ha detto:

        Già. I super programmatori, i super professionali, gli “statisticari” più feroci, l’intera filosofia della NFL, il senso stesso di un megastato fondato sul professionismo… spesso si dimostrano inefficaci, “umani” e un po’ ciarlatani. Questione arbitri dell’anno scorso e la gestione di RGIII di cui sopra insegnano.

  1. 23 Luglio 2013

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