Hanno trovato il pollo

Scaricato, ma sempre in Ferrari

Scaricato, ma sempre in Ferrari

Chi gioca a poker lo sa, se entro mezz’ora che ti sei seduto, ancora non hai trovato il pollo da spennare, allora il pollo sei tu. Al tavolo di Balotelli si sono seduti in tanti in questi anni e continuano a sedersi, ma alla fine, i nuovi entrati fanno sempre più la figura dei polli. Lo dice un balotelliano, uno che ha sempre ritenuto affascinante il personaggio ed intrigante il giocatore, ma all’ennesima squadra che sostanzialmente lo scarica bisogna iniziare a farsi delle domande più concrete sull’ex bella promessa.

Balotelli, prima di giungere al Milan, non era mai stato sostanzialmente titolare fisso, punto di riferimento di un progetto: c’eravamo convinti che bastasse responsabilizzarlo per vedergli fare finalmente quel salto di qualità. In realtà c’è una intera stagione, quella scorsa, che smentisce totalmente questa interpretazione. Non bisogna lasciarsi abbindolare dai numeri, un gol ogni due partite o poco meglio, cambia poco: ci sono delle prestazioni, spesso avulse, svogliate, indisponenti; in molti facciamo riferimento alla partita con l’Ajax, l’ultima del girone di Champions League decisiva per il passaggio del turno, con Mario che si sacrifica con i suoi in 10, vero, verissimo, ma resta una e sempre la stessa che si porta ad esempio. Balotelli calciatore non è quello, non è quello che segna da 40 metri contro il Cagliari, sono lampi e non bastano.

Resta il fatto che è forse l’unico (o uno dei pochi) talenti nati dal 1990 in poi ad essere italiano e quindi, volenti o nolenti, abbiamo sempre sperato che potesse rappresentare una luce per il nostro calcio. Ma i meriti in questi anni sono stati davvero pochi, c’è stato l’exploit agli Europei, restammo sedotti anche lì. Balotelli è stato scaricato dall’Inter, è stato scaricato dal Manchester City e ora è scaricato dal Milan, deve ringraziare Mino Raiola, che evidentemente conosce il suo lavoro molto meglio di quanto possiamo conoscerlo noi e molti dei suoi colleghi, se esistono ancora squadre disposte di pagare per continuare a provare a farlo maturare.

Il Liverpool è il pollo di turno, 20 milioni (o quelli che saranno ufficializzati) che grosso modo permettono al Milan di non mettere a bilancio una minusvalenza e danno respiro per investire su nuovi giocatori, potenzialmente magari più scarsi di Supermario, ma tatticamente forse più importanti. Ecco, prima di lanciarci in previsioni sul futuro rossonero che lasciano il tempo che trovano, è proprio l’aspetto tattico quello che lascia più interdetti su Balotelli: può fare la prima punta, deve giocare più vicino alla porta, gli piace svariare, non abbiamo mai capito cosa sia meglio per lui e cosa realmente capisce di quelli che sono i diktat dei vari allenatori che c’hanno provato. Mario è un giocatore tatticamente ignorante, la gente s’è sempre lasciata troppo offuscare dai suoi comportamenti extra calcistici, ma il problema principale resta questo.

I Reds ora si prendono questa patata bollente, proprio mentre iniziavo a pensare che non ci fosse squadra di seconda fascia europea che potesse pensare di mettersi in casa un problema del genere (per prima fascia intendo quelle 4 5 squadre che se uscissero ai quarti di Champions riterrebbero un fallimento la loro stagione, squadre che non sanno nemmeno come si scrive Balotelli). Evidentemente mi sbagliavo, certo il prezzo è il minimo sindacabile per poter convincere il Milan a cederlo e questo la dice lunga di quanto ne avessero lo spogliatoio pieno di ciò che rappresentava il pacchetto completo Supermario. L’augurio è sempre lo stesso, che a Liverpool possa diventare un giocatore costante, decisivo e maturo calcisticamente. Da balotelliano convinto, io in questi ultimi 12 mesi ho gettato un po’ la spugna, sarò lieto, più che lieto, dover ammettere di averlo fatto troppo “presto”.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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Una risposta

  1. mlbarza ha detto:

    A me ormai sembra una battaglia persa in partenza. Ci speravo quando era all’Inter (fino a quel lancio di maglia…) ero convinto quando era andato al City da “papà” Mancio, avevo dei dubbi (o forse timori, da tifoso nerazzurro) che ce la facesse nella squadra più vincente della storia del mondo che da loro le mele marce rifioriscono, ma ogni volta con costanza si vedono le stesse cose. Non so se e quanto sia una cosa innata in lui e se e quanto dipenda da tutto il bailamme che lo circonda, ma ho idea che resterà sempre un grande incompiuto. La cosa che sorprende di più però è che il valore del suo cartellino scende in maniera inversamente proporzionale a quello del suo stipendio. Come faccia Raiola ogni volta, non solo con lui, è misterioso…

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