Spunti tattici n.1 – Manchester City vs Liverpool

Manchester City vs Liverpool

Manchester City vs Liverpool

Da questa settimana parte una rubrica, che nel corso dell’anno cercherà di analizzare le partite più importanti del panorama europeo, per avere possibilmente ogni mese degli spunti tattici da sviluppare e approfondire, sia che riguardino un intero reparto o modulo che un singolo movimento di gioco o un insieme di questi.

La prima partita che andremo ad analizzare è il posticipo della seconda giornata di Premier League, che vedeva affrontarsi le due squadre che si sono contese fino all’ultimo il titolo nella passata stagione, Manchester CityLiverpool.

All’Etihad Stadium tutti attendevano una partita molto spettacolare, grazie alla qualità dei singoli delle due squadre e alla capacità tattica dei due tecnici, Pellegrini e Rodgers, e così è stato per tutti 90 minuti, anche se i campioni d’Inghilterra hanno controllato il risultato e i Reds sono riusciti ad evitare una cocente sconfitta solo nel finale.

A livello tecnico singoli come Jovetic, Nasri, Silva, Zabaleta da una parte e Sterling, Sturridge, Gerrard e Henderson dall’altra hanno mostrato lampi del loro repertorio, ma è a livello tattico che la partita ha creato un paio di situazioni che meritano un’analisi approfondita.

Lo starting 11 di Pellegrini

Lo starting 11 di Pellegrini

La prima riguarda i Citizens e la loro capacità di creare una pericolosa serie di sovrapposizioni interne sulla fascia destra, a cui a turno hanno aggiunto movimenti senza palla di inserimento dalla linea di trequarti, che di fatto hanno creato il doppio vantaggio decisivo per il risultato finale.

Sfruttando l’intelligenza tattica di Zabaleta sulla zona destra dello schieramento e la propensione al movimento senza palla di giocatori come Jovetic e Nasri, Pellegrini ha costruito una specie di gabbia offensiva in grado di mandare in tilt la parte mancina del Liverpool, dove il giovane Alberto Moreno ha patito ampiamente le sue lacune difensive e la coppia Coutinho-Allen non ha saputo dare adeguato supporto in grado di gestire le folate dei padroni di casa.

Già prima del vantaggio del City c’era stata una prova generale con un movimento ad uscire di Nasri verso la linea laterale, che aveva liberato lo spazio interno dove Zabaleta aveva attaccato lo spazio tra terzino e centrale difensivo, venendo anticipato all’ultimo da un intervento di Lovren, bravo nel ripiegamento veloce.

Sul goal (vedi video in fondo all’articolo dal minuto 2:45 al minuto 3:45), invece, il movimento esterno di Nasri, aveva creato ancora spazio per la sovrapposizione interna, che stavolta veniva eseguita da Jovetic, seguito sul taglio da Joe Allen, con Moreno fermo a metà strada in attesa della giocata del fantasista francese.

Qui il Manchester City allargava il concetto tattico, sommando alla giocata di sovrapposizione un inserimento senza palla dalla trequarti di Silva, in taglio verso la porta, che prontamente servito da Nasri (e mal difeso da Gerrard) avrebbe liberato il nazionale spagnolo davanti a Mignolet. L’adeguamento di Lovren, che prima, con un unico movimento da seguire, aveva avuto successo, arrivava in leggero ritardo permettendo solo di rilanciare corto in area, e lasciando la palla libera per la stoccata vincente di Jovetic, aiutato dal grave errore di Moreno in chiusura.

Il doppio (triplo se si pensa anche all’inserimento di Jovetic verso l’area dopo la respinta) spunto tattico ha creato confusione nel traballante sistema difensivo dei Reds, permettendo ai Citizens di andare in vantaggio dopo un inizio di partita sofferto.

Il raddoppio di Jovetic che chiudeva la partita (vedi video in fondo all’articolo dal minuto 4:22 al minuto 5:15), veniva ancora su movimenti in sincronia sulla fascia destra, sempre sull’asse Zabaleta-Nasri, con il terzino che sfruttava lo spazio interno attaccando la porta senza essere seguito, e l’ex Arsenal che proponeva un’ulteriore sovrapposizione interna sul taglio verso l’esterno di Yaya Toure. La giocata di Nasri veniva premiata dal filtrante di Silva e sul rimorchio dietro Jovetic poteva battere a porta sguarnita, grazie anche ai pessimi adeguamenti difensivi della squadra di Rodgers.

Partita vinta grazie ad una giocata come la sovrapposizione interna, che poco viene usata a discapito di quella esterna, ma che a volte, sommata magari ad inserimenti da dietro senza palla dei centrocampisti, soprattutto in moduli ad una sola punta, può fare molto male all’avversario se l’adeguamento non è immediato.

Lo starting 11 di Rodgers

Lo starting 11 di Rodgers

Il Liverpool, pur perdente, ha mostrato offensivamente di avere delle idee tattiche estremamente valide e che possono permettere di essere pericolosi anche in assenza di un vero attaccante centrale, come poteva essere Suarez nella scorsa stagione.

Avendo il solo Sturridge come riferimento e schierando dietro due trequartisti “leggeri” come Sterling e Coutinho, Rodgers ha costruito uno sviluppo dell’azione che porti le due mezzali a diventare di fatto delle seconde punte a sostegno, a volte anche più avanzate dello stesso Sturridge.

Ogni volta che l’azione veniva costruita dalla trequarti difensiva, con Gerrard o con Lovren, Coutinho veniva incontro alla palla dalla sinistra verso il centro, iniziando il movimento di Allen prima e Henderson dopo, che si sistemavano tra le linee di difesa e mediana del City, pronti a turno per ricevere un eventuale filtrante, direttamente da Gerrard/Lovren o in seconda battuta da Coutinho.

Chi non veniva servito dei due attaccava ulteriormente la porta, andando ad occupare la zona  di fianco a Sturridge, mentre se l’azione si sviluppava sulle fasce erano entrambi che si inserivano in area, diventando delle vere e proprie punte centrali.

In caso di movimento verso l’esterno di Sturridge alla ricerca della palla, oltre alle due mezzali contemporaneamente, Rodgers mandava in area o a ridosso di essa, sia l’ala che il terzino della zona non occupata dal suo centravanti, costringendo la difesa a rimanere bassa e non poter aiutare adeguatamente sulla giocata in 1vs1 di Sturridge, come successo nell’occasione più pericolosa creata dai Reds nel primo tempo, sullo 0-0, con la respinta difficoltosa di Hart sul sinistro velenoso del centravanti dell’Inghilterra, abile a liberarsi di Zabaleta in area, sfruttando l’occupazione dell’area di Allen, Henderson, Glen Johnson e a rimorchio di Sterling.

Questo è un tipo di attacco che viene usato anche dalla Germania campione del mondo, con Klose nel ruolo di Sturridge, reso ancora più pericoloso dalla maggiore qualità delle mezzali tedesche, come Muller, Gotze, Ozil o Khedira, sia fisiche, che tecniche, che di concretezza in zona goal.

Dogmi fondamentali del calcio moderno: attacco dello spazio senza palla, movimento continuo dei giocatori offensivi a far perdere il punto di riferimento, inserimento a rimorchio verso la porta di un numero importante di giocatori, che possono garantire goal e azioni decisive per la vittoria finale.

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