Nel 1996…

Kobe, Rivoluzionario

Rivoluzionario

Nel 1996 usciva il primo modello Startac della Motorola, era il non plus ultra dei modelli con lo sportelletto, ora non solo non c’è più lo sportelletto, ma non c’è più nemmeno la tastiera. In compenso è rimasta la Motorola, grosso modo.

Nel 1996 Kabul veniva conquistata dai talebani e Bossi proclamava l’indipendenza della Padania. George W. Bush era semplicemente il governatore del Texas e c’erano ancora le torri gemelle. Ed in Russia c’avevano Boris Eltsin.

Si scioglievano i Take That, che poi si sono ricomposti senza che nessuno glielo chiedesse.

In macchina si ascoltavano le cassette e la Fiat Tipo era da poco andata fuori produzione, dopo aver tentato l’ingresso forse troppo anticipato nell’era digitale con il suo cruscotto.

Kobe, Anticipazione digitale

Anticipazione digitale

Uscivano: “Jerry Maguire“, “Dal tramonto all’alba”, “Mars attacks!”, “The Fan”, “Trainspotting” e “Fargo”….di Fargo ora guardiamo la serie TV.

Le serie TV si chiamavano telefilm e ci guardavamo “Otto sotto un tetto”, “l’ispettore Derrick” e “Beverly Hills 90210“.

La Marvel era sull’orlo del fallimento.

Uscivano al cinema anche “Il Ciclone” ed “A spasso nel tempo” e già all’epoca Pieraccioni e De Sica avevano smesso di far ridere. Stefano Accorsi recitava in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, ma non aveva ancora avuto idee.

Eravamo affascinati e terrificati dalla clonazione. Diventava famosa “Dolly“.

A proposito di animali e di terrore: la mucca era pazza e bisognava mangiare carne di cavallo.

Francesco Totti giocava in Serie A già da tre anni. Lo scudetto lo vinceva il Milan, la Champions League la Juve, i capocannonieri del campionato erano Igor Protti e Giuseppe Signori.

Michael Johnson era l’uomo più veloce della terra ed Atlanta aveva aperto alle olimpiadi sponsorizzate.

Doom 2 era uscito da un paio d’anni, ma c’avresti giocato ancora per molto tempo. IDDQD, IDKFA. Madden non aveva ancora iniziato a sterminare giocatori con le sue copertine.

Bisognava dare da mangiare al Tamagotchi.

Denny Mendez era la prima (e da allora unica) Miss Italia nera, Maria Mazza si classificò terza. C’era già Frizzi.

Kobe, Frizzi era demodé anche nel '96

Frizzi era demodé anche nel ’96

Sanremo l’avrebbero dovuto vincere Elio e le storie tese. Chi lo presentasse potete facilmente indovinarlo voi.

Grazie ai “Neri per caso” avevamo imparato che cantare a cappella non aveva a che fare per forza con Tinto Brass.

I Charlotte Hornets sceglievano Kobe Bryant con la 13esima pick sapendo già che l’avrebbero spedito in California per Vlade Divac.

Nel frattempo Charlotte ha prima perso la franchigia, poi l’ha ritrovata ed infine un anno fa le ha ridato lo stesso nickname.

La stessa squadra che ora è proprietà di Michael Jordan, uno che Kobe ha rincorso e tentato anche di imitare per 20 anni.

Perché proprio nel 2016 Kobe Bryant smetterà di giocare a basket.

Quando ha iniziato, nel 1996, io terminavo il mio primo anno di liceo. D’Angelo Russell (seconda scelta assoluta del draft 2015 ed attuale compagno di Kobe) era nato da pochi mesi.

Chi più, chi meno, siamo tutti cresciuti con lui: amandolo, odiandolo, difendendolo, attaccandolo, abbiamo goduto o sofferto del suo talento strabordante. Oggi e nei prossimi mesi, ci racconteranno tutti i suoi record, tutti i suoi successi e perché no anche tutte le sue sconfitte dentro e fuori dal campo. Kobe ha segnato un’epoca, anzi proprio a ripensare a cosa era il mondo nel 1996 e la velocità supersonica con cui si è sviluppato in questi 20 anni, sembra passata più di un’epoca da quel lontanissimo 26 giugno 1996…

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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8 risposte

  1. piescic ha detto:

    Io nel 1996 terminavo la terza elementare.

    Cristo aza quanto sei vecchio! (da un’idea di Stefano Accorsi)

  2. sonofuoridaltunnel ha detto:

    Bello, bello, bello, bravo Aza.
    L’effetto delle parole messe al posto giusto in un contesto emotivo.
    “IDDQD, IDKFA”. (oddio… parole… erano formule magiche per giocare se stessi e non voler ammettere che senza ricariche truccate non si potevano trattare a colpi di BFG9000 i Barons of Hell… e se non sapete di che parlo <>, citazione di G. Frescobaldi).
    Kobe, forse l’ultimo esemplare di vecchia guardia cestistica, ancora una guardia che è una guardia e fa la guardia, non un’ala piccola di 2,21 o una PF che fa il play-guardia-ala-pivot (scusa Lebron).
    Odiato da tutti (a volte anche da me), e faceva di tutto per farsi odiare, compreso cercare affannosamente un sinonimo al verbo jordaneggiare… solo kobeggiare non gli bastava (solo???).
    Ricordo su un American Superbasket di poco prima o poco dopo il draft rispondere ad un’osservazione di un lettore “Kobe Bryant ha talento da vendere al supermercato, ma…”: ecco, diciamo che dopo vent’anni tutto quello che veniva dopo il “ma” è stato smentito.
    Ciao Aza, sempre il numero 1.

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