Calcio in Pillole – Gli attaccanti che segnano

Pipita!

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In questi ultimi anni il calcio ha spesso mostrato come si possono vincere le partite anche senza avere degli attaccanti veri davanti. Ci sono addirittura allenatori che giocano senza centravanti o punte, schierando trequartisti o giocatori offensivi che permettano di non dare punti di riferimento alla difesa e giocare più veloci la palla.

Questo weekend ha dimostrato che in questa stagione avere attaccanti veri che segnano ti cambia la vita e può cambiarti anche la stagione.

Lo sanno bene Sarri e Mancini, che nel big match di ieri sera tra Napoli e Inter hanno visto Higuain dominare la più forte difesa italiana, con due goal splendidi e decisivi, e Icardi deludere ancora una volta ed essere il prescelto ad uscire nell’intervallo dopo l’espulsione di Nagatomo.

Lo sa benissimo Mihajlovic, che finalmente si è convinto a passare al 442 che più di qualcuno (il sottoscritto) attendeva da tempo, e fatalità il Milan ha creato e tirato come in tutto questo scorcio di campionato, e soprattutto trovato i goal di un sorprendente Niang, schierato come punta a fianco di Bacca, e quello dalla panchina di Luiz Adriano.

Lo sa anche Allegri, che con la quarta vittoria consecutiva vede la sua Juve ritornare prepotentemente in corsa per lo scudetto, grazie ai goal del tanto criticato Mandzukic e del tanto dimenticato Zaza, con i quali i bianconeri espugnano Palermo.

Nel suo piccolo lo sanno anche, per motivi diversi anche Carpi, Frosinone e Torino.

Bomber Borriello

Bomber Borriello

Gli emiliani vincono per la prima volta in trasferta, contro il Genoa che aveva perso solo una volta a Marassi, rimontando grazie alla scelta di Castori di rinunciare al suo sistema ad una punta e inserire Borriello per la prima volta a fianco di Mbakogu. Risultato goal e assist del vecchio bomber e 3 punti preziosi per stare a galla.

I Ciociari vincono ancora al Matusa, dove hanno collezionato 13 punti dei 14 in classifica, grazie alla doppietta di Ciofani e al goal di Dionisi, la coppia di attaccanti con cui Stellone può sognare la salvezza.

Il Torino invece si rialza dopo un periodo buio, grazie al bomber ritrovato Belotti, che cercava il primo goal in granata da inizio campionato e finalmente lo ha trovato, lanciando i granata nella parte alta della classifica.

Dall’altra parte della medaglia ci sono gli attaccanti che dovrebbero segnare e invece latitano, come Dzeko che doveva essere il dominatore dei cannonieri, e invece stenta, resta a secco anche con l’Atalanta e la Roma perde all’Olimpico tra i fischi.

O come Toni, che causa lungo infortunio è lontano dal bottino dello scorso anno e il Verona è desolatamente ultimo, a 8 punti dalla salvezza, e dopo 5 anni saluta il condottiero Mandorlini, dando il benvenuto all’ex Chievo Del Neri.

In Premier League il Leicester è primo col Manchester City grazie a Vardy, che supera il record di Van Nistelrooy segnando l’undicesimo goal consecutivo, proprio all’Old Trafford, vecchia casa del centravanti olandese.

In Liga in vetta ci sono Barcellona e Atletico Madrid. i catalani continuano a volare sulle ali del loro immarcabile tridente, 165 goal da quando giocano insieme, 26 in campionato della coppia Suarez-Neymar, i colchoneros vincono la quarta partita delle ultime quattro tra campionato e Champions, con quattro goal su cinque di Antoine Griezmann, il primo dei mortali dopo il trio extraterrestre.

Primo degli umani nella Liga?

Primo degli umani nella Liga?

Il Valencia incassa le dimissioni di Nuno Espirito Santo, dopo pochi mesi dalla consacrazione del suo gioco che aveva portato alla qualificazione in Champions League. Gli amori a volte finiscono presto, anzi prestissimo.

Il Chelsea pareggia contro il Tottenham, giocando per farlo, schierandosi senza un attaccante vero. Qualcuno dica a Mourinho che la dichiarazione “Arriveremo nelle prime 4” dovrebbe essere coadiuvata da prove.

Il Newcastle becca 5 goal dal Crystal Palace, dopo averne presi 3 dal Leicester, l’Aston Villa perde la undicesima partita su 14, le nobili decadute quando cadono lo fanno nel modo più rumoroso.

A questo punto il PSG potrebbe schierarsi con le riserve in Ligue 1 e i titolari in Champions. Tredici punti sulla seconda sono un buon margine per farlo.

Chiudiamo con una parentesi sul mondo delle panchine e degli esoneri/subentri.

Montella subentra a Zenga, viene accolto come un eroe e colleziona 2 sconfitte e un 4-1 pesantissimo a S.Siro contro il Milan, Ballardini ritorna a Palermo e prende 1 punto in due gare, in serie B Mutti arriva gratis a Livorno e perde subito in casa, così come Di Carlo a La Spezia.

Non sempre il cambio di panchina è efficace come a Moenchengladbach, che nell’era Schubert ha visto il Borussia passare dal fondo della classifica al quarto posto.

Quando cambiare fa bene

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