Green Bay Packers 2015 – Verso la perfezione

Quasi perfetti

Quasi perfetti

Prima cosa che fa il tifoso Packers quando si approccia alla stagione 2015? Scorrere il roster sino ai TE e confortarsi nel non vederci più scritto Brandon Bostick. Il rocambolesco finale del championship contro Seattle e quell’onside kick fatto recuperare agli avversari fa ancora troppo male e probabilmente continuerà a farlo sino alla prossima sfida tra le due squadra ai playoff, magari proprio quelli di questa stagione. La partita prevista per la week 2 di regular season non sarà abbastanza importante per poter assumere i connotati  di vendetta.

Intanto che i piatti si raffreddano (assieme al Fail Mary Pass sono ora due gli episodi che generano orticaria ai tifosi della squadra del Wisconsin quando pensano a Seattle), i Packers hanno vissuto la loro solita offseason, fatta di rinnovi, draft e una free agency praticamente assente. Benché il tifoso mediamente brama per avere nuovi giocatori da sostenere e sui quali sognare, bisogna ammettere che questo modus operandi negli anni ha prodotto diversi dividendi e poi quando hai Aaron Rodgers come QB, spesso la realtà rende inutile ogni tipo di sogno.

OFFENSE

Non ne faccio una questione di statistiche più o meno avanzate, di grades di PFF e simili, parlo proprio a sensazione, ma credo che a livello offensivo non ci sia nulla di meglio in NFL. L’idea di completezza e di perfezione che ti lascia questo attacco non ha pari tra le altre 32 squadre, ovviamente poi sbagliano anche loro, ma alla fine della partita i Packers ti lasciano sempre pienamente soddisfatto, al di là del risultato o del tifo personale. Tutto gira attorno a Rodgers, ma il nirvana lui l’ha ormai raggiunto da anni, è il resto dell’attacco che in queste stagioni s’è completato, sia tatticamente che tecnicamente.

Innanzitutto la linea sta giocando su livelli medio alti, che diventano molto alti se ci soffermiamo unicamente sul pass blocking. Il quintetto che ha giocato praticamente tutti gli snap la passata stagione è stato riconfermato, si trovano tutti sotto i 30 anni e quindi garantiscono una costanza di rendimento invidiabile. L’unico neo in questo contesto è Derek Sherrod, prima scelta 2011 che non è mai sbocciato, sempre rallentato da problemi fisici, fino a dover subire il taglio proprio durante la passata stagione (al momento è sotto contratto con i Chiefs). La delusione per questa prima scelta buttata è però stata parzialmente mitigata da David Bakhtiari, quarto giro 2013, che dopo un anno molto difficile, è riuscito nel 2014 a migliorare le proprie prestazioni ed ora s’è conquistato con merito il ruolo di LT (anche se tra i 5 è forse quello meno sicuro del posto sul lungo periodo).

Il vero salto di qualità questo attacco l’ha fatto quando è riuscito a correre ed è riuscito ad essere equilibrato, in ciò grande merito va dato sia al coaching staff sia ovviamente a chi in campo poi rende credibili le corse, ovvero Eddie Lacy: tranquillamente sopra le 200 portate all’anno (284 e 246), una media che supera le 4 yard a portata (4.1 e 4.6) e un totale di 20 TD, questi sono i numeri delle sue due prime regular season tra i pro, ai quali aggiunge anche una pericolosità in ricezione fuori dal backfield. L’unico obiettivo ora sarà tenerlo fresco più possibile sia durante la singola stagione che sul lungo periodo. In quest’ottica ha pesato non poco il ritiro prematuro di Johnathan Franklin, dopo appena una stagione: nel 2013 fu scelto al draft proprio assieme a Lacy. Il front office ripone molta fiducia su James Starks, visto che anche in questa offseason non s’è fatto nulla a riguardo. Come caratteristiche, Starks si accoppia molto bene con l’ex Alabama, il rendimento però è spesso incostante e quindi anche se a parole l’HC Mike McCarthy professa volontà di ridurre l’utilizzo di Lacy, verosimilmente non sarà così facile farlo, senza diventare troppo squilibrati e/o prevedibili verso azioni di lancio.

Dietro ad un grande QB, c'è sempre un grande RB

Dietro ad un grande QB, c’è sempre un grande RB

Lanci che come target principali avranno anche il prossimo anno, anzi per i prossimi anni, Cobb e Nelson: il plurale è d’obbligo perché dopo aver rinnovato Nelson la passata stagione per 5 anni, lo stesso è accaduto quest’anno, quando Cobb sembrava diretto altrove (i Raiders erano molto interessati). Entrambi scadranno nel 2019, quando Rodgers avrà 36 anni, direi che la cosa non avrà che potuto far felice il QB ex California Golden Bears. Con due ricevitori così completi, non è difficile per gli allenatori preparare i piani partita. Personalmente continuo ad impazzire per le abilità di Cobb nello smarcarsi e nel correre qualsiasi tipo di traccia, ma visti i 10 milioni all’anno per i prossimi 4 anni, direi che risulta quasi stucchevole continuare a ripeterlo, se ne sono accorti un po’ tutti.

Dietro a loro due, Davante Adams è carburato piano piano nella sua prima stagione in NFL ed ha dimostrato di poter conquistare il ruolo di ricevitore esterno opposto a Nelson, mentre dal draft è arrivato un altro ricevitore che aumenterà il livello di competizione per i restanti ruoli, dove Jeff Janis, Jared Abbrederis e appunto il rookie Ty Montgomery dovranno conquistarsi il posto tra i 53 anche sacrificando i loro corpi negli special team.

Vorrei spendere più delle due righe che mi vengono in mente sui TE, ma dopo aver perso Jermichael Finley (nel senso che non s’è più trovato), a Green Bay nella posizione s’è fatto con quello che si trovava, anche se voci di corridoio li vogliono interessati a tight end veterani ancora liberi, tipo Jermaine Gresham. Al momento il titolare sarebbe Andrew Quarless, ma s’è messo a sparare per aria per un parcheggio e benché non sia a rischio taglio (così dicono fonte ben informate) resta superfluo scrivere ulteriori parole per lui. L’unica curiosità sarà contare quante volte nella prossima stagione potremo dire Rodgers to Rodgers (giocando sul caso di omonimia tra Aaron e Richard): l’anno scorso è successo 20 volte.

DEFENSE

Come per Cobb, anzi più di quanto avvenuto per lui, anche B.J. Raji sembrava non dover restare ai Packers, ma il mercato attorno al mastodontico NT ex Boston College non era così fervente e alla fine si è fatto convincere da un annuale per restare dove più facilmente potrà rilanciarsi. La linea difensiva attorno a lui dovrà fare a meno per una partita di Datone Jones (test antidoping non superati), mentre Letroy Guion sembra essere uscito sportivamente pulito da una storia di armi, soldi (tanti soldi) e droga (EDIT. “sembrava” visto che in data 23 luglio è arrivata la squalifica per 3 giornate, ndr). Al di là dei problemi fuori dal campo, l’unico giocatore di buon livello di questa linea è Mike Daniels.

In generale il front 7 ha sofferto in questi anni, non riuscendo quasi mai ad imporre una pressione sui QB avversari e facendo enorme fatica a fermare le corse altrui. Ci si poteva aspettare qualcosa di più, anche a livello di draft, dove invece s’è deciso di andare più pesantemente sulle secondarie. Ad ogni modo i 4 LB che ruoteranno dietro la linea e davanti ai defensive back presentano una novità interessante, già intravista la scorsa stagione. Intanto s’è salutato A.J. Hawk, che non ha mai pienamente convinto in questi anni. Come inside LB specie per i primi down giocherà Clay Matthews. Il biondino ex USC è sempre stato un rushatore, ma in questo ruolo diverso già dall’anno scorso non ha sfigurato e sarà intrigante vedere come procederà questa metamorfosi. A mettere pressione sui QB avversari ci dovranno provare Julius Peppers, Mike Neal e Nick Perry. Il primo dei tre, nonostante i 35 anni, resta quello che riesce a garantire il maggior numero di giocate, se da una parte è un pregio per lui, risulta un limite per la squadra, che soprattutto da Perry vuole un salto di qualità nelle prestazioni che forse non arriverà mai.

Con questi muscoli, Matthews può giocare dove vuole

Con questi muscoli, Matthews può giocare dove vuole

Il draft, come appena detto, è stato molto difensivo: Damarious Randall (al primo giro) e Quinten Rollins sono due CB che lotteranno per vedere il campo. In particolar modo Randall potrà far valere la sua polivalenza sia come safety (dove ha giocato al college), che come slot cornerback (dove al momento lo vedono i suoi nuovi allenatori), ad ogni modo il suo atletismo non potrà che essere funzionale alla squadra sin da subito. S’è perso Tramon Williams (andato a Cleveland), ma i titolari, molto più giovani di lui, erano già a roster (Sam Shields e Casey Hayward). Tra le safety HaHa Clinton-Dix ha già mostrato la passata stagione di essere in grado di stare tra i professionisti, mentre Morgan Burnett è “soltanto” una delle migliori SS della lega. A questi può essere aggiunto saltuariamente anche Micah Hyde. Insomma, sia a livello quantitativo che qualitativo il reparto è in buone mani.

COACHING STAFF

Se non cambia nulla in fatto di acquisti in free agency, figurarsi se può cambiare qualcosa tra gli allenatori: alla fine giusto per darsi un tono, cambiano le targhette sulle porte, ma il coaching staff per lo più è composto sempre dagli stessi allenatori: ad esempio Tom Clements, da OC è diventato assistente HC per l’attacco, mentre l’OC è stato nominato Edgar Bennett (prima allenatore dei ricevitori), ma tanto alla fine in attacco molto resta di competenza di Mike McCarthy (e di Aaron Rodgers). Per la difesa Dom Capers non è saltato nemmeno quando sembrava che il licenziamento fosse l’unica via percorribile, a maggior ragione resta ben saldo al suo posto con la stagione 2015 alle porte.

PREDICTION

Vincono la division da 4 anni, nel 2013 i rivali gliel’hanno lasciata addirittura con 8 vittorie. L’anno scorso sembravano vacillare, partenza ad handicap con 2 sconfitte nelle prime 3, di cui una contro dei Lions che sono rimasti in vetta per molte settimane, ma la verità è che questi Packers sono troppo forti sia per le altre tre della division che per il resto della conference, si possono quindi permettere qualche passo falso in più senza veder diminuire le loro chance di post season. Poi lì inizia un altro campionato impronosticabile al momento. Fatto sta che anche quest’anno qualcuno dovrà andare a giocare nella Tundra a gennaio, in bocca al lupo a chi toccherà.

CLICCA per ingrandire (roster da OURLADS.COM, schedule da CBSSPORTS.COM)

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azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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19 risposte

  1. oliena brewers ha detto:

    questo è davvero un bellissimo articolo e che ricalca il mio pensiero,sopratutto quello che riguarda il coaching staff…l’unico appunto che mi sento di fare è riguardo il ruolo di ILB a fianco di Matthews che sarà ad appannaggio di Barrington, dato la bella stagione dell’anno scorso…anche se adesso dopo la partita contro gli Eagles in cui ha mostrato le sue grosse lacune in coverage, bisognerà vedere le contromosse che si adotteranno…comunque ti ripeto,gran bel pezzo

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