Guardiola, L’Allianz Arena e il tridente più forte della storia

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Se sei il Bayern Monaco e stai perdendo 2-0 al Camp Nou, trafitto da un fantastico uno-due del più forte giocatore del mondo, dopo che sei riuscito a stento a tenere il pareggio, non puoi regalare il 3-0 al 93’ in contropiede con un difensore nella tua metà campo difensiva.

Il goal di Neymar potrebbe essere la tomba sportiva di Pep Guardiola come allenatore del Bayern Monaco e addensare nuvole piuttosto minacciose sulla recente gestione europea del tecnico catalano.

Per analizzare il pre partita della gara di ritorno di stasera all’Allianz Arena ci buttiamo sulle tante amate statistiche, che ultimamente hanno un’importanza sempre maggiore nel calcio di alto livello.

Guardiola nelle ultime 3 edizioni di Champions League è arrivato sempre alla semifinale, una volta col Barcellona e due volte col Bayern Monaco, mancando la qualificazione alla Finale negli ultimi due anni.

Il suo bottino nelle recenti cinque partite di semifinale giocate, compresa quella di mercoledì scorso, è di 5 sconfitte, 15 goal subiti e 0 fatti.

D’altro canto il talismano dell’Allianz Arena potrebbe dare un po’ di linfa alle speranze dei bavaresi, visto che nei due turni precedenti il Bayern ha giocato la partita di ritorno in casa, senza aver vinto l’andata, e ha chiuso con due vittorie, 13 goal fatti e 1 solo subito.

Ed è proprio su quel bottino di goal segnato nel proprio bunker che Guardiola punta per costruire un autentico miracolo e vincere il biglietto per Berlino.

Chiaramente Shakhtar e Porto non sono del livello del Barcellona e soprattutto non hanno davanti un tridente in grado di segnare più di 100 goal in stagione.

Il Bayern Monaco dopo l’ufficialità del secondo titolo consecutivo nella Bundesliga non ha più vinto: pareggio nella semifinale di Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund ed eliminazione ai rigori, più tre sconfitte consecutive tra le quali il tracollo del Camp Nou.

Le assenze dei suoi uomini più importanti si sono fatte sentire nel momento decisivo della stagione e nemmeno il mago Pep è riuscito ad eluderle con le sue idee tattiche, perché come visto nell’andata, quando hai i fuoriclasse tutto è più facile.

Definire gli schieramenti del tecnico dei bavaresi è sempre imprevedibile, ma se fossimo noi su quella panchina, andremmo di difesa a 4 con Lahm nel suo ruolo naturale, due bei mastini a centrocampo come Javi Martinez e Schweinsteiger per raddoppiare le giocate esterne di Messi e Neymar con i terzini blaugrana, e un parco offensivo formato da Muller, Gotze, Thiago Alcantara e Lewandowski, senza nessun ruolo di riferimento, ma estremamente mobili su tutta la trequarti avversaria.

Il Barcellona deve solo essere quello che è al momento, la più forte squadra d’Europa.

Guidati dal tridente probabilmente più forte della storia, autore di 112 goal stagionali, i blaugrana hanno segnato 34 goals nelle ultime 10 partite, perdendo punti solo a Siviglia un mese fa, e rimanendo a secco di marcature per l’ultima volta a febbraio.

Quello che però fa più spaventare il Bayern è che l’ultimo goal subito è quello della partita d’andata dei quarti contro il PSG, sette partite fa. Per una squadra che deve segnare minimo 3 goal questo dato è sconfortante.

Il Barca in Champions ha perso solo nella partita del Parco dei Principi del girone eliminatorio, per il resto ha sempre vinto e anche in trasferta il suo percorso è stato da squadra dominatrice.

La formazione che Luis Enrique schiererà all’Allianz sarà presumibilmente la stessa di mercoledì scorso, costruita per affidarsi ai tre fenomeni dell’attacco, che in qualsiasi occasione possono segnare e chiudere definitivamente la contesa.

I numeri dicono Barcellona, per il Bayern serve un miracolo.

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