I Mondiali di ciclismo – Richmond 2015

Con il nostro esperto di ciclismo, Mattia Luchetta, in spedizione in Grecia alla ricerca di nuove salite o nuove spiagge, la preview (spero non troppo sconclusionata) del mondiale 2015 che si correrà domenica a Richmond tocca al sottoscritto.

IL PERCORSO

Per mesi abbiamo pensato fosse un nuovo Zolden, poi è arrivato questo video del nostro CT e ci siamo quasi spaventati:

Qualcuno ha anche fantasticato in una piccola Fiandre. Oggi pomeriggio vedremo per la prima volta con i nostri occhi questo percorso in una competizione “seria” con il mondiale Junior donne e il sempre interessante Under 23 uomini (ore 18,45 su RaiSport) e ci faremo un’idea più precisa: per quello che possiamo dire ora i due strappetti con pavé (pare che anche il secondo che vedete nel video sia poi stato “piastrellato” a dovere) sembrano la versione per l’Italia in miniatura del Fiandre, non dovrebbero quindi impressionare un granché corridori “adulti”: non è preventivabile una gran selezione o meglio la selezione che potevano fare in parte l’hanno già fatta, per esempio facendo desistere dal recupero lampo un velocista puro come Cavendish, in convalescenza dalla caduta al Tour of Britain.

In questa annata in cui nelle ben più dure classiche di primavera nessuno è riuscito a fare la differenza, anche se rispetto ad allora le condizioni dei corridori sono molto diverse, non crediamo che queste due impennate, seppur più volte ripetute, possano creare chissà quale difficoltà ai corridori più potenti che verosimilmente arriveranno tutti assieme, anche in un gruppo ridotto, a sprigionare i loro cavalli.

Da quel che si vede nel video un attenzione particolare va posta sulle curve, spesso a 90 gradi che contraddistinguono il percorso cittadino, qui però la sede stradale è molto, troppo, ampia in puro stile americano. C’è da stare attenti quando questa si restringerà in prossimità del pavé, in quei frangenti sarà fondamentale stare davanti specie negli ultimi giri e in questo la squadra potrà compiere un ruolo fondamentale, se dovesse venir meno la scaltrezza tattica del singolo capitano.

Come spesso accade in tutti i mondiali, la selezione poi verrà fatta dalla lunghezza del percorso (il circuito misura 16,2 km e sarà ripetuto 16 volte per un totale di 259,2 km) e questo non è un particolare da sottovalutare e potrebbe fare la differenza anche tra alcuni favoriti. Il dislivello complessivo è di 1648 metri (103m a giro)

FAVORITI

John Degenkolb (GER) – Lui e la sua squadra sono i veri favoriti di questo mondiale. Ha vissuto un 2015 fantastico (solo 6 vittorie, ma di qualità con due monumento già nel carniere), si presenta a questa corsa forse in leggero calando di forma, ma può contare in un traino come Tony Martin per poter tenere unita la corsa (parso però poco brillante per i suoi standard nella prova a cronometro) e avrà due vagoni niente male per il treno finale come Geschke e Greipel, con quest’ultimo che in caso di evenienza potrebbe anche trasformarsi in un piano B che assomiglia tanto ad un piano A 2.0, stando alle sue prestazioni all’Eneco.

Lotta a 3

Lotta a 3

Alexander Kristoff (NOR) – Kristoff il Fiandre, quello vero, quest’anno l’ha vinto, assieme ad altre 19 corse, che lo rendono il maggior vittorioso per l’anno solare. Dopo la primavera, ha avuto un’estate meno briosa, al di là delle vittorie racimolate in corse di secondo piano. A fine agosto è però sbocciato di nuovo (2° ad Amburgo, 1° a Plouay, 3° in Quebec), sintomo di una programmazione che prevede un altro picco di forma conclusivo. Alexander però non potrà contare su un grande aiuto da parte dei compagni con Nordhaug unico con esperienza da gregariato di qualità e Boasson Hagen che viene da un bel Tour of Britain. Aver promesso agli altri 5 un premio di 10mila euro a testa in caso di vittoria, darà loro motivazione, ma da sola quella non basta.

Peter Sagan (SLK) – Il corridore della Tinkoff ha vissuto una stagione a due facce: obiettivamente male nelle monumento primaverili, decisamente bene, nonostante poche vittorie, dal Tour de France in avanti, ragion per cui rischia di essere quello arrivato con la condizione migliore a questo appuntamento. Dopo aver schivato la morte alla Vuelta, tamponato da una moto in corsa, Peter è sparito dalle corse ripresentandosi per una sgambata alla crono a squadra di domenica dove con i suoi compagni si è piazzato ultimissimo a 8 minuti dalla BMC. Il percorso sembra tagliato sulle sue caratteristiche, che gli permettono diversi tipi di corsa, sia all’attacco che attendista. Come al solito la sensazione di trovarsi sempre in mezzo a due fuochi nel dover scegliere la tattica giusta e la sua sofferenza a chilometraggi così alti potrebbero giocargli un brutto scherzo.

GLI ALTRI

Michael Matthews (AUS) – Siamo partiti con le preview di quest’anno elevandolo a “quelchepassa outsider” sin dalla Milano Sanremo, non possiamo dimenticarlo ora. Potrà contare su una squadra fantastica, il suo stato di forma sembrava essere sparito dal Tour in avanti, ma si è ben comportato al Tour of Alberta ad inizio mese e soprattutto ha sfiorato la vittoria al Quebec. Tra i nostri outsider, in caso di arrivo in volata, è quello che ha maggiori chance di vittoria.

Arnaud Demare, Nacer Bouhanni, Tony Gallopin, Julian Alaphilippe (FRA) – Quanti galletti ci stanno in questo pollaio? Hanno rimesso assieme Bouhanni e Demare, a giudicare dalla stagione il capitano (tra i due) per la volata dovrebbe essere il pugile passato alla Cofidis, con Arnaud autore di un 2015 piuttosto incolore. Ma siamo sicuri che un circuito con continui strappi possa vederlo protagonista sulla retta finale? Gallopin quest’anno sembra aver improntato la preparazione più alla prima parte di stagione e dovrebbe sacrificarsi maggiormente per la squadra (qualcuno dovrà pur farlo). Resta il nostro dark horse principale: forse è un po’ presto per il 23 enne Alaphilippe per consacrarsi già campione del mondo, ma se su questo circuito non si dovesse arrivare tutti assieme, il principale colpevole potrebbe essere lui.

Occhio ad Alaphilippe

Occhio ad Alaphilippe

Juan Jose Lobato (SPA) – Questo nome lo facciamo solo per farvi capire che diamo pochissime chance alla Spagna di primeggiare, con il corridore della Movistar che quanto meno ha mostrato una buona gamba al Tour of Britain ma che parte battuto contro troppi velocisti presenti a questo mondiale. Ovviamente l’uomo di punta sarebbe Alejandro Valverde, il quale però ha corso davvero troppo in questa seconda parte di stagione: il podio al Tour rincorso da una vita e finalmente raggiunto e una Vuelta dove non è stato praticamente mai brillante conclusa comunque nei primi 10 e primo per la maglia a punti dovrebbero aver lasciato ben poco nel suo serbatoio.

Il Belgio – Fosse stato qualche anno fa, saremmo stati qui a chiederci: ma lo vince Boonen o Gilbert? Così a naso avrebbero fatto partire Tommeke direttamente con la maglia iridata per velocizzare le operazioni di vestizione sul podio. Ma siamo nel 2015 e benché a nomi ed a voglia il Belgio sia comunque tra le squadre più interessanti, sarà dura per loro inventarsi qualcosa su questo tracciato. Gilbert e Van Avermaet, ma anche Vanmarcke, ci proveranno, ma difficilmente possono riuscirci. Ovviamente saranno un punto di riferimento per tutti coloro che volessero evitare un arrivo a gruppo affollato.

Michal Kwiatkowski (POL) – La sensazione è che sia andato a Richmond solo per riconsegnare la maglia. Un 2015 in tounée per il mondo, come una rockstar che ha beccato il primo album e si gode l’effimero successo, l’anno prossimo cambierà band, ci aspettiamo un secondo album di successo, ma non questa domenica.

ITALIANI

Partiamo dalle note liete: Adriano Malori ha vinto la medaglia d’argento alla prova a cronometro (dietro a Kiryienka), con Moser piazzato decimo. Tutto ciò rende il nostro mondiale elite di Richmond già un successo (solo nel 1994 con Chiurato l’Italia aveva raccolto una medaglia a cronometro), sopratutto considerando le basse aspettative che riponiamo nella gara di domenica. Le convocazioni di Cassani sono piuttosto condivisibili, paradossalmente non convince del tutto la presenza di Viviani, ovvero il nostro miglior velocista: Elia quest’anno ha vinto 6 gare (solo Guardini nell’anonimato più assoluto, tra una corsa in Oman ed una in Malesia è riuscito a far meglio numericamente, 7) ed ha fatto un ottimo Tour of Britain, però la sua tenuta su questi strappi è sospetta, specie a confronto di chi poi vincerà la corsa. Da questo punto di vista, benché molto meno vincente (ma il primo posto per noi resta comunque utopico), vediamo molto meglio Fabio Felline che se dovesse restare con i primi ha la gamba e la scaltrezza in volata per poter ambire ad un bel piazzamento. Stessa situazione, anzi meglio, per Matteo Trentin, che rispetto a Felline ha anche mostrato una condizione nelle ultime settimane davvero invidiabile.

Sorpresa Trentin?

Sorpresa Trentin?

Merita un paragrafo a parte Vincenzo Nibali, il miglior corridore italiano e per distacco di questi ultimi anni, che dopo essere uscito in malo modo dalla Vuelta, ha reagito alla grande nelle corse di casa nostra (2° all’Agostoni, 1° al Bernocchi, 3° al Memorial Pantani, 5° a Prato) guadagnandosi sulla strada i galloni di battitore libero. Chiaramente a Richmond al di là del percorso, il parterre degli avversari sarà di tutt’altro livello, ma avere un Nibali così in palla e così concentrato potrà rendere più frizzante la corsa e scompigliare i piani dei big.

TV

Sarà un mondiale serale, stando alle 6 ore di fuso con la Virginia. Le gare saranno trasmesse live da Rai Sport 1. Mentre in questi minuti stanno per prendere il via le donne juniores (ore 16), più tardi, dalle 18,45, ci sarà il mondiale Under 23 (10 giri, stesso circuito, con qualche italiano interessante, su tutti Moscon fresco di firma con il team Sky per il 2016). Domani dalle 15 la corsa uomini juniores e dalle 19 donne elite. Per concludere con il mondiale uomini elite, dalle 15 di domenica pomeriggio con arrivo previsto ad ora di cena.

QUOTE (bet365) e STARTING LIST (da direttaciclismo.it)

betting richmond mondiali

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

Potrebbero interessarti anche...

9 risposte

  1. Andrea ha detto:

    Se il Belgio dovesse fare corsa dura e se dovesse piovere come pare la vedo dura che arrivino i velocisti.

    • azazelli ha detto:

      Mi sono completamente dimenticato della questione meteo con queste pietre. Vista la gara under 23: gli ultimi 5km sono stati davvero interessanti, con il nostro Moscon, prima volta che lo vedevo, che pare avere una gamba e un motore straordinari. Tornando all’elite di domani, forse qualche chance in più ad un Gilbert potrei darla, ma i vari Sagan, Kristoff, Degenkolb hanno dimostrato quest’anno di non essere semplici velocisti, per me continuano ad avere buone chance di vittoria.

      Confermata la sensazione che al di là della pendenza, quel restringimento nell’imboccare i due tratti con il pavé può creare problemi a tanti che non staranno davanti….sia nei giri decisivi, sia per tutta la corsa dove sprecare energie per rientrare ogni volta potrebbe essere decisivo su 250 km

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *