L’elemento vincente

“It’s not about balance. It’s not about stats. It’s not about anything except trying to win”

Bill Belichick, head coach, New England Patriots

Un paio di settimane fa avevamo visto come proprio nell’analizzare quello che fanno le squadre nei primi down, New England fosse una sorta di “mosca bianca” e avevamo cercato, tra le altre cose, anche di dare una spiegazione a quel dato che li voleva lanciare il 70% delle volte in quelle situazioni di gioco.

Nonostante non sia “about stats”, noi poveri comuni mortali che non abbiamo riportato sulla carta d’identità “Bill” come nome e “Belichick” come cognome spesso, anche per praticità di analisi, tendiamo a rifarci ai numeri per cercare di capire meglio quali sono le cose che fanno la differenza tra vincere e perdere, cerchiamo insomma l’elemento vincente che più di ogni altro può garantire la W.

Quante volte abbiamo letto, visto, sentito “per vincere bisogna correre”? Ci avessero dato un euro per ogni volta, ora potremmo comprare Grantland e scriverci dentro, in italiano.

Per Vincere: Correre fa bene?

Correre fa bene?

In realtà spesso e volentieri nel cercare questo elemento vincente, come appunto possono essere le yard corse, se non addirittura il numero delle portate stesse, si tende a confondere l’effetto con la causa: si vince perché si corre di più o si corre di più perché si sta vincendo? Il mero numero di per sé può voler dire poco, ovviamente si necessita la visione della partita per rispondere ad una domanda del genere.

Fatta una premessa del genere, giocare con i numeri è sempre divertente (almeno per me), farlo senza avere una teoria preconcetta da supportare ma cercando di ragionarci sopra lo è anche più. Sono andato a raccogliermi le statistiche di squadra di queste prime 105 partite prendendo in analisi una ventina di statistiche più o meno correlate tra loro: conversione % 3rd down, numero di giochi, yard conquistate, media yard per gioco, yard lanciate, passaggi completati, passaggi tentati, percentuali passaggi completati, yard per singolo passaggio tentato (inclusi i sack), intercetti lanciati, sack subiti, yard corse, corse tentate, media yard per corsa, penalità commesse, yard perse per penalità, palle perse, TD difensivi o con special team, tempo di possesso, fattore campo.

Ed ho visto l’incidenza che ha ognuna di esse in base al fatto che sia arrivata o meno la vittoria alla fine: in parole povere quante volte, chi vince la partita, ha avuto anche una migliore percentuale di conversione di terzi down? Quante volte chi ha vinto ha anche giocato il maggior numero di giochi offensivi? Ecc…ecc….ecc….

Prima che io venda questi dati al sito di ESPN, voglio condividerli con voi. Partiamo dal fondo, il fattore campo. Fatta pulizia delle due partite (che domenica diventeranno 3) giocate su terreno neutro, l’home advantage è stato rispettato il 55% delle volte. Sinceramente un valore molto basso, mi aspettavo di trovare una percentuale più significativa, anche se va detto che questo dato potrebbe risultare diverso a fine stagione con i fattori atmosferici (e l’abitudine a giocarci “contro”) che avranno una incidenza maggiore a novembre e dicembre. Sarebbe poi altresì interessante dividere questo risultato oltre che su base mensile, anche a seconda di campi all’aperto o al coperto. Magari a fine stagione.

Posto che il “giocare in casa” non sembra influire così tanto, quanto lo fa mantenere il possesso del pallone per più tempo dell’avversario? Il valore percentuale migliora, seppur di poco, e si raggiunge il 61% di vittorie. Probabilmente anche qui ci aspettavamo un valore tendenzialmente più alto.

Ma torniamo all’adagio dal quale siamo partiti: correre fa bene alla salute in generale e nel caso del football fa vincere le partite. Prendiamo quindi i tre valori di “yard corse”, “corse tentate” e “yard per corsa”, ragionando per logica verrebbe da pensare che la quantità è importante, ma forse la qualità lo dovrebbe essere di più. Sbagliato! Chi ha avuto una media per portata maggiore dell’avversario ha vinto la partita solo il 51% delle volte, una percentuale che sale ad un ottimo 78% se invece prendiamo in considerazione il numero delle portate. Ecco che forse abbiamo una risposta al quesito iniziale per il quale la corsa (non necessariamente lunga) serve più che altro per mettere in ghiaccio la partita che si sta già vincendo.

Il 78% di correlazione tra vittoria e voce statistica presa in considerazione è il secondo valore più alto (e, per quello che abbiamo dedotto qui sopra, forse anche quello meno significativo) tra i 20 che ho preso in considerazione, dietro solamente al 79% del minor numero di intercetti lanciati e con questo veniamo alla statistica dei turnover, che è un altro cavallo di battaglia nelle analisi che sembrano andar bene per qualsiasi partita: “Se vuoi vincere, non devi regalare palloni ai tuoi avversari” e grazie al 73% dei casi positivi questa sembra essere un’affermazione già molto più calzante in questa nostra ricerca verso “l’elemento vincente”.

Vincere: Intercetto!! Vinciamo noi!!

Intercetto!! Vinciamo noi!!

Tanto quanto si corre per “conservare” una vittoria acquisita, tanto si lancia per rimontare (ma non ditelo ad Andy Reid e ad Alex Smith) una partita che si sta perdendo, ragion per cui non sorprende affatto che il valore più basso in queste correlazioni lo raggiunge la statistica dei passaggi tentati (35%). Ma se nel gioco di corsa, la qualità delle corse stesse (la media per portata) non incideva così tanto, lo fa decisamente nel gioco aereo, dove primeggiare nella media di yard per passaggi tentati (inclusi i sack) garantisce tre vittorie ogni 4 (75%). A proposito di sack: avere una OL in grado di proteggere il proprio QB o avere un QB in grado di sfuggire alla pressione altrui, meglio di quanto facciano i rispettivi avversari quando in possesso del pallone, porta alla vittoria nel 69% dei casi.

Ed il bel gioco?! O meglio il football è uno sport che fa della conquista del terreno il suo cardine, quante volte arriviamo a fine partita e diciamo “abbiamo perso, ma abbiamo giocato meglio, guarda quante yard in più abbiamo conquistato!!”? Questo succede il 36% delle volte, per il restante 64% chi conquista più yard alla fine della partita si trova anche a festeggiare la vittoria. Considerando che appunto conquistare yard è visto come l’obiettivo principale per aggiungere punti al tabellone, ci si poteva aspettare una percentuale molto più vicina al 75% che al 60%.

Prima di svelarvi i numeri di tutte e 20 le categorie, un ultimo paragrafo lo merita la percentuale di conversione dei terzi down, averla migliore del proprio avversario porta alla vittoria nel 71% dei casi. Certo bisognerebbe andare ad analizzare la media delle yard da conquistare, ma in generale il mondo dei terzi down meriterebbe un articolo a sé stante, così centrale nei game plan difensivi ed offensivi da non poter non essere considerato uno degli elementi vincenti di una partita di football.

statistiche team tot

Di queste categorie ne ho selezionate 8 che secondo me per quanto detto sinora racchiudono gli aspetti più significativi di una partita: conversione % 3rd down, media yard per passaggio tentato, sack concessi, numero di corse tentate, palle perse, tempo di possesso, penalità commesse e numero di yard conquistate.

Delle 105 partite giocate sinora ci sono 3 casi soltanto in cui una squadra ha predominato sull’altra in tutte ed 8 queste categorie, ed in tutti questi 3 casi quella squadra ha poi vinto la partita. È successo in Tennessee at Tampa Bay, il massacro di Week 1 (42-14), San Francisco at Arizona (7-47) e Buffalo at Miami (41-14) entrambe in Week 3, con il punteggio finale che ben descrive il dominio di una squadra sull’altra.

Esistono invece 19 casi in cui una squadra ha dominato sull’altra in 7 statistiche su 8, 16 volte ha poi anche vinto la partita (84%), i restanti 3 casi che fanno eccezione sono i seguenti:

Buffalo at Tennessee, Week 5 (14-13)

Washington at TampaBay, Week 7 (30-31)

New York Jets at New England Patriots, Week 7 (23-30)

Nelle prime due partite l’unica stats (delle 8) andata a favore di chi poi ha vinto, seppur di un solo punto, è quella del minor numero di penalità commesse (7 contro 9 per Buffalo, 4 contro 16 per Tampa), mentre per Patriots vs Jets capiamo adesso l’intervento con cui ho iniziato questo articolo nel quale Belichick ha commentato proprio la vittoria di domenica. L’unica stat andata a suo favore (delle 8) è quella dei turnover, peraltro un misero 1 contro 0, un fumble avvenuto nel secondo gioco del match e che ha regalato solo 3 punti ai Patriots. È destino che sia sempre la squadra di Boston a rappresentare la “mosca bianca”.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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13 risposte

  1. angyair ha detto:

    Interessante, magari il campione è ancora piccolo e qualche dato è poco significativo, ma stupisce che le partite con tutte quelle stats vinte da una squadra sono dei blowout mentre quelle dove ne perde solo una sono incontri molto equilibrati.

  2. azazelli ha detto:

    È vero un po’ le svilisce, ma da un certo punto le mantiene comunque vere anche se conferma il fatto che il football è pieno di variabili ed è difficile trovare il singolo aspetto più determinante di molti altri.

    Come mi facevano notare altrove, manca la redzone, il problema è che su ESPN dove ho preso le statistiche riportavano come positive anche le redzone conclusesi con un FG e mi pareva meno significativo come dato.

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