Quel che passa il nastro – US Open

Flashing Flushing Meadows

Flashing Flushing Meadows

La stagione del tennis si avvia già verso la sua fine, siamo alle porte dell’ultimo Slam della stagione, lo US Open che, nella scorsa stagione, è stata terra (in realtà cemento) di conquista per due outsider che si sono giocati la finale, Cilic e Nishikori, con il croato, allievo di Ivanisevic, sorprendente vincitore dopo due settimane dove è stato praticamente ingiocabile.

Gli ultimi Master 1000 hanno però certificato che quest’anno pare non esserci possibilità di sorpresa, Murray, Federer e Djokovic paiono davvero in grandissima forma e sarà molto dura per gli altri inserirsi nel discorso titolo.

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E parliamo quindi dell’Open di New York che, dal 1978, si gioca sui campi di Flushing Meadows. Nei primi 7 anni è stato un dominio a stelle strisce o, per meglio dire, un binomio McEnroe/Connors che si sono divisi i successi fino al 1984 senza mai (caso curioso) affrontarsi in finale.

Dal 1985 al 1987 sono arrivati i primi 3 successi Europei, ad imporsi il ceco Lendl (8 finali consecutive a Flushing Meadows tra il 1982 e il 1989) che poi diventerà americano di cittadinanza, quindi possiamo parlare di un decennio intero di successi statiunitensi.

Fermiamoci un attimo con la cronostoria perché sarebbe ingiusto non parlare del vero Ivan il terribile del mondo dello sport (il Basso ciclista non si risentirà credo).
19 finali di SLAM con 8 vittorie e 11 sconfitte, la più dolorosa è sicuramente quella del 1987 contro Pat Cash a Wimbledon.

Lendl arrivava da favorito e, dopo aver vinto l’Open Di Francia 3 volte (1984 1986 1987) e 2 volte lo US Open (diventeranno tre come citato precedentemente) pronto a vendicare la sconfitta dell’anno prima contro il giovanissimo Boris Becker.

L’erba non è di certo la sua superficie preferita, ma l’occasione è irripetibile, l’avversario è il 22enne australiano Pat Cash, giocatore da rapido che aveva raggiunto già la finale all’Australian Open dello stesso anno perdendo da Edberg su erba.

Ora il lettore attento si starà chiedendo “Cosa?? Australian open sull’erba?? È ubriaco??” Ebbene, la prima edizione sul cemento del torneo di Melbourne fu nel 1988, fino al 1987 c’erano ben 2 slam su erba.

Ma torniamo a quel 22 Giugno 1987, i due giocatori sanno di avere una grandissima occasione, entrambi possono vincere lo Slam più importante del mondo, consapevoli che l’avversario non fosse imbattibile, vuoi per la superficie (Lendl), vuoi per la giovane età (Cash). Il primo set arriva al tie break e si impone l’australiano. Ivan accusa il colpo ed esce praticamente dal campo, consegnando l’UNICA vittoria Slam a Cash. Nel palmares di Lendl l’unico torneo che non riuscì mai a vincere fu proprio Wimbledon. Il 1987 di Cash sarà il suo unico vero anno ad altissimo livello, perse in finale nel 1988 l’Australian Open da Wilander e non riusci più ad ottenere risultati significativi fino a fine carriera.

Ivan Lendl con il trofeo del Roland Garros

Ivan Lendl con il trofeo del Roland Garros

Torniamo al nostro amato US Open, dopo il tris di Lendl arrivarono vittorie davvero di prestigio, Wilander, Becker, Sampras, Edberg e Agassi, mostri sacri del tennis intervallati con alcuni specialisti della superficie come Rafter, Safin, Roddick e Hewitt.

Arriviamo al 2004 dove un giovane Federer distrugge letteralmente Hewitt (6-0 7-6 6-0), cominciando un dominio che lo porterà a 5 vittorie consecutive fino al 2008, interrotta nel 2009 dallo sfortunatissimo Juan Martin del Potro (che manca tantissimo al tennis) capace di imporsi in cinque set sul miglior giocatore della storia del tennis.

Arriviamo ai giorni nostri, nel 2010 uno straordinario Rafael Nadal si impone su Djokovic (fa veramente effetto pensando al Nadal attuale), Nole si prende la rivincita nel 2011 per poi riperdere nel 2012 da Murray (partita bellissima, da guardare) e nel 2013 ancora dal maiorchino.

Il tabellone propone qualche insidia per Nole già al secondo turno con Pospisil, vediamo chi arriverà ai quarti contro di lui nel barrage tra Feliciano Lopez, Raonic e Nadal. Federer ha un primo turno insidioso (Leonardo Mayer), poi Baghdatis e il sempre molto ostico Kohlschreiber al terzo, poi uno tra i due bombardieri Karlovic o Isner agli ottavi e, probabilmente, Berdych o Gasquet ai quarti, con le possibili sorprese Kudla, Querrey e Dustin Brown pronte ad inserirsi.

Paradossalmente il cammino più agevole e meno dispendioso potrebbe averlo Murray, che non avrà grosse resistenze fino allo scontro ai quarti, ma che avrà un primo turno davvero molto molto scomodo, il bad boy Nick Kyrgios. Superato il primo turno dovrebbe avere strada spianata sino ai quarti.

Piccola parentesi rosa. Su queste pagine non parliamo quasi mai di tennis femminile, sarà comunque intrigante seguire il percorso di Serena Williams alla quale manca solo questo torneo per completare il grand slam, ovvero la vittoria dei quattro tornei principali nello stesso anno: un’impresa riuscita a sole tre donne sinora (Maureen Connoly nel 1953, Margaret Smith Court nel 1970, Steffi Graf nel 1988) e due uomini (Don Budge nel 1938 da dilettante e Rod Laver in due occasini, nel 1962 sempre ancora nell’era pre open e nel 1969).

MY TWO CENTS

Non sono ancora uscite le quote dei possibili vincitori della manifestazione, per gli amanti del rischio consiglio di guardare comunque le quote di Feliciano Lopez, di Wawrinka e di Kyrgios.

Per quanto riguarda i match di primo turno, non sarei sorpreso di una vittoria di Coric su Nadal, di Bolelli su Goffin e del giovanissimo Tiafoe contro Troicki. Cercheremo comunque di mandarvi le quote giornaliere sull’account twitter di “quelchepassa”.

ITALIANS

Contrariamente al parere di molti addetti ai lavori, sono convinto che il tabellone degli italiani sia intrigante. partiamo da Seppi che potrebbe arrivare al terzo turno senza grosse difficoltà, sfortunatamente incontrerebbe Nole, ma sarebbe comunque un bel match sul centrale.

Fognini ha un bel tabellone, davvero. Ma non illudiamoci, il primo turno con Johnson lo vede sfavorito, ma non di troppo. Superato il primo ostacolo incontrerebbe uno tra Sela (specialista) e Cuevas (terraiolo) partendo come favorito. Quindi al terzo turno possibile incrocio con Nadal (o Coric). Non andiamo oltre, ma anche gli ottavi sarebbero non proibitivi. Fognini, che non sta raggiungendo buoni risultati sul cemento (eufemismo), a fronte comunque di più che dignitose prestazioni, soffre i battitori eccellenti: Johnson lo è, ma non in maniera eccezionale. Dal secondo turno può giocarsi gli scambi, senza il deficit del servizio.

L'enigmatico Fognini

L’enigmatico Fognini

Cecchinato (bravo già di suo ad essere entrato direttamente nel tabellone principale grazie ai buoni risultati nei challenger italiani su terra) non ha scampo contro Mardy Fish, all’ultimo torneo della sua carriera prima del ritiro.

Bolelli parte alla pari con Goffin, poi a mio avviso è favorito sia al secondo turno (Berankis o Sousa) che al terzo (Janowicz/Bautista Agut). Dipende tutto dal giocatore di Budrio, le possibilità per far bene ci sono tutte.

Lorenzi avrà poche possibilità con Vesely, anche in caso di miracolo è chiuso da Karlovic.

Mentre sto scrivendo il buon Thomas Fabbiano sta cercando di ripetere l’impresa fatta già nel 2013 quando superò le qualificazioni per poi giocare un ottimo match di primo turno contro Raonic.

LA MEGLIO GIOVENTÙ

Matteo Donati non è riuscito a qualificarsi per gli US Open, ma la sua scalata è stata impressionante, riuscendo ad arrivare a ridosso dei primi 150 giocatori del mondo nonostante un problema al polso. Diverso il cammino di Quinzi che, dopo tante sconfitte nei challenger e parecchi cambi di allenatore, è ripartito dai futures in Olanda, vincendo facilmente il primo.

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