Seattle Seahawks 2015 – Per una yard in più

Abbiamo fatto la cazzata

Abbiamo fatto la cazzata

Quando arrivi ad una piccola, misera, banale yard dal (ri)vincere il Super Bowl, non è assolutamente facile riprendersi e ripartire come se nulla fosse, sia come squadra che come giocatore singolo: ma se c’è una squadra che lo può fare quella è Seattle, e se c’è un giocatore che ha già dimostrato di dimenticare in fretta gli errori e le difficoltà e ripartire come se nulla fosse quello è Russell Wilson. Tutto facile quindi per i Seahawks? Assolutamente no!

Di seguito analizzeremo più dettagliatamente tutto il roster, ma le differenze con quello che ha dominato gli ultimi 2 anni NFL non sono molte, però quest’anno sembrano essere altre le difficoltà per la squadra di coach Carroll, più a livello psicologico ed extra-football che altro, che poi sono forse quelle più difficili da superare. La maggior assicurazione che il tutto venga superato senza problemi trascende dal singolo aspetto, ma si basa su una consapevolezza ed una solidità che il management e il coaching staff sono riusciti ad instaurare in questo ambiente già da qualche anno.

OFFENSE

L’intercetto nel gioco decisivo del Super Bowl quando tutti avrebbero voluto, soprattutto dopo (premio g.a.c 2014), un handoff per Lynch, la telenovas sul contratto che ancora non è finita, qualche voce sulla sua vita fuori dal campo (specifichiamolo subito: sono assolutamente fatti suoi)…da quel giorno di febbraio Wilson ha scoperto che non è facile la vita del giocatore NFL che non vince, anzi in molti sono pronti ad azzannarti alla gola al primo errore.

Dopo l’orribile partita giocata nei tempi regolamentari contro i Packers, Wilson ha dimostrato di avere grande carattere con dei supplementari perfetti che sembravano potergli finalmente garantire da tutti gli addetti ai lavori l’entrata nell’olimpo dei QB NFL. Adesso invece non dico che è tutto da rifare ma ci vorrà di nuovo molto lavoro per far dimenticare quella ormai infausta giocata contro i Patriots: chi ha seguito la carriera collegiale e poi professionista di Wilson ha pochi dubbi sulla sua capacità di rialzarsi e rimettersi al lavoro come se nulla fosse successo, ma di sicuro gli ultimi mesi della carriera dell’ex NC State e Wisconsin non sono stati proprio da ricordare tra sconfitta pesante in campo e contratto che tarda ad arrivare fuori. A fare da backup a Wilson ci sarà sempre Tarvaris Jackson, che a parte fare il portafortuna nei sorteggi per il campo durante gli overtime non sembra avere altri compiti, e per fortuna aggiungeremmo.

Il rinnovo contrattuale di Wilson probabilmente sta ritardando anche perché è arrivato, un po’ a sorpresa, quello di Marshawn Lynch. No, non stiamo dicendo che è immeritato, e neanche che sia per forza uno sbaglio, ma siamo propensi a pensare, pur non essendoci una controprova, che se fosse arrivato il back-to-back il matrimonio tra Lynch e Seattle sarebbe finito lì, per il ritiro di lui o perché il management dei Seahawks avrebbe sfruttato il momento per voltare pagina.

Graham - Seahawks: c'eravamo tanti amati!

Graham – Seahawks: c’eravamo tanti amati!

Perché è pur vero che Lynch è e rimane il caposaldo dell’attacco di coach Carroll, ma è arrivato alla nona stagione della carriera con uno stile di gioco che non si può certo definire “al risparmio”: c’è sempre il timore che la benzina finisca da un momento all’altro, anche se, visto il personaggio, più che l’esaurimento della benzina i tifosi Seahawks devono temere un eventuale esaurimento di voglia di fare a capocciate con i difensori avversari. Alle sue spalle scalpita sempre Christine Michael, di cui si continua a sentir parlare sempre un gran bene ma senza una controprova visibile contando le 52 corse in 2 anni per 254 yard, mentre molto più affidabile sembra essere il solido Turbin. Ottima notizia, per Lynch e i Seahawks, il ritorno a pieno regime del fullback Derrick Coleman, ottimo bloccatore e storia che appassiona e commuove.

Lo stile di corsa di Lynch è esaltato dalle caratteristiche e dal gioco a zona della linea offensiva davanti a lui, che tanto è “odiata” dai defensive lineman avversari per i temuti e micidiali blocchi bassi e tanto è amata dai RB che corrono dietro ad essa: sarà forse per questo che in protezione lasciano spesso a desiderare? Per far correre Wilson ed esaltarne la capacità d’improvvisazione da jazzista?

Quest’anno è cambiato più di qualcosa essendo andati via sia il centro Max Unger (con una trade che ha fatto abbastanza rumore…ma vedremo dopo) che la guardia/tackle James Carpenter, che ancora si doveva riprendere dall’essere stato scelto al primo giro evidentemente. I tackle saranno Russell Okung a sinistra, che quando è sano è senz’altro uno dei migliori dell’NFL, e Justin Britt a destra, che dopo un primo anno difficoltoso è chiamato al miglioramento delle prestazioni, ai loro fianchi giocheranno le guardie Alvin Bailey e J.R. Sweazy, con quest’ultimo che dovrebbe proseguire il miglioramento mostrato l’anno scorso; mentre il centro dovrebbe essere Patrick Lewis con Lemuel Jeanpierre a cercare di contendergli il posto. Tra i vari backup un’occhio va tenuto sul rookie scelto al sesto giro Kristjan Sokoli che al college giocava in difesa e agli OTA è stato spostato a centro.

I ricevitori titolari dovrebbero rimanere, almeno all’inizio, Doug Baldwin e Jermaine Kearse, che ormai hanno stabilito un’ottima intesa con Wilson, con Ricardo Lockette come terzo “incomodo”; ma è inutile nascondere che il salto di qualità per l’attacco aereo dei Seahawks potrà arrivare solo dall’esplosione dei sophomore Paul Richardson (troppi problemi fisici l’anno scorso) e Chris Matthews che al Super Bowl fu praticamente immarcabile. Attenzione inoltre al rookie Lockett (senza una e) che nello slot può diventare un’arma importante grazie a mani molto dolci e ottime capacità di creare big plays dopo la ricezione.

Ma l’acquisto che ha fatto e farà più parlare quest’anno è senz’alcun dubbio quello del ricevitore, solo per comodità listato come tight end, Jimmy Graham, arrivato da Seattle al posto del già citato Unger, dopo essersi detto pesta e corna con i giocatori di Seattle (e Michael Bennett ha chiarito subito che non ha ancora cambiato idea sul fatto di ritenerlo un giocatore soft). Lui assieme al suo contrattone è arrivato a Seattle per dare un’altra dimensione all’attacco dei Seahawks, specie in red zone (qualcuno pensa ancora allo scorso Super Bowl?). Più che di carattere tecnico, gli unici dubbi sull’inserimento di un giocatore del genere sono per quanto riguarda il suo carattere ed i precedenti screzi avuti con gli attuali compagni, ma siamo sicuri che Carroll avrà pochi problemi nel superarli e sfruttare al meglio le capacità dell’ex Saints. A bloccare, come i veri tight end dovrebbero anche saper fare, ci penseranno Luke Willson e Anthony McCoy, che sembrano sempre sul punto di dover esplodere ma poi…

Poco da dire per quanto riguarda gli special team anche perché il punter Jon Ryan e il kicker Steven Hauschka sono semplicemente tra i più affidabili dell’NFL.

DEFENSE

Va bene l’attacco, ma chi ha visto giocare in questi anni i Seahawks è della loro difesa che si è innamorato: dura, fisica, disciplinata sulla palla e che non molla mai. Magari ogni tanto sopra le righe o al limite del regolamento, ma quello dà fastidio solo quando tifi per una sua avversaria…

La defensive line è rimasta, almeno nei 4 titolari, la stessa, e questo non è certo di buon’auspicio per chi ce li avrà di fronte: Tony McDaniels e Brandon Mebane come defensive tackle, Michael Bennett e Cliff Avril come defensive end sono una linea completa sotto ogni aspetto e che si candida autorevolmente ad essere una delle migliori di tutta la lega, con Bennett che risulta ancor più letale quando viene schierato come tackle nelle situazioni di ovvio passaggio.

Ahtyba Rubin, Jordan Hill e D’Anthony Smith garantiscono ottima profondità nel ruolo di tackle, con tutti e tre che da sani potrebbero facilmente essere titolari altrove, mentre per gli end i backup dovrebbero essere il secondo anno Cassius Marsh, che prima dell’infortunio aveva mostrato buoni lampi di classe, ed il rookie Frank Clark, che se mena in campo nello stesso modo che lo fa fuori…potrà dare grosse soddisfazioni ai suoi allenatori (con la speranza che la scure di Goodell non colpisca).

Come linebacker il MLB Bobby Wagner ed il Will K.J. Wright (che da non molto ha ottenuto una discreta estensione contrattuale) rappresentano un uno-due micidiale, con pochi o nessun rivale nella lega, specie dopo che la coppia dei niners si è “scoppiata”. I pochissimi tackle sbagliati ed una grande efficacia nel coprire le zone intermedie del campo nella micidiale cover 3 giocata da coach Carroll non possono che esaltare ed esaltarsi in un contesto così altisonante.

A completare il terzetto ci dovrebbe essere la maggior delusione degli ultimi draft Seahawks, quel Bruce Irvin che si pensava potesse diventare molto più decisivo ma che fra infortuni, problemi fuori dal campo e le difficoltà a trovare una vera ed efficace posizione in campo si è rivelato al momento “solo” un buon giocatore di rotazione (per altro più utile come rusher situazionale che come LB da ogni down) tanto che Seattle non ha esercitato l’opzione per il quinto anno. A completare il reparto ci saranno Mike Coyle, Kevin Pierre-Louis e Mike Morgan.

Niente è insuperabile per Chancellor!

Niente è insuperabile per Chancellor!

Dulcis in fundo c’è il reparto che è la ciliegina sulla torta di tutta la difesa: le secondarie che con il solo trio Earl Thomas, Kam Chancellor e Richard Sherman sono già da top della lega. C’è da dire che tutti e 3 hanno finito lo scorso anno con problemi fisici più o meno gravi, e quindi c’è da verificare come hanno recuperato, ma a pieno regime sono uno spettacolo per gli occhi da vedere ed un incubo da affrontare, specie la coppia di safety che rappresenta veramente l’ideale per il ruolo nel football moderno.

Quando ha un trio di DB così, acquista grande importanza il quarto giocatore che completa le secondarie perchè presumibilmente sarà quello più “cercato” dai QB avversari: andato via a cercare e trovare il contrattone (immeritato?) Byron Maxwell, Seattle ha deciso di puntare sulla voglia di rivalsa di colui che gli ha lasciato il posto agli Eagles, quel Cary Williams che spesso ha fatto disperare i suoi tifosi ma il cui stile di gioco viene considerato più adatto a quello in vigore a Seattle. Sarà…ma se al coaching staff delle aquile di mare riesce anche la resurrezione di Williams chiudiamo pure baracca e burattini e diamogli l’Oscar, il Premio Nobel e anche il Cantagiro!

Nell’attesa che Jeremy Lane, gravemente infortunato nello scorso Super Bowl, recuperi a pieno regime, il posto di slot corner dovrebbe essere occupato dal veterano Will Blackmon, mentre tra gli altri backup un occhio di riguardo lo bisognerà avere verso Steven Terrell che può giocare anche safety ed il rookie Ryan Murphy.

COACHING STAFF

La bontà del coaching staff di Seattle è evidenziata dal fatto che negli ultimi 3 anni 2 dei suoi defensive coordinator sono diventati head coach altrove, ed altri assistenti hanno ottenuto promozioni in giro per la lega, e nonostante ciò il livello qualitativo globale ai Seahawks è rimasto sempre altissimo, soprattutto per merito dell’ambiente che Pete Carroll è riuscito a ricreare in questa sua nuova avventura tra i pro.

L’offensive coordinatore Darrell Bevell rimane incredibilmente bravo nel disegnare un attacco che calza a pennello sulle caratteristiche dei suoi interpreti, riuscendo soprattutto ad esaltare le qualità di Wilson nascondendone i difetti, mentre dall’altro lato del campo non sarà facile il lavoro di Kris Richard come sostituto di Dan Quinn anche se, è forse superfluo dirlo, questa rimarrà sempre la difesa di Carroll.

PREDICTION

Un titolo ed un secondo posto per una misera yard in 2 anni non possono che voler dire che una sola cosa: anche quest’anno si parte per puntare al bersaglio grosso, e le possibilità per ritornare all’ultimo atto (che per altro si giocherebbe sul campo dei grandi rivali divisionali) ci sono tutte. Di sicuro la vittoria nella division sembra più che alla portata, di lì in poi si entra in una nuova competizione come sono i playoff NFL in cui tutto può succedere ma dove, se riesci a partire con il vantaggio del fattore campo (come avvenuto negli ultimi 2 anni e come è possibilissimo succeda anche quest’anno), sei tu a dare le carte e guidare il gioco.

CLICCA per ingrandire (roster da OURLADS.COM, schedule da CBSSPORTS.COM)

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angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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11 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Ti sei dimenticato di citare come hanno perso il Super Bowl 😀 cioè l’hai fatto giusto quelle 7 8 volte, ma non sono sicuro si sia capito benissimo 😀

    Scherzi a parte: pure io sono molto sorpreso dal rinnovo fatto a Lynch…

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