Vuelta a Espana 2015 – Analisi del percorso

Estacion de Valdezcaray - Spain - wielrennen - cycling - radsport - cyclisme - illustration peloton in the mountains pictured during stage 4 of the Vuelta Espana 2012- Barakaldo > Estacion de Valdezcaray - foto Sabine Jacob/Cor Vos ©2012

Non è che ci vogliano grandi giri di parole: il percorso della Vuelta è il percorso della Vuelta. Quello classico, con tappe brevi, poca vegetazione e un’orgia di muri devastanti nei finali. Un po’ monotono forse, ma va dato atto agli organizzatori che spesso negli ultimi anni questo è stato il GT più divertente. Sono nove gli arrivi in salita della Vuelta 2015, che come sempre verrà vinta dal migliore scalatore del lotto. Prima settimana frizzante, seconda decisiva, terza un po’ sottotono, ma con una crono di 40 km dove chi arriva in riserva può pagare tantissimo. Si parte.

Tappa 1, Puerto Banús / Marbella (Cronoprologo a squadre, 7,4 km) – Sabato 22 agosto

1Breve e completamente piatta, la crono a squadre iniziale è niente più che una passerella. Tra i big non più di 30 secondi di distacco. Difficoltà: **

Tappa 2, Alhaurín de la Torre / Caminito del Rey (Collinare, 158,7 km) – Domenica 23 agosto

PROFIL2Prima tappa in linea, primo murito. Sono solo 158 km per andare allo spettacolare arrivo del Caminito del Rey. Fortunatamente i corridori si limiteranno alla parte asfaltata della strada (3km al 10%), senza avventurarsi nella zona pedonale. Difficoltà: ***

PROFILKMS (1)

Tappa 3, Mijas / Málaga (Pianeggiante, 158,4 km) – Lunedì 24 agosto

PROFIL3Frastagliata nella prima metà, ma forse non a sufficienza per mettere in difficoltà i (pochi) velocisti del gruppo. Occhio però che siamo sulla costa andalusa e la seconda parte è spesso esposta al vento. Arrivo in volata molto probabile, ma qualche squadra tipo la Cofidis dovrà lavorare sul serio. Difficoltà: *

Tappa 4, Estepona / Vejer de la Frontera (Pianeggiante, 213,6 km) – Martedì 25 agosto

PROFIL4Finalmente una frazione sopra i 200 km, anche se non particolarmente accattivante. Non c’è niente fino agli ultimi 5 km, ma l’ingresso a Vejer de la Frontera potrebbe creare parecchio caos. C’è un km sopra il 10%, poi 2 km mossi e di nuovo l’arrivo in leggera salita. Tappa adatta a finisseur o velocisti che tengono sugli strappi. Difficoltà: **

Tappa 5, Rota / Alcalá de Guadaira (Pianeggiante, 167,3 km) – Mercoledì 26 agosto

PROFILQueste sono i giorni che odio della Vuelta. Voglio dire, vuoi fare una tappa inutile in cui non succede niente per 4 ore, mi sta bene. Ma perché devi mettere l’arrivo in salita anche qui? Lasciane vincere una a chi pesa più di 80 kg dai, una volta. Difficoltà: mobbasta.

PROFILKMS

Tappa 6, Córdoba / Sierra de Cazorla (Collinare, 200,3 km) – Giovedì 27 agosto

PROFIL (1)Si avvicina finalmente quota 1000 metri, con una frazione lunga per entrare nella provincia di Jaen. L’Alto de Baeza è una salita pedalabile e arriva a 60 km dal traguardo, quindi difficile succeda qualcosa. La strada che porta verso Sierra de Cazorla è un lungo falsopiano che si impenna negli ultimi 3 km, con punte ben oltre il 10%. Purito o Valverde insomma. Difficoltà: ***

Tappa 7, Jódar / La Alpujarra (Montagna, 191,1 km) – Venerdì 28 agosto

PROFIL (2)Il weekend lungo della Vuelta comincia con il primo vero arrivo in salita della corsa. Vale il classico disclaimer del caso: qui nessuno può vincere la Vuelta, ma qualcuno di sicuro può perderla. La tappa non presenta particolari asperità prima dell’ascesa finale, l’unico altro colle categorizzato è infatti un terza categoria a più di 100 km dall’arrivo. La salita verso La Alpujarra comincia ai -19.

7 bisSi tratta in realtà di due salite distinte. La prima è lunga circa 6 km, con pendenze dolci all’inizio e strappi all’8% nella seconda parte. Magari qui ci prova qualche corridore di secondo piano, ma nessun vero uomo di classifica si muove, perché ci sono ben 4 km in pianura per recuperare prima che attacchi l’altra salita. Per andare al traguardo sono altri 10 km oltre il 6% di media, con pendenze in doppia cifra negli ultimi 2 km. Chi ha la gamba per me aspetta il tratto finale, dove si possono fare anche distacchi significativi. Difficoltà: ****

Tappa 8, Puebla de Don Fadrique / Murcia (Pianeggiante ma non troppo, 182,5 km) – Sabato 29 agosto

PROFIL (3)Poteva essere una tappa davvero interessante. Bastava avvicinare l’arrivo giusto di quei 5 km utili per dare una chance ai più coraggiosi. La Cresta del Gallo (4 km al 7%) è infatti un trampolino ideale per attacchi anche da parte di uomini di classifica, ma dall’ultimo scollinamento mancano 17 km, di cui più di 10 completamente in pianura. Troppi. Difficoltà: ***

Tappa 9, Torrevieja / Cumbre del Sol. Benitatxell (Collinare, 168,3 km) – Domenica 30 agosto

PROFIL (4)Altro giro, altro muro, altro regalo. Si risale la Spagna in direzione Valencia, restando sempre in costa. Ai -40 c’è un assaggio di quello che verrà, con un primo transito sul Puig Lorenca. Non so perché, ma mi aspetto che qui l’Astana dia una sgasata per scremare il gruppo e poi valutare cosa ne è rimasto in vetta. Il circuito che segue è sostanzialmente pianeggiante e a 4 dall’arrivo si attacca nuovamente il Puig Lorenca.

9 bisE’ l’epitome del muro spagnolo con un tratto malatissimo di circa 500 metri quasi al 20%. Parecchia gente andrà su a zig zag. Di solito su queste pendenze non vengono fuori grandi distacchi. Difficoltà: ***

Tappa 10, Valencia / Castellón (Collinare, 146,6 km) – Lunedì 31 agosto

PROFIL (5)Non mi è chiarissimo perché posticipare il riposo, dopo già nove giorni di gara, per fare spazio a una tappa senz’arte né parte come questa. Forse per avere il riposo ad Andorra prima del tappone? Ad ogni modo, squadre stanche e nessuna possibilità di fare distacchi. Quel colle ai -25 grida fuga al 100%. Difficoltà: **

RiposoMartedì 1 settembre

Tappa 11, Andorra la Vella / Cortals d´Encamp (Montagna, 138 km) – Mercoledì 2 settembre

PROFIL (6)E dopo il giorno di riposo… BOOM. Interamente in territorio andorrano, questa è una brutale frazione di alta montagna con ben sei colli categorizzati, quasi 60 km di salita e 5000 metri di dislivello complessivo. Si parte fortissimo con la Collada de Bexalis, che presenta 4 km sopra il 10% prima di addolcirsi nel finale: il ritmo sarà devastante per prendere la fuga buona e, complice anche il giorno di riposo, qualcuno andrà in acido in tempo zero. Poi nell’ordine arrivano Coll de Ordino (10 km al 7%) e Coll de la Rabassa (14 km al 6,5%). Ai -51 comincia una delle salite più dure di Spagna: la Collada de la Gallina.

gallinaxfontanedaComplessivamente sono 12 km all’8.5%. E’ una salita massacrante, perché tolto quel breve tratto di discesa all’inizio non scende praticamente mai sotto l’8%. Come nei migliori passi alpini, la selezione viene da sola e uno come Vincenzo Nibali, che ama gli sforzi prolungati forse più di qualsiasi suo rivale, dovrebbe provarci già da qui, magari portando via un gruppo ristretto. Dalla vetta mancano 40 km: 10 di discesa, 5 di pianura, poi strappo all’Alto de la Comella (4 km quasi al 10%), terreno mosso per una decina di km e si attacca l’ultima bestia del giorno.
11 trisSono altri 9 km vicini al 10% di media. Dopo una tappa del genere, possono essere i km più lunghi della tua vita, quindi chiudi gli occhi e vai come puoi. Difficile fare un pronostico. Prima di questa tappa la classifica dovrebbe essere ancora abbastanza corta, quindi è improbabile che qualcuno cerchi azioni leggendarie, però il percorso è talmente duro che i distacchi saranno enormi lo stesso. Una delle più belle tappe mai disegnate alla Vuelta a Espana. Speriamo che i corridori sappiano onorarla. Difficoltà: *****

Tappa 12, Escaldes – Engordany. Andorra / Lleida (Pianeggiante, 173 km) – Giovedì 3 settembre

12Tanta discesa e si viene da un combattimento ai 15 round. Per me arriva la fuga. Difficoltà: **

Tappa 13, Calatayud / Tarazona (Collinare, 177 km) – Venerdì 4 settembre

PROFILAltra frazione adatta a fughe da lontano, magari con qualche uomo di classifica che ha perso il titolo nobiliare. La zona è spesso ventosa quindi anche i big dovranno fare attenzione nel finale. Difficoltà: ***

Tappa 14, Vitoria / Alto Campoo. Fuente del Chivo (Montagna, 215 km) – Sabato 5 settembre

PROFIL (1)Il penultimo weekend di corsa comincia con un arrivo in salita impegnativo dopo una tappa insolitamente lunga. La frazione comincia nei Paesi Baschi, ma nei primi 100 km si resta su un altopiano senza particolari difficoltà altimetriche. Il Puerto del Escudo ha tratti anche al 14-15% ma arriva molto lontano del traguardo, con parecchi km di pianura ancora all’orizzonte. Quindi ci si gioca tutto sull’ultima ascesa, quella verso Alto Campoo.

14 bisSembra più una salita da Tour che da Vuelta, molto lunga e quasi sempre pedalabile. I primi 4 km sono sostanzialmente in falsopiano, poi diventa più dura, ma raramente le pendenze vanno sopra l’8%. Complessivamente sono 18 km al 6% scarso. E’ una salita in cui conta soprattutto il lavoro della squadra perché a ruota si sta benissimo. I big per me oggi vanno di conserva e si muovono negli ultimi 3 km, perché nei giorni successivi ci si gioca la corsa. Difficoltà: ****

Tappa 15, Comillas / Sotres. Cabrales (Montagna, 175,8 km) – Domenica 6 settembre

PROFIL (2)La due giorni nelle Asturie comincia con una tappa relativamente semplice di 175 km. Poco da dire sui primi 160. L’Alto del Torno viene buono per qualche scaramuccia tra i fuggitivi della prima ora, ma lo spettacolo comincia solo ai -12.

15 bisLa scalata verso Sotres è molto irregolare. Ci sono molti tratti al 12-13%, ma anche vari km con pendenze più dolci e anche qualche spianata dove tirare il fiato. E’ una salita dove si può provare a fare la differenza già all’inizio, con tanti cambi di ritmo per sfiancare gli avversari. Gli ultimi 3 km sono durissimi: chi arriva al gancio lì paga un fio pesantissimo. Difficoltà: ****

Tappa 16, Luarca / Ermita de Alba. Quiros (Montagna, 185 km) – Lunedì 7 settembre

PROFIL (3)Prima del giorno di riposo, un’altra frazione splendidamente disegnata con 7 colli di categoria e un finale durissimo. I primi 4 sono relativamente semplici, ma ai -45 però comincia il trittico decisivo e da qui al traguardo non c’è più un metro di pianura. L’Alto del Cordal è una seconda categoria, circa 9 km al 6%, poi si scende verso Pola de Lena da dove parte la Cobertoria.
16 bisDura, durissima, con 5 km centrali costantemente sopra l’11%, questa è la salita su cui si può vincere la Vuelta. Perché se si attacca presto si può mandare in crisi quasi chiunque e non c’è più spazio per recuperare. Dalla vetta ci sono 12 km di discesa secca prima di attaccare l’Alto Ermita de Elba, che è la vostra salita di fiducia per la Vuelta, 7 km di pendenze mostruose con media oltre l’11%. Si va su da soli, o al massimo a gruppetti di 2-3, col sole che batte in faccia inesorabile. Tappa decisiva per la generale, forse la più importante. Difficoltà: *****

RiposoMartedì 8 settembre

Tappa 17, Burgos / Burgos (Cronometro, 38,7 km) – Mercoledì 9 settembre

PROFILL’ultima settimana della Vuelta comincia con una crono individuale, l’unica di quest’anno. Sono quasi 40 km interamente pianeggianti, quindi roba per specialisti. Occhio solo al dente a -6 km dall’arrivo, qualche centinaio di metri che può spezzare le gambe di chi ci arriva al gancio. Idealmente gli avversari di Froome devono avere almeno un minuto e mezzo di vantaggio prima di questa crono per stargli davanti a fine giornata, ammesso e non concesso che l’inglese sia ancora in condizione. Difficoltà: *****

Tappa 18, Roa / Riaza (Montagna, 204 km) – Giovedì 10 settembre

PROFIL (1)Mancano 4 giorni al termine della corsa e ti aspetteresti un escalation di salite durissime e tapponi. Invece la Vuelta ti piazza tre tappe intermedie e la passerella di Madrid, in quello che è sicuramente tra i finali più anticlimatici della storia dei grandi giri. La 18esima frazione, che porta i corridori nella Castilla y Leon, è piuttosto vallonata e presenta la maggiore difficoltà nel finale. Il Puerto de la Casera (10 km al 5%) termina a 13 km dal traguardo e dalla vetta è tutta discesa, terreno ideale per attacchi in controtempo o per una fuga potente. Difficoltà: ***

Tappa 19, Medina del Campo / Ávila (Montagna, 185,5 km) – Venerdì 11 settembre

PROFIL (2)Altra tappa mossa nell’avvicinamento a Madrid. E anche in questo caso manca forse un po’ di creatività agli organizzatori della corsa. Dopo gli 8 km al 4% della Paramera, c’è un tratto in discesa e poi l’ingresso nella città di Avila. Lo strappetto prima del km conclusivo non è durissimo ma è in pavé. Difficoltà: ***

Tappa 20, San Lorenzo de El Escorial / Cercedilla (Montagna, 175,8 km) – Sabato 12 settembre

PROFIL (3)Non ci fosse tutta quella pianura tra i vari colli, sarebbe una signora tappa. Così invece è una frazione difficile da interpretare, in cui verosimilmente nessuno azzarderà niente prima del Puerto de Cotos. Il più duro dei passi precedenti è il Puerto de la Morcuera, quasi 11 km al 7,5%. Ci si può sicuramente provare, anche perché di occasioni per risalire in classifica non ce ne sono più, ma dallo scollinamento mancano quasi 50 km all’arrivo e i molti km in valle rischiano di tagliare le gambe anche ai più volenterosi. L’ultima salita della Vuelta 2015 comincia ai -29.

20 bisAll’inizio va su molto morbida, poi dopo un km in piano riprende a salire più decisa. Non è una salita da distacchi pesanti, ma siamo all’ultimo giorno di corsa vera e la stanchezza non fa più prigionieri. Dal GPM ci sono 7 km in cresta e poi discesa fino a Cercedilla, mentre l’arrivo è in leggera salita. Come detto in precedenza, tappa impossibile da pronosticare. Se uno ha trovato la condizione col passare dei giorni ed è a distanza di tiro dalle posizioni che contano può anche cercare il numero, ma è complicato, anzi quasi impossibile. Difficoltà: *****

Tappa 21, Alcalá de Henares / Madrid (Pianeggiante, 97,8 km) – Domenica 13 settembre

PROFILArriverà il giorno in cui faranno tappe conclusive di 10 km, di cui 9 neutralizzati per non rovinare la classifica dei big. Così finalmente ci arrenderemo all’evidenza che i GT durano 20 tappe e non 21. Nel frattempo daje con la sangria che la fine è vicina. Difficoltà: *

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