Intervista doppia – Che Tour sarà?

Dopo percorso e partecipanti, è il momento anche di qualche breve chiacchiera su quello che ci aspettiamo dalle prossime tre settimane di corsa francese che iniziamo domani. Come ormai consuetudine lo facciamo chiedendo il parere incrociato di due nostri redattori: Davide Cavati e Mattia Luchetta.

Cavati e Luchetta, come Aru e Nibali

Cavati e Luchetta, come Aru e Nibali

Togliamoci subito il dente: chi vince il Tour e perché? Chi (tra i big) non lo vincerà e perché?

DC: Sarà un Tour davvero molto equilibrato, fare i pronostici sarà davvero difficilissimo. Andiamo per esclusione: non credo in Contador maglia gialla a Parigi perché credo gli manchi qualcosina nelle gambe rispetto ai top (Froome per la crono e Quintana per la salita) nonostante testa e coraggio siano sicuramente da elite.  Non credo (ancora) in Fabio Aru per la lotta alla maglia gialla, i risultati quest’anno sono stati davvero deficitari e ho paura possa perdere tanti secondi nella prima maledetta settimana. Credo in Richie Porte, ma per il podio.  Non credo ai francesi dalla mezza rovesciata volante di Djorkaeff, è più forte di me. Rimangono Quintana e Froome, i veri favoriti. Secondo me l’inglese è ancora leggermente superiore, soprattutto nelle tappe insidiose non di grande montagna.

ML: Lo vince Contador perché è il più coraggioso, e questo Tour potrebbe premiare il coraggio più che la forza bruta. Non lo vince Aru perché la prima volta alla Grande Boucle è sempre complicata. Si va a velocità diverse, c’è grande stress nella prima settimana. Un ventaglio sbagliato e sei fuori classifica.

Quante chance avrà Nibali non dico di fare doppietta, ma di fare top 10 e/o impensierire la leadership di Aru? Sarà più una risorsa o una distrazione per l’Astana?

DC: Nibali ha una grande fortuna, quella di correre senza alcuna pressione. Per alcuni correre senza pressione equivale a mollare, ma non per Vincenzo soprattutto dopo gli psicodrammi del Giro d’Italia. Non mi stupirebbe un’azione stile Sheffield nel corso della prima settimana per prendere fiducia. Chiariamo subito un aspetto importante: se Nibali avesse corso il Tour come obiettivo principale difficilmente avrebbe raccolto qualcosa più di un podio perché gli avversari sono al momento più forti. Sarà sicuramente un vantaggio per Aru soprattutto nella prima settimana, dove il siciliano fungerà da specchietto per le allodole per il resto dei favoriti.

ML: Top10 non la escludo. Può andare fuori classifica nella prima settimana e poi cacciare tappe nella terza. E se trova la condizione può superare diverse feste a quel punto. Quanto al suo ruolo, Nibali ha spesso lavorato per i compagni in carriera. Non credo che questo Tour faccia macchia, posto che appunto la condizione dovrebbe arrivare tardi e fino ad allora potrebbe non servire granché.

E quanto sarà utile Valverde alla causa di Quintana?

DC: Val Piti ha guadagnato tantissima stima con un Giro d’Italia corso decisamente da protagonista con uno stile decisamente garibaldino. Potrà sicuramente essere utile a Quintana, a patto che l’aria francese non spaventi lo spagnolo al punto da nascondersi dietro le ruote altrui.

ML: Molto. Valverde inseguiva il podio al Tour da un decennio e adesso che ce l’ha in bacheca sarà completamente al servizio del colombiano. Anche lui è un professionista eccezionale.

Kittel, Sagan, Greipel, Coquard, Degenkolb e Kristoff, un Cavendish in calando ed un Groenewegen in crescita, più i nostri Nizzolo e Cimolai. Sarà il Tour delle tante volate, forse troppe: chi sarà il dominatore?

DC: Al Giro d’Italia, complici i ritiri c’è stato cibo per tutti alla fine.. sono convinto che Kittel e Greipel abbiano un passo in più. Il nostro Cimolai difficilmente entrerà nei 10.

ML. Se tutto è in ordine, Kittel non ha rivali. Per batterlo devi sperare che sbagli lui o che la volata sia caotica.

Come al solito, o forse ancora più del solito stando ad alcune tappe, sarà fondamentale l’apporto della squadra: tra Sky e le altre c’è davvero un abisso?

DC: Sono lontani i tempi del trenino Sky di Wiggins, le squadre sono molto più equilibrate rispetto a qualche anno fa. Sono convinto che vincerà il ciclista più forte, non la squadra più forte.

ML: Dipende da come sceglie di correre Sky. Se si affida sempre al classico treno, diventa attaccabile. Se invece adatta la strategia alle differenti tappe come al Delfinato, auguri a tutti gli altri.

I francesi non lo vincono da trent’anni e non lo vinceranno quest’anno: tra Pinot, Bardet, Barguil, Rolland chi si avvicinerà di più al podio di Parigi?

DC: Speravo di aver sviato il discorso sui francesi con la perla di Djorkaeff, ma tant’è.. Pinot e Bardet sono come le coppie comiche Gigi e Andrea, Ale e Franz, Pio e Amedeo.. sono sempre uno attaccato all’altro in corsa e nelle classifiche che non si capisce chi sia l’uno e chi l’altro. Barguil mi sembra ancora un po’ indietro, mentre Rolland (il cui maledetto cognome mi ha fatto fare numerose gaffe in sede di commenti tennistici di grandi Slam francesi) è ormai un cacciatore di tappe e di maglie a pois..

ML: Pinot è il più forte, Bardet il più fantasioso. 90 volte su 100 arriva davanti Pinot, ma non questa volta.

Descrivete con un aggettivo il vostro stato d’animo quando avete saputo che la RAI sarà al seguito della corsa anche con il processo alla tappa quest’anno.

DC: Sarò un inguaribile romantico, ma a me non dispiace sentire le analisi scontate e le previsioni strampalate dopo una tappa. Fanno folklore ed esprimono bene o male quello che ognuno di noi pensa dopo ogni tappa. Dopotutto il Giro d’Italia è stato vinto da Doumulin davanti a Spalloni e Landa giusto?

ML: Pippoesonofelice.

Vi do l’opportunità di rivolgere una domanda all’altro:

DC a ML: Come direbbe il Prof a Mignolo “Quello che chiediamo tutte le sere Safe, ma Moreno Moser è un campione o un overrated?

ML: Moser non è un campione, ma può ritagliarsi un ruolo da solido professionista per i prossimi 10 anni. Sta trovando anche la sua dimensione a cronometro. Non tutti possono essere Aru o Nibali.

ML a DC: in vista di Rio, chi vedi meglio tra i partecipanti del Tour?

DC: Dopo Vino a Londra, mi piacerebbe tanto vedere Contador finalmente cattivo e aggressivo in una gara di un giorno.

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