L’efficacia del possesso palla in Serie A

In questi giorni/settimane/mesi si è fatto un gran discutere sull’effettiva forza della fase difensiva dell’Inter. In molti hanno sottolineato il fatto che i nerazzurri in realtà concedano molto di più di quanto la casella dei gol subiti possa suggerire. In quest’ultima statistica, che per i più cinici e i più diretti è l’unica che conta, in effetti la squadra di Mancini è la prima del campionato e lo è sostanzialmente dall’inizio dell’anno. Il dato è inconfutabile:

Classifica gol subiti alla 21esima giornata

Classifica gol subiti alla 21esima giornata

Un altro dato che abbiamo letto più volte in giro per la rete e per le tv è quello del rapporto tra gol subiti e tiri concessi nello specchio della porta: questo rapporto quindi misura soprattutto la bravura del portiere (sembra di essere in NHL…). Chiaramente è già più confutabile perché la qualità del singolo tiro in porta non è direttamente correlata alla quantità. Prendiamo comunque per buoni i dati trovati su MSN sport e facendo una semplice divisione tra gol subiti e gol subiti più tiri parati troviamo i seguenti dati:

Rapporto gol per ogni tiro in porta

Rapporto gol per ogni tiro in porta

Innanzitutto le premesse: tutti i dati che vedrete sono conteggiati alla 21esima giornata, sarebbe stato più corretto per un fatto di calendario farli alla 19esima. Non sono conteggiati nel totale dei tiri in porta i pali e nemmeno (immagino) eventuali tiri respinti da difensori. All’interno dei gol subiti sono compresi ovviamente anche i rigori che hanno medie realizzative molto più alte, ma ho voluto comunque lasciarli nel computo totale. Come dicevo prima il dato trovato non è comunque da prendere come sacra scrittura, nei tiri in porta entrano magari anche delle preghiere che a fatica raggiungono il portiere come allo stesso modo non entrano tiri usciti ad un filo dall’incrocio…ma come sottolineato questa tabella per lo più descrive la bravura di un portiere.

Cosa ne possiamo dedurre? Intanto che Handanovic, portiere di per sé tra i migliori in Italia, sta avendo una stagione ancor più straordinaria, il migliore non solo dal punto di vista qualitativo (a giudicare dalle partite o dagli highlights visti, alcune parate sono stati prodigi atletici) ma anche quantitativo. Dall’altro lato della tabella ci sono, non a caso, Tatarusanu e i portieri del Carpi, che specie ad inizio stagione hanno combinato discreti disastri (subendo gol anche senza ricevere tiri in porta…). Poi anche qui, magari alcuni dei gol subiti erano effettivamente imparabili e la colpa va comunque ripartita con i difensori che l’hanno permesso.

La gran parte della Serie A si assesta comunque attorno allo 0,3: in sostanza per subire un gol bisogna ricevere circa 3 tiri in porta (con l’Inter ne servono quasi 7, con la Fiorentina 2,5). Parafrasando la famosa frase proveniente dalle partite ad una porta sola che hanno popolato le nostre infanzie: un rigore gol ogni 3 calci d’angolo tiri in porta.

Combinando le due tabelle si arriva facilmente a dedurre che l’Inter subisce molti più tiri di quanto la classifica dei gol subiti possa lasciar pensare. E fin qui nulla di nuovo. Per avere un’idea ancora più precisa di quanto una squadra conceda agli avversari si potrebbe combinare il possesso palla (fonte transfermarkt.com) altrui con i tiri nello specchio della porta concessi. Avviso: Ho cercato il valore medio del tempo effettivo per le partite della singola squadra, non l’ho trovato e non ho trovato nemmeno quello medio totale della serie A sino a questa giornata. Ho approssimato questo valore a 55 minuti il che comunque inserisce una certa percentuale (anche se ritengo piuttosto bassa) di errore, il risultato ottenuto sui minuti di possesso palla altrui necessari per concedere un tiro in porta agli avversari è il seguente:

Minuti di possesso palla altrui per ogni tiro IN PORTA subito

Minuti di possesso palla altrui per ogni tiro IN PORTA subito

La Fiorentina, che, secondo la tabella precedente, ha uno dei peggior portieri del campionato, compensa questo fatto con una fase difensiva molto più accorta, imponendo agli avversari un possesso palla qualitativamente inefficace, concedendo loro solo un tiro ogni 9 minuti di esso. Mentre la Sampdoria, tra Zenga e Montella una delle delusioni più grandi di questo campionato, ha concesso davvero molto agli avversari.

Sorprende un po’ trovare tra i peggiori per questa statistica Inter e Roma: per i primi questo dato appoggia la teoria seconda la quale subire pochi gol non è sempre sinonimo di difendersi bene. Per i giallorossi invece sarà curioso confrontare il corrispettivo relativo all’attacco e quindi rimando a tra poco la considerazione su di loro.

I problemi del Milan a quanto emerge da questo dato non dovrebbero risiedere troppo in difesa o meglio nella fase difensiva: hanno un portiere nella media (0,33) e subiscono un tiro in porta ogni 7,48 minuti di possesso palla altrui, il che li pone a ridosso della top 5 della serie A.

È molto più curioso il dato del Carpi, ma per chi li ha seguiti anche in B non dovrebbe creare troppo scalpore: ovviamente in A le cose sono diverse, ma alla fine una certa solidità difensiva, rapportata comunque al materiale a disposizione ed alla difficoltà di fare possesso palla, Castori è riuscita a darla anche nella massima serie e mi spingo oltre: questo dato è notevolmente migliorato se dovessimo considerare solo le partite del post inframezzo con Sannino.

Come già accennato facciamo lo stesso discorso anche per l’aspetto offensivo del gioco, le premesse e le fonti dei dati sono le stesse delle precedenti tabelle ed introduciamo anche la semplice tabella che misura quanto è cinica una squadra (rapporto tra gol fatti e tiri in porta):

Minuti di possesso palla necessari per fari un tiro in porta

Minuti di possesso palla necessari per fare un tiro in porta

Quanti tiri in porta diventano gol?

Quanti tiri in porta diventano gol?

In sostanza il primo indice mi descrive la capacità che ha una squadra di trasformare in tiro in porta il proprio possesso palla. Il Bologna, su base annuale, è la squadra più sterile anche se poi compensa in parte grazie alla media realizzativa che è tra le migliori della serie A (37%) di poco inferiore al top rappresentato dalla Fiorentina (39%).

Combinando assieme tutte queste tabelle la stagione del Carpi può essere riassunta molto velocemente: concede poco, ma ha un portiere scarso; crea molto in rapporto al possesso palla (che è il penultimo della serie A) ma segna pochissimo (1 gol ogni 4 tiri in porta): insomma manca qualcuno in porta (anche se con Belec forse le cose sono leggermente migliorate) e non c’è uno che la butti dentro con costanza (sarebbe dovuto essere Borriello). Il Frosinone e il Palermo per restare in tema salvezza, per esempio, concedono molto di più; l’Hellas fa molta più fatica a creare (ed anche a convertire, ma anche questo ce lo aspettavamo in contumacia Toni).

Torniamo alla Roma. Mi è subito balzato alla vista quel dato 5,83 per la fase difensiva e 5,84 per quella offensiva. A leggerli assieme sembrerebbe di essere davanti ad una squadra di Zeman, di sicuro sono indici che ben descrivono una squadra con pochissimo equilibrio quale è stata la Roma di Garcia. Spalletti dovrà lavorare principalmente su questo aspetto per non farsi sfuggire il terzo posto e l’approccio prudente usato allo Stadium va proprio in questa ottica.

Il Napoli anche da questi dati esce con merito in vetta al campionato: è tra le prime 3 (assieme a Juventus e Fiorentina) per possesso palla, per di più è quella che lo trasforma maggiormente in tiri in porta (mediamente un tiro ogni 5 minuti), il tutto mantenendo una solidità difensiva che è il vero salto di qualità rispetto al Napoli degli ultimi anni: crea tanto, segna molto, senza sbilanciarsi o senza mettere sotto pressione il reparto difensivo. Giù il cappello per Sarri.

La piccola differenza con la Juventus si nota soprattutto in fase propositiva, non a caso Allegri tende a giocare sotto ritmo la gran parte delle partite del campionato, ha un gioco più conservativo (specie a risultato sbloccato favorevolmente) di quanto non abbia il Napoli di Sarri. Sulla fase difensiva sarebbe stato molto interessante notare la differenza tra le prime 10 giornate e le ultime 11 vittoriose, quanto meno per verificare la sensazione che non sono aumentati di molti i tiri in porta concessi, quanto invece è diminuita la capacità realizzativa altrui (questa è la mia sensazione, ma non avendo quei dati tale resta).

Chiudo con una domanda rivolta in particolar modo ai tifosi del Torino o chi comunque ha avuto modo di vedere qualche partita in più delle 21 giocate rispetto al sottoscritto: nel complesso il Torino esce da questi dati come una delle potenze di questo campionato e sostanzialmente così è stata nella prima parte della stagione. I dati però fanno la media su tutte le giornate ed abbiamo una squadra che concede pochissimo (quarta) e manda nello specchio della porta palloni con estrema facilità (seconda solo dietro al Napoli) il tutto con un possesso palla leggermente sotto la metà e con una capacità di segnare che lascia a desiderare. Come ve la spiegate la “vostra” classifica, dove sono stati persi tutti quei punti che quanto meno a partire da questi dati dovrebbero descrivere una squadra in zona Europa League?

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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19 risposte

  1. Nic ha detto:

    Bell’analisi!

  2. torrisone ha detto:

    Prima cosa: bravo aza! Mi piacciono i numeri, mi piace(rebbe) giocarci e mi piace chi ci gioca.

    Per il mio Toro:
    – Una prima possibile risposta alla domanda potrebbe essere nelle mosse del mercato di gennaio: abbiamo preso una punta, stiamo cambiando il portiere e cercando un fantasista/trequartista. Io non so se Petrachi faccia uso di statistiche avanzate o ti legga (dovrebbe!) ma sono mosse in linea con i problemi emersi sia a “occhio nudo” nel girone di andata sia nel tuo articolo.

    – Il gioco di Ventura e il giro palla di Ventura lo conosciamo. L’identità del gioco di Ventura è quella. Ma all’idea di gioco di Ventura bisogna accoppiare l’intensità che si mette nel proporla, l’atteggiamento dell’avversario e l’esecuzione dei singoli.

    – Quando hai una squadra in condizione, dei mismatch favorevoli e i “Bruno Peres – Daniele Baselli” di inizio stagione arrivano partite come quella con la Fiorentina. Good Toro.

    – Quando perdi la condizione, l’avversario non si accoppia bene con la tua idea di gioco e i giocatori sono stanchi (perché han tirato la carretta per troppo tempo) arrivano le partite “mmèh”. Il possesso palla diventa un valore sterile (i retropassaggi di 40 metri per riavviare il giro palla) e non si riesce a scardinare la squadra ben allenata che ci conosce e sa come crearci problemi (gli attaccanti vengono a pressare alto i difensori che devono iniziare la manovra, il centrocampo ha muscoli ed esperienza ma non ha grandi qualità) -> Bad Toro.

    Brutalmente: abbiamo perso punti per strada per brutte giocate individuali (errori sui finali di partita per stanchezza, mal posizionamento, portiere non impeccabile), infortuni in ruoli chiave (Maksimovic + Avelar), scarsa produttività degli attaccanti 1.0 (Quaglia Belotti Maxi), mancanza di un piano B nelle partite dove il giro palla di Ventura non ti porta da nessuna parte.

    Nel girone di ritorno possiamo risalire la china recuperando i lungo degenti e migliorando la qualità della rosa (Ichazo è un forse, Immobile è un sì). Manca il giocatore del “piano B” (fantasista – trequartista – piedi buoni – scintilla – giocata individuale)

    Trivia: da quanto tempo il Torino non segna su un calcio di punizione?

  3. CalcioStats.xyz ha detto:

    Salve, nel nostro sito potete trovare gran parte di queste statistiche ed anche altre, aggiornate settimanalmente, per i maggiori campionati nazionali europei. Nel link sottostante le statistiche sulla
    Serie A:
    http://calciostats.xyz/campionati/statistiche/13

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