Road to Rio 2016 – Badminton

Se state leggendo questo secondo articolo, vuol dire che la redazione di Quel che passa lo sport non mi ha ancora cacciato in malo modo. Magari vi è anche piaciuto il primo atto di questo percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Rio. Oggi è tempo di badminton. Un piccolo aneddoto personale su questo sport: durante le passate Olimpiadi il badminton è stata la prima disciplina coperta dalla programmazione SKY (o almeno ero e sono convinto che fosse così) ed ho aspettato, quasi fosse l’ultimo dell’anno, il secondo esatto dell’inizio delle trasmissioni. Lo spirito olimpico genera anche queste piccole follie.

Chiusa questa parentesi personale, iniziamo l’avvicinamento a questo sport, un po’ lontano dal nostro radar. Lo facciamo partendo dalle origini: come al solito, gli inglesi hanno ricoperto un ruolo importante anche nella nascita di questa disciplina. Ma la sua nascita è ancora precedente. La prima forma di badminton viene fatta risalire al ti sian zi, un gioco in cui si calciava l’antenato del volano da un atleta all’altro (500 a.C.). Nel corso dei secoli, l’utilizzo delle racchette sostituì i piedi e le similitudini con il badminton moderno diventarono molto più forti e la sua diffusione si allargò toccando Cina, Grecia e India. In questo modo nel 16esimo secolo, nei giardini dei lord inglesi era noto a molti un gioco in cui si colpiva con una racchetta un volano (Battledore e Shuttlecock): lo scopo era tenere in aria il volano per più scambi possibili. Nei primi anni del 1800, in India, si giocava una versione molto simile al passatempo inglese (denominato “Poon”) dove si era aggiunta la rete a dividere i due partecipanti. Sembra che questo dettaglio della rete raggiunse l’Inghilterra, dove il Duca di Beaufort, all’interno del suo castello di Gloucester, detto Badminton House, introdusse la presenza di una corda per separare in due il campo da gioco. Da questo momento in poi, questo sport venne denominato Badminton Battledore; in breve tempo ha percorso i suoi passi evolutivi che lo hanno trasformato in uno sport indoor entro la fine del 19esimo secolo. Per un racconto più preciso, vi affido all’Enciclopedia dello Sport di Treccani.

Volano

Volano (Photo by free images.com)

La competizione

Il badminton metterà a disposizione 5 titoli, due per le gare individuali maschile e femminile e 3 per le gare di doppio: maschile, femminile e misto. Il campo di gioco è lungo 44 piedi e largo 20 (13,4 x 6,1 metri) per il doppio. Come nel tennis, il campo per gli incontri di singolare è più stretto e si ferma a 17 piedi (5,18 metri). La rete è alta 5 piedi e 1 pollice ai lati e 5 piedi al centro (1,55 e 1,524 metri), con i pali di sostegno posizionati sempre sulla linea laterale del doppio. A differenza del tennis, i quadranti per il servizio sono nella parte terminale del campo e delimitati da una linea (short service line) che dista 6 piedi e 6 pollici dalla rete (1,98 metri). Nel doppio si aggiunge anche una linea di demarcazione delle aree di servizio posta a 2 piedi e 6 pollici da fondocampo – long service line (0,76 metri).

Badminton, il campo da gioco

Il campo da gioco

Il calendario

Le competizioni ci accompagneranno per dieci giorni dall’11 agosto fino al 20 agosto. Le cinque differenti gare si svolgeranno in parallelo per arrivare all’assegnazione delle medaglie d’oro negli ultimi 4 giorni (dal 17 al 20 agosto). Si partirà con il doppio misto per chiudere il programma con il singolo maschile. Il 19 agosto si assegneranno due medaglie d’oro: nel doppio maschile e nel singolare femminile.

Dove

Si giocherà al Riocentro, una struttura che ospiterà anche altri eventi sportivi durante le Olimpiadi. Per essere precisi, sarà il Padiglione 4 ad ospitare tutte le competizioni del badminton. Alcune note su questa location: è il più grande centro espositivo del Sudamerica ed è stato costruito nel 1972. Nel 2014, durante i mondiali, è stato utilizzato come  quartier generale per l’International Broadcasting Center (il centro nevralgico per tutte le emittenti televisive durante i grandi eventi sportivi).

Riocentro

Riocentro (Photo credit: riocentro.com.br)

Come ci si qualifica

Voglio precisare una cosa: la regola di assegnazione dei pass olimpici non è propriamente semplice, quindi spero di non scrivere un’enorme serie di castronerie. Vi rimando a questo link per la documentazione ufficiale della Federazione Internazionale Badminton. Nel caso la mia interpretazione del regolamento risulti errata, vi prego di segnalarmelo così da poter correggere l’eventuale inesattezza. I due principi essenziali sono i seguenti: ci sono 182 pass disponibili equamente divisi tra uomini e donne e i migliori del ranking mondiale al 5 Maggio ottengono il diritto di partecipare alle Olimpiadi. Tutto semplice, direte. E invece no. Per prima cosa, 6 pass sono messi a disposizione del Tripartite Commission e 2 al paese ospitante. Tutti questi 8 pass possono essere assegnati solo ad atleti che parteciperanno ai singolari (nel caso degli atleti del paese ospitante, dovranno essere selezionati i migliori nel ranking al 5 maggio). Di conseguenza, rimangono disponibili 174 pass da assegnare ad altrettanti atleti. Per le competizioni di doppio (16 coppie per 3 gare), vengono assegnati 96 pass. La modalità è semplice. Le prime 16 coppie del ranking mondiale (maschile, femminile e misto) si guadagnano il proprio posto a Rio. E anche qua direte: beh… è semplice, no? A questo punto, iniziano ad entrare in gioco i vincoli previsti dalla federazione internazionale. Ogni nazione può portare al massimo 2 coppie in gara in ogni competizione, se ha almeno due squadre nella top 8 mondiale, altrimenti il limite massimo scende a 1. Questo cosa implica? Che se una nazione ha 3 coppie nella top 16 (e almeno 2 nella top 8) potrebbe permettere alla prima esclusa a causa del ranking mondiale, la coppia 17, di andare alle Olimpiadi. Questo solo se la coppia 17 è di una nazione che non ha già una o due coppie con il pass olimpico. In più, ogni continente ha diritto di portare una propria nazione. Nel caso in cui non ci riesca attraverso il ranking mondiale, verrà scelta la coppia campione continentale in carica. Completata questa fase, rimangono da assegnare i posti per i singolari. Il meccanismo prevede che la top 34 possa andare alle olimpiadi, con al massimo un atleta per nazione (due atleti se entrambi gli atleti sono nella top 16 mondiale). E se un atleta partecipa a più di una competizione? Il suo pass nel singolare viene riassegnato scegliendo il primo atleta eleggibile secondo il ranking mondiale rispettando i vincoli sopracitati.  Questo solo se la sua federazione nazionale confermerà la partecipazione alle Olimpiadi dell’atleta che si è garantito l’accesso a più di una competizione. Anche nel singolare ogni continente ha diritto ad un posto che viene assegnato come descritto per la competizione del doppio. Nel caso in cui una nazione benefici di 3 pass grazie a questo meccanismo (Continental Representation Place), la nazione potrà usarne solo due e vedrà i pass aggiuntivi rimessi a disposizione degli altri stati. E se il paese ospitante qualifica i suoi atleti con il ranking mondiale? Semplice, quel pass viene riassegnato al primo atleta eleggibile.

E gli azzurri?

La spedizione azzurra sarà composta dalla sola Jeanine Cicognini, un’atleta svizzera che ora gareggia sotto la bandiera italiana. A livello mondiale è al 56° posto. Arriva da un’eliminazione al primo turno agli Europei di fine aprile. È la sua prima volta alle Olimpiadi ed è la seconda atleta nella storia del badminton italiano a partecipare alla manifestazione a 5 cerchi. Prima di lei Agnese Allegrini ha preso parte alle edizioni di Pechino 2008 e Londra 2012.

Jeanine Cicognini in azione (Foto-Ferraro-GMT)

Jeanine Cicognini in azione (Photo credit: Foto Ferraro GMT)

La formula di gara

La formula di gara è piuttosto semplice. Per il torneo singolare, tabellone tennistico a partire dagli ottavi di finale definito in funzione del ranking con una piccola variante al primo turno. I singolaristi sono divisi in 16 “gironi” composti da 3 o 2 atleti. Il vincente di ogni girone accede agli ottavi e si procede in modo lineare fino alla finale. Per quanto riguarda i doppi, le 16 coppie sono divise in 4 gironi da 4. Le prime due si qualificano ai quarti. A partire da Rio 2016, tutte le seconde classificate verranno abbinate per sorteggio alle vincitrici dei gironi per determinare il tabellone dei quarti di finale (link). L’obiettivo è vincere 2 set su 3. Per vincere ogni set si deve arrivare a 21 punti con almeno 2 punti di vantaggio sull’avversario. Per evitare che il set possa diventare “eterno” il primo che arriva a 30 punti si aggiudica il set anche senza i 2 punti di scarto. L’assegnazione dei punti avviene con il meccanismo del rally point system, quindi non è necessario essere al servizio per fare punto. Giusto alcune note regolamentari: il servizio si mantiene fino a quando si vince lo scambio (stile pallavolo), mentre l’esecuzione dello stesso deve avvenire stando all’interno dei quadranti per il servizio in diagonale (stile tennis) con l’obbligo di far superare al volano la linea di servizio corta (nel doppio è necessario evitare anche che il volano vada oltre la linea di delimitazione del servizio lunga). Quando si gioca in doppio, gli atleti si devono alternare nel colpire il volano (stile tennistavolo). Alla fine di ogni punto, si alterna il lato del campo da cui far partire il servizio.

Un po’ di storia

Il badminton ha una storia piuttosto recente nel panorama olimpico. È stato inserito nel programma da Barcellona ’92 (4 titoli assegnati) per poi raggiungere l’attuale formula (5) a partire dalle olimpiadi successive ad Atlanta. L’ultima competizione ad essere aggiunta è stata il doppio misto. Prima del ’92, a Monaco ’72, il badminton aveva fatto una comparizione come sport dimostrativo.

Qualche numero

Da Barcellona a Londra si sono assegnate 91 medaglie e solo 10 nazioni sono riuscite ad ottenerne una. La Cina ne ha vinte 38 (16 ori, 8 argenti, 14 bronzi) e riesce a superare il totale della seconda e della terza del medagliere: Corea del Sud e Indonesia con 18 medaglie a testa (6-7-5 e 6-6-6). Diciamo che per il resto del mondo rimangono le briciole. La bellezza di 81 medaglie è stata vinta da nazioni asiatiche (alle tre già citate vanno aggiunte India, Malesia e Giappone); le altre 10 sono tutte europee con la Danimarca a farla da padrone con 6 medaglie, Regno Unito con 2, Paesi Bassi e Russia con 1.

Volano all’italiana

Diciamo che il badminton non è propriamente il nostro sport nazionale. La nostra rappresentanza è stata limitata ad un’atleta nelle ultime due edizioni e anche a Rio, come detto in precedenza, ci sarà solo Jeanine Cicognini a difendere i nostri colori. Nelle passate edizioni, l’Italia non ha mai raggiunto il secondo turno. Senza andare a scomodare l’Olimpo di questo sport, possiamo affermare che il movimento azzurro sia abbastanza indietro rispetto alle eccellenze europee. Prendendo come riferimento il ranking mondiale, non avendo trovato quello europeo, i primi due atleti nel ranking maschile sono all’87esimo e al 94esimo posto (Indra Tagus Ade Chandra e Rosario Maddaloni rispettivamente). Tra le donne abbiamo una sola top 100 (57esima) e parteciperà alle Olimpiadi. Nel ranking di doppio, una sola coppia con Maddaloni e Giovanni Greco riesce a piazzarsi tra i primi 100 (69esimi). Gli ultimi Europei di fine Aprile non sono stati certamente brillanti, con tutti gli atleti impegnati (Maddaloni, Cicognini e la coppia Maddaloni-Greco) eliminati al primo turno. C’è ancora molto da lavorare, ma il nostro tifo accompagnerà sicuramente Jeanine.

Chi vincerà

Il passato dice che la Cina dovrebbe dominare la scena. Nelle ultime due Olimpiadi ha portato a casa la bellezza di 16 medaglie sulle 30 a disposizione. Dan Li, primo nella storia  a confermarsi in due edizioni consecutive, ha vinto gli ultimi due ori olimpici nei singolari maschili a Pechino e a Londra. Ha un record mostruoso: 70 sconfitte su più di 700 partite giocate. Praticamente tutti gli altri giocatori, hanno già perso più partite di lui, giocando molte meno di lui. Nessuno ha mai vinto più di due medaglie d’oro nella storia del badminton. Una motivazione in più per lui. Attualmente è terzo nel ranking mondiale, quindi dovrà sicuramente guardare con attenzione il suo connazionale Chen Long (7 anni più giovane e già bronzo a Londra) e dal malese Lee Chong Wei (secondo del ranking e finalista nelle ultime due edizioni).

Il ranking femminile è guidato da un’atleta spagnola, Carolina Marín. È campionessa mondiale in carica e andrà a sfidare tutto l’oriente, visto che nella top 10 è l’unica non orientale. Ha tutte le carte per diventare la seconda europea a vincere una medaglia d’oro dopo il danese Poul-Erik Høyer Larsen nel singolare maschile ad Atlanta 1996. Li Xerui, campionessa in carica e numero 4 del mondo, la 21enne thailandese Ratchanok Intanon e la 18enne cinese Lee Chong Wei contenderanno il titolo all’atleta iberica. Se dovessi azzardare, visti i precedenti dell’ultimo periodo la cinese più giovane è la favorita all’oro. Per quanto riguarda i doppi, probabile sfida Cina, Corea del Sud, Indonesia con la possibilità che la Danimarca si possa inserire come guastafeste nel caso in cui il tabellone risultasse favorevole.

Dan Li

Dan Li in azione (Photo credit: Michael Regan/Getty Images)

E anche per oggi si conclude la nostra rubrica. Vi aspettiamo tutti alla prossima puntata con un’altra disciplina olimpica da analizzare per arrivare preparati al meglio a Rio de Janeiro. Alla prossima!

La top 10 mondiale maschile

Top 10 maschile

La top 10 mondiale femminile

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La top 5 mondiale del doppio maschile

Schermata 2016-06-03 alle 12.35.35

La top 5 mondiale del doppio femminile

Schermata 2016-06-03 alle 12.35.49

La top 5 mondiale del doppio misto

Schermata 2016-06-03 alle 12.36.01

fonte dei ranking: bwfbadminton.com

LE ALTRE DISCIPLINE

Davide Imperato

Appassionato di sport, principalmente di football americano. Non credo di essere un buon scrittore, ma la passione è tanta. Che si parli di calcio, badminton, tiro con l'arco... l'importante è farlo per il gusto di scoprire qualcosa di nuovo.

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