Tour de France 2016 – I Favoriti

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Come al solito il parco partenti del Tour è qualcosa di spettacolare, non vuole mancare nessuno, pure Nibali fresco vincitore del primo grande giro dell’anno è presente, anche se il suo ruolo e le sue condizioni dovrebbero essere secondari almeno inizialmente. Sarà ancora una sfida tra tre autentici fuoriclasse delle corse da tre settimane: Nairo Quintana, Alberto Contador e Chris Froome si trovano contemporaneamente alla partenza di un grande giro per la quinta volta (i precedenti a Vuelta 2012, Tour 2013, Vuelta 2014, Tour 2015), il bilancio sinora ha visto 2 vittorie nei Tour di Froome, 2 di Contador nelle Vuelte, sarà la bella? O vincerà finalmente il colombiano ancora all’asciutto?

Rispetto al Giro c’è meno spazio per gli outsider, devono bucare l’appuntamento in troppi per dar spazio a nomi alternativi come potevano essere Kruijswijk o Chaves a maggio scorso, ma andiamo con ordine.

I Favoriti

Chris Froome (Team SKY) – Ridendo e scherzando (poco), a causa delle classifiche cancellate postume (quelle di Armstrong ma anche quella di Contador 2010) è da metà anni ’90, ai tempi di Miguelon Indurain, che non si ha un back to back di vincitore al Tour. Froome è però l’autentico padrone di questa corsa (tre volte sul podio negli ultimi 4 anni, 2 vittorie) e arriva all’edizione 2016 in forma smagliante, ha corso poco ma con qualità ed ha una squadra che se lui dovesse stare bene concederà davvero poco o nulla alle azioni altrui.

Nairo Quintana (Movistar Team) – Di lui preoccupa più la gestione e la trasformazione in corridore-calcolatore che ne sta facendo la Movistar che la condizione fisica, perfetta come quella dei suoi avversari diretti. Forse per lui avrebbe più senso rischiare di “saltare” provando a vincerlo senza aspettare gli ultimi km dell’ultima tappa, piuttosto che fare ancora secondo. Arriva al Tour senza aver fatto il Delfinato e avendogli preferito una corsa come la Route du Sud che ha dato meno indicazioni di valore assoluto.

Alberto Contador (Tinkoff) – Terzo all’Algarve, secondo alla Parigi-Nizza, secondo al Catalogna, primo ai Paesi Baschi e quinto al Delfinato. Stagione fin qui molto positiva specie se letta in ottica avvicinamento all’ultimo (?) grande obiettivo di una carriera monumentale. Contador sta bene e forse il fatto di essere quasi il terzo incomodo per la prima volta in carriera renderà ancora più avvincenti i suoi attacchi. Alla presentazione della squadra via Facebook il padre padrone (fino a fine anno) Oleg c’ha tenuto a precisare che Alberto e Sagan saranno i due capitani di questa squadra e questo può essere un altro limite: Tinkoff vuole capra e cavoli e alla fine rischia di far vincere il lupo.

Tres "nemigos"

Tres “nemigos”

Alla caccia di un podio

Thibaut Pinot (FDJ) – È la grande speranza francese. Nel lotto dei suoi connazionali sempre in lizza per emergere come corridori da tre settimane credibili è quello che ha avuto miglioramenti più sostanziali in questo 2016, diventando un cronoman più che affidabile (fresco campione nazionale nella specialità), senza intaccare la sua abilità in salita. Deve stare “solo” attento a non perdere minuti in tappe “tranquille” ed evitare di farsi la guerra con gli altri connazionali sprecando energie fondamentali per infilarsi nel podio a Parigi (già conquistato nel 2014).

Fabio Aru (Astana Pro Team) – Nel 2015 s’è messo prepotentemente sulla mappa dei grandi giri con secondo posto al Giro e vittoria alla Vuelta. Il 2016 però sinora è stato piuttosto deludente, fatta salva una bella vittoria di tappa al Delfinato arrivata in una maniera diversa rispetto al suo solito, più di passo che di scatto. Per il resto non abbiamo mai visto l’Aru dell’anno scorso, ha corso poco e male, ma lui era e resta un corridore soprattutto da tre settimane, sarà il prossimo mese a dire se il 2016 è stato un buon anno per lui.

Romain Bardet (AG2R La Mondiale) – Corridore più “divertente” rispetto a Pinot, ma decisamente meno solido: fare una top 10 è alla sua portata (15esimo, sesto e nono le sue tre partecipazioni alla Grande Boucle sinora), fare una top 5 sarebbe un successo, fare podio sarebbe un miracolo .

Richie Porte, Tejay Van Garderen (BMC Racing Team) – il duo della BMC lo inseriamo in questa categoria più come gesto caritatevole che con reale convinzione. Entrambi sono più corridori da una settimana (Porte l’ha anche dimostrato in strada, Van Garderen sinora, un po’ per sfortuna un po’ per mancata cura, ha visto sfiorare più volte il successo anche lì) e fanno fatica a confermarsi sulle tre. Porte nei grandi giri sempre molto bene come gregario, TJVG con la voglia di rifarsi dopo la sfortuna dell’anno scorso in cui sembrava poter portare a casa un risultato incredibile, ritiratosi per problemi fisici dopo essere stato due settimane sul podio. L’americano capitano, l’australiano gregario di lusso sembrerebbe la soluzione più logica, ma la gestione BMC potrebbe incasinare già le poche chance di fare podio.

Quelchepassa Outsider

Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) – La doppietta Giro-Tour non è stata nemmeno pubblicizzata più di tanto. Nibali sulla carta è in Francia in appoggio ad Aru, ma come gregario di lusso ce lo vedo poco, il passo a diventare compagno scomodo è davvero breve. L’Astana però ci riprova in un formato che dovrebbe essere simile a quello che dovevamo vedere l’anno scorso alla Vuelta e poi strozzato dalla squalifica per traino.

Ilnur Zakarin (Team Katusha) – Era in posizione per fare podio al Giro e forse anche qualcosa di più, ma ha nell’incapacità di stare in sella un limite difficilmente migliorabile partendo da così in basso. È un pericolo per sé e per gli altri. Resta comunque un corridore anche a livello tattico che non ha paura di nulla, se sta bene è in grado di movimentare la corsa ed essere d’aiuto indirettamente ai big che vorranno cambiare lo status quo delle cose.

George Bennett, Wilco Kelderman (Team LottoNL Jumbo) – La LottoNL non schiererà Steven Kruijswijk, anche se dopo l’epilogo sfortunato del Giro non vediamo l’ora di rivederlo in sella. Il capitano molto probabilmente sarà Kelderman, alla prima partecipazione al Tour, per il quale già una top 10 con questo parco di partecipanti sarebbe oro. Occhio comunque a Bennett che può ben difendersi sulle montagne.

Cacciatori di tappe

Come già evidenziato nella presentazione del percorso, non saranno poche le tappe dedicate ai velocisti e ai volatoni di gruppo, non a caso a parte Viviani e Démare (assenti probabilmente per motivi di squadra, entrambe dedite esclusivamente alla classifica generale) e a Bouhanni (out dell’ultima ora per problemi ad una mano dovuti ad una rissa in un bar), gli altri ci sono tutti (Kittel, Greipel, Sagan, Coquard, Cimolai, Matthews, Alaphilippe, Degenkolb, Kristoff, Groenewegen, Debusschere, Boasson Hagen, Cavendish…) e sarà un lungo test in ottica mondiale in Qatar. Kittel è l’uomo da battere, Sagan cercherà la quinta maglia verde consecutiva, Degenkolb e Kristoff (per motivi diversi) cercheranno di dare un senso alla loro stagione, Cavendish di smentire quella che ormai pare una verità conclamata: è finito. Ed occhio a Groenewegen, classe ’93, fresco campione nazionale olandese e velocista emergente per questa stagione.

Inseguendo Kittel...

Inseguendo Kittel…

Valverde forse (…) non farà classifica, correrà in appoggio a Quintana e proverà a mettere una zampata nelle poche (una?) tappe intermedie presenti nel menù abbastanza polarizzato delle tre settimane di tappe. Lui guida una manciata di corridori che potrebbero sentirsi quasi inutili su questo percorso: Van Avermaet, Gallopin, Daniel Martin, Lutsenko, Vanmarcke sono tra i corridori che dovranno davvero inventarsi qualcosa dove rischia di non esserci nulla per loro per avere un po’ di soddisfazione. Sarà altresì interessante vedere l’utilizzo e la forma di Purito Rodriguez e Tom Dumoulin.

La meglio gioventù

Warren Barguil (Team Giant Alpecin) – Classe 1991, alla Vuelta 2013 vinse 2 tappe, a quella 2014 ha fatto top10. Ma il Tour è una bestia più difficile da domare. Pur essendolo tecnicamente, non dovremmo più considerarlo “un giovane”: comunque candidato principale per la maglia bianca assieme a Wilco Kelderman.

Adam Yates (Orica GreenEdge) – Classe 1992, questo sarà il terzo grande giro corso in carriera e non ha mai fatto meglio di un cinquantesimo posto nella generale, ma il suo futuro è quello da top 10 più o meno costante. Ha fatto un Criterio del Definato molto solido: il futuro potrebbe già essere il presente.

Louis Meintjes (Lampre) – Classe 1992. Non vedevamo l’ora di vederlo impegnato in una squadra World Tour, ma il passaggio alla Lampre sinora ha deluso. Mai protagonista in stagione con il doppio ritiro tra Catalogna e Paesi Baschi come punto più basso. La sua condizione però, stando alla buona prova al Delfinato, pare in crescita. Ce lo aspettiamo con i migliori in qualche tappa di montagna.

Lawson Craddock (Cannondale Pro Cycling Team) – Classe 1992, ha tutto per diventare il nuovo Van Garderen, nel bene ma anche nel male. Dopo la Vuelta 2014 (ritirato) e 2015 (42esimo), questo sarà il terzo Grande Giro ed il primo Tour de France. Correrà in appoggio a Rolland, ma potrebbe sorprenderci con qualche azione solitaria.

Albo d’oro

2005 – Lance Armstrong

2006 – Floyd Landis Oscar Pereiro Sio

2007 – Alberto Contador

2008 – Carlos Sastre

2009 – Alberto Contador

2010 – Alberto Contador  Andy Schleck

2011 – Cadel Evans

2012 – Bradley Wiggins

2013 – Chris Froome

2014 – Vincenzo Nibali

2015 – Chris Froome

Plurivincitori

Fatto sparire Lance Armstrong da ogni tipo di classifica, restano 4 i corridori a parimerito con il maggior numero di Tour vinti in carriera: Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain ne hanno vinti 5 a testa. Tra i corridori presenti al via ben 3 lo hanno già vinto: Contador e Froome 2 volte, Nibali 1 volta. Come già detto è proprio dai tempi di Indurain (vincitore dal 1991 al 1995) che non si hanno vittorie consecutive. Quando si parla di Tour in numeri non si può non citare Raymond Poulidor, recordman per podi conquistati (8), a fronte di 0 vittorie (3 secondi posti, 5 terzi), Quintana si augura di non emularlo (per ora due secondi posti per lui), ma tra i corridori in attività quello messo meglio da questo punto di vista è Froome (3 podi: 2 vittorie, 1 secondo posto).

In TV

Solita copertura massiccia di Eurosport, che assieme al Roland Garros (e prossimamente con le olimpiadi dal 2018), ne fa il fiore all’occhiello del proprio palinsesto. Quest’anno anche la RAI vuole fare le cose in grande con tanto di “processo alla tappa” importato anche per la corsa transalpina. Confermati i soliti giornalisti/telecronisti al seguito per entrambe le emittenti: Aiello e Magrini ad Eurosport, Pancani e Martinello per la RAI, con il processo di cui sopra gestito dalla solita Alessandra De Stefano.

Twitter

L’account di riferimento è ovviamente quello ufficiale della corsa: @LeTour. Hashtag più utilizzato #TDF2016. Per colloquiare con i telecronisti di Eurosport il consueto #EurosportCiclismo. Aggiornamenti in tempo reale sulla corsa e non solo anche su questa lista, sempre più aggiornata con nuovi account interessanti.

Betting

Da bet365 (data 27/062016)

Da bet365 (data 27/062016)

I vostri pronostici

Sfruttate senza remore i commenti (qui nel pezzo ma anche attraverso i nostri social Twitter @Quelchepassa e FB Quelchepassa) le vostre previsioni, il vostro podio, la possibile sorpresa, chi pensate potrà deludere, ecc…ecc….

Starting List (da ProCyclingStats.com)

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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18 risposte

  1. angyair ha detto:

    Finora si è visto un Froome troppo in forma per non essere il naturale favorito. Nibali e Valverde possono far saltare il banco in un modo o nell’altro e sarà molto interessante vedere come si comporteranno.

  2. azazelli ha detto:

    Per me Pinot alla fine lo farà il podio, ma non riesco a decidermi su chi dovrebbe restarne fuori tra i tre..Forse alla fine Contador pur di vincerlo potrebbe rischiare troppo e saltare (…o vincerlo proprio :D)

  3. mlbarza ha detto:

    Ho dubbi sulla tenuta di Contador, soprattutto se Froome dovesse riuscire nell’intento più o meno solito di far saltare il banco già alla prima salita vera. Nel senso, lo spagnolo secondo o terzo non lo fa, piuttosto azzarda in una tappa, fa un’impresa e poi salta in quella dopo…

    Ci fosse stato un percorso diverso, sarebbe stato interessante vedere come Nibali e Valverde, da reduci dal Giro, avrebbero affrontato l’inizio Tour, magari cercando di movimentare la corsa da subito. Invece con questo percorso, l’idea che si limitino ad attendere per rifinire la preparazione per Rio è alta. Soprattutto Valverde, che ad attendere è molto bravo ^_^

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