Tour de France 2016 – Analisi del percorso

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Il Tour de France 2016 ha un percorso strano. Più bello e complicato rispetto a quello degli ultimi anni, ma spaccato in due tra tappe dure di montagna e frazioni banali con arrivo in volata quasi scontato. In mezzo non c’è quasi niente, a parte le due cronometro: poche colline, poca media montagna, zero pavé e zero variazioni sul tema. C’è anche il rischio che non arrivi nemmeno una tappa di ventagli, cosa piuttosto rara al Tour. È come se gli organizzatori avessero bisogno di mettere ogni tappa in una casella per renderla prevedibile. Speriamo che in futuro lascino più spazio alla creatività.

Tappa 1, Mont-Saint-Michel / Utah Beach Sainte-Marie-du-Mont (Pianeggiante, 188km) – Sabato 2 luglio

1Avvio scenico per il Tour 2016 in questa tappa per sprinter puri. Due cavalcavia all’inizio assegnano la prima maglia a pois, poi spazio alle squadre dei velocisti. Unica possibile variabile il vento, visto che si sta in costa quasi sempre. Difficoltà: *

Tappa 2, Saint-Lô / Cherbourg-en-Cotentin (Murito, 183 km) – Domenica 3 luglio

2Frazione che starebbe benissimo nel percorso della Vuelta, con tanta pianura nei primi 170 km e un finale all’insu. La Cote de la Glacerie misura 2 km al 6,5%, poi la strada spiana leggermente e torna a salire nell’ultimo km. Adatta a gente come Sagan e Van Avermaet più che a uomini di classifica, ma per dieci minuti dovrebbe divertire. Difficoltà: **

Tappa 3, Granville / Angers (Pianeggiante, 223,5 km) – Lunedì 4 luglio

3Non fatevi ingannare dai profili generosi del Tour: questa è un’altra tappa per velocisti. Attenzione ai classici imbottigliamenti da prima settimana, che spesso costringono qualche uomo di classifica al ritiro. Difficoltà: *

Tappa 4, Saumur / Limoges (Pianeggiante, 237,5 km) – Martedì 5 luglio

4Altro giro, altro regalo per gli sprinter. Si continua a scendere verso sud con la tappa più lunga del Tour. C’è un solo, finto GPM di quarta categoria, poi due lunghi falsopiani che portano al traguardo. Gli ultimi 500 metri sono al 5% quindi Sagan e Matthews più che Kittel e Cavendish, ma la solfa è quella. Difficoltà: **

Tappa 5, Limoges / Le Lioran (Vallonata, 216 km) – Mercoledì 6 luglio

5Bella frazione di media montagna che potrebbe finalmente scuotere un po’ la classifica generale. Si sta tranquilli per 180 km, ma da lì in poi non c’è un metro di pianura. Da scalare in rapida sequenza ci sono Pas de Peyrol (5,5 km all’8%), Col du Perthus (4,5 km al 8%) e Col de Font de Cère (3,5 km al 6%). In mezzo solo un paio di discesce veloci e a tratti tecniche. Gli ultimi 500 metri sono di nuovo in salita. Finale molto difficile da controllare, perché oltre alla tappa c’è in palio anche la maglia. Sono quasi sicuro che ci prova anche qualche big. Difficoltà: ***

Tappa 6, Arpajon-sur-Cère / Montauban (Pianeggiante, 190,5 km) – Giovedì 7 luglio

6Sembra di tornare a 15 anni fa, quando nella prima settimana del Tour i Cipollini di questo mondo potevano vincere anche 3-4 tappe. Questo è un altro di quei profili che vi illudono, ma di tappa per sprinter si tratta. L’unica consolazione è che i Pirenei ormai sono alle porte. Difficoltà: *

Tappa 7, L’Isle-Jourdain / Lac de Payolle (Montagna, 162,5 km) – Venerdì 8 luglio

7Prima tappa di alta montagna, come da consuetudine con un solo vero colle nel finale. Il quarta categoria al 117esimo km è niente più che un falsopiano, poi ci sono 25 km di pianura e si assaggiano i Pirenei sul famigerato Col d’Aspin.

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È l’archetipo della salita da Tour, dolce all’inizio e via via più cattiva, con pendenza media vicina al 7%. Sulla carta è perfetta per il classico copione SKY: 8 vagoni di treno a tutta fin dall’inizio e Froome che se ne va a 5 km dalla vetta infliggendo dolore e disdoro agli avversari. Ma non si arriva in cima e nel weekend ci sono due tappe molto più dure, quindi è possibile si vada tutti di conserva. Difficoltà: ****

Tappa 8, Pau / Bagnères-de-Luchon (Montagna, 184 km) – Sabato 9 luglio

8Favoloso tappone di alta montagna, di quelli che al Tour si vedono raramente. 4 GPM, più di 3000 metri di dislivello complessivo e un arrivo in discesa che può sparigliare il mazzo. Ci sono 70 km pianeggianti prima di affrontare il Tourmalet, uno dei consueti feticci del Tour de France. Sono 19 km al 7,5%, salita infinita che oltre alla fatica porta infauste notizie: dalla vetta non c’è un metro di pianura. Nessuno può avere il fegato di provarci da qui, considerata la freschezza delle squadre, ma su Ancizan (8 km al 5%) e soprattutto Louron Azet (11 km al 7%) una botta la si può dare. L’ultimo colle di giornata comincia ai -27.

8cBreve ma senza fronzoli, il Peyresourde è ascesa dove si può attaccare subito, specialmente al termine di una frazione così dura. Parte subito all’8% e rimane costante quasi sempre, malgrado un km centrale dove si può tirare il fiato. L’acido lattico delle salite precedenti qui chiede il conto e chi va in crisi crolla per davvero. Dallo scollinamento mancano 15 km, quasi tutti di discesa veloce ma non particolarmente tecnica. Disegnata stupendamente, è una tappa che ha l’unico difetto di arrivare troppo presto nelle tre settimane perché qualcuno si esponga per davvero. Ma attenzione: questa è una delle poche occasioni per mettere davvero in difficoltà Chris Froome. Difficoltà: *****

Tappa 9, Vielha Val d’Aran / Andorre Arcalis (Montagna, 184,5 km) – Domenica 10 luglio

9Il weekend pirenaico si chiude con un’altra grande frazione, divisa tra territorio spagnolo e andorrano. Pronti via si scala il Port de la Bonalgua (13,7 km al 6%) e la battaglia per prendere la fuga buona sarà estrema. Poi lunga discesa, una trentina di km in valle e il Port del Cantò (19 km al 5,5%). Altra lunga discesa e si entra nella parte decisiva della tappa, con tre GPM in rapida sequenza.

9bIl Comella è un muro infame dove scremare il gruppo, ma è sul Beixalis che può arrivare la rasoiata del campione. Sono 6,5 km sopra l’8%, con un tratto inziale spesso in doppia cifra. Sarebbe importante avere un compagno davanti per affrontare al meglio discesa e tratto pianeggiante prima di attaccare i 10 km al 7% di Arcalis, altra salita molto tosta. Si corre già da 9 giorni senza riposo quindi la cotta è dietro l’angolo. Tappa da fughe probabilmente, ma è lecito aspettarsi che qualche contender vada all’arrembaggio. Domani rulli, riso in bianco e tanto riposo. Difficoltà: *****

RIPOSO – Lunedì 11 luglio

Tappa 10, Escaldes-Engordany / Revel (Pianeggiante, 197 km) – Martedì 12 luglio

10Dopo il primo riposo, altra giornata tranquilla per gli uomini di classifica. Primi 20 km in salita adatti agli artisti della fuga, poi spazio alle squadre dei velocisti per provare a ricucire. A 7 km dal traguardo c’è uno strappo di 2 km al 6,5% che potrebbe incasinare varie squadre. Non scontato l’arrivo in volata. Difficoltà: **

Tappa 11, Carcassonne / Montpellier (Pianeggiante, 162,5 km) – Mercoledì 13 luglio

11Kittel. Fortissimamente Kittel. Difficoltà: *

Tappa 12, Montpellier / Mont Ventoux (Montagna, 184 km) – Giovedì 14 luglio

12Nel giorno della Presa della Bastiglia una tappa intrinsecamente francese, con partenza da Montpellier e tanta pianura fino ai piedi delle Alpi. Ai -50 due strappi in rapida successione scremano un po’ il gruppo, ma è difficile succeda qualcosa prima della vera attrazione di giornata.

12bSalita iconica per il Tour e certamente tra le più dure in territorio transalpino, il Mont Ventoux è una bestia di quasi 16 km al 9%. La prima metà è quella più dura, ma anche da lì in poi non si scherza un cazzo. È il momento giusto per vedere se rispetto alla prima settimana stanno cambiando le gerarchie. Non è una frazione da distacchi pesanti, ma qui si capisce come correre nella terza settimana. Difficoltà: ****

Tappa 13, Bourg-Saint-Andéol / La Caverne du Pont-d’Arc (Cronometro individuale, 37,5 km) – Venerdì 15 luglio

13La prima crono del Tour arriva tardi nelle tre settimane, quando conta il recupero più che le caratteristiche tecniche. Non è in ogni caso una crono per specialisti: pronti via salita di 7 km, seppur dolce, poi 15 km di pianura per i passistoni, discesa tecnica, ancora un tratto pianeggiante breve e si ritorna a salire verso il traguardo. Su un terreno del genere e in soli 37 km è difficile fare grandi distacchi, anche perché tutti i favoriti hanno dimostrato di sapersi difendere in queste prove. Forse più interessante la lotta per la vittoria di tappa. Difficoltà: ****

Tappa 14, Montélimar / Villars-les-Dombes Parc des Oiseaux (Pianeggiante, 208,5 km) – Sabato 16 luglio

14Vorrei potervi dire che quei colli nella prima metà e la stanchezza delle squadre permetteranno alla fuga di arrivare, ma non ci credo nemmeno io. Troppi velocisti, troppa pianura nel finale. Difficoltà: **

Tappa 15, Bourg-en-Bresse / Culoz  (Montagna, 159 km) – Domenica 17 luglio

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Ancora Alpi, ancora una tappa dal profilo accattivante con arrivo in discesa. Nei primi 100 km di corsa ci sono 4 GPM di varia entità e almeno un altro paio di colli non catalogati. È una prima parte di tappa che non dà tregua e potrebbe già causare fratture in gruppo, cui fa seguito il temuto Grand Colombier. Non è una salita durissima nel complesso (12,8 km al 6,8%) ma è molto irregolare, con tratti duri alternati a spianate e contropendenze. La discesa è dolce all’inizio, estremamente veloce nella seconda parte e il tratto in valle è molto breve.

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A -24 si attaccano i Lacets du Grand Colombier, che in sostanza è lo stesso colle affrontato da un versante diverso e non fino in cima. Sono 8,4 km al 7,5%, secchi, costanti, con tantissima fatica già nelle gambe. Dalla vetta mancano solo 14 km quindi chi è in testa ha chance di arrivare. Difficoltà: ****

Tappa 16, Moirans-en-Montagne / Berne (Finta pianeggiante, 209 km) – Lunedì 18 luglio

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Di solito il lunedì dei Grandi Giri porta riposo, ma al Tour devono fare le cose strane per forza quindi tutti in bici. L’unica tappa il cui profilo sembra più facile di quanto in realtà non sia. Non ci sono salite, è vero, ma l‘arrivo di Berna non è per niente semplice con due strappetti brevi negli ultimi 3 km. L’ultimo acuto di Spartacus? Difficoltà: **

RIPOSO – Martedì 19 luglio

Tappa 17, Berne / Finhaut-Emosson (Montagna, 184,5 km) – Mercoledì 20 luglio

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Quattro giorni in alta montagna per decidere il Tour, uno in fila all’altro. Si comincia con una tappa interamente su suolo svizzero, i cui primi 150 km sono un antipasto sfizioso solo per i duri e puri della maglia a pois. Bisogna aspettare gli ultimi 30 km per la fase decisiva.

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Nell’ordine ci sono da scalare Col de la Forclaz (13 km all’8%) e Finhaut-Emosson (10,5 km all’8,5%). La prima è una salita costante, spezzagambe, su cui è facile mandare in tilt il gruppo se si hanno compagni forti e pronti a sacrificarsi. Si può anche attaccare, ma bisogna avere tante gambe, perché la discesa è breve mentre l’ultima ascesa è molto irregolare. Gli ultimi 6 km in particolare sono durissimi, con pendenze costantemente vicine alla doppia cifra. Se ci si pianta, si va su a zig zag e tanti auguri per i prossimi giorni. Difficoltà: *****

Tappa 18, Sallanches / Megève (Cronoscalata, 17 km) – Giovedì 21 luglio

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Non è una cronoscalata pura: all’inizio ci sono infatti 4 km pianeggianti prima di attaccare la Cote de Chozeaux. La prima parte è brutale, con 2,5 km intorno al 10% e qui bisogna misurare lo sforzo e non andare fuori giri. Poi spiana e bisogna andare su col rapportone per fare velocità. Ci sono altri due gradoni piuttosto duri sul finale, prima della picchiata rapidissima verso Megeve. Crono ideale per gli uomini di classifica, che corrono col doppio obiettivo tappa e maglia. Distacchi anche pesanti per chi ci arriva senza benzina. Difficoltà: ****

Tappa 19, Albertville / Saint-Gervais Mont Blanc (Montagna, 146 km) – Venerdì 22 luglio

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L’ultimo weekend del Tour si apre con una frazione non semplice da interpretare, aperta a colpi di scena anche perché molto breve. Ai – 60 lo spartiacque di giornata, l’hors categorie di Montee de Bisanne. La prima metà è dura ma pedalabile, la seconda molto peggio e arriva dopo quasi tre settimane di corsa. Qui si aprono diversi scenari: se la classifica generale è corta si va tutti insieme, altrimenti è quasi sicuro che qualcuno si muova presto e provi l’impresa.

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Dalla vetta per andare all’ultimo colle di giornata ci vogliono 40 km, con due tratti di discesa intervallati da 10 km di falsopiano. Va da sé che senza un paio di compagni in valle, qualsiasi azione è destinata a fallire, per cui conterà come ci si muove a inizio tappa. L’ascesa verso il Monte Bianco misura circa 10 km all’8%: è durissima all’inizio, dolce nella parte centrale e di nuovo tosta sul finale. Difficile ribaltare il Tour, ma provarci è quasi necessario per chi insegue. Difficoltà: ****

Tappa 20, Megève / Morzine-Avoriaz (Montagna, 146,5 km) – Sabato 23 luglio

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La tappa regina (?) del Tour de France 2016 assomiglia un po’ alla penultima frazione della Vuelta 2015, quella in cui l’Astana distrusse i sogni di Tom Dumoulin e ribaltò la classifica generale. 4 colli categorizzati e più di 3000 metri di dislivello complessivo, ma con tratti in valle che consentono anche a chi va in crisi di recuperare. Aravis e Colombiere aprono le danze per i fugaioli, che hanno qui l’ultima chance per lasciare il segno. Dopo 80 km di corsa comincia il Col de la Ramaz (14 km al 7%) e lo sguardo del campione può illuminarsi per l’ultima volta. Se vuoi vincere il Tour forse devi muoverti già da qui, sperando di avere davanti un compagno che ti aiuti più tardi. Dalla vetta mancano più di 50 km: 16 di discesa e 13 di pianura prima di attaccare l’ultima salita della Grande Boucle.

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Il canovaccio dello Joux Plane è quello di molte altre salite francesi. Dura ma pedalabile all’inizio e via via più cattiva dopo, con un falsopiano bastardo in cima che può fare la differenza se ci si arriva cotti. La discesa è breve e non impossibile, dunque la differenza bisogna farla prima. Chi vuole vincere il Tour si muove oggi o si muove oggi (speriamo in realtà che l’abbia fatto anche nei giorni precedenti). Il potenziale per la giornata da leggenda ci sarebbe, ma servono gambe, testa e una squadra ancora solida dopo 20 giorni di gara. Domani solo festa o tanto rosik. Difficoltà: *****

Tappa 21, Chantilly / Paris Champs-Élysées (Farsa, 113 km) – Domenica 24 luglio

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Champagne per brindare a un incontro… Difficoltà: *

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44 risposte

  1. 30 Giugno 2016

    […] già evidenziato nella presentazione del percorso, non saranno poche le tappe dedicate ai velocisti e ai volatoni di gruppo, non a caso a parte […]

  2. 1 Luglio 2016

    […] percorso e partecipanti, è il momento anche di qualche breve chiacchiera su quello che ci aspettiamo dalle […]

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