UFC 202 Review – P(hr)ensieri sparsi

ARE YOU SURPRISED NOW MOTHERFUCKERS?

Avevo questa frase pronta da giorni. Sapevo che avrei aperto così questo articolo ancora prima di sapere che avrei voluto scrivere questo articolo. Ho rischiato di non poterla usare, però. Già, era il terzo round di McGregor vs Diaz 2 e ho pensato “ma tu guarda se ‘sto stronzo mi deve rovinare l’apertura“. Ma andiamo con ordine.

Main event. Entra Conor, impassibile, irriconoscibile. Non vuole perdere questa volta e sa che per farlo dovrà lasciare quanto più possibile le emozioni fuori dalla gabbia. Entra il tossico Nate, con la solita faccia da scemo. Lui non ha bisogno di lasciare emozioni o pensieri fuori dalla gabbia. Le sue uniche preoccupazioni sono picchiare, fumare e tirare bottiglie d’acqua.

Una catena umana composta da uomini della sicurezza spacca in due l’ottagono, impedendo ai due atleti di darsele prima del tempo. Big John chiama entrambi al centro della gabbia per il discorso di inizio gara e si parte.

McGregor parte subito forte con una serie di leg kick alla gamba anteriore di Diaz, che destabilizzano sin da subito il fighter di Stockton. L’irlandese l’aveva pensata bene, aveva preparato un’ottima strategia. Pick your poison. O difendi la mandibola e ti massacro la gamba fino a che non riesci più a stare in piedi, o difendi le gambe e alla minima distrazione ti mando al tappeto. E così è stato. Dopo meno di due minuti è arrivato il primo knockdown ai danni di Nate. Conor decide di farlo alzare, vuole finire l’incontro in piedi. Primo errore. Il primo round termina con 17 su 19 low kick andati a segno sulle gambe del minore dei fratelli Diaz.

Secondo round, stesso script del primo. The Notorious insiste con i leg kick e manda addirittura due volte giù l’avversario, facendolo però alzare entrambe le volte. Altri due errori che stavano per costargli l’incontro. Verso la fine della ripresa la stanchezza inizia a farsi sentire per il marzialista europeo che passa gli ultimi 60 secondi a prendere legnate.

Terzo round, disastro totale. Il pupillo di Cesar Gracie fiuta il sangue, sa che il piccoletto è alla frutta. McGregor, infatti, entra in modalità sopravvivenza e incassa una marea di legnate per cinque minuti filati, riuscendo comunque a difendere due takedown, che avrebbero con tutta probabilità terminato l’incontro, e guadagna l’accesso ai championship round.

Durante la pausa fra il terzo e il quarto round, il cutman deve aver applicato sul volto di Conor qualcosa che finisce per –ina, ma non è adrenalina, perché il fighter celtico sembra rinato e da filo da torcere al fighter latino, vincendo il round che sarà poi decisivo per la vittoria finale.

Ultimo round. Entrambi i lottatori sono esausti, nessuno dei due riesce a chiudere l’incontro rendendolo così ancora più epico di quanto è già stato. Diaz riesce finalmente a concludere un takedown, dopo averne fallito sei, aggiudicandosi così la ripresa.

Incontro finito, i due si abbracciano. La meraviglia di questo sport.

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McGregor vince l’incontro per majority decision, ossia due giudici a favore di un fighter, il terzo da il pareggio. Ora, io sarò anche un hater dei fratelli Diaz, ma giudicare il terzo round 10-8 Diaz, vuol dire chiaramente essere un hater di Conor. Non puoi dare 10-8 quando il fighter, se pur pestato, rimane in piedi difendendo anche due takedown. Altrimenti mi dai 10-8 McGregor anche al primo round visto che Diaz è stato pressoché nullo e che Conor ha portato a casa anche un knockdown.

Prima di chiudere con questo incontro, due parole di demerito per Conor che non ha avuto le palle di chiudere l’incontro nei primi due round, per paura di perdere nel BJJ. Se mandi il tuo avversario per ben tre volte a terra, prima o poi devi buttarti nel ground e pound e chiudere l’incontro. Anche perché, Dominick Cruz ci ha visto lungo. Conor non ha lo stile adatto a dare il massimo per 5 round, a maggior ragione in una categoria di peso superiore alla sua. Ormai dovrebbe essere chiaro anche a lui che i 77 non fanno per lui, infatti se mai ci sarà un McGregor vs Diaz 3, sarà nei 70 kg, con tutta probabilità.

Ora Il Notorio ha due opzioni nel futuro immediato. Difendere almeno una volta la cintura dei pesi piuma e poi provare a conquistare quella nei leggeri, come ha sempre voluto, o lasciare la cintura ad Aldo e provare da subito l’assalto ai leggeri, dove son sicuro che farà benissimo.

Continuiamo a ritroso con l’evento e arriviamo al brevissimo, ma super intenso co-main event che ha visto Rumble Johnson vincente in 13 secondi sul povero Glover Teixeira.

Il brasiliano non c’ha capito nulla, tant’è che ha continuato a “lottare” con il malcapitato Dan Miragliotta che è subito intervenuto per interrompere l’incontro.

Rumble ora dovrebbe sfidare nuovamente Cormier per il titolo, anche se Dana White ha dichiarato che sarebbe interessante vedere prima Rumble vs Jones e poi il vincente contro Cormier. O la senilità è arrivata precocemente per Dana o mi sono perso qualcosa io. Jones è ancora il campione ad interim, sì? Non dovrebbe allora lottare direttamente per il titolo non appena potrà nuovamente competere?

Va bene, andiamo avanti. C’è Cowboy Cerrone che continua la sua scalata nei welter. Tutti, io in primis, pensavamo che Cowboy dovesse rimanere nei 70 e provare ancora a conquistare il titolo, invece il buon Donald stupisce ancora una volta e porta a casa la terza vittoria consecutiva nei 77. La sua vittima sacrificale questa volta è Rick “The Horror” Story, uno dei soprannomi più belli nella storia dell’umanità. Rick è anche un avversario ostico però. È nella UFC da 7 anni e fra i suoi scalpi troviamo nomi di tutto rispetto,  Johny Hendricks, Thiago Alves e Gunnar Nelson tanto per citarne qualcuno. Ma si sa, Cowboy picchierebbe anche Gesù se Joe Silva lo ritenesse opportuno. E non perché Cerrone abbia qualcosa contro Vostro Nostro Signore, ma semplicemente perché lui è così, è un guerriero. Picchia chi ha di fronte, torna a casa e scola quella dozzina di birre che lo aiuteranno a conciliare il sonno. L’unica anomalia della sua vittoria è stata quando, intervistato da Joe Rogan, ha sfidato Eddie Alvarez, l’attuale campione dei pesi leggeri. E no, Donald. Cazzo fai? Inizi il dominio nei welter e poi scendi nuovamente nei leggeri? Proprio ora che dovevano arrivare gli avversari di livello nei 77. Va beh, vedremo cosa deciderà mamma UFC.

Ci sono stati altre due incontri nella main card, anche discretamente interessanti, ma io voglio parlarvi di quella che a mio parere sarebbe dovuta essere la card principale. Ok che volete vendere il Fight Pass, ma mettere Cody Garbrandt vs Takeya Mizugaki e Lorenz Larkin vs Neil Magny nei prelims, è un insulto allo sport e agli atleti dal mio punto di vista.

Partiamo da No Love che ha messo a nanna il giapponese Mizugaki in soli 48 secondi, rimanendo imbattuto nelle MMA con un record di 10 vittorie di cui 9 per KO. Questo qui farà strada, segnatevelo. Non escludo a breve un incontro con Dominick Cruz, attuale campione dei pesi gallo.

Continuiamo con la vittoria del mio pupillissimo Lorenz Larkin ai danni di Neil Magny. The Monsoon ha letteralmente devastato gambe e busto di Magny con front kick e leg kick spaventosi. SPA VEN TO SI!

Arriva così la quarta vittoria in cinque incontri per Larkin che è ufficialmente diventato free agent, quindi non sappiamo se lo rivedremo ancora in UFC.

Concludiamo l’articolo con il debutto del nostro Marvin Vettori. Il fighter di Mezzocorona, paesino in Trentino di 5000 anime, dopo aver impressionato in Italia nella promotion nostrana Venator FC, è riuscito ad approdare nella maggiore promotion mondiale, raggiungendo il suo connazionale Alessio Di Chirico.

Vettori, dopo qualche istante di esitazione si è ritrovato nella guardia della cintura nera di BJJ, Alberto Uda, chiusa in un body triangle. Dopo qualche minuto di ground e pound, Uda ha lasciato andare il body triangle, dando la possibilità a Marvin di ribaltare la situazione con uno scramble che si è poi concluso con una meravigliosa ghigliottina. Ricordo ancora una volta che Uda è cintura nera di BJJ.

Nonostante io sia uno degli italiani meno patriottici che conosca, sono strafelice per la vittoria di Marvin, anche per un motivo egoistico, se vogliamo. Quanti più atleti italiani approdano in UFC, tanto più aumentano le possibilità di vedere la UFC in Italia.

In futuro, chissà…

Phre

Misantropo, cinico e sociopatico. Traduco serie TV. Marito di mio figlio, padre dei miei cani, figlio di mia moglie. Knickerbocker. Mi fingo esperto di MMA.

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