Juventus-Monaco: Cosa deve fare Jardim per ribaltarla?

Jardim come ci proverà? (Foto da si.com)

Viste le due partite d’andata di queste semifinali di Champions League, in cui c’è stato un netto dominio di Juventus e Real Madrid su Monaco e Atletico Madrid, con risultati che hanno di fatto segnato la qualificazione per la finale di Cardiff e di conseguenza reso meno emozionanti le partite di ritorno di questa settimana, abbiamo deciso di provare a pensare a come gli allenatori delle sconfitte possano pensare di ribaltare un pronostico che vede le loro squadre vittime sacrificali nei pronostici per il passaggio del turno.

Si inizia dalla partita di stasera dello Juventus Stadium, dove i bianconeri di Allegri arrivano forti del 2-0 dell’andata a Montecarlo e consapevoli della loro assoluta forza difensiva che può permettere di impostare una partita di controllo del risultato fino al triplice fischio finale.

Il fatto che la Juve non subisca goal da sei partite in questa Champions chiude quasi totalmente qualsiasi discorso su un possibile recupero del Monaco, soprattutto in una partita giocata a Torino, dove i campioni d’Italia sono imbattibili.

Nel calcio però esistono gli eventi imprevedibili, che esulano da qualsiasi statistica e sensazione della vigilia ed è proprio su quelli e su una profonda analisi della partita da giocare stasera che Jardim baserà il tentativo del Monaco di creare un miracolo.

A livello di formazione non ci si aspettano cambi rispetto all’undici visto al Louis II, anche se il possibile recupero di Mendy per la fascia sinistra, potrebbe rimettere Sidibè nel suo ruolo di terzino destro e dare più equilibrio sulle fasce rispetto all’andata, ma è in mediana che il tecnico lusitano potrebbe dare una scossa al suo sviluppo tattico, inserendo Moutinho nei partenti.

Il regista portoghese ha dimostrato di essere una chiave tattica da considerare, anche nello spezzone giocato la settimana scorsa, soprattutto perché Allegri ha deciso di non impostare la propria tattica sul possesso massiccio della palla, ma di concedere gioco ai monegaschi per sfruttare il recupero e ripartenza e proprio da una di queste azioni è arrivato il raddoppio di Higuain.

Perciò inserire un manovratore più qualitativo come Moutinho in mediana, affiancandolo magari a Fabinho e non a Bakayoko autore di una partita alquanto negativa all’andata e parso in netta difficoltà nel ruolo di costruttore di gioco, potrebbe garantire una maggiore concretezza nell’uscita palla dalla metà campo difensiva e la possibilità di servire con più efficacia i movimenti degli avanti.

Moutinho potrebbe cambiare le cose. (Photo credit NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images)

A quel punto l’idea di creare in fase difensiva un triangolo tra i due centrali difensivi e Fabinho (o Bakayoko) per togliere gli spazi sulla trequarti, che sono da sempre un punto debole della transizione negativa del Monaco e che hanno garantito numerose azioni di ripartenza e appoggio del gioco alla Juve, tenendo Moutinho leggermente più alto quasi in linea con i due centrocampisti laterali, potrebbe dare più solidità difensiva e più sbocchi veloci nell’eventuale ripartenza dopo recupero palla.

Riguardo la tattica da usare fondamentale sarà l’inizio della partita, in cui il Monaco dovrà alzare il livello di intensità al massimo, per mettere pressione massima al gioco juventino e recuperare più palloni possibili da tramutare in azioni o tiri.

Contro l’Atalanta, ma anche nel derby di sabato e in generale nelle poche sconfitte juventine di questa stagione, il dato delle perdite di possesso dei bianconeri è estremamente elevato, addirittura contro i bergamaschi ben 12 sono state le palle perse nei primi quindici minuti e questo, in una partita in cui devi recuperare due goal ad una difesa impenetrabile, aiuta notevolmente.

In più dovrà puntare molto sul prevalere su alcuni aspetti individuali del gioco come i duelli aerei, dove la Juve soprattutto con Mandzukic, con i centrali e con Alex Sandro, la fa da padrone, o i tackle (che aumentano i contropiedi) o gli 1vs1 sia nei mezzi spazi in caso di utilizzo di Barzagli e della difesa a tre, sia in caso di riposizionamento di Dani Alves a terzino.

Infine, a livello offensivo, vista la presenza di Bernardo Silva e Lemar, abili a giocare tra fascia e zona centrale per il taglio verso la porta, far muovere con frequenza le due punte in verticale fra di loro, con Falcao che può impegnare l’uscita del primo centrale con un movimento d’appoggio e Mbappe che a quel momento dovrebbe tagliare velocemente alle spalle per ricevere palla o fare da esca per togliere l’altro centrale dalla sua posizione e creare lo spazio dove proprio Bernardo e Lemar, o a turno uno dei due mediani, potrebbe inserirsi.

Idee, anche estreme, ma che potrebbero dare un senso alla partita di stasera e magari creare più pathos in una sfida che sulla carta pare già segnata.

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