Conor vs Floyd: Riflessioni a caldo

Il match del secolo, dell’anno, vabbè il match tra Conor McGregor e Floyd Mayweather è finalmente andato in scena. L’esito era abbastanza scontato anche se il finale è stato leggermente inaspettato (ormai si pensava andassero ai punti). Alla fine tutta la redazione MMA ha visto il match nonostante la scarsa voglia di alcuni (Francesco e Phre su tutti) e ovviamente abbiamo tirato le nostre considerazioni. Ecco a voi cosa ne rimane del Money Fight più grande dell’anno:

Phre: Questa mattina mio figlio s’è svegliato presto. Un altro giorno avrei pensato “no, voglio dormire”. Oggi, invece, l’ho preso, ci siamo alzati, e abbiamo recuperato il match.

Dai, siamo sinceri. Tutti, nei primi 3 round, abbiamo pensato “Cazzo, stai a vedere che ce la fa”. Invece era semplicemente Floyd che metteva in atto il suo gameplan impeccabile.

E’ stato il mio primo match di boxe e ribadisco il mio pensiero: “Yawn!”. Sono stato tutto il tempo a sperare che Conor mandasse a fanculo la borsa e tirasse uno spinning kick. Infatti ha fatto fatica a tenere a bada i riflessi incondizionati. Durante tutto il match scappa qualche hammer fist, qualche tentativo di lotta in piedi. Mancava un takedown e mi sarei alzato in piedi ad applaudire.

Nulla, non potrà mai piacermi la noble art. Troppo, troppo, troppo limitante. Non puoi basare la supremazia fisica fra due essere umani, stabilire chi è il maschio alpha, solo con jab, ganci e montanti. Ma io vorrei vedervi per strada a dire al vostro aggressore “guarda, io sono un pugile, quindi per favore non colpirmi sotto la cintura e non portarmi a terra”.

Il “match del secolo” mi ha dato un motivo in più per continuare a non guardare sport da combattimento all’infuori della MMA che, come ho affermato più volte, sono quanto di più vicino ad un vero combattimento.

Va bene, basta deliri da marzialista. Lascio la parte tecnica sul match di boxe ai miei colleghi, perché rischierei di dire castronerie.

Concludo spezzando un’arancia una lancia a favore di Conor che ha resistito 10 round contro il pugile più forte dell’era moderna. Chissà se Floyd resisterebbe 10 secondi in una gabbia. Qualcuno ha detto James Toney?

Questa notte abbiamo visto chi è il boxeur più forte, ma non lo abbiamo certo scoperto stanotte. Quando vorrete vedere chi fra i due è il più forte, in senso assoluto, fate uno squillo a Dana.

Nota finale: solo a me è sembrato irrispettoso l’arbitro che ad inizio match ha detto a Conor “Questo è un match di boxe, ok? […] Mi sentirai dire ‘stop’ perché non lotterò con te”? Quasi come per dire, “qui non facciamo quella cosa da barbari che fai tu”.

Stefano : E ora, che accadrà? Le domande che il post-Money Fight si porta dietro sono, a mio parere, più intriganti delle risposte che l’incontro stesso ci ha dato. Il PPV avrà raggiunto, se non addirittura superato, le rosee aspettative coltivate da tutte le parti in causa dal punto di vista economico? Se i numeri faranno felici un’UFC tenuta a stecchetto da un 2017 poco fortunato in termini di fatturato (eccezion fatta per Cormier vs. Jones II), la vedremo aperta a concedere una chance nella boxe anche ad altri lottatori interessati, come ad es. Stipe Miocic e José Aldo? E per quanto concerne Conor, quante volte lo vedremo effettivamente nell’Octagon? Tornerà a praticare la “sweet science” nel prossimo futuro, magari contro Paulie Malignaggi? Insomma, c’è chi crede che un evento come Conor vs. Floyd rimarrà un unicum pressoché irripetibile. Secondo me, invece, potrebbe rappresentare l’inizio di un qualcosa di nuovo nel mondo dei combat sports. A dire il vero, con radici particolarmente profonde nella loro storia

Francesco: Non volevo vederlo live. Me lo ero promesso e difatti ho silenziato tutte le possibili fonti di notifiche. Ma il mio cervello la notte non dorme e gli occhi si sono aperti da soli alle 5:55. Apro i social in cerca di spoiler e scopro che il match deve ancora iniziare. Ho ceduto alla tentazione. E devo dire che alla fin fine è valsa la pena.

A essere onesto mi aspettavo una pagliacciata, visti gli evidenti limiti tecnici di Conor. Nel primo round l’uppercut di Conor a Floyd mi ha fatto svegliare definitivamente. “Non succede ma se succede?”. E ho visto Floyd leggermente in difficoltà un paio di volte (ring rust what?). Poi però ho visto hammer fist di Conor, tentativi di prendere la schiena in clinch, colpi alla nuca. I limiti sono usciti fuori tutti quanti.

Però si sapeva che Conor sarebbe dovuto partire forte perché alla lunga non aveva speranze. E nonostante un Floyd meno conservatore del solito (Conor ha portato 30 colpi in più di quanti ne portò Pacquiao contro Mayweather) il gameplan era perfetto. Portarlo alla lunga. Perché il tallone d’Achille di Conor da sempre è il cardio. Solo che stavolta si è voluto togliere lo sfizio e finire prima del limite. Perché il 50-0 andava onorato.

Conor ne esce alla grande ma ora si sbrighi a tornare nell’ottagono perché ha una cintura da difendere anche se la gran figura fatta lo porterà a tornare sull’argomento. Però questi mix sono cose che possono andare bene una volta, già alla seconda hanno stancato.

PS. Non vi hanno convinto queste riflessioni a caldo? Qua potete trovare quelle a “tiepido” di altri due componenti della redazione.

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