Conor vs Floyd: Riflessioni a tiepido

Sono passate ormai più di 24 ore dal momento in cui la tanto agognata contesa pugilistica tra “Money” Mayweather e “The Notorious” McGregor ha avuto fine. Tanti, più o meno qualificati, si sono espressi al riguardo, compresa una parte della nostra redazione, con opinioni che spaziavano dalla pura analisi tecnica, passando per calcoli relativi ad incassi, giungendo anche ad ipotesi complottiste degne dei migliori terrapiattisti.

Cercando di evitare congetture fin troppo azzardate, nell’attesa che le acque si calmino definitivamente, anche il sottoscritto ed il Gran Mogol della redazione vogliono condividere le proprie impressioni, su ciò che hanno visto e ciò che hanno tratto dall’insonne nottata di sabato:

Francesco: Io sono il classico “tifoso occasionale”, se ci sono degli incontri di boxe mediaticamente importanti non me li voglio perdere. A dire il vero ultimamente anche grazie a Fox Sports, che ha passato un po’ di buona boxe, qualche occhio in più l’ho buttato, ma non sono esperto, mi avvicino a fatica all’etichetta “appassionato”. Pure per le MMA è così, anche se soprattutto grazie alla nuova redazione dedicata in questo sito alle arti marziali miste, sto cercando di appassionarmi sempre più.

Questo preambolo per dire che il mio è un parere superficiale (per quelli più puntuali ci sono loro): io mi sono divertito e a giudicare il finale penso si siano divertiti anche i due fighter. Per un attimo ho temuto che tutte le mie certezze da “occasionale” potessero essere distrutte da quei primi due round. Quando tra gli amici vuoi passare per l’esperto che non sei (“Vince facile Mayweather”) e poi fallisci miseramente. Dopo quel brusco inizio l’incontro però si è indirizzato sui binari aspettati.

Di boxe so poco ma veder combattere Floyd a 40 anni sempre così pulito e stiloso è un gran piacere. Ho goduto anche della foga di Conor (con quelle sbavature da MMA che l’hanno reso ancora più particolare). È e deve essere “una tantum”, ma è stato tutto sommato piacevole, il che è ben lontano dall’ “incontro del secolo” ma anche da “una baracconata fatta solo per i soldi”.

Nota a margine: il flop che hanno fatto con l’evento pay per view praticamente “inaccessibile” mi ha tenuto sveglio sino all’inizio. Continuavo a leggere le lamentele sui social per capire se convenisse farlo. Gente che giustamente era bella incazzata: 30 euro per noi, 90+ dollari negli USA e non vedere nulla, non so come risolveranno, ma se risarciscono tutti come giusto che sia, allora hanno fatto un bel buco.

Lorenzo: Ieri alla T-Mobile Arena di Las Vegas ha vinto la boxe.

La nobile arte, rappresentata da uno dei suoi figli più dotati, tale Floyd Mayweather Jr. ha dominato la “nuova scuola” degli sport da combattimento, le MMA, rappresentate dall’uomo immagine di tale disciplina, Conor McGregor.

Nessun dubbio al riguardo: un gameplan perfetto nella sua semplicità ed una tecnica notevolmente superiore del sopracitato vincitore hanno dominato l’impeto del lottatore irlandese, demolendo le speranze di chi aveva sperato (quando non scommesso) sul suo profondamente decantato pugno sinistro.

Immagino il team di Mayweather nelle scorse settimane, intento a studiare i match dell’artista marziale all’interno dell’ottagono e notare, come molti altri prima di loro, come costui non abbia nel cardio l’arma principale; in particolare, già i 25 minuti canonici dei main event UFC sembrano tanti per “The Notorious”, “Perché quindi non puntare forte sui round più distanti dall’inizio della contesa?” avranno pensato. E così è stato. Alla decima ripresa Conor ha dovuto arrendersi.

Ma se la boxe ha stravinto, decisamente le MMA non hanno perso.

Conor ha dimostrato quanto alto sia il livello di competenza dei fighter di MMA in una componente, quella pugilistica, fortemente presente, ma sicuramente non predominante all’interno della disciplina.

Pensateci un secondo: cosa accadrebbe se il campione mondiale di Triathlon sfidasse l’ormai ritirato Michael Phelps sui 400 metri? E se gli All Blacks sfidassero le leggende del Real Madrid in un campo da calcio? Credo che la risposta sia semplice.

Eppure ieri notte non ci sono state vasche di differenza o un 7 a 0 secco; abbiamo visto un match combattuto, nel quale McGregor è riuscito addirittura ad aggiudicarsi alcuni round della contesa.

Poi ha perso, nettamente; è capitato, però, anche a pugili con decine di incontri all’attivo contro quello che da alcuni è ritenuto il più forte pugile di tutti i tempi.

Se anche i puristi della boxe mai riusciranno ad ammirare le MMA, sicuramente ora quantomeno le rispetteranno; in fondo forse non sono solo una caotica rissa all’interno di una gabbia.

Quindi cosa può accadere da qua in avanti? Boxe ed MMA rimarranno universi tangenti, con strade diverse, target diversi e un’immagine profondamente diversa.

Non mi stupirei, però, di vedere altre “contaminazioni” (Joshua-Miocic ha detto qualcuno?); spero, però, di vederle anche nell’altro senso, con qualche pugile capace di mettersi in gioco e iniziare a studiare BJJ, Muay Thai o Wrestling da zero.

Cosa sarà di Mayweather? Continuerà ad avere molti detrattori, per il modo in cui ha concluso la sua carriera e superato il record di Marciano, ma probabilmente dall’interno di qualche strip club di Las Vegas sarà impegnato a far altro piuttosto che dar loro peso.

Cosa sarà di McGregor? Ormai il suo nome trascende la fama delle MMA. Azzarderei una disequazione del tipo McGregor > MMA, quantomeno per il pubblico casual. Lo vedremo in qualche film e in molti spot pubblicitari. Tornerà prima o poi nell’ottagono, probabilmente per chiudere i conti con Nate Diaz. Credo, però, che prima o poi il ring lo richiamerà? E lui, come al solito, risponderà presente.

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