Daniele Magno, alla conquista della Persia

All’evento dell’est, con due pugni, l’avversario al tappeto mandò.

Un fighter pro di MMA ha in media tre, esagerando quattro incontri all’anno. Poi c’è Daniele Scatizzi, che decide di combattere tre volte in quattro mesi.

Dopo la vittoria su Bartlomiej Kurczewski al Venice Combat Event lo scorso 4 febbraio, Scat ha firmato per la nuova promotion Brave, organizzazione mediorientale con sede nel Bahrein, un piccolo stato situato nel Golfo Persico.

Il prossimo 31 marzo, ad Abu Dhabi, avrà luogo Brave 4: Unstoppable e Scat (8-2-0) avrà modo di affrontare Jarrah Hussein Al-Silawi (7-2-0).

Abbiamo avuto modo di contattare Daniele e parlare con lui dell’imminente match e del prossimo futuro.

Hai combattuto il tuo ultimo match meno di due mesi fa. Credi che questo influirà sulla performance del tuo prossimo match?

Sono passati 2 mesetti, ma nell’ultimo match non ho riportato danni. Mi sento alla grande, quindi sicuramente la cosa non influirà in questo match.

È il tuo primo incontro fuori dall’Italia e il tuo avversario, pur provenendo dalla Giordania, gioca sicuramente più in casa di te. Come ti senti a riguardo?

La cosa non mi tocca minimamente. So di combattere fuori casa e quindi di non avere l’appoggio del pubblico, ma credo che, dopo questo match, tutti mi ameranno.

Oltre a coach Kavanagh, chi in particolare ti sta aiutando a prepare il prossimo match?

Diciamo tutti i ragazzi nel team, siamo tutti molto collaborativi. In particolare all’angolo con me, oltre a coach Kavanagh, ci sarà anche il coach Sergey Pikulinsky, lo avrete visto in un edizione di The Ultimate Fighter e sempre all’angolo di Conor.

Più della metà delle vittorie del tuo avversario arrivano per sottomissione. È qualcosa sulla quale stai lavorando o preferisci gestire il match in piedi?

Ha vinto spesso per kimura contro avversari mediocri. Sono preparato in tutto al meglio.

Dopo “Il buon Bart”, hai già dato un soprannome anche a Hussein Al-Silawi?

Sì lo chiamo Jarrah Arrarrarra, non so se vi ricordate I Fichi d’India quando lo facevano.

Cosa puoi dirci della Brave? Quali sono le differenze con le promotion nostrane? Ha i mezzi, soprattutto economici, per essere fra le top mondiali?

Sono convinto che nel giro di un anno diventerà una delle prime 5 promotion al mondo. Fanno eventi praticamente due volte al mese, hanno molti soldi da investire e per adesso mi è sembrato tutto molto professionale.

Hai già detto che hai firmato con loro un contratto da tre match, ma a maggio sarai nuovamente in Italia per The Golden Cage. Si tratta quindi di un contratto non esclusivo o era una clausola nel contratto?

Era una clausola del contratto. Il contratto è in esclusiva e posso fare esternamente solo The Golden Cage.

A proposito di The Golden Cage, credi che unire la musica alle MMA serva davvero a portare sempre più gente ad appassionarsi al nostro sport o sarà un esperimento fine a se stesso?

Credo che tentare non farà male a nessuno, non capisco veramente chi critica. Invece di essere entusiasti di una nuova cosa ci lamentiamo in continuazione come se i soldi per fare l’evento li mettessimo noi. Personalmente credo sia un bell’esperimento che magari potrà far andar d’accordo due mondi differenti e far avvicinare persone famose e con grandi possibilità economiche che magari si appassionano e iniziano a sponsorizzare qualche ragazzo o qualche altra promotion. Morale della favola: non lamentiamoci.

Marvin Vettori ha detto di te: “Un altro che mi ha stupito, ma relativamente, perché già si sapeva, è Daniele Scatizzi. In futuro, quando troverà il suo equilibrio anche nel suo stile, potrà sicuramente essere molto pericoloso ed essere al livello della UFC.” Quanto credi di essere vicino al traguardo?

Credo abbia ragione sono migliorato molto in tutto, ma devo trovare il mio vero stile in realtà. O forse è proprio questa la mia forza, non ho un vero e proprio stile, mi adatto all’avversario per metterlo maggiormente in difficoltà.

Parlando di promotion d’oltreoceano, anche l’italiana Venator ha deciso di fare eventi negli States. Cosa ne pensi? Ti piacerebbe competere in un evento Venator USA?

Ovviamente penso sia una grande cosa portare una promotion made in Italy fuori dall’Italia. Non vedo l’ora di vedere l’evento. Ho iniziato a comportarmi da professionista proprio grazie a Venator e se sono in Irlanda è grazie a loro, quindi è ovvio che sono molto legato alla promotion e se non avessi già un contratto, se mi avessero voluto, sarei andato sicuramente.

Seguite Daniele alla conquista del Medio Oriente:

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Instagram: DScatizzi

Phre

Misantropo, cinico e sociopatico. Traduco serie TV. Marito di mio figlio, padre dei miei cani, figlio di mia moglie. Knickerbocker. Mi fingo esperto di MMA.

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