Draft NFL 2017 – Il primo giro

Quando vedi una trade up dalla 3 alla 2, capisci sin da subito che non sarà un draft come gli altri. La mossa dei Bears ci ha riportato alla mente il draft 2012 dove i Browns salirono dalla 4 alla 3 per prendere Trent Richardson. Partendo dal presupposto che auguriamo ai tifosi di Chicago che il prospetto scelto (il QB Trubisky) abbia fortune diverse, si possono paragonare i prezzi della trade: allora fu necessario aggiungere un quarto, un quinto e un settimo (e sembrava già troppo), qua San Francisco ha ottenuto due terzi giri (di cui uno l’anno prossimo) ed un quarto. Il tutto per comunque prendere lo stesso giocatore che avrebbero preso alla seconda assoluta: Solomon Thomas.

Il QB ex UNC ora dovrebbe fare il vice di Glennon? Avergli dato tutti quei soldi a questo punto suona ancora più sciocco. Ma 1-in definitiva è un annuale a 18,5 poi tagliabile, 2-non crediamo che una squadra faccia pure trade up per prendere alla seconda assoluta un QB da tenere in panchina: già i prossimi mesi ci diranno qualcosa di più. Lui intanto si è “presentato” con dei tweet pescati dal passato (la doppia lama dei social network): in uno di 2 anni fa (era 20enne) inneggiava ai Packers, in un altro di 5 o 6 anni fa (16enne) si esaltava per quanto fosse bello baciare le tette: ci pare di capire che dei due uno l’abbia cancellato, crediamo però abbia fatto la scelta sbagliata.

Probabilmente San Francisco aveva ricevuto un’offerta simile da qualche altra squadra (Jets? C’è chi ipotizza gli stessi Browns, sarebbe stato divertente vedere prima e seconda assoluta alla stessa squadra…) ed ha forzato la mano avvisando i Bears, ovviamente interessati a prendere quel QB: “dateci la stessa (o quasi) controparte e nessuno si farà male”. Stranezza da draft (dev’essere divertente starci dentro….), ma non la sola della nottata.

Innanzitutto questo è stato il terzo draft dal 1965 con solo due OL scelti al primo giro (1990 e 1971 gli altri due casi) e il secondo è arrivato proprio in extremis per bruciare il record (Ramczyk ai Saints, ultima scelta di primo giro). Gli ultimi due anni erano stati 7 e dando una scorsa veloce la sensazione è che la media tenda più al 10 che al 5, due quindi sono molto pochi per il ruolo/reparto re del draft. Peraltro, sempre dal 1965, mai si era dovuto attendere fino alla ventesima scelta assoluta per avere il primo, nel nostro caso Garrett Bolles. La particolarità del prospetto uscito da Utah è l’età: gli anni sono già 25, torna in mente Danny Watkins (coincidenza scelto anche lui alla 20, draft 2011), guardia che entrò in NFL a 27 anni e che 3 anni dopo s’era già dedicato alla sua vera passione, il pompiere.

Bolles, che pare fosse il prospetto n.1 negli interessi di Denver che era intenzionata anche a salire per lui (poi facile dirlo dopo…), si è presentato sul “red carpet” prima e sul palco poi con il suo figlioletto appena nato, stanco e spaesato. La sua è una storia molto “Oher oriented”.

Bolles un attimo prima di salire sul palco per la scelta.

Il nuovo OT dei Broncos (che quanto meno nella posizione un po’ avevano bisogno) non è stato l’unico a presentarsi sul palco accompagnato: a tratti molto toccante e a tratti molto “imbarazzante” l’ingresso di McKinley, pass rusher fortemente voluto dai Falcons che per anticipare i Cowboys sono saliti di qualche posizione. Con lui c’era la foto (gigantesca) della sua nonna alla quale, in fin di vita, aveva promesso che sarebbe andato al college e un giorno avrebbe giocato in NFL. Il suo discorso emozionale e carico ha visto sfuggire qualche f-bomb di troppo al che s’è premurato di chiedere scusa al commish “mi multerai poi…”. Ad ogni modo: idolo.

Come non commuoversi davanti alla propria nonna,

Abbiamo accennato alle trade per Trubisky e questa per McKinley, in totale le trade sono state 6: le prime 3 hanno riguardato i QB. Oltre a Chicago, anche Kansas City e Houston hanno trovato spalle su cui appoggiarsi per scalare qualche posizione (rispettivamente Bills e Browns). Sui Chiefs giravano già voci su un possibile QB da prendere in ottica futura e da far ambientare con più calma dietro ad Alex Smith (che dal 2018 avrà 0 denaro garantito nel contratto…). Mahomes è un quarterback molto diverso rispetto all’ex prima scelta assoluta (sono già passati 12 anni…) e sul quale ci dicono ci sarà bisogno di lavorare, certamente salire di 17 posizioni in quella parte di primo giro non poteva essere indolore: terzo giro di quest’anno e primo giro dell’anno prossimo il prezzo pagato.

A quel punto Houston è entrata in panic mode. Non sappiamo se Watson era il loro piano A o semplicemente l’ultimo QB rimasto nella loro board “da primo giro”, fatto sta che hanno iniziato a bussare ad ogni porta. In un draft in cui tutti si professavano disponibili a scambiare (e davvero su twitter era pieno di news su squadre intenzionate a scendere) non è stato difficile trovare qualcuno che aprisse alla richiesta dei Texans e non potevano che essere i Browns super dinamici ormai da qualche anno e ancor di più con questa nuova dirigenza “moneyballistica”. Watson a me piace molto, tra i prospetti nel ruolo era sicuramente quello di cui ho seguito maggiormente la carriera al college ed anche per questo lo ritenevo superiore agli altri due scelti prima di lui: ma ho una cattiva notizia per i texani, nell’armadio ho più scheletri di prospetti QB che calzini….

L’ennesimo QB bruciato…da me? (Photo by Streeter Lecka/Getty Images)

Le altre due trade sono arrivate in chiusura di primo giro in cui prima Cleveland (a conferma di quanto appena detto sul loro approccio) e poi San Francisco hanno trovato il modo per risalire dentro al primo giro e completare due scelte molto intriganti: i Browns dopo il DE Garrett (ah sì, non avevo ancora citato la prima scelta assoluta…l’ho detto è stato un draft strano, questa è stata una delle poche certezze mantenute) e il tweener LB/S Jabril Peppers (scelta che fa molto discutere e su cui tornerò) si sono dedicati all’attacco andando a prendere uno dei freak atletici più interessanti di questo draft, il TE Njoku.

Seattle invece dopo essere scesa a beneficio di Atlanta, è scesa di nuovo lasciando spazio sia alle imprecazioni dei tifosi europei costretti a due “rimandi” per poi non veder scelto nessuno nel cuore della notte, sia alla bramosità dei 49ers che a quanto pare avevano Reuben Foster in lista già per l’eventuale scelta ad inizio draft (o almeno così dicono). Questo pick mi permette di affrontare un altro argomento spinoso che si presenta puntuale ad ogni draft: i giocatori con le red flag. Per Foster c’era la tripletta: fisica (problemi alla spalla), caratteriale (alle combine fu cacciato per aver litigato con un infermiere o qualcosa del genere) e “sanitaria” (le urine diluite sembra vadano molto di moda), d’altronde a furia di aspettare di fare il test che fai? O bevi per passare il tempo o ti metti a litigare con qualcuno, lui tutte e due! Per il resto (…) parlavamo di un giocatore da top10 come talento.

Ma non è stato il solo che stando alle turbolenze comportamentali negli ultimi mesi ci si aspettava dovesse scivolare fuori dal primo giro e poi invece è stato scelto: il CB Conley non ha ancora chiarito una faccenda di stupro (mica un furto di goleador all’autogrill) attorno alla quale però aleggia anche la possibilità della “montatura”, ad ogni modo Oakland se n’è fregata: non si preoccupavano di queste cose negli anni d’oro, figurarsi ora che (tra un paio di stagioni) andranno a Las Vegas (“what happens in Vegas, stays in Vegas.”). Jabrill Peppers era stato un altro con la passione delle “urine diluite”, peraltro il suo ruolo un po’ ambiguo e delle prestazioni appariscenti ma a volte pasticcione potevano farlo scendere comunque un po’ di più (potrebbe essere un Tyrann Mathieu che non ce la fa però): in realtà Cleveland non si è preoccupata nemmeno del fatto che venisse da Michigan, rivale storica di Ohio State, l’ha fatto suo sin dal primo giro. Sarà comunque interessante vedere come lo plasmerà Gregg Williams, da quest’anno DC dei Browns.

Il draft di Cleveland offre davvero molti spunti, oltre a quelli già affrontati, c’è stata questa mancanza di frenesia nel draftare il QB pur avendone avuto l’opportunità, anche se ad un certo punto per una decina di minuti è rimbalzato su twitter un loro interessamento per Cousins che ci ha fatto sognare (solo per il gusto dello spettacolo). Ad ogni modo può essere che Watson non convincesse molto lo staff (ci dicono fossero molto più “high” su Mahomes, anticipati dai Chiefs), vedremo come si comporteranno già dalle due scelte di questa notte (hanno solo, per loro, un secondo e un terzo giro), senza dimenticare che anche grazie all’affare Osweiler, l’anno prossimo nei primi due giri oltre alle proprie avranno entrambe le scelte dei Texans. Per loro, allargando gli orizzonti, potrebbe essere ora interessante una possibile addizione in free agency: Cutler e Kaepernick (sarebbe intrigante vedere quest’ultimo in mano a Hue Jackson) sono ancora lì che aspettano, pare assurdo…

Eppur mi son scordato di te, come ho fatto non so…

Doveva essere il draft della difesa, poi abbiamo avuto 8 giocatore dei primi 12 presi in attacco (nel resto del primo giro sono stati solo 5, 3 TE e 2 OT, su 20 riportando alle impressioni di cui sopra). C’è stata la caccia ai RB e ai WR (rispettivamente 2 e 3 nei primi 10, 0 successivamente): Fournette ai Jaguars per certi versi ha sorpreso, sinceramente è un ottimo giocatore ma non è completo come lo era Elliott (con cui tra l’altro condivide anche il numero di scelta, il 4), ma essendo Jacksonville quasi ogni scelta per loro poteva avere un senso, anche un QB…

McCaffrey, l’altro RB, è un giocatore elettrizzante che in coppia con Newton nel backfield dei Panthers potrebbe dar vita ad azioni molto interessanti (e in molti lo consideravano più adatto di Fournette a questa squadra): peraltro era una delle poche pick che davano per certa un po’ tutti i mock (sull’utilità dei mock fatti seriamente non mi dilungo…ma immaginatevi una invettiva molto accorata).

A proposito di McCaffrey e della storia dei tweet ripescati nel passato, non più tardi di due stagioni fa, lui che con i Broncos ha un legame affettivo (il padre ci vinse due Super Bowl), esultava per Von Miller che spianava Cam Newton, per la serie “quando la vita si prende gioco di te”…

I 3 WR scelti sono stati Corey Davis alla 5 per Tennessee, Mike Williams alla 7 per i Chargers e John Ross alla 9 per i Bengals. Davis è il tentativo numero 57 (stima per difetto) dei Titans di trovare un ricevitore su cui fare affidamento e costruire un attacco aereo, e può essere uno dei più inaspettati (abbastanza raro veder draftato un WR proveniente da uno conference non-power5 nella top5), ma la sua stagione a Western Michigan ha fatto girare più di qualche testa.

A me piace molto la scelta dei Chargers (ed a quanto pare non sono il solo), in Mike Williams rivedo alcune cose che mi avevano fatto innamorare di Dez Bryant e sarebbe quel ricevitore che si accoppia alla perfezione con Keenan Allen, appena se la smette di trovare sempre modi diversi per infortunarsi. Su Ross tanto ha fatto la velocità messa in mostra al mercato delle vacche alla combine e vista l’assenza dei Raiders in top10 qualcuno doveva pur sacrificarsi.

Per Williams vale la pena agevolare il filmato (Harris Highlight, generatore di hype since 2012)

Resta da accennare al reparto che ha ricevuto il maggior numero di pick e che anche in fase di pre draft era considerato il più pieno di talento, quello delle secondarie (5 CB + 3 S): su tutti i Saints e i Colts hanno strabuzzato gli occhi quando si sono visti arrivare disponibili prima Lattimore e poi Hooker, hanno ringraziato e portato a casa, vedremo se poi riusciranno anche a costruirci attorno un reparto che per entrambe le squadre ha spesso stentato negli ultimi anni o si faranno inglobare dalla mediocrità. Perché giova sempre sottolineare che poi la gran parte del lavoro anche per molti di quelli scelti sin dal primo giro sta ai coaching staff…

Prima di passare velocemente a cosa è rimasto fuori, tra tutte le altre scelte non menzionate volevo citare quella degli Steelers, il fratellino di J.J. Watt e quella dei Bucs: Tampa Bay dopo aver perso ogni speranza con Austin Seferian Jenkins e aver scoperto quasi per caso Brate, ha deciso di aggiungere un TE completo e con grossi margini di crescita come O.J. Howard, uno di cui ad Alabama (per l’utilizzo che ne facevano) abbiamo intravisto solo minimamente le potenzialità.

Probabilmente stanotte non ci sarà Goodell a beccarsi tutti i boo (dopo un po’ anche non più necessari…), gli anni scorsi ogni squadra aveva la propria vecchia gloria ad annunciare la scelta di secondo giro, mentre per il terzo giro forse toccava ad altri faccendieri, ad ogni modo non sarà tanto importante chi farà il loro nome piuttosto lo sarà scoprire dove finiranno alcuni dei “trombati” della prima notte: su tutti Dalvin Cook, immaginare 3 RB al primo giro forse era un po’ troppo, ma il ragazzo ha talento e completezza per essere titolare sin da subito, qualcuno lo prenderà più prima che poi. Curioso sarà scoprire chi (Kizer?) e dove (Jets? Browns?) sarà scelto come prossimo QB.

Ancora piena e profonda la classe dei DB: a Dallas sperano che qualcosa arrivi a fine secondo giro le pick a loro disposizione non sono tante e non sarà facile salire per prendere gente come King (CB), Baker (S) o Melifonwu (S). Occhio pure agli offensive linemen, prima o poi qualcuno sceglierà anche Cam Robinson (Alabama) che continua imperterrito a scendere. Si ricomincia questa notte all’una.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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