Era 3-1…
Era 3-1 (semicit.) e mancavano ancora 3 gol. Era 3-1 e mancavano ancora 2′ minuti più recupero. Il PSG in quel momento ha deciso di riscrivere il concetto di psicodramma applicato al mondo dello sport. Attimi di follia pura che hanno regalato al mondo del calcio una pagina indelebile.
Che potesse succedere si era capito quando la tua squadra esce dagli spogliatoi due volte e per ben due volte riesce a subire gol nei primi 5 minuti del tempo. Erano segnali che il gol del 3-1 un po’ trovato con questa palla buttata in area da metà campo sembrava aver scacciato via per sempre. Cavani pochi secondi dopo aveva avuto anche la ghiotta occasione per chiudere tutto, ma in fondo sia lui, sia il suo allenatore, sia i suoi tifosi, sia noi tutti pensavamo che non fosse necessario. Il Paris St. Germain aveva visto quanto era profondo il baratro ma in qualche modo era riuscito a fare due passi indietro e non gli restava che guardarlo da più distante in attesa che il tempo facesse il suo corso.
Nel farlo però si son dimenticati di giocare a calcio: completare 1 passaggio negli ultimi 7 minuti (recupero compreso, kickoff post gol subiti esclusi) è chiaro sintomo di una squadra che ha staccato il controller.
PSG completed just FOUR passes between the 85th minute and full-time.
THREE of those were from kick-off after conceding Barcelona goals. pic.twitter.com/G0odu6jhjj
— James McManus (@JamesMcManus1) March 8, 2017
Come deve essersi staccato il controller ad Aurier:
E comunque Aurier è più fermo della XVII legislatura #psgbarca pic.twitter.com/4h46aeju4n
— Luca Frusone (@lucafrusone) March 9, 2017
A 20 secondi dalla fine il PSG riesce a completare l’opera. In 10 uomini in 10 metri riescono a lasciare 1-palla scoperta, 2-un uomo davanti alla porta da solo. Il terzino francese entrato 15 minuti prima che sino a ieri conoscevamo per i suoi video sui social in cui non veniva fuori proprio come un intellettuale, decide di fare il fuorigioco (era quella la sua intenzione? Aveva una intenzione?) restando poi immobile: mah…presenza sportiva nulla. Una decisione che lo fa entrare con un salto paragonabile all’8,90 di Bob Beamon nella storia dalla parte sbagliata.
Dall’altra parte dell’arcobaleno si trova Sergi Roberto, probabilmente l’emblema della debacle subita all’andata: dopo i gol della MSN e l’ennesima magia di Don Andres che con un colpo di tacco aveva provocato un improvviso attacco di labirintite a Kurzawa, non poteva esserci eroe diverso per chiudere uno dei cerchi più impronosticabili della storia del calcio.
Se il gol di Cavani aveva fatto fare due passi indietro rispetto al burrone, gli ultimi 7 minuti di gioco sono stati un salto nel vuoto preso con rincorsa. L’ultima diapositiva che ci resta di questa serata folle è questa qua sotto, con Trapp (chissà come avranno festeggiato ad Osasuna a casa Sirigu…) che alza la mano, in realtà non sta implorando un fuorigioco che poi il replay confermerà non esserci, semplicemente sta chiedendo di poter andare in bagno e nascondersi. Che mazzata.