Giorgio Pietrini e quel sogno chiamato UFC

Ben 9588 chilometri separano Livorno da Las Vegas, città che ospita e ha ospitato gran parte degli eventi UFC, ma per Giorgio Pietrini questa distanza è solo un numero. Già, perché Giorgio ha ben chiaro quello che vuole per il futuro: diventare il campione UFC dei pesi welter.

Il suo ultimo incontro si è svolto al PalaPM di Salzano, in provincia di Venezia, dove ha affrontato e sconfitto per decisione unanime Angelo Rubino (30-27, 30-27, 30-27), in quello che da molti è stato definito Fight of the Night.

foto di Fabio Barbieri

Ci ho parlato con Giorgio ma lui, preciso com’è, non è del tutto contento di come è andato l’incontro.

Sono soddisfatto del match con Rubino in quanto è piaciuto molto al pubblico, ma io non sono del tutto contento, non lo sono mai stato di nessuno dei miei match. Sono un perfezionista e lavoro ogni giorno per arrivare alla perfezione. Con Angelo ho fatto dei piccoli sbagli e lavorerò sodo per non commetterli in futuro.

Spero che il mio prossimo match sia contro un grande atleta internazionale, per mettere me stesso ancora di più alla prova.

Chi non la pensa come lui, invece, è Marvin Vettori, che in una precedente intervista, ha speso belle parole per l’atleta toscano, affermando che manca ancora un piccolo passo per essere a livello UFC, ossia andare ad allenarsi dall’altra parte dell’oceano.

Cosa non del tutto improbabile visto che, con l’avvento di Venator negli Stati Uniti, il presidente Frank Merenda potrebbe decidere di portare, fra gli altri, proprio Pietrini.

Ringrazio infinitamente Marvin per le belle parole che ha speso per me. Penso che andrò molto presto negli USA per incrementare il mio livello.

Se Frank mi chiamasse per me sarebbe un onore combattere là e portare in alto il nome di tutta la mia gente e di tutta la mia nazione.

Abbiamo parlato anche della scena delle MMA in Italia, della visibilità che ha questo sport nel nostro paese e delle difficoltà che un praticante professionista di arti marziali miste ha in Italia.

La giornata tipo di un atleta italiano di MMA è fatta di allenamenti e sacrificio. Allenarsi anche due, tre volte al giorno, senza mangiare, non è facile, ma se hai degli obbiettivi, la fame e la fatica sono ostacoli che supererai facilmente.

È più dura rispetto ad altri paesi, ma penso che lo sport delle MMA raggiungerà la visibilità che gli spetta anche in Italia. Siamo nella giusta direzione.

foto di Fabio Barbieri

Non è per nulla facile essere un fighter professionista di MMA in Italia, ma The Italian Bear non ha intenzione di arrendersi, anzi, ha appena iniziato la sua scalata.

Io voglio la UFC più di chiunque altro e ci arriverò senz’altro.

Phre

Misantropo, cinico e sociopatico. Traduco serie TV. Marito di mio figlio, padre dei miei cani, figlio di mia moglie. Knickerbocker. Mi fingo esperto di MMA.

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