Il 2016 nelle MMA – Rising Stars

Ogni fine anno, in tutti gli ambiti, si cerca di tirare le somme sugli avvenimenti che hanno caratterizzato l’ultimo giro del nostro pianeta attorno al sole.
Le MMA non fanno eccezione; tutte le principali testate si dedicano a stilare resoconti, classifiche e riconoscimenti a promotion, eventi ed atleti.
Ci provo anche io, in questo mio primo pezzo per Quel Che Passa; non volendo fare una copia (che risulterebbe di poco valore) delle sopracitate classifiche, ho deciso di concentrarmi su un argomento differente: le Rising Stars di questo 2016.
Questa classifica, infatti raccoglierà i migliori 15 Under-25 (al 1 Gennaio 2017) che sono entrati nell’Ottagono negli ultimi 365 giorni.
Si intuisce subito, quindi, la doppia utilità di questa lista: una, rivolta al passato, per incensare le giovani leve che in questo anno si sono messe in mostra in quella vasca di squali che sono le maggiori promotion mondiali, l’altra, per prepararci a quelli che, possibilmente, saranno i protagonisti dell’anno che si è appena aperto.
Nessun italiano in classifica, ahimè.

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15) THOMAS ALMEIDA (22-1, 1-1 nel 2016)

Partiamo con un atleta che molti davano come protagonista assoluto del 2016; vi entrava da imbattuto, con un impressionante record di 21 vittorie e 0 sconfitte, delle quali già 4 in UFC.
Il 2016 sembrava poter essere l’anno della definitiva consacrazione; UFC fissa così per il 29 Maggio un match tra i due prospetti più interessanti della divisione Pesi Gallo maschile: Cody “No Love” Garbrandt vs Thomas Almeida.
A Las Vegas i due ragazzi si affrontano nel main event ma, contrariamente a ciò che i bookmaker pronosticavano, a spuntarla è il giovane prodotto della palestra Alpha Male, che lascia il brasiliano KO alla prima ripresa.
Partenza in salita che, però, si addolcisce il 19 Novembre, dove in Brasile, a Sao Paulo, “Thominhas” vince e convince contro Albert Morales alla seconda ripresa (TKO).
Dopo un evento da headliner ed una buona vittoria, Almeida è rimandato al 2017, dove dovrà dimostrare quanto di buono ha fatto finora contro avversari di calibro più elevato.

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14) PAIGE VANZANT (7-3, 1-1 nel 2016)

Credit: Anne-Marie Sorvin-USA TODAY Sports

La giovane promessa femminile dell’Alpha Male entra di diritto nella nostra classifica.
Annata di alti e bassi per lei dentro l’ottagono, ma sviluppo incredibile per quanto riguarda il suo status di star fuori dall’ottagono.
Se il suo KO ai danni di Bec Rawlings (switch kick volante, degno dei migliori film di arti marziali) del 27 Agosto rimarrà in eterno nei video highlights della UFC, per il grande pubblico, soprattutto americano, ora lei è la ragazza bionda e molto brava a danzare che ha partecipato a Dancing With The Stars, arrivando in finale.
Con tale fama è poi rientrata nell’ottagono, portando con se una schiera di fan occasionali, preziosissimi per i bilanci di UFC.
Conclude l’anno in modo amaro, sconfitta da Michelle Waterson, nell’evento del 17 Dicembre, del quale è headliner; evento con incassi televisivi da record che sottolinea come Paige sia una star mainstream seconda solamente alle icone UFC.

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[nextpage title=”MIKE PERRY” ]

13) MIKE PERRY (9-1, 4-1 nel 2016)

Fulmine a ciel sereno, l’americano classe ’91.
Dopo due vittorie per KO in promotion minori ad inizio anno, esordisce in UFC nel Main Event dell’importantissima card di UFC202, come sostituto dell’infortunato Sultan Aliev.
Esordio con botto, mette KO il più quotato Hyun Gyu Lim alla prima ripresa, dimostrando doti interessanti anche con il microfono in mano.
Decide di tornare velocemente nell’ottagono (qualità sempre ben vista, sia da fan che da dirigenza) a UFC204, questa volta per affrontare un prospetto interessante quale “Hot Chocolate” Danny Roberts; vittoria per KO alla terza ripresa che esalta la stracolma arena di Manchester, con tanto di richiesta di step-up negli avversari.
Richiesta prontamente accettata da UFC, che gli assegna l’esperto Alan Jouban per il 17 Dicembre. Un gameplan perfetto di quest’ultimo fermano la corsa del ragazzo del Michigan.
Talento purissimo, il 2017 servirà a sgrezzarlo; assolutamente da tenere d’occhio.

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[nextpage title=”SEAN STRICKLAND” ]

12) SEAN STRICKLAND (18-1, 2-0 nel 2016)

Primo fighter in classifica che non porta con se l’hype che meriterebbe.
Classe 91, con già 19 lotte da professionista all’attivo, arriva nel 2016 in punta di piedi, nonostante alcuni scalpi importanti già nel record (Araujo, Barnatt).
Il 21 Febbraio lo troviamo in un confronto potenzialmente complicato; di fronte a lui ha Alex Garcia (venuto alla ribalta negli ultimi giorni grazie al suo KO ai danni di Myke Pyle a UFC207).
Vittoria convincente per il ragazzo californiano alla terza ripresa che lo lancia nella categoria Welterweight.
Decollo verticale che si conferma il 4 Giugno, dove nella densissima card di UFC199, combatte contro l’altrettanto promettente Tom Breese.
Incontro molto equilibrato che però vede l’americano imporsi come “top prospect” della divisione.
Lo attendiamo nel 2017, dopo una pausa prolungata al resto del 2016, per continuare la sua ascesa.

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[nextpage title=”JAMES GALLAGHER” ]

11) JAMES GALLAGHER (5-0, 3-0 nel 2016)

Primo nome non-UFC della classifica, inizia il 2016 nella promotion europea BAMMA, il 27 Febbraio, vincendo per RNC alla prima ripresa, attraendo su di sè le attenzioni di Bellator, che ne capisce le potenzialità.
Esordisce con la nuova promotion il 16 Luglio a Bellator 158, vincendo per decisione unanime contro un altro esordiente, Mike Cutting.
Complice anche la somiglianza (e la palestra di provenienza) con un altro fighter irlandese di una certa fama, si creano attorno a lui aspettative e una fanbase insolita per un ragazzo così giovane, tanto che a Bellator 169 del 16 Dicembre gli viene riservato il posto da co-headliner.
In tale occasione sconfigge Anthony Taylor alla terza ripresa per RNC, mettendo in mostra notevoli miglioramenti.
Per il classe ’96(!) si prospetta un 2017 di sfide importanti; ne uscisse vincente, potremmo aver a che fare con il nuovo volto di Bellator.

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[nextpage title=”BRIAN ORTEGA” ]

10) BRIAN ORTEGA (11-0, 2-0 nel 2016)

Credit: Jake Roth-USA TODAY Sports

Attuale numero 9 della competitivissima divisione Featherweight della UFC, Brian Ortega avrebbe potuto tranquillamente occupare posizioni più nobili della mia classifica, fermato unicamente da infortuni che lo hanno tenuto lontano dall’ottagono per un lungo periodo.
Il suo 2016 inizia prestissimo, precisamente il 2 Gennaio a UFC195, dove affronta Diego Brandão, vincendo alla terza ripresa grazie ad una Triangle Choke.
Si ripresenta a UFC199, dove, in un match molto combattutto (che fino all’ultimo round stava vedendo spuntarla il suo avversario, Clay Guida), riesce a portare a casa la W grazie ad una ginocchiata.
Un suo ulteriore ritorno era previsto per il 1 Ottobre, dove a UFC Portland avrebbe dovuto affrontare Hacran Dias; un infortunio, però, gli ha impedito di combattere per il resto del 2016.
Nel 2017 sarà chiamato a confermare il suo status di giovane talento all’interno della divisione.

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[nextpage title=”DOOHO CHOI” ]

9) DOOHO CHOI (14-2, 1-1 nel 2016)

(Photo by Jeff Bottari/Zuffa LLC/Zuffa LLC via Getty Images)

Sembra un controsenso, ma Dooho Choi fa parte di questa classifica più per la sconfitta che ha subito in quest’anno che per la vittoria nel suo record targata 2016.
Ma andiamo con ordine: Dooho Choi si presenta nel 2016 con l’immagine di una stella pronta ad esplodere, un record di 13 vittorie ed 1 sconfitta (ad inizio carriera).
Tutte le sue vittorie sono arrivate per stoppage e le sue apparizioni nell’ottagono lasciano poco all’immaginazione: ogni uomo che si era trovato di fronte lo aveva letteralmente demolito con uno striking cinico e tremendamente potente (io stesso lo paragonai a McGregor in un tweet).
Persino nel videogame UFC2 la sua valutazione complessiva era di 90 (stessa di Holloway e Lamas), nonostante fosse unranked ai tempi.
Apre il 2016, come aveva chiuso il 2015, con un’altisonante vittoria al primo round ai danni di Thiago Tavares, con tanto di Performance of the Night.
In un capolavoro di matchmaking, viene poi abbinato al veterano Cub Swanson per UFC206 del 10 Dicembre.
In un match dai tratti epici, risulta sconfitto ai punti dopo 3 round di pura adrenalina.
Dopo una toccante intervista post-fight dove promette a tutti (soprattutto a sé stesso) di non perdere più, tutti i fan aspettano il suo ritorno nel 2017.
Ci aspettiamo una scalata ai vertici della divisione da lui.

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[nextpage title=”MICKEY GALL” ]

8) MICKEY GALL (4-0, 3-0 nel 2016)

(AP Photo/David Dermer)

Non avrà nella sua sala dei trofei scalpi importanti come altri in questa classifica, ma che 2016 è stato per Mickey Gall?
Passare dal combattere “nel giardino di casa” al palco più importante del mondo per quanto riguarda le MMA non è cosa da tutti; ci è riuscito grazie al reality show Looking for a Fight (che, a parte lui, ha prodotto ben poco) ma, nonostante molta diffidenza, ha dimostrato di meritarsi a tutti gli effetti il suo contratto.
Esce da Looking for a Fight con un preciso scopo: diventare il primo avversario del neo-marzialista ed ex-pro wrestler Phil “CM Punk” Brooks.
Il suo esordio, però, avviene contro un altro avversario, tale Mike Jackson, il 6 Febbraio; poco più di una formalità, l’incontro finisce a favore di Gall al primo round tramite una RNC, che fa intravedere la sua abilità nella lotta a terra.
Giunge poi il grande momento, a UFC203, con i fari della ribalta puntati sul suo match contro la ex star WWE.
A Cleveland il ragazzo classe ’92 fondamentalmente da una lezione ad un amatore, di nuovo ricorrendo alla RNC, demolendolo in poco più di due minuti.
In tale occasione si scopre, però, una sua nuova caratteristica: è molto bravo dietro al microfono, tanto che, nemmeno concluso il match sfida un altro talento di casa UFC, “Super” Sage Northcutt (escluso dalla lista a causa del suo record negativo nel 2016).
Northcutt risponde presente e il match si svolge a Sacramento, il 17 Dicembre. Gall non si smentisce, dopo un primo round combattuto, ricorre alla sua tecnica preferita, ancora una volta una RNC, per sottomettere il suo giovane avversario.
Ancora una volta, microfono in mano, chiama il leggendario Dan Hardy per una sfida che si può definire generazionale: nel 2017 il responso.

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[nextpage title=”BRANDON MORENO” ]

7) BRANDON MORENO (13-3, 3-0 nel 2016)

Credit: Jaime Valdez-USA TODAY Sports

Annata a dir poco particolare quella di Brandon Moreno.
Parte il 16 Aprile con una bella vittoria al primo round per RNC nella promotion minore World Fighting Federation, difendendo così il suo titolo dei pesi mosca.
Tale vittoria gli vale la convocazione nel reality show UFC, The Ultimate Fighter che, giunto alla sua 24 edizione, è incentrato sulla ricerca di un potenziale sfidante al titolo dei pesi mosca UFC, detenuto ormai da tempo immemore dal P4P King Demetrious Johnson.
Le cose non partono bene, però, per Brandon, eliminato al primo turno da Alexandre Pantoja (NB. i match disputati in TUF non sono considerati professionistici, ergo non rientrano nei ranking ufficiali): il suo destino sembra quindi segnato, un ritorno nelle promotion minori.
Destino vuole, però, che in contemporanea, a UFC Portland, un match nella divisione flyweight rischi di venir cancellato: i top prospects Louis Smolka e Sergio Pettis avrebbero dovuto sfidarsi, ma un infortunio di quest’ultimo sta per togliere dalla card anche il suo avversario.
UFC propone una nuova chance, allora, al classe 93 messicano: sfidare il quotato Smolka per guadagnarsi la permanenza in UFC.
Nonostante gli sfavori dei bookmaker (io compreso lo davo per spacciato), Moreno si rende partecipe di un incredibile upset, andando a sconfiggere Smolka al primo round.
Il ragazzo sottolinea, poi, che il tutto non è stato un colpo di fortuna il 3 Dicembre, proprio in occasione della finale dell’edizione di TUF a cui lui aveva partecipato.
In questa occasione affronta un altro prospetto della divisione, Ryan Benoit, battendolo con una split decision e posizionandosi al decimo posto dei ranking FLW della UFC, (mantenuto sino a UFC207, ora è undicesimo).
In una divisione priva di talenti emergenti, Moreno sarà vera e propria linfa vitale nel 2017.

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[nextpage title=”LANDO VANNATA” ]

6) LANDO VANNATA (9-1, 2-1 nel 2016)

Credit: Tom Szczerbowski-USA TODAY Sports

Fenomeno più unico che raro che un newcomer in UFC guadagni 100.000 dollari in 2 match grazie ai Fight Night Bonuses.
È proprio questo il caso di Lando Vannata, prodotto della Jackson Wink Accademy, additato dai suoi stessi coach come la “next big thing” nelle 155 lbs.
Dopo una vittoria al primo round il 30 Aprile in una promotion minore, viene scelto da UFC per debuttare come late replacement in un match che veramente pochi avrebbero accettato: uno scontro frontale con il top contender nei pesi leggeri Tony Ferguson, in occasione di UFC Sioux Falls, in sostituzione a Michael Chiesa infortunato.
“Groovy” Lando, non solo accetta la sfida, ma prima del match, intervistato, sostiene che Tony Ferguson sia un lottatore facile da decodificare, nonché alla sua portata.
Al ragazzo classe ’92 basta un round per far innamorare i fan di lui, anche coloro che gli davano del pazzo per queste dichiarazioni; nei primi 5 minuti nell’ottagono mette in serissima difficoltà quello che per alcuni è il miglior Lightweight al mondo, rischiando anche di metterlo KO con un high kick.
Tony Ferguson, però, è un osso duro e si riprende al secondo round, andando a vincere grazie ad una magistrale D’Arce choke, anche a causa di un Vannata visibilmente stanco, probabilmente a causa della late call.
Sconfitto all’esordio, Vannata si gode però i 50.000 dollari ottenuti per il “Fight of the Night” e i complimenti di tutti gli addetti ai lavori, compreso Ferguson stesso.
Ottenuta una notevole schiera di fan, Vannata viene assegnato ad un match di UFC206 del 10 Dicembre. Il suo avversario è John Makdessi, lottatore di esperienza con ben 12 match in UFC.
Ma Lando non si lascia impaurire ed anzi, porta a termine quella che lui definirebbe una “Flawless Victory”, mettendo a segno un wheel kick che manda a dormire il suo avversario.
Guadagnatosi una posizione negli highlights UFC ed altri 50.000 dollari per la Performance of the Night, Vannata può guardare al 2017 con ottimismo; un avversario Top 15 sembra prossimo e, prima o poi, un rematch con Ferguson arriverà.

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[nextpage title=”PADDY PIMBLETT” ]

5) PADDY PIMBLETT (13-1, 4-0 nel 2016)


Secondo della lista non proveniente dalla UFC, Pimblett è senza dubbio il nuovo grande nome delle MMA europee.
Capigliatura da personaggio di Anime, si è guadagnato nel 2016 la fama internazionale, soprattutto grazie alla vittoria a CWFC 78 del 10 Settembre, della promotion inglese Cage Warriors, il titolo dei pesi piuma, rendendo immediato il paragone con la carriera di Conor McGregor.
Oltre a questa vittoria, si rende precedentemente partecipe di altre 2 vittorie ai danni di Ashleigh Grimshaw il 15 Aprile a CWFC75 e una su Teddy Violet l’8 Luglio a CWFC77.
Successivamente affronta per il sopracitato titolo Johnny Frachey, risultando vincitore per TKO alla prima ripresa.
Con la cintura sulla spalla, affronta infine, a CWFC Unplugged del 12 Novembre, Julian Erosa in un match complicato (e noioso) che vince per decisione unanime.
Nonostante l’alleanza tra Cage Warriors e UFC, Pimblett fa una scelta di cuore, rifiutando la promotion americana e ri-firmando per Cage Warriors, decide di continuare a lottare nel vecchio continente.
Pur sperando di vederlo a breve (anche se è molto giovane, classe ’95) in UFC, la sua crescita in patria non potrà che interessare i fan di tutto il mondo, sperando di veder sbocciare un nuovo campione europeo.

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[nextpage title=”KELVIN GASTELUM” ]

4) KELVIN GASTELUM (13-2, 2-0)

Basterebbero i nomi dei due atleti da lui sconfitti in questo 2016 per giustificare la posizione altissima in classifica: Johny Hendricks (ex-campione Welter) e Tim Kennedy.
Eppure, in questo anno, il suo principale avversario, è stato lui stesso, in particolare i suoi problemi nel tagliare il peso per rientrare nella categoria Welterweight.
Il suo 2016 parte in modo sfortunato, con un infortunio che gli impedisce di sfidare Kyle Noke il 2 Gennaio a UFC195.
Rientra nelle competizioni il 9 Luglio, nell’iconica card di UFC200, nella quale sconfigge per decisione unanime l’ex campione Johny Hendricks, posizionandosi di diritto nella Top 5 della divisione.
Un suo match potenzialmente spettacolare contro Cowboy Cerrone (che non avrà parole dolci al riguardo) viene annullato proprio per i sopracitati problemi di peso; al riguardo si esprime addirittura Dana White, che afferma che Gastelum “non combatterà più nel limite delle 170lbs”.
“Gentilmente” costretto a salire di categoria, fa l’esordio a Middleweight il 10 Dicembre in occasione di UFC206, dove manda KO il veterano Tim Kennedy al terzo round, dopo una totale dominazione, confermando la sua appartenenza all’elite pure di questa categoria.
Nel post-fight sostiene di sentirsi, nonostante tutto, più a suo agio nella categoria Welter ma, dopo pochi giorni viene annunciato un suo incontro come headliner per l’11 Marzo, contro il leggendario Vitor Belfort nei pesi medi.
Se supererà i problemi di peso, nel 2017 potrebbe addirittura lottare per il titolo.

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[nextpage title=”YAIR RODRIGUEZ” ]

3) YAIR RODRIGUEZ (8-1, 2-0 nel 2016)

Medaglia di bronzo per il prospetto più interessante dell’intera divisione Featherweight che nel 2016 ha portato a casa ben due Fight Night Bonuses.
Inizia il suo anno il 23 Aprile, con un vero e proprio botto: a UFC197 affronta il giovane Alpha Male Andre Fili e lo stende con uno dei suoi colpi da karate kid, ormai caratteristici delle sue performance.
Con un flying head kick mette a dormire il suo avversario alla seconda ripresa, mettendo a segno uno dei KO dell’anno.
La promotion capisce che è un lottatore con alto potenziale di marketing, soprattutto per il mercato del Centro America e, proprio per questo decide di metterlo come headliner di UFC Salt Lake City del 6 Agosto.
In tale occasione affronta “Bruce Leroy” Alex Caceres, in un incontro tra rising stars; “El Pantera” ne esce vincente, ufficialmente per split decision, ma chiunque abbia visto l’incontro sa che uno dei giudici (quello che dava come vincente l’avversario) ha scambiato in modo grottesco i due atleti, impedendogli di ricevere un unanimous decision a favore.
Stabilitosi come uno dei prospetti migliori in circolazione, Rodriguez è chiamato ad inaugurare il nuovo anno, di nuovo come headliner dell’evento che si terrà il 15 Gennaio a Phoenix; ad aspettarlo, niente meno che l’ex pluricampione BJ Penn, in un match che promette scintille.
Yair dovrà rispondere presente per continuare la sua scalata ai ranking.

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[nextpage title=”MAX HOLLOWAY” ]

2) MAX HOLLOWAY (17-3, 2-0 nel 2016)

Cosa si può dire del 2016 di Max Holloway?
Semplicemente è stato uno dei migliori atleti della federazione, in assoluto.
In una divisione Featherweight che sembrava immobilizzata dalle scelte della dirigenza riguardo a McGregor, ci ha pensato lui a muovere le acque e a farsi strada tra i contender, fino a giungere al titolo Interim; titolo che, per molti, è attualmente più legit di quello effettivo.
La sua annata inizia il 4 Giugno, a UFC199 dove affronta il perenne sfidante Ricardo Lamas in quello che sarà ricordato come la nascita dell’ “Holloway Taunt”: dopo 3 round combattutissimi, dominati da Holloway, il suo avversario cerca di fare l’unica cosa che gli può far portare a casa la vittoria, lo sfida a concludere il match con una scazzottata selvaggia.
Holloway non si tira indietro e indicando con l’indice il terreno sembra quasi dire “Ora lasciamo tutto ciò che abbiamo qua” per poi far partire una raffica di pugni, ricambiata, che fa esplodere il pubblico, in quello che è, probabilmente uno dei più bei round dello sport.
Nessuno va a terra, Holloway vince per decisione unanime. Chapeau.
Holloway ora si sente legittimato a chiedere una shot titolata, ma la dirigenza, invischiata tanto nei capricci di McGregor tanto in quelli di Aldo (diventato nel frattempo Interim Champion), sembra non volergliela concedere.
L’occasione, però, si presenta a UFC206, quando il main event (Cormier vs Johnson) viene cancellato.
UFC decide di togliere a Conor il suo titolo dei pesi piuma (per inattività) e di rendere il co-main, Holloway – Pettis, valido per la cintura Interim della medesima categoria (con Aldo campione ufficiale).
Al terzo round Holloway mette TKO Pettis (che non aveva nemmeno centrato il peso) e si aggiudica una meritatissima cintura, dopo una striscia vincente di 10 vittorie.
La sfida ad Aldo è stata lanciata subito dopo il match, anche se il brasiliano sembra più interessato a vendicarsi sul campione Lightweight Conor McGregor.
Holloway ha però dichiarato che se Aldo non volesse combattere, lui non aspetterà ed è pronto ad affrontare chiunque gli posizionino di fronte.
Ed è per questo che noi lo adoreremo anche nel 2017.

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1) CODY GARBRANDT (11-0, 4-0 in UFC)

Ovviamente la prima posizione è sua, guadagnata al photofinish il 30 Dicembre.
Ma la sua cavalcata lungo il 2016 inizia molto prima, precisamente il 21 Febbraio a UFC Pittsburgh dove, saltato l’iniziale bout con John Lineker, si ritrova ad affrontare il newcomer Augusto Mendes (per di più ben 7lbs oltre il limite di peso); il BJJ del brasiliano non spaventa Garbrandt, che lo mette KO entro la prima ripresa.
La carriera del giovane Alpha Male inizia ad accellerare; il 29 Maggio fa da headliner al già citato match con Thomas Almeida, nel quale è visto come sfavorito.
In modo spettacolare, Garbrandt si sbarazza del giovane brasiliano in un round, grazie ad uno striking al limite della perfezione.
Performance of the Night guadagnata e la scalata ai ranking della divisione gallo si fa sempre più concreta.
Il 20 Agosto a UFC202 deve affrontare quello che da molti è visto come un preludio alla shot titolata; parte infatti favoritissimo su Takeya Mizugaki e, questa volta, i bookmaker ci azzeccano: KO al primo round e shot titolata conquistata.
Parallelamente alla sua scalata, nella divisione gallo, vi è la risalita, dopo i pesanti infortuni, di Dominick Cruz che, sconfiggendo prima il suo ex compagno di allenamento TJ Dillashaw e poi il suo mentore Urijah Faber, vince e poi difende il titolo che di fatto non aveva mai perso.
Sembra la trama di un film di arti marziali, il cui epilogo si svolge proprio il 30 Dicembre alla T-Mobile Arena.
In un incontro al limite della perfezione, riesce a far sembrare Cruz il lontano parente dell’inafferrabile fighter che ha dominato la divisione negli ultimi 10 anni, facendolo più e più volte mancare i colpi, per poi atterrarlo in più di un’occasione.
Per decisione unanime, così, sconfigge uno dei più forti lottatori P4P al mondo, guadagnandosi la cintura, il bonus di Fight of the Night e addirittura i complimenti di Cruz, da sempre ostile alla palestra Alpha Male.
Un 2016 da incorniciare per lui che, nel 2017, è chiamato a dimostrarsi all’altezza di ciò che ha conquistato fino ad ora.
Una sfida con TJ Dillashaw sembra alle porte, ma le voci di un superfight con Jose Aldo potrebbero essere ammalianti per la dirigenza.

HONORABLE MENTIONS: Kevin Lee, Alexa Grasso, Tom Duquesnoy

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