Nuove regole #LaSorellanzaInPolemica

Nell’ultimo mese si è sentito parlare molto delle modifiche al regolamento che la FIVB ha proposto e che verranno testate durante i Mondiali U23 di quest’anno. Ma vediamo nel dettaglio tutti i cambiamenti.

  • Il sistema di punteggio. Le partite non si giocheranno più al meglio dei 5 set ai 25 punti, col tie break ai 15, ma si passerà al meglio dei 7 set ai 15 punti. Tra le motivazioni ufficiali sembra esserci quella di voler aiutare la diretta televisiva delle gare: con questo nuovo meccanismo verrebbe ridotta la durata del match ma allo stesso tempo, in ciascun set, si riuscirebbe a dare intensità al gioco sin dai primi scambi. Nel 2016 era già stata testata una formula simile durante i playout del campionato maschile olandese ma fu subito bocciata, per poi essere ripresa nella Supercoppa svizzera… ed essere bocciata di nuovo. Più che pensare alla durata di ogni singolo match sarebbe forse più logico rivedere i calendari nazionali e internazionali ed evitare tornei, per così dire, inutili (come la prossima Grand Champions Cup in Giappone incastrata fra Campionati Europei e inizio della Superlega), sistemare la formula della World League (cosa che si sta già facendo, in peggio però), rivedere il regolamento per le qualificazioni olimpiche e modificare tutta la formula di Champions League e Cev Cup. Per quanto riguarda il discorso della diretta tv non capiamo bene a cosa si riferiscano dato che in Italia e, più precisamente la Rai, spesso e volentieri ci delizia con dirette partite già sul 5-5 (quando siamo fortunati) o con differite ad orari improbabili. Ad esempio, la maggior parte delle partite di questa World League (soprattutto le ultime, quelle col miglior commento tecnico) sono state trasmesse in differita. Tutto si ridurrebbe ad 1-2 partite a settimana della Superlega, che non occuperebbero poi così tanto spazio in un canale dedicato allo sport. Per fare un esempio pratico quest’anno il Tour de France andrà in onda integralmente ed in diretta, e si tratterebbe di 5-6 ore di diretta per 21 tappe.
  • Il servizio. Il giocatore in battuta dovrà ricadere prima della linea dei nove metri. Per poter soddisfare questa regola ci vorrebbero palazzetti grandi come quelli di Mila e Shiro, ma quello è un cartone animato. Questa regola potrà essere applicata solo al massimo campionato, che già ha difficoltà a rientrare nei parametri imposti per la partecipazione alla Superlega per quanto riguarda le strutture: infatti ci sono squadre che a oggi non sanno se potranno iscriversi al prossimo campionato perché i loro palazzetti non rispecchiano i requisiti di capienza richiesti dalla Lega e altre, come Molfetta, che hanno già rinunciato. Quindi, figuriamoci, nei campionati delle serie minori dove spesso si gioca in palestre scolastiche, nelle quali già c’è poco spazio per una normale battuta in salto. Ed avere un regolamento diverso a seconda del campionato di appartenenza è una cosa assurda ed inconcepibile. Quale sia la motivazione di questa decisione ci è ignota. Per evitare troppi ace? Spesso fanno più danni le float delle battute a 127 km/h. Per lo spettacolo? Effettivamente vedere un giocatore prendere la rincorsa dalla curva e saltare sui tavoli della tribuna stampa potrebbe essere divertente.
  • Attacco dalla seconda linea. L’attaccante dovrà saltare e ricadere prima della linea dei tre metri. Ora sulla battuta ci potremmo anche passare sopra, ma sull’attacco dalla seconda linea proprio NO. Chi ha pensato questa cosa non ha passato neanche cinque minuti in un campo e non ha mai giocato a pallavolo nemmeno nell’ora di ginnastica alle medie, perchè altrimenti saprebbe la difficoltà di trovare una sintonia con il giocatore dalla seconda linea, soprattutto se pensiamo al fatto che il palleggio è dietro (nel caso dell’attacco da posto 1). Immaginate quindi questi poveri ragazzi dell’under23 che si ritroveranno a fare attacchi dai 5m senza averli provati a sufficienza. Qui si parla di ore e ore di allenamento per poter ottenere un risultato soddisfacente! Finirà che nei prossimi mondiali non ci sarà neanche un attacco da seconda linea e la cosa non stupirebbe assolutamente. Che poi se siano così determinanti in una partita una pipe o una 8 da limitarne lo spettacolo… lo sanno solo in Fivb. Anche dal punto di vista arbitrale è inconcepibile, dato che dal momento in cui la palla viene colpita l’azione si sposta nell’altro campo. O Simone Santi&Co si fanno crescere il terzo occhio oppure si mette un arbitro fisso sulla linea dei 3m.

Diversi personaggi legati al mondo della pallavolo si sono dichiarati contrari all’introduzione di queste nuove regole. Come Andrea Lucchetta che, sul suo profilo Facebook dice: “Una cosa sola…Ripristinare il fallo di net al servizio. Il resto è fuffa”.

Da amanti (e praticanti) di questo sport ci teniamo a suggerirvi l’unica cosa sensata da fare: cestinare tutto e alzare la rete di 10cm (maschile e femminile)! Effettivamente la media dell’altezza dei giocatori è aumentata negli ultimi anni e comunque, per un atleta a quei livelli, adattare il colpo alla nuova misura non sarebbe così complicato e potrebbe essere applicata senza problemi a ogni serie. Per aumentare lo spettacolo serve solo migliorare il livello tecnico quindi togliere, di nuovo, la ricezione in palleggio sarebbe una bella idea.

Agli atleti professionisti e agli allenatori, invece di istituire un sindacato che si opponga seriamente a queste assurdità pensate da chi siede su una poltrona senza avere la minima idea di cosa sta facendo.

Alle federazioni nazionali di unirsi e alzare la voce perché senza di voi la Fivb non avrebbe senso di esistere.

La Sorellanza

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P.S. Ringraziamo quel cuore della Margherita Leone che ci ha donato questa perfetta immagine di copertina <3

La Sorellanza

La Sorellanza è un'associazione che si impegna nel portare all'attenzione mondiale il volley, soprattutto il trash che c'è dietro. CEO: Luca Vettori.

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2 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Dico la mia dall’alto del fatto che seguo veramente poco la pallavolo e quindi sono impressioni facilmente confutabili.
    L’idea dei 7 set da 15 punti a me non dispiace del tutto, mi dicono che era stata già provata e cestinata ed ora ritornano alla carica (il che non ha molto senso): dietro a questo tentativo di nuova regola mi piace l’idea di avere set più concentrati ed averne di più, dovrebbe aumentare la competizione (anche se azzera o riduce di molto la possibilità all’interno del set stesso, diminuendone quel tipo di spettacolo). L’effetto che più interessa a chi l’ha proposta in realtà è quella di accorciare la durata delle partite o renderla più prevedibile, su questo alzo le mani, mi fido, ma è la natura stessa la pallavolo (come per il tennis) che prevede durate un po’ random, c’è poco da fare.
    Le altre due regole mi sembrano una porcheria, quando davvero basterebbe alzare la rete per limitare quella deriva da “faccio i buchi per terra”.

  2. Il buon aza ha già detto tutto.
    L’idea dei set corti da un lato mi intriga, perché penso si potrebbe assistere a partite più emozionanti (e a chi dice che basta poco per perderlo ricordo che c’è una squadra che ha fatto delle rimonte da 3 a 8 al tie break un marchio di fabbrica 🙂 ), dall’altro penso che le televisioni, ma anche le squadre (più pause = più possibilità di incassare da bar o merch), possano ricavare un qualcosa di più da questi eventi, e perciò avere più interesse ad investire, non a caso anche il tennis sta andando in questa direzione, alle NextGen series proveranno set più corti.
    Poi dovremmo aprire un altro punto, sulla pallavolo sulla tv in Italia, su come viene trasmessa, su Lucchetta che forse fa più male che mene, su quella merda di LegaVolley Channel, ecc, ma appunto è un’altra storia 🙂

    Sulle regole, che siano schifezze è difficile negarlo. Però una piccola parte di me è intrigata dalla regola del salto da seconda linea. Chiaramente è impossibile da avere a livelli giovanili, perché senza un secondo arbitro non si riesce a controllare.
    Avremmo sicuramente un gioco molto più prevedibile, quasi sicuramente senza pipe e con pochi attacchi da seconda linea, ma la cosa che mi intrigadi più è che molto probabilmente porterebbe ad una grossa rivoluzione dei ruoli, perché l’opposto perderebbe molto del suo significato. E allora ci troveremmo ad aver bisogno di avere sempre 3 attaccanti in prima linea, e l’unico modo sarebbe di avere dei palleggiatori/schiacciatori alla Giannelli (e questo forse non è troppo difficile) e, soprattutto un opposto/palleggiatore, alla Ngapeth per intenderci, e questo porterebbe a partite dall’altissimo livello di ignoranza 😀

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