Quarti Champions League – Preview Atletico Madrid-Leicester City e Bayern Monaco-Real Madrid

Dopo la prima giornata delle partite d’andata dei quarti di Champions League, con la roboante vittoria della Juventus contro un derelitto Barcellona, e il gravissimo rinvio della partita tra Borussia Dortmund e Monaco, per gli attacchi esplosivi al pulmann della formazione tedesca, che ha avuto conseguenze per il povero Bartra, ricoverato con la frattura del braccio, si passa alla seconda giornata, che vedrà l’atipico inizio alle 18.45 con il recupero di Dortmund e successivamente la doppia sfida della sera, con la nobiltà assoluta di Bayern Monaco-Real Madrid e la concretezza massima di Atletico Madrid-Leicester.

Tornando un attimo alla partita dello Stadium di Torino, la nostra preview della vigilia aveva azzeccato il dubbio sulla volontà di non inserire Alex Sandro fra i titolari, cosa che Allegri non ha fatto, dando la possibilità al terzino brasiliano di dominare in lungo e in largo la fascia sinistra, dimostrando ancora una volta di essere forse il miglior laterale basso in circolazione, mentre non aveva fatto i conti con la confusione tattica di Luis Enrique, che ha deciso di forzare il 3511 del ritorno con il PSG, nonostante le assenze importanti di Busquets e di Rafinha, mettendo in campo un disastroso Mathieu fra i tre dietro e un tremebondo Sergi Roberto sulla fascia destra.

Il risultato finale è stato una replica dell’andata di Parigi, con la Juve totalmente in comando dell’incontro, subito avanti sfruttando la pochezza difensiva di Mathieu contro Cuadrado e la ruggine di Mascherano nel ruolo di mediano davanti alla difesa, che ha impedito di schermare i movimenti ad uscire dall’area di Higuain e Dybala, e il Barcellona che non ha saputo praticamente mai replicare, se non con qualche folata di puro talento di Messi e Iniesta o la caparbietà di Suarez nella ripresa.

La débâcle è netta e stavolta per il Barcellona sarà dura replicare al Camp Nou, vista la forza difensiva dei bianconeri, al settimo clean sheet europeo, e prevedendo un’altra partita ben studiata da Allegri, che ha dimostrato ancora una volta di saper preparare alla grande i grandi appuntamenti, al contrario di Luis Enrique che sembra totalmente fuori fase in questo ultimo periodo.

Stasera però ci sono altre due gare, e una di queste è una sfida a cui tutti vorrebbero assistere, perché profuma di leggenda sportiva, visto che si affrontano due tra le cinque squadre più forti della storia del calcio.

Il Bayern di Ancelotti è la squadra che in Champions risulta nelle prime tre posizioni in tutte le statistiche offensive, e in particolare è quella che ha più goal per partita, tira di più in assoluto, che ha più tiri in porta e che ha la miglior percentuale di passaggi, sia sul breve che lanci lunghi.

In definitiva è un autentica macchina offensiva in grado di mettere sotto qualsiasi difesa, soprattutto all’Allianz davanti al proprio pubblico.

Dopo un po’ di rodaggio iniziale, il tecnico italiano ha trovato la giusta formula per esaltare il gioco di posizione creato da Guardiola, inserendo delle varianti personali come il ritorno ad una sovrapposizione laterale più classica dei terzini, l’accentramento molto più marcato delle ali, ma soprattutto nel 2017 ha dato le chiavi della trequarti centrale a Thiago Alcantara, elevando la qualità del proprio gioco negli ultimi 25 metri in modo esponenziale.

Proprio la partita di Thiago, la capacità di ricevere molto del gioco del Bayern e la possibilità che avrà di dialogare con Robben e Ribery sono una chiave fondamentale per scardinare il gioco difensivo del Real, che si basa moltissimo sulla capacità tattica di aiuto di Casemiro davanti alla difesa.

Il Real di Zidane è una squadra che subisce sempre goal (addirittura 26 nel 2017), mentre il Bayern ha sempre segnato all’Allianz in questa stagione e dall’andata contro l’Arsenal, tolta la parentesi negativa ad Hoffenheim, ha segnato 39 goal in 11 partite, pertanto pare difficile pensare che i campioni d’Europa possano uscire da Monaco senza subire goal, avendo oltretutto una situazione difensiva alquanto carente con le assenze contemporanee di Varane e Pepe.

I dubbi più grossi per Ancelotti sono sulla tenuta difensiva, vista l’assenza di un pilastro come Hummels, che garantisce molta copertura negli 1vs1 che il Bayern regala e che possono essere devastanti contro maestri del contropiede come Cristiano Ronaldo e Bale, ma soprattutto su come sopperire all’assenza di Lewandowski, attualmente il miglior centravanti al mondo, fermato dalle botte subite nel big match di Bundesliga contro il Dortmund, che costringe all’inserimento di Muller come punta mobile e ad un cambio di modulo e di caratteristiche di gioco.

Grave l’assenza di Lewandowski per il Bayern, Ancelotti non sembra sereno al pensiero di giocare senza il suo centravanti.

Se il Bayern riuscirà ad imporre il proprio gioco come al solito, ad innescare con costanza Thiago, Robben e Ribery nella zona di Casemiro, non cadrà nell’errore di lasciare troppo campo al gioco di contropiede del Real, magari aspettando un po’ più basso nella fase di non possesso, e soprattutto manterrà viva la concentrazione per tutto i 90 minuti, avrà la possibilità concreta di mettere sotto gli avversari ed impedire loro di orchestrare una delle loro classiche rimonte.

Il Real d’altro canto ha ormai un marchio abbastanza indelebile del proprio calcio all’interno della gestione Zidane, quello di affidarsi moltissimo alla qualità e al talento assoluto dei propri singoli, che permettono di sopperire ad un gioco non sempre brillante e che spesso si basa sulle ripartenze veloci, ma soprattutto a non essere mai completamente battuti.

Contro il Napoli negli ottavi sono andati sotto sia al Bernabeu che al San Paolo, ma hanno saputo rimontare e vincere con merito e in altre occasioni la squadra ha dato il suo meglio nei momenti delicati, riuscendo a ritrovare il risultato con giocate singoli, molte su calcio piazzato sfruttando la connessione tra Kroos e Sergio Ramos.

Uno batte i piazzati, l’altro li mette alle spalle del portiere. Connessione perfetta

Come detto, però, la squadra subisce tanti goal nonostante la presenza di Casemiro a protezione della difesa, e la presenza della coppia Nacho-Ramos davanti a Keylor Navas non dà sicuramente garanzie di tenuta contro una squadra come il Bayern, pertanto crediamo che Zidane sceglierà un profilo ancora più attendista andando ad intasare gli spazi nei 30 metri difensivi, lasciando davanti il tridente con Benzema a venire a prendersi i palloni tra Xabi Alonso e Vidal.

Molto importante in quest’ottica sarà la partita di Modric e Kroos, che dovranno garantire qualità alla manovra in ripartenza e cercare di recuperare più palloni possibili nella ragnatela che il trio di centrocampisti del Bayern vorrà tessere, per lanciare la progressione di Bale e i tagli di Cristiano Ronaldo.

Zidane vuole tornare a Madrid con almeno un goal segnato, contando sull’orgoglio dimostrato in questa stagione, e sulla possibilità anche in caso di risultato negativo di tenere viva la qualificazione per giocarsi la semifinale al Bernabeu.

L’altra sfida della serata è quella tra due realtà che amano molto di più essere concrete più che belle da vedere.

L’Atletico Madrid di Simeone è chiamato ad una prova da favorito indiscusso per l’accesso all’ennesima semifinale di Champions League, contro un Leicester che è ridiventato miracoloso dopo l’esonero di Ranieri e la promozione di Shakespeare, ritrovando le sue antiche caratteristiche di gioco e tenacia, che avevano regalato il sogno del titolo in Premier.

I colchoneros vogliono sfruttare a pieno il turno casalingo al Calderon, dove in Champions hanno subito solo 4 goal nelle ultime 21 partite, per lasciare un segno indelebile nella qualificazione, senza dover aspettare la partita di ritorno.

Allora spazio alla forma stellare di Griezmann, tornato cecchino nel momento clou della stagione, al talento spacca difese di Carrasco, uomo in più di questa stagione, sul quale Simeone ha costruito un nuovo modo di giocare, più offensivo e di ricerca dell’1vs1 in ampiezza, anche a discapito di un leggero calo nelle tenuta difensiva.

Il piccolo Diavolo ha raggiunto il top della forma proprio nel momento migliore della stagione

Koke farà il laterale atipico, che parte largo solo inizialmente ma poi affianca i due mediani Gabi e Saul, scambiandosi spesso la posizione con quest’ultimo per non dare punti di riferimento.

Torres avrà probabilmente il compito di affiancare Griezmann e cercare la profondità negli spazi della difesa del Leicester, andando anche ad attaccare i palloni lunghi che il centrocampo vorrà giocare per evitare di far schierare la fase difensiva delle Foxes.

Il Leicester sembra sia arrivato al punto massimo del suo cammino europeo, avendo già superato con una prova di estremo orgoglio l’ostacolo Siviglia di Sampaoli agli ottavi, ma trovando nel suo cammino una squadra che da anni gioca più o meno come loro, ma tutto all’ennesima potenza.

Il 442 estremamente classico che ha portato in alto le Foxes, è tornato a risplendere negli ultimi due mesi post Ranieri, con Vardy che improvvisamente è tornato a fare goal e volata offensive e tutti che hanno elevato il loro rendimento.

Uno di questi è capitan Morgan, che però non sarà della partita, sostituito dall’ex atalantino Benalouane, mentre per il ruolo di seconda punta c’è il ballottaggio tra Okazaki e Slimani, con quest’ultimo che può garantire un peso offensivo maggiore e una forma notevole visti i due goal consecutivi segnati.

Compattare le due linee di difesa e centrocampo, senza andare sotto negli 1vs1, e ripartire in maniera fulminea, anche senza un’idea di costruzione, ma semplicemente andando a lottare sulle palle vaganti o sulle seconde palle, dovrà essere il dogma del Leicester per cercare di uscire dal Calderon senza le ossa rotte o magari con un risultato positivo.

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