Quel che passa il nastro – Roland Garros 2017

Bentornati cari lettori alla consueta rubrica tennistica pre Grand Slam su QCPLS. La stagione 2017 è cominciata con il ritorno prepotente del Re, del migliore giocatore di tennis della storia. Roger Federer ha vinto gli Australian Open interrompendo un digiuno a livello di slam che durava da Wimbledon 2012. Ha battuto in finale un Rafael Nadal che sta giocando uno dei migliori inizi di stagione della sua carriera. Nella classifica che tiene conto soltanto dei punti fatti nel 2017 Nadal è primo, Federer secondo nonostante abbia giocato soltanto 4 tornei. Questo utilizzo part-time sta permettendo a King Roger di evitare di sovraccaricare le sue gambe scegliendo con cura i tornei da giocare. Vittoria all’ Australian Open, eliminazione a sorpresa a Dubai al secondo turno contro il carneade Donskoy, vittoria a Indian Wells, vittoria a Miami. Croce rossa su tutta la stagione su terra battuta e arrivederci al trittico su Erba, Stoccarda, Halle e Wimbledon. Programmazione impeccabile, sarebbe estremamente divertente avere il primo numero 1 della storia PART-TIME.

E che succede ai numero 1 del mondo? Djokovic ha ceduto lo scettro a Murray e, sembra avere meno fame di successi e più voglia di fare il padre del piccolo Stefan. Recentemente ha annunciato la collaborazione con Andre Agassi lasciando dopo tantissimi anni il suo storico coach Marian Vajda, la recente finale di Roma ci ha mostrato un Nole più concentrato e voglioso di tornare a fare il dittatore come fatto sino a metà dello scorso anno.
Murray è in crisi, la sconfitta al secondo turno del torneo di Roma contro Fognini è solo la punta di un 2017 terribile (tenendo conto solo dei risultati dell’anno in corso sarebbe tredicesimo nella classifica ATP, dietro pure ad Albert Ramos..). Il gioco del britannico è molto dispendioso e richiede quindi una condizione fisica decisamente importante che attualmente non ha. Murray non ha mai avuto il colpo risolutivo, ma ha sempre logorato gli avversari prendendo qualsiasi palla che gli arrivava ributtandola sulle linee del campo opposto. A Roma ho visto un Murray provato, che giocava due metri dietro la riga di fondo e che concedeva sempre il centro del campo all’avversario. La cattiveria agonistica rimane, ma sembra mancare la condizione atletica, vero punto di forza dello scozzese.

“Ed io sarei il numero 1?”

Roma che ha visto la definitiva consacrazione del talento abbacinante di Alexander Zverev. Il tedesco, classe 1997, ha dominato la finale con Djokovic conquistando il suo primo Master 1000. Mi ricordo di lui quando lo vidi nel 2013 dominare il torneo internazionale giovanile Bonfiglio nonostante fosse di due anni più giovane rispetto al limite (under 18). Magrissimo come allora, non ha praticamente difetti da fondo campo, ha un dritto pesante e spesso piatto con il quale macina punti su punti soprattutto con un lungolinea che definirei “incosciente”. Spesso Zverev durante il torneo ha accettato la diagonale di rovescio per poi partire con un dritto lungolinea impressionante. Il futuro è davvero nelle sue mani. Giocatore eccezionale.

E arriviamo quindi al secondo appuntamento slam, il Roland Garros che vede quindi un rimescolamento importante rispetto agli anni passati. L’upset è dietro l’angolo e tantissimi giocatori possono sperare addirittura in un successo finale.

TABELLONE

Murray (1) al primo turno becca l’insidioso Kuznezov e al secondo l’istrionico Klizan. Al terzo turno possibile incrocio con Del Potro (29) che pero’ potrebbe dare forfait. Possibili ottavi con Berdych/Isner, ai quarti incrocio pericoloso con Zverev (9) o Nishikori (8)

Wawrinka (3) ha un qualificato al primo turno e l’incostante Dolgopolov al secondo. Possibile incrocio con Fognini al terzo turno, poi possibili sfide con Gasquet o Tsonga agli ottavi e Kyrgios o Cilic ai quarti. Dico la mia, se Stan supera i primi tre turni va dritto in finale

Nadal (4) inizia contro Paire, sfida che si potrà definire facile o difficile a seconda dello stato psichico del francese. Poi tutto in discesa, compreso il possibile ottavo contro Sock. Nei quarti vedo più probabile l’incrocio con Carreno Busta piuttosto che con Raonic (5)

Djokovic (2) comincia con Granollers che non può essere un’insidia. Nel suo spicchio la sua prima insidia potrebbe essere Albert Ramos piu che Pouille. Poi il vincente tra Goffin e Thiem. Attenzione all’austriaco, possibile vincitore a sorpresa del torneo

POSSIBILI OTTAVI

Murray (1) – Isner (21)
Zverev (9) – Nishikori (8)
Fognini (28) – Monflis (15)
DelBonis – Kyrgios (12)

Raonic (5) – Carreno Busta (20)
Sock (10) – Nadal (4)
Thiem (6) – Goffin (10)
Djokovic (2) – Ramos (19)

ITALIANI

Fognini non ha un brutto tabellone, primo turno da vincere contro Tiafoe, poi Seppi o un qualificato, quindi la sfida con Wawrinka. Sfida molto più equlibrata di quello che può sembrare, Fabio con il nuovo coach Davin sembra molto più calmo e in condizioni fisiche eccellenti. Se la gioca con tutti. Non è un caso che a Madrid abbia perso da Nadal in volata (Nadal avrebbe poi vinto il torneo) e a Roma ha perso netto da Zverev che poi ha vinto. Insomma, non diciamo nulla di nuovo, ma il Fognini di quest’anno ci piace.
Paolo Lorenzi affronta Berankis al primo turno, poi probabile sfida con Isner, ci farà divertire, di sicuro lotterà come un cagnaccio.
Attendiamo di sapere con chi giocheranno i qualificati Bolelli e Napolitano, mentre Cecchinato ha qualche possibilità di entrare come lucky loser in caso di forfait del main draw

LA MEGLIO GIOVENTU’

Momento eccellente per il tennis italiano soprattutto per quanto riguarda gli under 25. Il 2017 è stanno l’anno dell’esplosione di Matteo Berrettini. Il romano, classe 1996, gioca un tennis completamente fuori standard per il belpaese. Ottimo servizio, grande dritto e gioco sempre in spinta. Un “Roddick” capitolino, molto più adatto alle superfici veloci piuttosto che sulla terra, dove ha esordito nei Master 1000 perdendo da Fognini a Roma. Ne sentiremo sicuramente parlare, ma deve avere tempo per crescere. Sarei molto curioso di vederlo sull’erba.
Bene anche Quinzi, che dopo l’ennesimo cambio di guida tecnica (ora è nel team Goretti insieme a Vanni, Travaglia e Fabbiano) ha superato per la prima volta le qualificazioni ed un primo turno ATP a Marrakech, cedendo in volata a Paolino Lorenzi. Attualmente best ranking a ridosso dei primi 200, sembra aver trovato la stabilità necessaria per diventare un giocatore professionista. Su Gianluigi arriverà prossimamente un approfondimento dedicato sempre su queste pagine.
Detto del main draw conquistato da Napolitano (classe 1995), sfortunato è stato invece Matteo Donati (1995) che è stato sconfitto nel turno decisivo delle quali dal sempre ostico Trungelliti.

Vorrei spendere infine l’ultimo pensiero a riguardo del tennis maschile che mi sembra in grande salute. Manca forse il grande campione (anche in prospettiva, sia chiaro), ma abbiamo DICIASSETTE giocatori nei primi 230 giocatori del mondo. Siamo in linea con Spagna e Stati Uniti come quantità. Abbiamo tanti giocatori al best ranking della carriera o sulla soglia (Lorenzi, Fabbiano, Giannessi, Travaglia, Giustino, Napolitano, Caruso, Bellotti, Quinzi e Berrettini) e il “movimento” non si giudica dai campioni, ma dalla qualità media. Siamo tra le migliori nazioni del mondo, speriamo che nasca un grande campione che possa finalmente regalarci i successi che nel mondo WTA Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci ci hanno regalato.

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