Quel che passa il nastro – Wimbledon 2017

Arte contemporanea.

Bentornati sulle pagine di Quel che passa il Nastro, rubrica sul tennis che vi presenta ogni anno i quattro tornei del Grande Slam. Siamo arrivati a Wimbledon che, ça va sans dire, è sicuramente il mio torneo preferito.

Guardare una partita di tennis sull’erba mi fa tornare in mente una serie di aspetti romantici di questo sport, quelli che il grande Gianni Clerici chiamava “Gesti Bianchi” nella sua rubrica su La Repubblica.

Mi tornano in mente le racchette di legno e la fascetta nera di McEnroe impregnata di sudore mentre urlava “You cannot be serious” contro il giudice di sedia durante il suo match a Wimbledon 1981 contro Tom Gullikson.

Mi tornano in mente le lacrime di Roger Federer nella finale 2008 persa 9-7 al quinto set contro Nadal, diventato improvvisamente un ostacolo invalicabile per lo svizzero persino sull’amata erba.

Mi torna in mente l’incontro più lungo della storia del tennis, quello del primo turno del 2010 con la vittoria di Isner su Mahut per 70-68 al quinto set dopo 11 ore di gioco (in tre giorni).

Wimbledon è il serve & volley elegantissimo di Stefan Edberg.
Wimbledon è il tuffo di Boris Becker per recuperare a rete i passanti degli avversari.
Wimbledon è la maledizione mai scardinata di Ivan Lendl.
Wimbledon è l’incredibile vittoria di Goran Ivanisevic del 2001 non partendo da testa di serie.
Wimbledon è la vittoria con ritiro immediato della paffuta Marion Bartoli al punto più alto della sua carriera.
Wimbledon è la vittoria di Andre Agassi del 1992 dopo essersi allenato sull’erba..giocando a golf la settimana prima..
Wimbledon è il record di Pete Sampras dal 1993 al 2000: 55 vittorie e 1 sconfitta (contro Richard Krajicek ai quarti del 1996).
Wimbledon è la chiamata di Adolf Hitler poco prima della finale del 1937 per caricare il suo connazionale Gottfried Von Cramm a battere il leggendario Don Budge. Risultato? 6-3 6-4 6-2 per l’americano.

Insomma… Wimbledon è IL tennis.

TABELLONE

Abbiamo un solo grande favorito per questo Wimbledon ed è Roger Federer.
Murray e Djokovic sono in chiara difficoltà psicologica e, giova ricordarlo, non hanno un gioco tipicamente erbivoro. In passato hanno compensato questo limite con una grandissima condizione psico-fisica per vincere Wimbledon, ma in questo momento sarei molto stupito anche solo di vederli in semifinale.
Nadal e Wawrinka sono sicuramente in ottima forma (finalisti al Roland Garros), ma partono svantaggiati dalla superficie, mentre Raonic, Kyrgios e Berdych sono sicuramente inferiori rispetto a Federer nelle due settimane pur avendo una predisposizione naturale all’erba.

Murray (1) ha un qualificato al primo turno (mai una bella notizia), Dustin Brown* al secondo turno e probabilmente Fognini al terzo turno. Agli ottavi, se ci arriverà, ci sarà Kyrgios, difficile pensare onestamente ai quarti dove comunque incontrerebbe uno tra Wawrinka (5), Querrey, Tsonga o Haas.

*(in campo oggi alle 12,30 sul campo 14, non perdetevelo, ndr)

Nadal (4) deve superare la prima settimana che per lui è sempre molto ostica. Pericoloso l’incrocio con il maratoneta Istomin al secondo turno, l’enfant prodige Khachanov al terzo turno e uno tra Karlovic e Gilles Muller agli ottavi (entrambi erbivori). Ai quarti di finale incrocio con Nishikori (9) o Cilic (7).

Federer (3) inizia con Dolgopolov, poi potenziale terzo turno con Misha Zverev, ottavi con Dimitrov o Isner e quarti con l’altro Zverev (10) o Raonic (6). Decisamente un cammino molto duro.

Djokovic (2) trova la variabile impazzita Del Potro al terzo turno e, potenzialmente, potrebbe già lasciarci le penne. In questo buco potrebbero infilarsi Berdych (11) o Thiem (8).

Wimbledon è…Dustin Brown

POSSIBILI OTTAVI

Murray (1) – Kyrgios (20)
Querrey (24) – Wawrinka (5)
Khachanov (30) – Muller (16)
Nishikori (9) – Cilic (7)

Raonic (6) – Zverev (10)
Dimitrov (13) – Federer (3)
Zeballos – Berdych (11)
Lopez (19) – Del Potro (29)

ITALIANI

Ben sette giocatori italiani al primo turno di Wimbledon, sintomo di un movimento (maschile) in un periodo decisamente positivo.

Per Fognini (28) ottimo sorteggio, primo turno contro Tursunov, secondo potenzialmente contro Vesely e poi Murray, il miglior sorteggio possibile dei Fab Four.

Thomas Fabbiano è chiuso da Querrey (24), peccato perché ha giocato molto bene i tornei di preparazione su erba.

Seppi non dovrebbe avere difficoltà contro Gombos, poi sfida equilibrata contro il vincente tra Vardasco e Kevin Anderson. Al terzo turno con Wawrinka sarebbe durissima.

Marco Cecchinato pesca male: Nishikori (9) al primo turno è sfortuna vera, perché il giapponese non farà in tempo ad infortunarsi come fa spesso durante i tornei..

Lorenzi (32) da testa di serie ha pescato davvero male, Zeballos è un argentino atipico che predilige le superfici veloci alla terra, parte quindi sfavorito.

Per i due qualificati un sorteggio interessante, Bolelli incontra al primo turno Lu e parte con i favori del pronostico, mentre per Travaglia c’è la sfida con l’emergente talento russo Rublev.

FOCUS

Travaglia a Wimbledon, via qualificazioni.

Il focus italiano è su Stefano Travaglia. Il marchigiano, classe 1991, era già in grande ascesa nel 2011 a furia di una serie di vittorie consecutive in tornei future che l’aveva proiettato alla soglia dei primi 300 giocatori al mondo. Una banale incidente domestico ha rischiato di rovinargli la carriera: Travaglia, scivolando da una scala a casa sua ad Ascoli, cadde rovinosamente contro il vetro di una finestra lesionandosi il braccio dal polso sino al gomito. La rieducazione non è stata affatto semplice (aveva anche perso la sensibilità di tre dita della mano destra) e i risultati hanno tardato ad arrivare fino all’esplosione di quest’anno dove è riuscito ad ottenere ottimi risultati a livello challenger con la perla del superamento delle Qualificazioni a Wimbledon.
Ovviamente best ranking alle soglie delle prime 100 posizioni mondiali, Stefano ha un tennis offensivo con un grande dritto che gli permette di avere una discreta attitudine anche per le superfici veloci. Mi aspetto di vederlo entro fine anno nei primi 100 giocatori del mondo e, sinceramente, se lo meriterebbe ampiamente.

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