Road to Venator Kingdom: Intervista a Marco Manara

Nelle MMA non tirarsi mai indietro è da sempre motivo di vanto. Lo è per l’atleta e lo è per i suoi tifosi. Marco Manara nell’ultimo anno e mezzo ha trovato il proprio ritmo, la propria strada. L’accettare le sfide è una dote che non gli è mai mancata e anche a ottobre ne affronterà una particolarmente impegnativa, contro un giovane in rampa di lancio (Manolo Zecchini 5W-0L).

Manara ha trovato il tempo per rispondere a qualche nostra domanda e per questo lo ringraziamo tantissimo. Ecco le sue parole:

Quel che passa: Sei il più esperto (perlomeno tra gli italiani) presente nella card. Pensi sia un buon segno per il movimento delle MMA in Italia avere tanti giovani in una card così importante?

Marco Manara: Avere tanti giovani è sicuramente un buon segno, anche se, non essendoci visibilità in TV, chi segue lo sport è sempre una ristretta cerchia di appassionati, ma almeno i giovani fanno ben sperare (sorride, ndr).

QCP: Sarà il tuo debutto in Venator. Che idea ti sei fatto della promotion?

MM: Sicuramente è una promotion conosciuta a livello mondiale e quindi dà molta visibilità, ci sono ottimi atleti internazionali, poi per il resto aspetto di vedere dal vivo (ride, ndr).

QCP: Il tuo avversario è uno dei giovani più promettenti del panorama italiano. Cosa ne pensi di lui?

MM: Penso sia un giovane talentuoso, che si impegna moltissimo per raggiungere i suoi obiettivi, se continua così potrà sicuramente avere ottime soddisfazioni.

QCP: Il fatto che Zecchini sia fermo da più di un anno pensi sia un vantaggio per te?

MM: Sicuramente se non fosse stato fermo avrebbe avuto più tempo per allenarsi, ma penso che abbia ricominciato ad allenarsi da parecchio tempo, poi si allena in una delle migliori palestre al mondo, quindi avrà sicuramente recuperato il tempo perso.

QCP: Quello di ottobre sarà il tuo 6° match in un anno e mezzo. A cosa devi questa alta frequenza nel combattere?

MM: Innanzitutto, ho un manager (Gianpaolo Puggioni) che mi propone spesso match, ed io non ho mai rifiutato un match perché combattere mi piace, mi diverto. Quindi, essendo una cosa che faccio volentieri, combatto il più spesso possibile. Prima le richieste per combattere erano più occasionali, spesso erano match dell’ultimo momento.

QCP: Negli ultimi incontri hai avuto un andamento altalenante tra vittorie e sconfitte. Quando ti prepari per un match, ti stimola di più la rivalsa dopo una sconfitta o il momento positivo dopo una vittoria?

Ecco come era ridotto Henze dopo la squalifica in suo favore.

MM: Negli ultimi match ho perso 2 volte, 1 contro Matiaz Vicar perché mi sono rotto una mano tirando in GnP ad inizio secondo round, poi ho fatto 2 round con una mano sola e per quel che mi riguarda, rivedendo il match, ai punti avrei comunque vinto, ma i giudici han visto altro. L’altro match perso è stato in Germania contro Christophere Henze (8-0-0) dove sono stato squalificato per un eye poke che assolutamente non c’era. Il beniamino di casa non riusciva a continuare il match e ha trovato la scusa (secondo me, ma anche secondo chi ha visto il video).
Detto questo, il mio andamento è stato sì altalenante, ma se non avessi avuto sfortune o regolamenti non rispettati di mezzo sarebbe stato ben diverso. Diciamo che quando mi preparo per un match, più che altro, mi stimola il divertimento nell’allenarmi, le rivalse mi interessano fino ad un certo punto. Anche se con Henze la rivincita la farei volentieri e pure con Zecchi, altra sconfitta di qualche anno fa che non ha senso di esistere: ho subito uno stop medico, nonostante stessi benissimo, tanto che mi stavo preparando per iniziare il secondo round, per una ferita dietro la nuca subita per delle gomitate irregolari. Gli allenamenti li faccio indifferentemente dal fatto che sia reduce da una vittoria o da una sconfitta, seguo alla lettera la mia programmazione fisica (per evitare infortuni, sovrallenamenti ecc). Mi alleno nel grappling e BJJ alla Gracie Bolzano di Alessandro Federico, pratico MMA nella mia palestra a Trento (MMA Eagles) ed a Riva del Garda (Fusion Art) con Paolo Bariletti. Ho il mio padman Ludovico Patty, faccio preparazione fisica all’Atletic Club Valle dei Laghi, il tutto cercando di far combaciare allenamenti, famiglia e lavoro. Poi, collaboro con altre palestre ed atleti come Luca Puggioni e gli atleti della Fight House Verona di Filippo Avesani. Per finire, cosa che credo fondamentale e che molti sottovalutano, lavoro moltissimo sulla parte mentale e respiratoria grazie al mio mental coach Emanuele Zanella, cosa che mi sta aiutando tanto.

 

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