Road to Venator Kingdom: Intervista a Simone Tabaglio

Simone Tabaglio è uno dei prospetti più interessanti del panorama delle MMA italiane. 26 anni, 3 vittorie prima del limite tra i pesi medi e ora la grande opportunità di entrare a far parte del torneo che assegnerà la cintura dei pesi Welter di Venator FC. E anche se sarà nella seconda semifinale di riserva, Simone è carico e concentrato per il match che lo vedrà contrapposto a un altro giovane in rampa di lancio, Marco Saccaro.

Tra un allenamento e l’altro Simone ha trovato il tempo di rispondere alle nostre domande, cosa di cui lo ringraziamo infinitamente:

Quel Che Passa: Tre vittorie e una sconfitta nell’ultimo anno. Il tuo avversario è 4-0. L’incontro del 14 ottobre sarà il tuo primo, vero, banco di prova nella tua giovane carriera?

Simone Tabaglio: Vengo da una sconfitta. Ho disputato il mio ultimo match a Colosseum a Sassari perdendo al terzo round dopo un incontro a mio parere dominato. Anche per questo ho deciso di passare ai pesi welter, sentendo troppo la differenza di peso nella categoria dei medi. Il prossimo match sarà sicuramente una bella prova, Saccaro è forte ed imbattuto, batterlo significherebbe tanto.

QCP: Cosa ne pensi del formato torneo?

ST: Il formato torneo è inusuale, ma se dosato bene può essere una cosa interessante. Tra l’altro la cintura dei welter ha un significato speciale essendo appartenuta a due atleti poi passati in UFC, quindi ci sta anche trovare il nuovo campione in un modo diverso dal solito.

QCP: Come cambia la preparazione per una formula del genere?

ST: Sto ultimando la preparazione pensando solo al mio avversario. Il primo scalino da superare è quello. Se poi dovesse esserci un altro match tanto meglio!

QCP: Essendo nella semifinale di riserva, cambia qualcosa nella preparazione del match?

ST: Io sono focalizzato sul mio match. Mi sto preparando come sempre. Il cambiamento più grosso secondo me è la distanza di 2 round e non 3. Il ritmo cambia completamente.

QCP: Nella MMA 26 anni sono un’età ancora molto giovane. Cosa pensi di dover migliorare maggiormente nel tuo bagaglio tecnico?

ST: Penso di dover migliorare ancora tutto e sarà così per tutta la carriera.

QCP: Per questo match scenderai nei Welterweight. Pensi che questo cambio di categoria possa crearti dei problemi a livello di preparazione?

ST: Problemi no. Routine differenti sicuramente si. C’è da rivoluzionare un po’ tutti i Camp precedenti.

QCP: Cosa rappresenta per te partecipare a una card Venator? Un traguardo o un nuovo punto di partenza per la tua carriera?

ST: Entrambe le cose. Seguo Venator dalla prima edizione, come il buon Alex sa bene! È un punto di arrivo perché, diciamolo, in Italia chiunque (anche chi ne parla male) sogna di arrivare a Venator, è la punta di diamante delle MMA italiane (anche se tanti eventi stanno crescendo bene fortunatamente), ed essere lì vuol dire che fino ad ora abbiamo fatto bene. Sicuramente è anche un punto di partenza, perché far un’ottima figura qua può aprire molte porte come il buon Marvin ci insegna.

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