Sei Nazioni 2017 – settimana n.3: I’m the referee not the coach!

Giro di boa per l’edizioni 2017 del Sei Nazioni, e adesso rimangono solo 3 squadre che possono ancora avere concrete speranze di alzare il trofeo a fine torneo. Vediamo come è andata la giornata, anche perchè i temi non sono mancati, anche in maniera sorprendente.

[nextpage title=”Scozia – Galles” ]Laidlaw non è la sola assenza di peso con cui la Scozia si presenta in campo, ma se pensate che questo basti perchè i padroni di casa si presentino già sconfitti contro il Galles vi sbagliate di grosso, e gli scozzesi sono pronti a dimostrarlo sin dai primi minuti di gioco e difatti sono loro i primi a passare in vantaggio con un calcio di Finn Russell, che dimostra così di aver dimenticato l’incredibile errore della conversione da sotto i pali dell’ultima partita in Francia che forse era costata la vittoria.

Il Galles però non è venuto in gita di piacere e prima pareggia con il solito Halfpenny, poi passa in vantaggio con una meta di Liam Williams che chiude un periodo di forte pressione degli ospiti. La Scozia subisce il contraccolpo psicologico e rischia di crollare, ma i dragoni commettono troppi errori alla mano e sprecano occasioni finché una penalità per placcaggio alto permette a Rusell di portare i suoi sul 6-10. Il pallino del gioco però è sempre degli ospiti che si portano di nuovo sul +7 grazie ancora ad Halfpenny e che a 2 minuti dall’intervallo hanno la possibilità anche di portarsi oltre il break: incredibilmente però il calciatore gallese sbaglia un’occasione non troppo difficile, almeno per lui e sul capovolgimento di fronte i padroni di casa riescono a guadagnarsi la punizione del 9-13 dopo aver anche rischiato di mettere a segno il colpo grosso.

Il Galles che ha avuto sempre o quasi in mano il pallino del gioco, sembra decisamente superiore ma non riesce a chiudere la partita, la Scozia invece sembra aver ritrovato coraggio e slancio proprio in quei 2 minuti a fine primo tempo tanto che al ritorno in campo sembra trasformata, prende la residenza nella metà campo gallese e riesce a passare in vantaggio con una bella meta di Tommy Seymour. Quando la trasformazione di Russell colpisce il palo ed entra di poco sembra proprio che gli dei del rugby abbiano scelto per chi tifare. Ora c’è solo una squadra in campo, anche perché il Galles continua a commettere banali errori e a sprecare le poche occasioni che riesce a crearsi, ed un altro calcio di Russell, oggi (sabato, ndr) perfetto, porta il punteggio sul 19-13.

C’è un ultimo sussulto del Galles che riesce quasi a segnare una meta con Rhys Webb che però è portato di poco fuori dal campo proprio in extremis, ma la Scozia ormai ha deciso di non guardarsi più indietro e continua a tenere il pallino del gioco fino a quando con un splendido tocco di prima di “mani di pietra” Hogg riesce a liberare sull’esterno Tim Visser per la meta che chiude definitivamente i giochi. C’è solo il tempo per un altro calcio di Russell e poi si può andare a festeggiare la prima vittoria contro il Galles dopo 7 anni con una grande bevuta al pub.

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[nextpage title=”Irlanda – Francia” ]Dopo la sconfitta all’esordio in Scozia per l’Irlanda si era messa male, ma la veemente reazione contro l’Italia aveva riacceso le speranze di vittoria, ora però bisognava dimostrare contro una solida Francia che queste aspirazioni avevano un certo fondamento.

Ritorna Sexton tra i padroni di casa, e nonostante Paddy Jackson non avesse affatto demeritato, l’attesa è molta. Si inizia e come pronostico la partita è molto fisica, ci si studia, il gioco al piede è molto tattico e bisogna aspettare il 12esimo di gioco perché Camille Lopez segni i primi punti della partita con un piazzato. La Francia continua a premere e rischia di segnare la meta con Fickau che però commette un in avanti e quindi si deve accontentare di un altro calcio per il 6 a 0.

A questo punto l’Irlanda si sveglia guidata dal piedino magico di Sexton e mette le tende nella metà campo francese fino a quando, in uscita da una mischia sui 5 metri, Conor Murray riesce a sorprendere gli ospiti e a schiacciare oltre la linea per il sorpasso (ovviamente Sexton trasforma) irlandese. I verdi ora sembrano essersi sbloccati e la Francia inizia ad essere costretta a continui falli ed ad una strenua difesa per arrivare al riposo sul 7-6.

Al ritorno in campo la musica non cambia con i padroni di casa a menare le danze nonostante il gioco fisico e spesso al limite dei francesi. Sexton continua a prendere colpi ma il piede è sempre fatato e prima un piazzato, poi un drop ed un altro piazzato portano l’Irlanda oltre il break. Per avere una reazione dei galletti bisogna aspettare il 60esimo ma un’ottima occasione con una touche all’altezza dei 5 metri non viene sfruttata al meglio e così si devono accontentare di un piazzato di Lopez che riporta i suoi sotto di 7 per tentare il disperato assalto finale.

L’Irlanda però è una squadra solida, molto solida, i cambi non abbassano minimamente la qualità e non soffrono per niente nel tentativo di forcing finale, anzi il neo-entrato Paddy Jackson rimette a distanza di sicurezza i suoi e permette ai tifosi locali di tornare a sognare il colpaccio contro i cugini inglesi durante le feste per San Patrizio. La Francia invece si lecca le ferite, è soddisfatta della prova soprattutto di Baptiste Serin, ma ora deve iniziare a mostrare qualcosa di più che questo gioco fisico e quasi “banale”, specie per la sua storia.

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[nextpage title=”Inghilterra – Italia” ]Ci avviciniamo alla partita della domenica pomeriggio con lo stesso entusiasmo della decima visita parenti nel giorno di Natale: affrontiamo i maestri inglesi, la squadra probabilmente più forte del mondo in questo momento dopo una prestazione decisamente sconfortante. Siamo arrivati con il camion bello grande perché ci aspettiamo una caterva di punti!

Si parte e il pranzo domenicale ci fa sembrare che i nostri stiano costantemente in attacco…un attimo…non sono gli effetti degli gnocchi con il gorgonzola! Stiamo veramente fissi in attacco e costringiamo gli inglesi a fare spesso fallo. Tommaso Allan ha l’occasione di portarci in vantaggio ma sprechiamo il calcio. Ci potremmo demoralizzare ma invece, incredibilmente, continuiamo a tenere il pallino del gioco anche se alla fine commettiamo sempre quel piccolo errore (Gori molto male palla in mano) che non ci permette il salto di qualità.

Conor O’Shea ha messo su un bel coaching staff, e se ne sono resi conto proprio tutti in questa partita perché sui placcaggi sul portatore di palla avversario scegliamo deliberatamente di non andare a caccia della palla per non permettere la costituzione della ruck e quindi della linea del fuorigioco, in questo modo possiamo andare dall’altra parte della palla per disturbare il gioco inglese nel pieno rispetto delle regole! I maestri inglesi sembrano non capirci niente, né in campo, né in panchina, né sugli spalti.

Guadagniamo e sbagliamo un altro calcio con Allan ma non ci perdiamo d’animo neanche quando i padroni di casa reagiscono e vanno in meta con Dan Cole a seguito una maul devastante da rimessa laterale (rimessa che sarà un problema per tutta la partita a causa di un Maro Itoje come al solito devastante). Reagiamo subito ma il solito evitabile in avanti ci fa sprecare un’ottima occasione di meta.

La tattica difensiva italiana continua a mettere in estrema difficoltà Danny Care e soci, e l’arbitro, il francese Romain Poite, si diverte un mondo a spiegare agli inglesi che gli italiani stanno facendo tutto entro le regole, ed è poi protagonista di una di quelle frasi che fanno la “storia” del rugby quando alla domanda dei padroni di casa su cosa dovrebbero fare per evitare questa tattica risponde con un semplice “io sono l’arbitro, non l’allenatore”:

L’Italia non è però solo questa tattica difensiva e lo dimostra stando spesso e volentieri nella metà campo inglese mentre il silenzio di Twickenham è veramente “assordante”. Finalmente riusciamo a segnare i primi punti al 33simo con un bel drop di Allan, poi perdiamo Gori per un brutto colpo alla spalla e dopo un bel break di Van Schalkwyk abbiamo l’occasione di passare in vantaggio con un piazzato di Allan a fine primo tempo: palo! Non facciamo in tempo però a tirar fuori la bestemmia che Venditti sorprende tutti recuperando la palla e andando a schiacciarla oltre la linea: 10 a 5 per noi a fine primo tempo!

L’inizio della ripresa è shockante per noi che ci troviamo di fronte un’Inghilterra che sembra essersi finalmente chiarite le idee su come affrontare la nostra tattica difensiva ma soprattutto è rientrata in campo con una voglia di spaccare il mondo a cui non riusciamo a resistere: neanche 7 minuti e ci ritroviamo con 2 mete subite (Danny Care e Elliot Daly) e in svantaggio per 17 a 10. È stato bello finché è durato ci diciamo e ci prepariamo ad un secondo tempo di sofferenza.

I nostri però non mollano di un millimetro, continuano a lottare anche dopo i primi cambi e allo scoccare dell’ora di gioco riaprono addirittura la partita con una spettacolare meta di potenza di Campagnaro che ci riporta sotto di 2 (Padovani purtroppo sbaglia la trasformazione dopo che Allan è stato costretto ad uscire per un colpo alla spalla). A questo punto i padroni di casa capiscono che non c’è più molto tempo per scherzare e provano a piazzare un calcio per rimettersi a distanza di sicurezza ma lo sbagliano.

Gli ultimi dieci minuti di gioco ci vedono però finire la scorta di ossigeno anche se cerchiamo di rendere quanto più difficile possibile la via della meta agli inglesi: Nowell è costretto ad arrivare fin sulla bandiera per poter schiacciare il pallone che segna la definitiva fine dell’incubo per tutto Twickenham! Te’o e un’altra volta Nowell fissano il risultato sul definitivo 36 a 15 che mai come questa volta è bugiardo.

L’Italia ci ha regalato una bellissima partita, fatta di coraggio, di tattica e di quella sana faccia tosta che troppe volte ci è mancata. Se la vittoria di Firenze contro il Sudafrica ci ha fatto capire che possiamo fare grandi partite anche noi, questa ci ha fatto capire che veramente nulla è impossibile e che il nostro posto nel Sei Nazioni è più che meritato. Ora però vediamo di dimostrarlo sempre.

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[nextpage title=”Prossimo turno, U20 & torneo femminile” ]Dopo la pausa della settimana prossima, si tornerà in campo venerdì 10 marzo in Galles per la sfida tra i padroni di casa e l’Irlanda con questi ultimi che devono assolutamente vincere se vogliono puntare ancora a fare lo scherzetto all’Inghilterra nella settimana finale, mentre i dragoni puntano ad evitare un’altra sconfitta casalinga che per altro li vedrebbe terminare il torneo senza vittorie contro le altre britanniche. Sabato sarà invece il turno di Italia – Francia, con i nostri che vorranno far vedere che la prestazione di Twickenham non è stata solo frutto del caso, e poi di un’Inghilterra – Scozia che, incredibilmente, rischia di decidere tutto il Sei Nazioni 2017 e non solo chi deterrà ancora la Calcutta Cup: chissà se questa Scozia senza niente da perdere non riesca ad imbrigliare la perfetta macchina da rugby ai comandi di Eddie Jones e addirittura vincere la sua prima Triple Crown dal 1990 (un’altra epoca del rugby decisamente).

Classifica Sei Nazioni 2017 dopo la terza giornata

Classifica Sei Nazioni 2017 dopo la terza giornata

Nel torneo degli Under 20 sono rimaste solo due le squadre ancora imbattute, che poi sono quelle che presumibilmente si giocheranno il titolo nello scontro dell’ultima giornata: Irlanda ed Inghilterra. La prima ha eliminata definitivamente dalla corsa i giovani francesi dopo un avvincente testa a testa che li ha visti prevalere per 27 a 22, mentre i secondi hanno facilmente superato i nostri ragazzi vincendo la terza partita con anche il bonus per aver segnato almeno 4 mete. Nell’ultima partita della giornata il Galles ha nettamente vinto in Scozia in una partita dall’altissimo punteggio.

La terza giornata del Sei Nazioni Under 20 2017

La terza giornata del Sei Nazioni Under 20 2017

La classifica del Sei Nazioni Under 20 2017

La classifica del Sei Nazioni Under 20 2017

Nel torneo femminile c’è stata la prima storia vittoria della Scozia che con un calcio allo scadere ha vinto con il Galles e quindi, dopo 7 anni, ha finalmente tolto lo 0 dalla casella delle vittorie. Molto positiva, nonostante la prevista sconfitta, la prova delle nostre donne che riescono a segnare ben 3 mete sul campo dell’Inghilterra che alla fine vince per 29 a 15. Un bel Irlanda – Francia si conclude con la vittoria per 13-10 delle padrone di casa che rimangono così appaiate all’Inghilterra in vista della sempre più succulenta ultima giornata.

Risultati terza giornata Sei Nazioni 2017 femminile

Risultati terza giornata Sei Nazioni 2017 femminile

Classifica Sei Nazione 2017 femminile

Classifica Sei Nazione 2017 femminile

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angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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