Semifinali Champions League – Preview Real Madrid vs Atletico Madrid

Se il Clasico spagnolo è da sempre Barcellona-Real Madrid, quello che si può considerare il Clasico spagnolo della Champions League degli ultimi anni è sicuramente Real-Atletico, il derby di Madrid. La semifinale che stasera avrà il primo appuntamento al Santiago Bernabeu, è il quarto confronto consecutivo tra le due squadre della capitale spagnola, di cui due nella finalissima, sempre vinta dai blancos.

Il goal di Sergio Ramos all’ultimo secondo dei regolamentari, che ha garantito i supplementari al Real della Decima, e i fatali rigori di San Siro che hanno condannato i colchoneros nel maggio dello scorso anno, sono una pagina difficile da leggere per i tifosi biancorossi e per tutta la rosa guidata dal Cholo Simeone.

Quel momento… (Photo by Ian MacNicol/Getty Images)

In questa ennesima sfida le due squadre arrivano con molte certezze date dal loro percorso ormai consolidato all’interno della massima competizione europea, ma anche parecchi dubbi su quello che potrà essere l’andamento delle due partite, soprattutto in quella di stasera visto che entrambe devono far fronte a problemi di formazione.

Il Real Madrid che ha da poco perso un Clasico alquanto emozionante e si sta giocando una Liga che sembrava già vinta, ha recuperato il lungodegente Varane al centro della difesa e potrà riformare la coppia di difensori centrali titolare, ma ha perso Garreth Bale proprio nella sfida contro il Barca, mentre l’Atletico è alle prese con la maledizione della fascia destra, visto che Juanfran, Vrsaliko e Gimenez sono out per il ruolo di terzino, mentre Ferreira Carrasco è in dubbio nella posizione di laterale di centrocampo, costringendo Simeone a non pochi aggiustamenti per non perdere l’equilibrio fondamentale che caratterizza la sua squadra.

Le certezze di Zidane sono quelle di una squadra che è sempre andata in svantaggio nelle quattro partite giocate tra ottavi e quarti, vincendone tre nei tempi regolamentari e una nei supplementari, oltre ad aver rimontato più di quindici partite all’interno di questa stagione, la maggior parte delle quali segnando il goal decisivo negli ultimi dieci minuti. Questo Real non è mai morto e gli avversari pur avendo la possibilità di fargli male, non hanno mai la certezza di averlo messo definitivamente KO, perché le tante risorse date da un collettivo pieno di giocatori che uniscono talento, carattere e voglia di vincere possono ribaltare una situazione negativa in qualsiasi momento.

L’ex fuoriclasse francese sta salendo velocemente nel ranking dei migliori allenatori al mondo, senza proporre un calcio spumeggiante dal punto di vista tattico nella due fasi, ma sapendo sempre trovare un punto di svolta all’interno del proprio schieramento e di quello avversario, per portare la partita a proprio favore, anche nei momenti in cui sembra in netta difficoltà.

Il modulo con cui sviluppa il suo sistema ha svariate varianti che spesso permettono di leggere con efficacia le partite, sia inizialmente che in corso d’opera, puntando a turno sui calci piazzati, dove Sergio Ramos è maestro indiscusso, sull’attacco in sovrapposizione dei terzini, sul movimento da regista offensivo di Benzema, sulla marcatura preventiva di Casemiro nella trequarti, sulla capacità di sfruttare le caratteristiche dei propri singoli a seconda di chi affronta.

Per la sfida di stasera sarà fondamentale non dare l’inerzia all’Atletico in vista del ritorno al Calderon, perciò anche in caso di goal subito, che è ormai una consuetudine sia in generale che nello specifico dei passati confronti, mantenere equilibrata la gara per poter rimontare ed evitare soprattutto la sconfitta. Al Bernabeu il Real non batte i rivali cittadini da tre partite, mentre è imbattuto al Calderon nello stesso periodo, con l’ultima roboante vittoria sancita dalla tripletta di Cristiano Ronaldo.

CR7 che sarà come sempre una delle chiavi per la ricerca della finale e della seconda vittoria consecutiva della Champions, cosa mai accaduta nella storia della competizione da quando è nata, come ha dimostrato nella doppia sfida contro il Bayern, dove con i suoi quattro goal ha sigillato la qualificazione, ma se vogliamo trovare dei protagonisti del sottobosco guardiamo ai due terzini, Marcelo e Carvajal, e a Casemiro al centro della mediana.

Pur essendo stato un sontuoso protagonista della zona di trequarti centrale, Zidane ha saputo modellare la propria squadra per essere estremamente pericolosa sulle fasce, sfruttando il movimento continuo e la capacità di essere dei registi aggiunti dei propri laterali bassi. Marcelo e Carvajal sono due giocatori che hanno messo insieme 21 assist in stagione, decidendo con le loro giocate indirette o dirette (basta ricordare l’ultimo goal decisivo del brasiliano contro il Valencia) molte partite stagionali e anche contro l’Atletico saranno loro a dover creare la superiorità sulla zona laterale bassa dell’Atletico, soprattutto Marcelo sulla sinistra, visti i problemi di formazione dei rivali, per poi servire le numerose armi offensive all’interno dell’area di rigore o subito a ridosso per il rimorchio centrale.

L’importanza di Casemiro (Foto Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

Casemiro invece è il totem centrale che garantisce a Zidane di poter tenere alto il proprio tridente offensivo, senza dare grandi compiti di arretramento e copertura, visto il lavoro del brasiliano che può essere presente nelle giocate di distruzione della manovra avversaria in tutta la zona di trequarti difensiva, andando preventivamente a marcare o l’uomo che viene a ricevere al centro (Torres o Griezmann) o la salita del terzino in sovrapposizione.

Per il resto l’unico pensiero di formazione, oltre al recupero di Varane e alla conferma degli altri nove che hanno eliminato il Bayern, è quello del sostituto di Bale, che potrebbe essere Isco, vista la forma splendida del malagueno, o magari il più diligente Vazquez, usato maggiormente nei precedenti turni di Champions, o addirittura il giovane Asensio, che sta scalando velocemente le gerarchie, mentre sembra difficile un utilizzo immediato di James.

Il Cholo Simeone vorrebbe essere arrivato al 2 maggio con molte più certezze di formazione per affrontare questo ennesimo derby e invece dopo aver perso entrambi i terzini destri Juanfran e Vrsaliko, ha dovuto assistere al forfait di Gimenez nell’ultimo turno di Liga a Las Palmas, ed è alle prese con una scelta molto importante, soprattutto perché la zona è una di quelle dove il Real fa più male.

Dividere la coppia Savic-Godin sarebbe troppo rischioso per una partita così importante, visto che i due hanno trovato nel corso della stagione un affiatamento che ha permesso all’Atletico di blindare la propria porta sei volte in questa Champions e subire solo 5 goal, pertanto la scelta dovrebbe essere nell’adattamento del giovane centrale difensivo Lucas Hernandez o del mediano Thomas, scelto per gli ultimi 25 minuti di Las Palmas e autore anche di uno dei cinque goal con i quali l’Atletico ha consolidato il terzo posto. Thomas darebbe forse più soluzioni anche nella costruzione bassa di consolidamento del possesso palla, importante per evitare di subire i continui attacchi del Real.

L’altro dubbio sono le condizioni di Ferreira Carrasco, spesso ago della bilancia insieme con Griezmann in questa stagione, che non è al meglio, ma quasi sicuramente sarà della partita, per poter dare un peso offensivo notevole alla fascia destra e poter attaccare la profondità dietro a Marcelo, dove il Real soffre spesso vista la propensione del brasiliano di stare molto alto.

In generale la partita dell’Atletico non dovrà discostarsi molto dalle precedenti disputate al Bernabeu, evitare di subire pesantemente la sfuriata iniziale dei padroni di casa, controllare i 20-25 metri centrali davanti alla porta difesa da Oblak, diminuire le sovrapposizioni laterali di Marcelo e Carvajal e soprattutto, in caso di goal segnato, non pensare di aver ammazzato mentalmente il Real, mantenendo la guardia alzata fino all’ultimo secondo.

Abbassare la zona di gioco di Gabi davanti all’area per schermare le avanzate di Modric e Kroos, ma ancor di più il movimento incontro di Benzema, vero regista offensivo dei blancos, oltre che creare un’accoppiata continua nella zona di trequarti offensiva, con Saul e Griezmann, per mettere confusione al gioco difensivo di Casemiro, sono delle chiavi di lettura che potrebbero creare vantaggio all’Atletico, che sicuramente vorrà chiudere l’andata con l’inerzia per giocarsi tutto nel ritorno al Calderon e cercare la terza finale di Champions degli ultimi quattro anni.

Oltre a questo fondamentale sarà come sempre Antoine Griezmann e tutto il suo apporto, sia tattico che realizzativo, visto che ha segnato gli ultimi due goal dell’Atletico al Bernabeu nella Liga, decisivi per una vittoria e un pareggio.

Le petit diable

La sua partita potrebbe variare a seconda di chi verrà scelto come seconda punta, in quanto con Fernando Torres può attaccare in maniera completa la zona d’attacco, mentre con Gameiro giostrerebbe maggiormente nella zona di trequarti viste le caratteristiche da uomo di profondità del francese.

Visto che quest’ultimo sembra in ottima forma e ha siglato una doppietta nell’ultima di Liga, potrebbe essere lui il titolare, garantendo un’accoppiata molto affiatata nei movimenti corto-lungo, che i due centrali del Real non sempre riescono a leggere in tempo per evitare di concedere lo spazio per la giocata d’attacco verso la porta di Navas.

Sfruttare al massimo le azioni e conclusioni create è fondamentale per l’Atletico, per poter segnare e garantirsi un minimo vantaggio in vista del ritorno, dove probabilmente si deciderà questa semifinale.

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