Singapore 2017: ovvero, l’incidente assolutamente (in)evitabile

Lo so, immagino la vostra reazione: “Un altro articolo su quello che è successo a Singapore??”. Ebbene sì, dopo che chiunque (dagli insider del circus della F1 ai calciofili che per sbaglio hanno guardato i primi 30 secondi della gara) ha già detto la sua sull’incidente, scaricando colpe a seconda della sua visione, voglio anche io dire la mia sui primi 100 metri della gara svoltasi lo scorso weekend. In primis perché lunedì non ho pubblicato le tradizionali pagelle, inoltre perché i commenti sul webbe m’hanno indotto a analizzare con chiarezza e in modo super partes questo incidente al via. Premessa che ritengo doverosa aggiungere prima di iniziare la mia analisi: io sono un tifoso, ma in questo incidente non sono in alcun modo coinvolto. Non sono un tifoso ferrarista, mai stato, per vari motivi che a voi, giustamente, non interessano. Nessuno dei 3 piloti coinvolti ha la mia simpatia, ovvero non godono del mio tifo, pur apprezzando le loro qualità e ritenendoli tra i più forti del circus. Giusto per evitare commenti del tipo “eh ma sei pro Ferrari”, “eh ma sei un hater di Raikkonen” o altre scemenze varie, sono un estimatore di questo sport e non sono assolutamente condizionato dal tifo in questo incidente. Dettò ciò, di seguito vi illustrerò la mia posizione riguardo questo incidente.

1) Pre-gara

Per la prima volta nella sua storia, la gara di Marina Bay sarebbe stata bagnata. Nelle precedenti 9 edizioni aveva sì piovuto in certe sessioni, ma mai nella città stato asiatica la gara domenicale aveva visto condizioni di bagnato. Questa era una circostanza nuova per tutti, sia per i piloti e i team, sia per la direzione gara. A posteriori è facile giudicare, ma tutto quello successo prima di curva 1 poteva essere evitato (secondo me, chiaramente).

“Si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio”

Whiting è stato spesso criticato per alcuni sue decisioni, in particolar modo una cosa che spesso viene mal digerita (eufemismo) dagli appassionati dei motori è la partenza dietro safety-car. Quest’anno non è mai successo, neanche in Cina, dove l’asfalto al via era bagnato causa uno scroscio precedente la gara. Qui però a mio avviso gli estremi c’erano tutti: novità della pioggia nel circuito, uno tra i più ostici del mondiale, sicurezza a rischio. Ricordo tra l’altro che il regolamento quest’anno è cambiato: la gara avrebbe visto il gruppo di macchine dietro la safety car per qualche giro, in modo che i 20 piloti avessero l’opportunità di testare la condizione del circuito, in particolar modo la quantità d’acqua presente in pista e la visibilità. Dopo alcuni giri dietro la safety-car, quest’ultima sarebbe rientrata e i piloti si sarebbero allineati nelle loro posizioni in cui si erano qualificati. Probabilmente, se qualche pilota si fosse lamentato delle condizioni (come fatto da Raikkonen, Grosjean e forse anche da altri), avremmo potuto assistere a una bandiera rossa, consentendo a tutti i team di avere più tempo per scegliere la mescola giusta, oppure anche ad un rinvio della partenza. Però si è deciso di partire in maniera tradizionale e tutte queste considerazioni risultano inutili. Passiamo ad analizzare cosa hanno fatto i 3 piloti coinvolti appena è scattato il verde. Per aiutarvi a seguirmi, vi lascio il video con tutte le angolazioni e gli on-board.

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2) Sebastian Vettel

Dei 3 è quello che parte peggio, per ovvi motivi. È partito in seconda, cercando di evitare il più possibile il pattinamento degli pneumatici. Cosa riuscita, a discapito ovviamente dell’accelerazione, più bassa di chi è partito in prima marcia. Si nota dalla velocità al momento dell’impatto con Raikkonen, nettamente inferiore data la brutta partenza. È difficile vedere, anche mettendo a 0.25x il video, la velocità precisa, possiamo solo vedere che è in quarta marcia. Vettel si muove evidentemente verso sinistra qualche metro dopo la partenza, con l’intenzione di chiudere Verstappen e avere una traiettoria più veloce in curva 1. Muove la testa verso sinistra, ma non è detto che riesca a vedere dove si trovi Max. Purtroppo non sono espertissimo di come funzionino gli specchietti in Formula 1, cercando in giro si dice che non abbiano un ampio raggio quindi è possibile vedere dietro di te e solo parzialmente ai lati. Resta il fatto che Seb ha intenzione di chiudere l’olandese, sia che lo veda dallo specchietto, sia che abbia solo percepito la sua miglior partenza. Una mossa che ci sta in fondo, vuoi essere davanti fin dall’inizio e imporre il tuo ritmo, di chiusure in rettilineo allo start se ne vedono praticamente sempre. La sfortuna del tedesco è stata non prevedere l’ottima partenza del compagno Kimi nella parte sinistra del rettilineo. Nonostante Vettel riesca a fare le prime 3 curve, la sua macchina è gravemente danneggiata nella pancia sinistra e perde il controllo nel breve rettifilo tra curva 3 e 4, forse anche a causa dell’olio perso dalla sua vettura e finito nella gomma posteriore sinistra.

Verdetto: Vettel ha responsabilità ma non si può incolpare.

3) Max Verstappen

Il figlio di Jos parte molto bene e va all’attacco della Rossa numero 5. Diversamente dal tedesco, lui parte in prima e sfrutta l’accelerazione della marcia più bassa per avere un buono spunto. Si sposta leggermente verso destra, cercando di avere una traiettoria migliore in curva 1. Appena si accorge di Vettel che lo sta chiudendo, si rimette parallelo alla strada, direzionando le ruote dritte. Il problema di Max è Kimi Raikkonen, che con un ottimo spunto lo sopravanza alla sua sinistra. A questo punto Verstappen non può fare nulla: si ritrova nel sandwich Ferrari, chiuso sia a destra che a sinistra, e cerca di fare il possibile per evitare l’incidente. In quarta a 160 km/h circa, rallenta (si sente il suo motore calare di giri) e non frena. Molti han detto che lì Max avrebbe dovuto frenare, ma è una cosa da non fare assolutamente in partenza sul rettilineo: dietro sarebbero arrivate macchine più veloci e con meno di visibilità, sarebbe stato un tamponamento a catena. Verstappen rallenta ma Raikkonen è in collisione con la sua anteriore sinistra e, anche tentando di sterzare nervosamente, viene colpito. Non riporta grossi danni, forse la sua sospensione anteriore sinistra e un pezzo d’alettone potrebbero essere danneggiati, e riesce (fortunatamente, visto che un detrito gli passa vicino al casco alla sua destra) a arrivare fino a curva 1. Li viene sfortunatamente colpito dalla macchina senza controllo di Raikkonen, sbatte contro un incolpevole (e sfortunatissimo, lasciatemelo aggiungere) Alonso, rompendo completamente la sospensione destra. Ovviamente non c’è più nulla da fare e si ritira, scendendo dalla sua Red Bull nella via di fuga esterna. Subito viene fischiato dai tifosi presenti sulle tribune e accusato (se non insultato) dagli utenti dei vari social. Ora, lungi da me difendere Max per gli errori che ha fatto in passato, tante volte la sua foga e la sua inesperienza hanno danneggiato la sua gara e quella di altri, il ragazzo ha molto da imparare ma ha un talento incredibile. Domenica non ha fatto nulla di sbagliato, qualunque altra cosa avesse fatto sarebbe stato peggio di quello che effetivamente è stato: non poteva spostarsi, non poteva frenare, la sua colpa è essere partito meglio di Vettel e peggio di Raikkonen, nell’incidente è incolpevole. E a chi dice che è troppo giovane ed è pericoloso con tutti questi incidenti, lasciatemi aggiungere questo. È giovane, vero. Deve maturare, verissimo. Non merita di essere in F1, cazzata. È veloce, sa guidare, porta al limite una vettura spesso inferiore, ha già vinto una gara, questo ragazzo merita di stare in F1. Forse è stato pompato perché figlio d’arte, ma non è il primo né sarà l’ultimo ad arrivare nella massima serie perché parente di uno pilota forte, uno poi deve dimostrare di saperci restare. E sugli incidenti, Villeneuve sfasciava macchine, Senna ha vinto un mondiale andando volontariamente contro Prost a Suzuka, Schumacher ha vinto e perso un mondiale causando volontariamente un incidente: Max spesso è invischiato in episodi simili, ma non sempre bisogna puntargli il dito contro, quando sbaglia è giusto punirlo, quando è innocente è giusto trovare le vere cause. (E no, non sto paragonando lui ai campioni prima citati: sono solo esempi per dimostrare che piloti ancora oggi ricordati per le loro imprese sono stati coinvolti in incidenti, non condanniamo Max per errori che anche i migliori hanno fatto)

Verdetto: incolpevole

4) Kimi Raikkonen

In partenza è il migliore e spinge subito al massimo. Anche lui parte in prima, ma a differenza della Red Bull la sua Ferrari è meno stabile, si vede chiaramente dalle controsterzate che fa accelerando e scalando le marce. Vedendo Max più lento, cerca di sorpassarlo a sinistra, con l’obitettivo di arrivare in curva 1 con la traiettoria interna. Kimi, ormai affiancato a Verstappen, non può vedere cosa sta facendo Vettel: lui sta gareggiando con Max, è lui che vuole sorpassare. A differenza dell’olandese, non cambia quando dovrebbe, ma opera dei long-shift, ingrana la marcia successiva a giri più alti del dovuto, evidentemente conosce la sua Ferrari e pensa che così riesce ad evitare problemi di trazione. Appena mette la quarta, sterza leggermente verso destra: per chiudere di più Max o per stare lontano dal muretto dei box, o addirittura perché perde leggermente aderenza, non posso dirlo, non sono in grado. Fatto sta che a pieni giri, circa a 190 km/h, c’è il contatto con la Red Bull: la posteriore destra tocca l’anteriore sinistra di Verstappen, perde il controllo, si gira e va a sbattere con la ruota sulla fiancata di Vettel. Già da quel momento Kimi non può più fare nulla: la sua sospensione è completamente rotta, non può controllare la macchina anche volendo visto l’asfalto bagnato e i danni alla sospensione, è un passeggero, e il finlandese spera solo di non farsi male. Purtroppo per lui la sua vettura continua per inerzia verso curva 1, purtroppo ci sono due macchine nella traiettoria impazzita della sua Ferrari, e costringe al ritiro Verstappen e (in seguito ai danni riportati) Alonso (ripeto, sfortunatissimo). Vogliamo trovare la colpa di Kimi? Avere avuto la migliore partenza tra i primi 4, per poi vedere la sua gara finire dopo circa 300 metri. Ma anche lui, come gli altri 2, non poteva fare nulla.

Verdetto: incolpevole

5) Conclusioni

È un incidente di gara, causato da situazioni particolari capitate nello stesso momento: la pioggia, la chiusura di Vettel, i buoni spunti di Max e Kimi. Ritengo corretta la decisione della commissione di gara: punire qualcuno per questo incidente mi avrebbe visto in disaccordo. Delle interviste, sia a caldo, sia nel dopo-gara, non mi importa. Giocare allo scarica-barile serve solo per fare i titoloni, ritengo che i Verstappen, padre e figlio, avrebbero fatto meglio a tacere, ma questo non cambia quello che è successo in pista. Sicuramente non fa bene all’immagine dell’olandese, ma penso che importi poco a Max cosa pensano tifosi e giornalisti su di lui. Io ovviamente avrei agito diversamente davanti ai microfoni, ma se io sono qui a scrivere di un incidente mentre lui guida bolidi sulle piste di tutto il mondo, qualcosa dovrà pur significare. Ovviamente la gara da lì in poi è stata molto diversa da quanto molti si aspettavano: Hamilton ne è uscito trionfatore e si sta involando verso il suo 4° titolo mondiale, la Mercedes ha guadagnato molti punti tra i costruttori, Ricciardo è salito ancora una volta a podio. Belle notizie per Sainz, appena dietro il podio per festeggiare il suo passaggio in Renault, e per Palmer, che ottiene i suoi primi punti del mondiale…. dopo essere stato licenziato dal suo team per il 2018. Jolyon, so che mi leggi sempre, spero per te che non debbano licenziarti ogni volta prima di andare a punti.

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