L’Offseason NFL secondo me – Cosa resta? (2a parte)

Riprendiamo da dove avevamo lasciato ieri nel nostro percorso attraverso gli “avanzi della free agency” che ad un mese dal draft sperano ancora che qualcuno si ricordi di loro prima che sia troppo tardi.

Kickers are humans too…

…i punter invece no, nel senso che non generano traffico in fatto di free agency. Ai kicker invece buttiamo un occhio per capire quali sono i nemici di Tavecchio da “attenzionare“, sempre sottolineando che questo è uno dei mercati più frizzanti specie a stagione in corso.

Sebastian Janikowski (K, ex OAK): c’è prima da capire quanta voglia abbia ancora di giocare. In più viene da una stagione fuori dal campo. La potenza di calcio nelle ultime uscite era piuttosto calata. Le visite in queste settimane sono scarseggiate.

Blair Walsh (K, ex SEA): lui è rimasto al Wild Card Game di 3 anni fa deciso negativamente da una sua ciabattata nei secondi finali proprio contro la sua attuale ex squadra, i Seattle Seahawks.

Not even close

Mike Nugent (K, ex DAL): ha fatto mezza stagione al posto di un califfo del ruolo (Dan Bailey). La sua carriera non è mai stata di alto livello (scarsa accuracy, scarsa potenza), è un mezzo miracolato già solo a guardare indietro, figurarsi a guardare avanti ora che ha 36 anni.

Nick Novak (K, ex LAC): i Chargers nel ruolo stanno attraversando le pene dell’inferno. Lui l’anno scorso ha perso il posto per motivi fisici. Non era comunque parso la medicina alle pene di cui sopra, ma recuperato dal problema all’anca potrebbe ritrovare la porta semi aperta in quel di L.A.

Eppure al draft sembrava forte

Qua troviamo pure due seconde scelte assolute, che a 4 5 anni di distanza ora sono sventolate davanti ai tifosi a mo’ di spauracchio: “guarda che se continui a lamentarti, firmo Greg Robinson eh!!”

Jordan Matthews (WR, ex BUF): il passo indietro fisico, ma anche tecnico, mostrato nel suo anno ai Bills ha messo molti sul “chi va là”. A Philadelphia di certo non era sembrato privo di difetti, ma la produzione era stata comunque solida per essere un secondo giro. Attualmente non dovesse chiedere tanto sarebbe una buona scommessa, ma prima bisogna capire come torna dopo le operazioni a ginocchio e caviglia.

Mychal Rivera (TE, ex JAX): prime due stagioni ai Raiders da tight end in rampa di lancio (pareva essere una gran pescata al sesto giro), poi il crollo improvviso. Sembrava avere buone mani e ottime doti atletiche, dopo l’esperienza ai Jaguars condita da 0 snap con infortunio al polso è molto forte la sensazione che di lui ci ricorderemo solo per citare la sorella Naya.

Mychal, il fratello di Naya

Luke Joeckel (OT, ex safe pick, ex SEA): tutti (io compreso) avevamo brindato alla scelta ottimale da parte di Jacksonville in quel draft (2013). Seconda scelta assoluta che aveva tutto per ancorare il lato sinistro della linea ed attorno a cui costruire una franchigia. A 5 anni di distanza Jacksonville è finalmente sbocciata, ma Luke era già stato scaricato e difficilmente sarà titolare l’anno prossimo in giro per la NFL. Ormai è ridotto ad essere “corpo da training camp”.

Curiosità. la Texas A&M di quegli anni: Johnny Manziel, Christine Michael, Luke Joeckel, Damontre Moore, Mike Evans, Jake Matthews, ombre e luci.

Greg Robinson (OT, ex DET): discorso pressoché identico, se non peggiore, di quello appena fatto per Joeckel. Peraltro sia lui (ai Lions) che l’altro (ai Seahawks), l’anno scorso hanno giocato in linee che avevano disperato bisogno di talento, se hanno fallito pure lì, che senso ha continuare a parlare di loro?

Kevin Minter (LB, ex CIN): A LSU ne ero innamorato, poi in NFL si è capito in fretta che i limiti in pass coverage erano drammatici e difficilmente avrebbe ripagato il valore di una pick da secondo giro. Due anni perso nella sideline dei Cardinals e poi finalmente il campo dove comunque nei down di corsa può ancora dire il suo (problemi muscolari a parte), come ha dimostrato anche ai Bengals.

Shea McClellin (LB, ex NE): dopo aver perso 4 anni ai Bears che lo scelsero al primo giro nel 2012 senza poi capire come utilizzarlo, l’anno ai Patriots aveva mostrato un giocatore certo limitato ma utile, tanto da meritare un triennale a 9 milioni complessivi. L’anno scorso però non ha visto il campo per concussion e c’è il dubbio che possa tornare. A New England penso che lo accoglierebbero ben volentieri, ma i problemi sembrano seri.

Sharrif Floyd (DT, ex MIN): primo giro 2013, doveva essere l’ultimo tassello di una linea devastante. Le prestazioni sono state buone (anche se al di sotto delle attese), poi è arrivato l’infortunio al ginocchio che rischia di chiudere la sua carriera. Al momento poi ha in atto un contenzioso giuridico contro i Vikings che l’anno scorso l’hanno inserito nella NFI list (non-football injury) cosa che ha permesso loro di non pagargli quanto dovuto da contratto. Floyd insiste che sarebbe stato necessario inserirlo invece in PUP list: ballano 3 4 milioni di differenza. Diciamo che al momento sono altri i problemi di Floyd.

Phil Taylor (NT, ex): primo giro 2011, pupillo personale, che però in NFL ha sempre avuto problemi insormontabili di infortuni. L’anno scorso l’avevano firmato i Redskins, s’è strappato ancor prima di iniziare. L’anno prima stessa cosa ai Broncos. Non gioca una partita da novembre 2014. Lo so potevo risparmiarmi queste righe, ma non vi ho ammorbato con Robert Griffin (continuo a seguirlo su twitter in attesa della sua resurrezione, giusto per tornare in tema pasquale), almeno fatemi sfogare su questo mammut (peraltro anche lui ex di quella Baylor).

Esperienza in trincea

In linea offensiva è rimasto davvero poco, i big hanno firmato i soldi ad inizio free agency. L’ultimo di un certo valore ad accasarsi è stato Cameron Fleming (ex Patriots) ai Cowboys. In difesa detto ieri dell’ultimo affare Suh-Rams, già c’è qualcosa di più interessante.

Austin Howard (OT, ex BAL): tutto sommato non sarebbe una pessima aggiunta per essere fine marzo, inizio aprile. Ha esperienza e può dare sia profondità al ruolo che essere un buon paracadute nella composizione di una linea con gerarchie ancora non ben definite. Gli anni non sono nemmeno troppi (31).

Jahri Evans (OG, ex GB): un discorso simile fatto per Howard vale anche per lui. Certamente il suo picco nel massimo della carriera è stato notevolmente più alto di quello di Howard, ma ora siamo lontani da quelle vette. Se non ha ancora trovato squadra è perché forse non si è convinto di essere diventato un giocatore borderline per il quintetto titolare, non è detto che prenda mai coscienza di questo.

Johnathan Hankins (NT, ex IND): in mezzo a questo mare di “sfighe” qualcosa di buono da prendere c’è ancora. Hankins l’anno scorso aveva firmato un triennale da 30 milioni complessivi. Era l’aggiunta che ad Indianapolis aspettavano da più di un lustro per fermare il running game avversario. Il suo l’ha fatto (ha contribuito a portare i Colts nella top10 per minor numero di yard concesse di media a portata: 3.9), ma il cambiamento di coaching staff e filosofia difensiva in questa offseason l’ha portato di nuovo sul mercato dei giocatori liberi. L’età è ancora bassa (25), le prestazioni sono sempre state buone, ci vogliono i soldi, ma sarà un bel pagare.

Bennie Logan (DT, ex KC): quanto detto per Hankins vale anche per Logan, con una manciata di anni in più (28) e forse con pretese economiche leggermente più basse. Ora che si è piazzato Suh ai Rams (e prima di lui Sheldon Richardson ai Vikings e Mo Wilkerson ai Packers), magari questo mercato nelle prossime ore vedrà altri tasselli andare a posto, perché resta comunque molto alto il numero delle squadre che dovrebbero migliorare l’interno della linea: Seahawks, Jets, Titans, Saints…

Charles Johnson (DE, ex CAR): il declino prestazionale dell’ex Panthers è ormai evidente da 3 4 anni. Problemi fisici mischiati ad una squalifica per abuso di sostanze dopanti hanno prodotto una stagione da 389 snap e 0 sack. Il fatto che sembri molto più vecchio della sua età (32 anni la prossima estate) non depone a suo favore. Un ruolo marginale, può ancora trovarlo, io non so se glielo darei.

Vecchi leoni feriti

Il football ed in particolare l’NFL sono pratiche molto logoranti. Con l’età che avanza alcuni giocatori, specie in difesa, specie tra i linebacker, si trascinano cercando di mascherare quel passo che si è perso.

Nick Fairley (DT, ex NO): parto proprio da lui, uno di quelli maggiormente “feriti”. In realtà c’è quasi la certezza che, dopo i problemi al cuore che l’hanno tenuto out la passata stagione, non possa più essere un giocatore professionista. È un peccato perché proprio nel suo primo anno ai Saints le sue prestazioni erano state molto positive.

Brian Cushing (LB, ex HOU): è stato il simbolo dei Texans. Pur in una fase storica per nulla vincente della giovane franchigia texana, lui ha sempre dato il fritto. Ma ormai da qualche stagione i passi persi nel suo caso sono stati più di uno, nel frattempo Houston s’è premunita con un paio di giovani di belle speranze. Lui invece temo non avrà altre chance.

Tamba Hali (OLB, ex KC): negli ultimi anni ha perso l’esplosività e parte della forza fisica che aveva caratterizzato la sua carriera, poi l’anno scorso s’è infortunato pesantemente al ginocchio. Sinteticamente: finito.

Derrick Johnson (LB, ex KC): ai Chiefs c’era bisogno di dare una svecchiata generale al roster. Anche qua tanta riconoscenza per quanto fatto, forse pure troppa a giudicare dalle ultime stagioni claudicanti. Ad ascoltare i giocatori che trovate in questo capitolo tutti confermano di voler continuare a giocare, ma “it takes two for tango”.

Lawrence Timmons (LB, ex MIA): la sua ultima regular season ai Dolphins è stata molto complicata all’inizio con problemi familiari che l’hanno visto abbandonare senza spiegazioni la squadra durante una trasferta ad ovest e successivamente molto deludente a livello di prestazioni in campo. Fino all’anno prima a Pittsburgh le sue prestazioni in campo erano state più che apprezzabili, non è un caso che potrebbe essere una “late addition” proprio per gli Steelers che stanno cercando di far fronte all’assenza di Shazier (la firma di Bostic non pare essere una soluzione definitiva).

Jerrell Freeman (LB, ex CHI): è un dopato (nel 2016 ha saltato 4 partite per PED, nel 2017 è arrivata la squalifica da 10 giornate che comunque lo terrà out le prime due partite della prossima stagione); è in via di recupero da uno strappo ai pettorali; non è più di primo pelo (32 anni a breve). Detto questo secondo me chi gli dà un mezzo contratto potrebbe anche rischiare di fare il colpaccio.

Connor Barwin (OLB, ex LAR): non ho mai stravisto per questo giocatore che (secondo me) erroneamente è stato considerato negli anni un pass rusher. Ha esperienza, riesce a fare spesso la cosa giusta al momento giusto, probabilmente è ben voluto dai suoi allenatori ragion per cui potrebbe anche tornare ai Rams, dove nel ruolo al momento sembrano un po’ scoperti. Se è una firma che si farà, probabile accada dopo il draft.

Karlos Dansby (LB, ex ARI): 5 cambi di squadra (passando due volte ad Arizona) nelle ultime 6 offseason. Peraltro partecipando fattivamente a difese mai elite, tutt’altro. Che ci sia una correlazione?! Classico vecchio leone che è probabile sia ora si goda il riposo.

Navorro Bowman (LB, ex OAK): forse le sue richieste sono molto alte, solo questo mi viene in mente per giustificare la sua presenza ancora tra i giocatori senza contratto. La scorsa stagione comunque ha fugato molti dubbi sul suo ritorno a buoni livelli dopo i problemi al tendine d’Achille del 2016. Abbiamo iniziato ieri questa lunga lista con Suh, ultimo fuoriclasse appena firmato dai Rams, chiudiamo con Bowman: tra gli avanzi ora l’affare lo farà chi firmerà l’ex Raiders&Niners. Cosa aspettate?! Accattatevillo….prima che rifirmi proprio con Oakland.

Insomma, ricapitolando, tolto Suh: la mia top 3 dei giocatori ancora disponibili: 1) Eric Reid, 2) Navorro Bowman, 3) Johnathan Hankins, per tutto il resto c’è Mastercard il draft.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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2 risposte

  1. angyair ha detto:

    Non porta molta fortuna essere un tuo pupillo al college mi sembra….

    • azazelli ha detto:

      Per quello ho smesso di seguire il college….ne avevo troppi sulla coscienza…

      In realtà è che ho una memoria selettiva che funziona male, ricordo solo quelli andati male…sono troppo umile

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