UFC 221: Romero vs Rockhold – Preview

UFC 221 doveva essere l’evento che avrebbe lanciato come nuova star delle MMA mondiali Robert Whittaker. Invece a causa di un infezione allo stomaco del campione australiano dei pesi medi, a Perth avremo come main event il titolo interim tra Yoel Romero e l’ex campione Luke Rockhold. Match che varrà per il titolo interim solo per Rockhold in quanto Romero ha mancato il peso.

Come al solito la redazione MMA si è riunita, facendosi domande e dandosi risposte. Ecco il risultato:

Cosa ne pensate dei PPV fuori dagli Stati Uniti, soprattutto vedendo la card proposta? – Domanda di Francesco

Lorenzo: Questo PPV era chiaramente Whittaker-centrico. UFC voleva fare in modo che il suo campione dei pesi medi diventasse una sorta di eroe locale, in modo tale da avere un’attrattiva di grosso peso anche per gli eventi UFC che sarebbero stati tenuti in futuro nella terra dei canguri. Mancando il protagonista assoluto di questa strategia, ovviamente il castello inizia a scricchiolare; abbiamo un buonissimo main-event (che però avrebbe avuto molto più senso in una card statunitense) nonchè alcuni talenti provenienti dall’Australia (Tuivasa, Matthews, Pedro) che senza dubbio attrarrano il pubblico locale, senza però essere dei veri e propri nomi grossi. Le card orientate geograficamente a me personalmente piacciono (anche in ottica di eventi europei), in quanto trovo rendano le card più differenziate l’una dall’altra; sicuramente, però, se l’intento è quello di vendere PPV negli Stati Uniti, la strategia non permetterà grandi incassi.

Phre: Beh, c’è sempre quella sensazione che per le card europee o orientali (Asia/Oceania) si mettano su eventi “meh”. Anche UFC 221, sulla carta, non sembra essere da meno. L’idea che mi sono fatto è che non ha senso “sprecare” star power all’estero poiché il pubblico acquisterà comunque i biglietti per il solo nome UFC, a prescindere dai nomi in scaletta. Diverso è il discorso per gli Stati Uniti con talmente tanti eventi all’anno che è necessario (provare a) assemblare card di livello più alto per invogliare il pubblico ad andare a vedere i match dal vivo.

Greg: Premesso che per noi in Italia non c’è differenza televisivamente parlando visto che l’evento non viene trasmesso in pay-per-view, bisogna ammettere che la line up di questa card suscita meno interesse di altre numerate, specie dopo l’infortunio di Whittaker. Tuttavia gli eventi all’estero, in particolare quando si tratta della prima volta che l’UFC sbarca in città, hanno sempre un’atmosfera particolare che contribuisce a rendere speciale l’evento.

Teruto Ishihara sembrava essere destinato ad essere una potenziale star per via dei suoi comportamenti e delle sue dichiarazioni fuori dalla gabbia; destino bloccato dalle sue performance dentro la gabbia. Che futuro per il peso piuma giapponese? – Domanda di Phre

GregYashabo è un fighter un po’ troppo incostante per raggiungere il vertice secondo me, anche tatticamente non sembra inquadrare i match sempre nel modo giusto anche se da questo punto di vista allenandosi nel Team Alpha Male dovrebbe andare migliorando. È comunque un atleta capace di entusiasmare e credo che lo dimostrerà a Perth visto che il match-up con Quinones promette scintille, una sfida tra i tatuaggi di Taruto ed il baffo di Teco…

Francesco: In UFC, ma nelle MMA in generale, non puoi fare il McGregor se poi non hai i risultati dell’irlandese. Se nella gabbia non porti a termine quello che prometti e dichiari, il rischio di fare la fine del pagliaccio è dietro l’angolo. Il giapponese come ha affrontato avversari di livello leggermente più alto è affondato. E probabilmente è questo il suo livello. Una via di mezzo che non lo porterà mai da nessuna parte.

Lorenzo: Credo che la domanda inquadri bene Ishihara: un bel personaggio fuori dall’ottagono e un fighter mediocre al suo interno. Sia ben chiaro, atleti del genere ci vogliono, soprattutto per dare un po’ di colore al roster UFC, spesso fin troppo anonimo. Dal punto di vista delle sue performance non prevedo grandi sorprese, con in serata un possibile match godibile e dal ritmo elevato, ma senza pretese di una carriera di qualsivoglia rilievo.

Jeremy Kennedy vs. Alexander Volkanovski è il più classico dei prospect vs. prospect match. Chi vedete vincente? Vedete potenziale da top 15 in uno dei due contendenti? – Domanda di Lorenzo

Phre: Se dovessi puntare i famigerati 2 cent su uno dei due andrei sull’australiano che, personalmente, vedo più maturo sia da un punto di vista anagrafico, sia da un punto di vista sportivo anche semplicemente per il maggiore numero di match disputati. Per quanto riguarda la top 15, credo che sarà estremamente difficile per entrambi entrarci visto che la divisione dei pesi piuma è una delle più staked, come dicono gli anglofoni. Basti considerare che una rising star entusiasmante come Doo Ho Choi è al tredicesimo posto. Ho concluso vostro onore.

GregNonostante abbiano entrambi dei record impressionanti e siano imbattuti in UFC, mi sembra che Kennedy abbia affrontato avversari più difficili, inoltre è già stato vittorioso in trasferta in Brasile. D’altra parte Volkanovski finora ha combattuto nell’ufc solo in casa, come d’altronde farà anche stavolta. Tra i due quindi vedo favorito Kennedy, ma sicuramente entrambi avranno ancora molto da dire nel futuro della categoria, sicuramente almeno per il vincente del match vedo un probabile ingresso nella top 15. Diciamo che per entrambi il principale “difetto” è quello di essere finora noti nei loro paesi e meno al pubblico internazionale. Volkanovski è anche un discreto personaggio direi…

Francesco: Vado con Volkanovski. L’australiano mi pare più solido del canadese, anche solo per un fattore di esperienza. Kennedy è sì imbattuto, ma non vince prima del limite da ormai quasi quattro anni (5 incontri) e questo potrebbe pesare contro un avversario che in carriera ha dimostrato di aver anche KO power. Per quel che riguarda la top15 la strada è lunga per entrambi, magari questo match potrebbe portare il vincente ad affrontare uno che nel ranking è già presente per provare a scalare posizioni.

Israel Adesanya è uno dei migliori kickboxer al mondo nella sua categoria di peso e ha combattuto per il titolo dei medi di Glory solo un anno fa. Cosa vi aspettate dal debutto UFC del neozelandese di origini nigeriane? – Domanda di Greg

Lorenzo: Ammetto che la carriera nelle MMA di Adesanya è per ora una mistery-box per me, avendo visto solamente il suo match contro un attempato Melvin Guillard. Da quello che, però, si può capire dal suo passato nella kickboxe, direi che il suo striking (in particolare la sua capacità nello schivare i colpi) è del tipo che fa infiammare le platee, nonchè il suo footwork può essere tremendamente efficace all’interno dell’ottagono. Come spesso accade quando ci sono esordi in UFC da parte di ex-lottatori in altre discipline, la prova del 9 è la lotta a terra, che molte volte viene messa in secondo piano. La mia curiosità, quindi, sarà proprio quella di vederlo all’azione in questo campo.

Phre: Non è un segreto che non io non segua sport da combattimento oltre le MMA, quindi ammetto candidamente di conoscere poco il ragazzo neozelandese, nonostante questo non sia il suo primo match nelle MMA. Ciò che posso dire è che sono sempre stato un fan dei match “vecchia scuola” striker contro grappler. Ok, Wilkinson non è propriamente un grappler puro, ma più della metà delle sue vittorie sono per sottomissione, quindi sicuramente vorrà testare la lotta di Adesanya. Risultando banale direi che se il match dovesse consumarsi in piedi, vedremo il kickboxer con la mano alzata, viceversa, se l’australiano riuscirà a portare Adesanya a terra, probabilmente riuscirà a chiudere una sottomissione con discreta facilità.

Francesco: Come potrebbero dire tanti appassionati, quando si arriva in UFC da altre promotion ci si deve scontrare sempre contro un livello tecnico-fisico del tutto diverso rispetto a quello che si conosce. Essere campioni di altri sport poi porta sempre a perplessità maggiori. Giusto pochi mesi fa abbiamo visto il debutto di Gokhan Saki con un KO strabiliante, anche lui ex kickboxer, e considerando che Adesanya è più giovane e ha già 11 match MMA alle spalle, non mi stupirebbe una sua vittoria. Magari con una performance of the night.

Curtis Blaydes è uno dei volti nuovi della divisione Massimi. Che idea vi siete fatti di lui? Come lo vedete con il veterano Hunt? – Domanda di Lorenzo

Phre: Di sicuro starebbe bene nel nostro team visto che anche lui è un Fatto marziale (esattamente un anno fa, risultò positivo alla marijuana). Scherzi a parte, non è assolutamente un fighter che mi entusiasma nonostante solo una delle sue vittorie è arrivata in mano ai giudici. E’ vero anche che si contano sulle dita di una mano i pesi massimi entusiasmanti nella UFC moderna. Detto questo, credo comunque che la maggiore esperienza del Super Samoan nello striking lo porterà alla vittoria in maniera agevole, magari con un bel walk-off knockout dei bei tempi andati.

Greg: Direi che è un peso massimo dai grandi mezzi atletici. Per essere così grosso è davvero agile e lo dimostra soprattutto nella lotta. Nello striking sembra ancora un po’ acerbo ma penso che abbia un grosso potenziale. Quella con Hunt sarà una sfida che ci farà capire come si saprà comportare nei match di cartello con la pressione aggiuntiva che questo comporta. Venendo al match-up, come nell’incontro principale della serata c’è una previsione logica che vede favorito l’americano più giovane e atletico, tuttavia anche Hunt (come Romero) è un personaggio che sfugge alla logica grazie alla potenza e alla resistenza non umane del super samoano. In questo caso credo che il fulmine dell’irrazionalità si abbatterà sul mento di Blaydes e Hunt scriverà l’ennesima pagina della sua leggendaria carriera. Carriera che comunque volge necessariamente alla fine, non mi sorprenderebbe se annunciasse il ritiro dopo questo match a prescindere dal risultato.

Francesco: Vista la penuria nella categoria, non mi stupirei di vederlo in match importanti nel giro di poco tempo. Tra i “top” nella categoria massimi è uno dei più giovani, quindi tempo di migliorare ce n’è. Purtroppo nessuno mi toglierà dalla mente la noia provata nel suo match contro Omielanczuk che ha fatto scattare in me una sorta di repulsione nei confronti di Blaydes. Di certo la potenza non manca e i 43 anni di Hunt, e una mascella un po’ titubante rispetto al passato, potrebbero portare il match verso l’americano. Che a quel punto potrebbe vantare una vittoria di prestigio per reclamare un incontro ancor più blasonato.

La cintura dei pesi medi, negli ultimi tempi sia interim che ufficiale, sembra non trovare pace. Che futuro prevedete per la categoria? – Domanda di Francesco

Lorenzo: La cintura dei pesi medi ha avuto un passato movimentato, però è anche una delle più attive e con più fighter interessanti pronti a contendersela. Oltre ai due ragazzi coinvolti nel main-event, infatti, possiamo nominare Weidman, Jacare, Gastelum oltre a qualche giovane in rampa di lancio, come ad esempio Paulo Costa. Quindi, per quanto caotica, questa è una delle divisioni più attive di tutta la federazione e difficilmente si vedrà un regno prolungato da campione, quantomeno nel breve termine. Il nome che spicca, se devo fare un pronostico, però, è quello dell’attualmente infortunato campione legittimo, Robert Whittaker.

Phre: Dopo il regno incontrastato del ragno — mi scuserete il gioco di parole — la divisione al limite degli 84 kg è sprofondata nel caos. Bobby Knuckles è un un volto nuovo fresco e credo che la UFC punterà molto su di lui nel caso in cui riesca ad unificare il titolo combattendo con il vincitore del main event di questa notte. Avendo l’età dalla sua, inoltre, credo che potrà rimanere a lungo campione avendo già sconfitto parte della top 5 della sua categoria. L’importante è star lontano dalle infezioni.

GregIo credo che sia una cosa positiva perché testimonia la competitività e l’equilibrio al vertice della categoria. D’altra parte conservare un titolo UFC a lungo è un’impresa difficile in cui solo pochi sono riusciti. Al momento non penso ci sia qualcuno in grado di dominare la i pesi medi come ha fatto per anni Anderson Silva ma Whittaker vista l’età relativamente giovane può sicuramente essere competitivo ancora a lungo. Il futuro però è un match per il titolo tra Vettori e Di Chirico, naturalmente al Circo Massimo perché al Colosseo non ci sarebbe posto per tutti.

Pensate che il passaggio di Rockhold dal suo storico team AKA in California a quello nuovo sotto la guida di Hooft in Florida avrà effetti benefici per lui nell’immediato e a lungo termine? – Domanda di Greg

Phre: Questa domanda sarebbe da fare al nostro Alessio Di Chirico che sicuramente saprebbe rispondere in maniera più veritiera di noi. E’ difficile pronosticare se porterà benifici o meno nella carriera dell’ex campione del mondo, ciò che è certo è che lui sembra estremamente felice del cambio, quindi, almeno a livello mentale, dovrebbe fargli bene. La gabbia ci dirà di più.

Francesco: A dire il vero Rockhold non ha definitivamente abbandonato il team AKA, sembra che abbia preparato questo match con Henri Hooft, poi si vedrà. La palestra in Florida è di certo ottima per le abilità nello stiking, e seguendo Rockhold (ma anche Di Chirico) sembra il primo ad esser soddisfatto di questo cambio. Ovviamente solo la gabbia saprà dirci se è stata una scelta azzeccata ma i presupposti lasciano presagire ottime sensazioni.

Con 40 anni sulle sue enormi spalle, questo potrebbe essere uno degli ultimi match per il cubano Yoel Romero. Come lo vedete contro l’ex campione? In caso di sconfitta, prevedete un ritiro? – Domanda di Phre

GregA vedere il fisico di Romero non si direbbe proprio che abbia 40 anni quindi credo che possa continuare ancora per qualche anno se vuole. Sinceramente però lo vedo sfavorito contro Rockhold anche perché ha preparato il match con meno preavviso avendo sostituito Whittaker nel main event dopo il suo infortunio, quindi l’americano dovrebbe avere anche una migliore condizione atletica. Comunque Soldier of God è un personaggio che sfugge un po’ alla logica quindi non ci sarebbe da stupirsi se mi smentisse trovando la vittoria con una delle sue mosse esplosive come fatto ad esempio contro Weidman.

Francesco: Del ritiro di Romero ormai se ne parla da anni e anni. Di certo con quel fisico, che a me desta ancora enormi dubbi (Usada ci sei?) potrebbe andare avanti ancora per qualche match. Di certo in caso di sconfitta sarà l’ultima occasione per avvicinarsi alla cintura. Per questo main-event vado con la vittoria di Rockhold ma che dovrà patire le pene dell’inferno per avere la meglio di Romero.

Lorenzo: Romero è senza dubbio un vero e proprio cultore del suo corpo. Arrivare a 40 anni in quello stato di forma lì è al limite del disumano; per cui, solo complimenti a lui per ciò che ha fatto fino ad ora nella sua carriera. Guardando al presente, invece, penso che lo aspetti una serata difficile, poiché Rockhold è quel tipo di striker con ottimo timing che può metterlo particolarmente in difficoltà. Il suo ottimo wrestling dovrà essere la sua prima contromossa, nonché magari puntare anche limitare i movimenti dell’avversario tramite dei leg-kicks. In generale lo vedo sfavorito nella contesa, ma un gameplan piuttosto oculato potrebbe fare la differenza. Riguardo al suo futuro, ho come il presentimento che una sfida contro Bisping sia nei piani della dirigenza, soprattutto se questo match dovesse vedere il cubano uscire sconfitto in modo netto; in ogni caso un ritiro lo escluderei.

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