UFC 224: Nunes vs Pennington Preview

Stanotte andrà in scena a Rio De Janeiro UFC224. Una card che a detta di molti è inferiore al PPV precedente (almeno, a quella originale) e a quella successiva ma che mette in mostra combattenti dal chiaro valore che potrebbero far divertire parecchio. Un match titolato (pesi Gallo femminili), due leggende una contro l’altra (Machida vs Belfort) e un incontro ai piani alti dei pesi medi (Gastelum vs Souza).

La redazione MMA (a ranghi ridotti stavolta) come di consueto si è fatta delle domande e data delle risposte:

Che prospettive vedete per Jack Hermansson? – Domanda di Francesco

Lorenzo: Diciamocelo, dopo il passaggio a Venator 3 tutti abbiamo un po’ preso a cuore il Joker svedese. Ma, se per un momento passiamo oltre alle simpatie personali, il percorso di Hermansson sembra già segnato, nonché già visto. È un fighter valido e sa come mettere in piedi dei match esaltanti, ma il suo skillset troppo spesso si deve arrendere a fighter più dotati, più talentuosi in determinate aree della lotta. Prevedo quindi qualche altro anno per lui in UFC, dove avrà l’occasione di guadagnarsi qualche Bonus of the Night, con un ruolo da gatekeeper per poi riapprodare in Europa, possibilmente in Cage Warriors o, perché no, tornare in Italia per continuare quello che aveva lasciato prima della grande chance.

Capitolo conclusivo (probabilmente) di due grandi carriere: Vitor Belfort e Lyoto Machida. Luci e ombre nei trascorsi di entrambi, come valutate le loro carriere e chi la spunterà? – Domanda di Lorenzo

Francesco: Qua abbiamo di fronte due leggende e come tali vanno trattate.Massimo rispetto per entrambi ma entrambi stanno patendo quello che accade a tantissimi campioni troppo in là con gli anni: sono gli ultimi a rendersi conto di quando è ora di dire basta. Non mi stupirei che questo match sia il canto del cigno per entrambi che a fine incontro andranno ad annunciare il loro ritiro. Credo la spunterà Machida in un match che probabilmente sarà anche abbastanza divertente.

John Lineker vs. Brian Kelleher sarà Il secondo match, per ordine, che andrà a comporre la card principale. Come vedete l’americano dopo la vittoria sul veterano Renan Barao? Dove pensate possa arrivare? – Domanda di Alessandro

Lorenzo: Partiamo dal presupposto che secondo me Renan Barao è un fighter distrutto psicologicamente nella sua ultima parte di carriera. Resta, però, un fighter di livello assoluto e una vittoria su di lui, come quella collezionata da Kelleher è una medaglia al valore di tutto rispetto. Il ragazzo americano è un dark horse, sembra molto completo su tutti i campi, anche se ancora lontano dall’élite della divisione. Deve affrontare John Lineker, un fighter che si può riassumere con il suo soprannome: “Hands of Stone”. Il suo KO power è spaventoso per la divisione e sarà la prima preoccupazione per Kelleher durante questa serata; se, come mi aspetto, l’americano deciderà di fare un match piuttosto calcolato, possibilmente per andare ai punti, invece, credo che abbia delle ottime chance per portare a casa la contesa. Più in generale, credo che nella divisione ci siano almeno 4-5 atleti superiori, contro cui ha ben poche chance.

Francesco: Barao non è più un banco di prova attendibile da tempo. Questo sarà il vero incontro in cui Kelleher dovrà far vedere se le attenzioni su di lui sono realmente ben riposte. Lineker è in rapporto al fisico uno degli atleti con il KO power più devastante e starà all’americano far vedere i progressi, soprattuto nel gameplan. Mi aspetto un incontro molto bloccato in cui Kelleher farà di tutto per coprirsi dai colpi del brasiliano, magari cercando di spuntarla alla lunga distanza.

Mackenzie Dern sarà nella main card di UFC 224, i motivi sono più che altro legati ad un fattore di immagine che alle sue reali doti da atleta. Detto questo, pensate possa avere il volto giusto per essere l’erede di Ronda Rousey? – Domanda di Alessandro

Francesco: La Dern è il frutto della politica attuata ultimamente dalla UFC. Fighters che ancora non hanno dimostrato molto che però attirano attenzioni, quindi la promotion cerca di spingerli il più possibile verso l’alto (chi ha detto Adesanya?). La notizia delle ultime ore del mancato peso di Mackenzie (ben 8 libbre) non fa che accentuare questo concetto. Per quel che riguarda l’eredità di Ronda penso che la strada sia ancora lunga e all’orizzonte non si vedono atlete in grado di raccoglierla, al momento neanche la Dern.

Lorenzo: Credo sia il momento più sbagliato possibile per rispondere a questa domanda. MacKenzie ha fallito di nuovo il peso e la naturale approvazione che la gente aveva per lei sta un pochino scemando, tanto che molti (soprattutto su Twitter) stanno manifestando un certo dissenso nei confronti della sua notorietà, non di certo proporzionale alla sua professionalità. Mancare il peso in modo così grave potrebbe essere un segnale di poco impegno (confermato da lei stessa quando interpellata da JE Snowden, a cui ha detto di preferire andare in spiaggia o ai club piuttosto che allenarsi), qualità fondamentale per poter emergere all’interno della gabbia. Personalmente ho l’impressione che la Dern sia più interessata a creare il suo personaggio che sviluppare le sue capacità da atleta. Forse il match di stasera ci darà ulteriori informazioni al riguardo.

Siamo alla prova del nove per Kelvin Gastelum, capace di demolire atleti non più al loro prime, ma sempre incompleto quando l’asticella si è alzata. Come andrà l’incontro ravvicinato con l’alligatore? E più in generale, i pesi medi sono la sua vera casa? Oppure il gap fisico con gli altri atleti si sentirà sempre? – Domanda di Lorenzo

Francesco: Non posso nascondermi dietro un dito. Gastelum è uno dei miei atleti preferiti ancora in attività. Il giorno che verrà creata una categoria intermedia tra i Welter e i medi lui la dominerà senza difficoltà, fino a quel giorno continuerà a navigare a vista tra il 5° e il 10° posti dei ranking pesi medi. I medi non sono la sua classe di peso e si sa benissimo che si trova là in “punizione” per aver mancato più volte il peso nei welter. Jacaré sarà un banco di prova interessante, molto di più di quanto non lo sia stato lo strano incontro con Bisping, e ci farà capire che intenzioni ha Kelvin. Se continuare a vivacchiare o, finalmente, salire di livello.

Raquel Pennington può essere un’avversaria credibile per la Nunes o è solo una sfidante di transizione verso sfide più “interessanti”? – Domanda di Francesco

Lorenzo: Come dico sempre, le divisioni femminili sono sempre una grossa incognita. Un po’ perché il movimento vero e proprio si è staccato dalla Rousey-centricità da poco, un po’ perché gran parte delle atlete coinvolte anche nei piani alti delle divisioni non hanno avuto prove davvero significative nella loro carriera. Questo secondo caso, però, non si può applicare a Raquel Pennington: il suo record riporta infatti vittorie su Jessica Andrade, Bethe Correia e Miesha Tate, oltre che delle sconfitte con atlete di assoluto livello come Holly Holm e Cat Zingano; la ragazza, quindi, è assolutamente rodata. Penso sarà un’avversaria all’altezza di una Amanda Nunes non particolarmente brillante nella sua ultima uscita, nella quale qualche lacuna nello striking si è vista. Sarà proprio questo il campo su cui dovrà puntare “Rocky” per avere una chance, il suo background da boxer dovrà venir fuori e dettare i ritmi della contesa. In assoluto, però, vedo la Leonessa Nunes favorita, soprattutto per la maggior esperienza, senza dimenticare che Raquel non combatte dal 2016 ormai.

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