Appunti sulle Classiche – e ora le Ardenne

Non c’è tempo nemmeno per ripulirsi dalla polvere del Pavè, che subito bisogna cominciare a sudare sulle pendenze della tripletta delle Ardenne: Amstel Gold Race, Flèche Wallone e Liège-Bastogne-Liège.

Corse da un giorno con dislivelli complessivi paragonabili a tapponi dei Grand Tour. Spettacolo assicurato e sorprese all’ordine del giorno.
Veniamo subito ad alcuni dei probabili protagonisti delle prossime settimane, divisi in Italiani, All Stars ed Outsiders.

  • ITALIANI

Vincenzo Nibali

Top 10 al Tour de San Luis e al Tour de Oman, ha vinto con merito la corsa dei due Mari, forte della bellissima impresa nella tappa di Porto Sant’Elpidio. Purtroppo farà il Giro del Trentino e delle tre corse dovrebbe fare solo la Liège. Addirittura secondo alcuni addetti ai lavori non ne correrà nessuna. Si attendono aggiornamenti, ma il siciliano resta un pericoloso outsider.

Enrico Gasparotto
1x Amstel Gold Race
Poco brillante il suo inizio di stagione, ma Enrico ha sempre dimostrato di andare molto forte in queste corse. Dopo la vittoria dell’anno scorso sarà marcato stretto, e l’arrivo della Amstel non mi sembra troppo consono alle sue caratteristiche. Più probabile un suo risultato alla Liège-Bastogne-Liège. Un occhio di riguardo anche per il suo compagno di squadra Maxim Iglinskiy, che nella giusta situazione potrebbe recitare un ruolo da assoluto protagonista.

Damiano Cunego
1x Amstel Gold Race
Il Piccolo Principe
ha sempre avuto in carriera la capacità di rendere quando meno ce lo si aspetta e di “floppare” quando le aspettative erano alte. E quest’anno nessuno pensa che possa fare risultato, visto che tutti sono concentrati sul suo più giovane compagno di squadra Diego Ulissi (karma is a
bitch). Eppure Cunego ha disputato una decente Tirreno-Adriatico, chiusa con la vittoria della classifica degli scalatori, ed ha mostrato una buona gamba alla Coppi e Bartali. Non sono mai stato un suo tifoso, ma un suo trionfo mi renderebbe davvero felice.

Moreno Moser

Un suo inserimento in questa preview può apparire forzato, ma non intendo certo dire che possa ambire ad un trionfo (anche se..). Tuttavia il ragazzo ha mostrato una buona maturità, rapportata alla sua giovanissima età. Probabilmente dovrà sacrificarsi per i suoi compagni in qualche gara, ma per noi italiani -e non solo- sarebbe la più romantica delle sorprese.

  • ALL STARS

Philippe Gilbert
2x Amstel Gold Race – 1x Liège-Bastogne-Liège – 1x La Flèche Wallone
Il Campione del mondo appare molto (troppo?) indietro nella condizione fisica e quest’anno non ha mai brillato. Il miglior risultato è stato un secondo posto in una tappa della Paris-Nice. Poi fuori dai primi 30 alla Milano-Sanremo, alla E3 Harelbeke ed alla Gand-Wevelgem.
Diffidare sempre dei Fenomeni (e Philippe lo è), ma le premesse non sono decisamente le migliori. Certo che l’arrivo della AGR è praticamente identico a quello degli scorsi mondiali, dove Gilbert dominò a dir poco.

Joaquim Rodriguez
1x La Flèche Wallone
Quinto alla Tirreno-Adriatico, secondo alla Volta Ciclista a Catalunya, è probabilmente il ciclista che meglio si è preparato fino ad ora. Buonissimo stato di forma nelle settimane scorse e margini di miglioramento piuttosto evidenti. Sulle salite è ancora il numero uno al mondo per watt/kg, il che ne fa il miglior scalatore della piazza, oltre che uno dei più veloci. Forse la squadra non è forte come quella degli altri favoriti, ma potrebbe non incidere troppo. A mio parere porta a casa almeno un podio, quasi certamente.

Christopher Froome

Discorso molto simile a quello fatto per Rodriguez. Froom ha vinto il Critèrium International ed il Tour of Oman, piazzandosi secondo alla Tirreno-Adriatico. Se a questo aggiungiamo che non parteciperà al Giro d’Italia, è palese che abbia cerchiato in rosso la data della Liège-Bastogne-Liège. A questo aggiungiamoci che ha in squadra gente che potrebbe tranquillamente essere tra i favoriti di queste corse, come Porte, Uran e Henao. Dopo Sagan, è giunta l’ora di assistere ad un’altra consacrazione?

Peter Sagan

Secondo a Sanremo, primo alla Gand e secondo sulle Fiandre. Vorrete mica farmi credere che è finita qua? La Amstel Gold Race, con Gilbert fuori forma, sembra disegnata apposta per lui. Tra l’altro è la meno importante della tripletta, un poco come la Gand-Wavelgem, un ottimo modo per cominciare a dominare, senza saziarsi del tutto. Occhi su Terminator in Olanda.

Simon Gerrans

Trentadue primavere, un buon inizio di stagione e il favorito (Gilbert) non al meglio della forma. Per Gerrans il classico degli “ora o mai più”. Per me potrebbe recitare un ruolo di primo piano soprattutto alla Amstel Gold Race, dove potrebbe entrare nell’azione giusta e poi giocarsela all’arrivo. Tra l’altro un occhio di riguardo lo riserverei anche al suo compagno di squadra Michael Albasini, che potrebbe raccogliere il testimone svizzero da Cancellara.

Alejadro Valverde
2x Liège-Bastogne-Liège, 1x Feche Vallone
Durante la Vuelta dell’anno scorso Valverde ha dimostrato di essere tornato su livelli di forma altissimi, battagliando quasi alla pari con scalatori del calibro di Rodriguez, Contador e Froome. Ha la velocità necessaria per poter battere praticamente chiunque all’arrivo, la difficoltà sarà nell’entrare nell’azione giusta e nel resistere alle azioni degli avversari. Dubito attaccherà in prima persona, ma se ha la gamba cercherà di restare a ruota dei migliori in ogni modo.

  • OUTSIDERS

Daniel Martin

Se c’è una persona che ha beneficiato del mal tempo in questo inizio di stagione, quello è Daniel Martin, che rende sempre molto di più quando le temperature sono basse. Probabilmente è dovuto ai suoi problemi di sinusite, che si accentuano quando c’è polline nell’aria. L’irlandese ha sempre reso nelle corse dure, ma gli manca ancora la vittoria che lo consacrerebbe nel giro che conta. Da tenere d’occhio.

Thomas Voeckler

Un ciclista che non mi è mai stato simpatico, con poco talento e una capacità strategia pressocché nulla. Tuttavia Thomas negli ultimi anni ha imparato a farsi conoscere per la sua voglia di lottare, e non escluderei un suo folle tentativo durante la Amstel. Forse qualche dubbio sulla sua forma, visto che ha molti più chilometri nelle gambe rispetto agli altri possibili protagonisti, ma raramente si son visti ciclisti più imprevedibili del francese.

Bauke Mollema

Ok, lo ammetto, ho un debole per il ciclista olandese. Tuttavia il ragazzo del Team Blanco l’anno scorso ha preso tre piazzamenti di tutto rispetto sulle Ardenne, e il secondo posto di Vanmarcke alla Roubaix e i recenti rilevamenti su Gesink (wattaggio molto simile a quello di Chris Froome) indicano un’ottima preparazione di squadra. Potrebbe essere uno dei più attivi.

Nairo Alexander Quintana

Colombiano, 23 anni e recente trionfatore nei Paesi Baschi. Serve altro per potergli piazzare l’etichetta di “folle incognita”? A mio parere no, e il fatto che partecipi sia a La Flèche Vallone che alla Liège è un chiaro segnale: si punta a far risultato. Le corse a tappe saranno sicuramente la sua dimensione in futuro, ma intanto potrebbe puntare a farsi conoscere con una bella impresa vallonata.

Carlos Alberto Betancur

Uno dei migliori prospetti, ennesimo prodotto del Colombia. Il 23enne si è fatto notare per la buona gamba mostrata durante la Vuèlta Ciclista al Paìs Vasco ed in generale è lecito aspettarsi sorprese dai ciclisti colombiani. Tra l’altro è sembrato uno dei ciclisti più in crescita, potrebbe essere molto vicino ad un picco di forma. Outsider quest’anno, probabilissimo protagonista nel futuro.

Dopo questa carrellata semi-infinita, a noi non resta che sperare di vedere un ciclismo spettacolare come durante le ultime tre settimane di Pavè, sperando magari in qualche bel risultato italiano, dopo il buio delle ultime corse.

 P.S. un “Forza Mollema” concedetemelo lo stesso.

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10 risposte

  1. Simpaticone ha detto:

    Rinnovo i complimenti fatti poco fa in un altro articolo.
    I nomi più in vista ci sono tutti. In molti quest’anno hanno deciso di non fare il Paesi Baschi, che invece era appuntamento abituale per la preparazione alle Ardenne; vedremo se la scelta pagherà.
    Provo a sparare tre nomi secchi per ogni gara: AGR – Sagan, FV – Purito, LBL – Froome. Vediamo quanti ne prendo…
    Come hai scritto, vedo benissimo i colombiani, soprattutto per la Freccia (che, secondo me, è la meno nobile della tre, più dell’Amstel). Spero di sbagliarmi, invece, su Bauke: a me piace moltissimo, ma fino ad ora non è che abbia fatto molto; anche su Vanmarcke, comunque, si poteva dire la stessa cosa prima della Roubaix…

    Saluti.

    P.S.: Dove hai trovato notizia del wattaggio-monstre di Gesink?

    • Simpaticone ha detto:

      Ah, dimenticavo! Tra i grandi nomi uno che manca l’ho trovato, anche se la dimenticanza non credo sia casuale: Andy Schleck. Nelle ultime settimane l’ho visto molto meglio, anche se dubito possa trovare una forma decente per la LBL. Lui e suo fratello non mi sono mai stati troppo simpatici, specie in coppia, ma un ritorno in auge di Andy farebbe davvero bene ad un ciclismo dominato sempre di più dagli Sky

  2. Carmine D'Amico ha detto:

    La notizia di Gesink ora sinceramente non saprei dirti dove l’avevo trovata, anche perché risale ad un mesetto (o più fa).
    In pratica si parlava di aver fatto 400 watt in 30 minuti, un valore probabilmente vicino alla sua soglia. La soglia di Froome è 405.

    Tuttavia restano alcuni dubbi perché pare abbiano “falsato” i suoi dati sul peso, dandolo sui 68kg, mentre secondo altre fonti all’epoca del rilevamento era 73kg (con conseguente riduzione di watt/kg).

    Peccato manchi di esplosività (1180 circa sullo sprint di 5 secondi non è un valore altissimo), ma potrebbe essere uno degli outsider più interessanti in ottica podio. Dovrebbe fare sia Giro che Tour quest’anno.

  3. angyair ha detto:

    Domanda da esterno: come mai questo ritorno in grande stile dei colombiani? Solo casualità o c’è dietro qualche squadra particolare o qualche programma di sviluppo particolare?

    • Carmine D'Amico ha detto:

      Discorso lungo.
      In Colombia la passione per il ciclismo c’è sempre stata, semplicemente sta crescendo -e di molto- l’organizzazione. Le varie corse Sud Americane stanno acquistando sempre maggior spessore, e presto arriveranno anche diversi sponsor a mio avviso.

      Le scuole sono migliorate, e si comincia a prepararli ad una mentalità molto più “europea”. Non a caso non si tratta più solo di ciclisti spettacolari, che attaccano qua e là, ma anche di validissimi professionisti. Mi viene in mente soprattutto Henao da questo punto di vista.

      Ma proprio Henao dagli addetti ai lavori veniva descritto (un paio di anni fa) come uno dei talenti più cristallini della scena mondiale. Ora bisogna vedere se riuscirà a traslare il tutto anche nel professionismo europeo, perché il rischio è che si “snaturi” diventando fin troppo razionale, rispetto a quanto aveva fatto vedere.

      Ripeto, argomento complesso, ma se a qualcuno può interessare, magari ci butto giù proprio un pezzo per provare a chiarire alcune cose 🙂

      • angyair ha detto:

        Grazie. M’incuriosivo soprattutto perché dalle descrizioni mi sembrano non i classici colombiani del passato ma corridori più “completi”, e quindi mi chiedevo proprio se non ci fosse dietro qualcosa di particolare (non alludendo per forza al doping).

  4. mlbarza ha detto:

    Nocentini le corre? Perchè in accoppiata con Betancur potrebbero fare bene i due AG2R

    Se il muro di Huy fosse più lungo credo che il favorito potrebbe diventare anche Froome, con quella lunghezza invece mi sa che Purito è ancora il candidato principale. C’è da dire però che l’inglese/keniota non ha mai avuto i gradi di capitano in una corsa in linea, non si sa quindi quale potrebbe essere la sua resa

    • Carmine D'Amico ha detto:

      Nocentini dovrebbe farle tutte e tre.

      • mlbarza ha detto:

        Perfetto, grazie.

        Intanto ieri Sagan ha vinto di prepotenza la Freccia del Brabante, su un Gilbert che però ha dimostrato di avere gamba. Sullo slovacco si può dire solo “we are all witnesses” come avevi scritto in un articolo tempo fa.

        Piccolo pensiero su Nibali: considerato che il suo obiettivo primario è il Giro, credo che scegliere di fare una breve corsa a tappe e testare il recupero a breve (ossigenandosi pure un po’ in montagna) piuttosto che fare tre corse in linea in cui sparare tutto nel giro di 7 giorni, sia da intendere come programmazione di avvicinamento al Giro. Non va dimenticato che l’Astana di corridori in grado di far bene nelle Ardenne ne ha non pochi

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