Conte e la Juve: dal 3-5-2 al 4-3-3?

Ha da passà 'a nottata

Io un giorno ritornerò…

C’era una volta il catenaccio all’italiana, la versione, considerata troppo difensiva dalle altre nazioni, del modo di giocare italico dei tempi del Paron Rocco, legata alla solidità nella proprio metà campo col libero staccato e alle ripartenze veloci (dimenticandosi che il Milan di Rocco vinse una Coppa Campioni con 33 goals in 9 partite).

Ora c’è il 3-5-2 all’italiana, o più precisamente il 3-5-2 di Conte, quel modulo simile per certi versi al catenaccio degli anni 60 (libero in linea con la difesa invece che staccato dietro), rilanciato dal tecnico juventino e ormai punto di riferimento per quasi tutte le squadre di serie A e non solo.

Modulo che Conte ha adottato più per necessità che per volontà, dato che nel suo primo anno alla guida dei bianconeri ha quasi sempre giocato con il 4-3-3, per poi modificarlo nel 3-5-2 nel finale di stagione quando Pepe è rimasto ai box per un infortunio, che ancora adesso lo tiene lontano dai campi.

Proprio Pepe, dimostratosi sia un buon esterno d’attacco per un tridente non sbilanciato sia un esterno di centrocampo in grado di coprire tutta la fascia, aveva fatto pensare Conte ad una variazione del modulo iniziale, per coprire alcune lacune difensive dei vari Bonucci, Chiellini e Lichsteiner ed avere un centrocampo che in egual modo garantisse a Vidal e Marchisio la libertà di movimento offensivo senza palla, quasi come attaccanti aggiunti e potesse aumentare l’aggressività offensiva in fase di non possesso.

Proprio la pressione alta nella fase di recupero palla differenzia maggiormente il modulo di Conte da quello di altri allenatori italiani che prima o dopo hanno impostato questa impostazione tattica.

Tolta la partenza classica dell’azione da rinvio da fondo, quando almeno uno dei due laterali parte dieci metri più indietro, nella fase di non possesso la posizione in campo è in linea con gli interni di centrocampo se non addirittura più avanzata, e permette di aggredire l’avversario e riconquistare palla in posizione più o meno avanzata con un numero di giocatori elevato.

D’altro canto proprio questa possibilità di pressione alta è dettata dal fatto che dietro esiste un difensore aggiunto in più che ha libertà di azione per poter chiudere o aiutare in situazioni offensive pericolose, dando il là anche ad un movimento difensivo che può coprire tutto il fronte d’attacco anche con soli tre giocatori.

La presenza poi di giocatori come Pirlo, Vidal e Vucinic in passato e maggiormente quella attuale con Pogba e Tevez ad aggiungersi ai precedenti, permette al modulo di avere un possesso palla notevolmente maggiore rispetto ad altre versioni e garantisce quindi una tenuta difensiva maggiore (il possesso palla è un aspetto più difensivo che offensivo nel gioco calcio, a differenza di come tanti credono) oltre che una più ampia gamma di soluzioni di costruzione del gioco nella metà campo avversaria.

Ed è proprio da questi punti e modifiche del 3-5-2 originale che la Juve di Conte è partita per conquistare l’Italia e proporsi con discreto successo all’Europa, di fatto poi lanciando una moda che è stata esageratamente, e a volte erroneamente, adottata da quasi tutti gli allenatori di serie A, compresi santoni della difesa a 4 come Rossi o Ventura.

Per la conquista dell'Europa serve una strategia diversa

Per la conquista dell’Europa serve una strategia diversa

Già dall’anno scorso però, e molto di più in questo inizio di stagione, quando la Juve ha assunto anche una dimensione europea e la ricerca di un traguardo importante fuori dai confini nostrani, si è capito che il 3-5-2, anche nella versione di Conte, poteva avere delle lacune e non garantire la stessa efficacia dimostrata nel campionato italiano.

Non a caso, tolta quache piccola realtà, tutte le squadre europee, e soprattutto quelle di alto livello, quelle che si giocano la vittoria finale nella Champions, adottano sistemi differenti e che comportano la difesa a 4 e la presenza di esterni alti di spiccate caratteristiche offensive.

Il Bayern piglia tutto di Guardiola, gioca con Robben, Ribery o Muller sugli esterni, il Barcellona con Neymar, Pedro o Sanchez, il PSG con Lavezzi, Lucas o addirittura Cavani, il Real Madrid con Cristiano Ronaldo, Bale o Di Maria.

Per questo, alla luce del calo delle prestazioni soprattutto fisiche e delle difficoltà riscontrate nelle prime partite europee, Conte potrebbe (dovrebbe) pensare ad un cambio di modulo, in quanto il 3-5-2, pur essendo un modulo valido per alcuni tipi di realtà e periodi, alla lunga tende ad essere un’impostazione che perde di efficacia, perchè fondamentalmente è un modulo creato per aumentare la fase difensiva e richiede un livello fisico e mentale sempre al massimo.

Conte ha sempre detto di avere dubbi sulla possibilità di ritornare al 4-3-3 senza uomini adatti (come Pepe) a giocare sugli esterni alti e garantire una fase difensiva adeguata, ma se si pensa come detto alle grandi realtà europee (e la Juve dovrebbe puntare a quel livello) praticamente tutti giocano con ali offensive, che spesso rimangono alte anche nella fase di non possesso, sia per dare pressione alta all’avversario, sia per garantire un pericolo immediato sulle ripartenze.

Il 4-3-3 a differenza del 3-5-2 ha una conformazione che sfrutta molto il gioco sulle fasce, ma che può essere pericoloso anche nel gioco centrale tra i due pali.

Ci sono due esterni che possono intercambiarsi e raddoppiare il gioco sulla fascia offensiva, ci sono esterni alti che possono proporsi come punte aggiunte coi classici tagli a rientrare verso la porta, sia con che soprattutto senza palla, c’è un centrocampo interno che rimane identico a quello del modulo juventino attuale e che quindi non perderebbe l’efficacia e il valore che ha dimostrato in questi due anni, ma che permetterebbe alle due mezzali di essere più presenti nel possesso palla e rimanere liberi di inserirsi senza palla nella zona dietro alla punta centrale, le uniche differenze col 3-5-2 sono nei difensori centrali, che perdono la figura del “libero” centrale e le punte centrali che da due passano ad una sola.

Queste due lacune dal precedente modulo, possono essere però superate con accorgimenti che sicuramente Conte ha in mente e su cui potrebbe lavorare negli allenamenti.

La difesa principalmente dovrebbe essere rivista, con due centrali invece che tre si potrebbe pensare a mantenere uno dei due giocatori di fascia più difensivo, quasi bloccato, come lo era il Chiellini dei primi tempi, garantendo quindi un aiuto concreto verso il centro, e mantenendo più offensivo l’altro laterale basso.

I laterali bassi potrebbero comunque rimanere aggressivi in fase di non possesso, magari alzando il loro punto di incontro con gli avversari, proprio perchè avrebbero un aiuto in più dall’esterno alto, in alternativa dalla mezzala come nel 3-5-2 attuale, ma anche dal movimento degli altri tre difensori ad avvicinarsi alla fascia dove si sviluppa un pericolo.

In Europa la presenza di due uomini sulla fascia garantirebbe quindi una copertura immediata contro le squadre che giocano il 4-3-3 o il 4-2-3-1, anche se gli esterni alti non avessero caratteristiche difensive come Conte pensa.

Mettere due esterni alti come Tevez e Vucinic, con Llorente punta centrale, o provare un tridente più difensivo con Tevez centrale, Vucinic a sinistra e Asamoah a destra potrebbe garantire quella copertura maggiore in un lato del campo e vista la presenza di Chiellini basso a sinistra, lasciare maggiore libertà offensiva a Vucinic di muoversi e intercambiarsi con Tevez.

Si. Può. Faaaaare!!!

Si. Può. Faaaaare!!!

E’ comunque la fase offensiva che potrebbe migliorare da quella attuale, basata per la maggior parte dei casi di una fase di possesso che passa principalmente dal corridoio centrale Bonucci, Pirlo, Tevez.

Quest’anno si sono visti molti avversari giocare con una punta sempre in pressione su Bonucci, un centrocampista/trequartista seguire da vicino il gioco di Pirlo e una gabbia formata da mediano/difensore per dare poco spazio alle giocate di Tevez.  Così facendo la manovra a volte risulta meno veloce e dinamica rispetto agli anni scorsi e gli sbocchi sulle fasce sono più prevedibili, anche perchè un Vidal un po’ meno presente e un Marchisio non ancora al 100% fanno perdere la pericolosità offensiva degli inserimenti delle mezzali e la presenza del solo Pogba, che può dare aiuto nel possesso e presenza nei 20 metri avversari, non sempre aiuta.

Il 4-3-3 con Vucinic e Tevez sulle fasce e una punta centrale fisica come Llorente potrebbe dare molte più varianti offensive, sia in fase di possesso con la ricerca degli esterni alti come registi aggiunti (un po’ come faceva e fa il Bayern Monaco) o con il gioco di sponda del basco, sia senza palla con i tagli centrali dei due esterni ad aumentare la densità vicino alla porta, lasciando lo spazio esterno per la salita del laterale basso o per l’inserimento esterno di una mezzala.

Eventualmente la presenza di un tridente Vucinic-Tevez-Asamoah potrebbe garantire un movimento costante dei primi due, per non dare punti di riferimento e dare ad Asamoah la possibilità di rientrare sul suo piede per cross o tiro.

La stessa pressione alta in fase di non possesso potrebbe essere anche maggiore del 3-5-2, perchè gli esterni alti sono 20 metri più alti rispetto ai laterali per iniziare subito l’aggressione sia sugli esterni che accentrandosi in caso il gioco avversario passi più centralmente e come detto darebbe comunque la possibilità ai terzini di stare 10 metri più alti, non perdendo la densità negli interni di centrocampo.

Tutte ipotesi che Conte credo abbia pensato, soprattutto per le partite europee e che con un po’ di coraggio potrebbe adottare fin da subito e magari poter dare una ventata di freschezza al calcio italiano che sta ormai stagnando troppo nel 3-5-2, quasi sempre più difensivo rispetto a quello di Conte, e perdendo dello spettacolo e dell’appeal richiesto da tifosi e media per togliersi finalmente da questo periodo di noia e stenti in cui il calcio italiano è sprofondato.

E’ un’idea, coraggiosa, ma senza rischi e senza coraggio di osare, credo che alla lunga, a certi livelli, nel calcio non si possa vincere.

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6 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Secondo me l’aspetto meno considerato di questo cambio di modulo è quello della difesa a 4, la soluzione proposta da te mi pare percorribile, ma non so quanto Barzagli Bonucci siano efficaci in questa nuova vesta (in nazionale c’hanno sofferto non poco).

    Per quel che riguarda gli esterni d’attacco per e Vucinic e sopratutto Tevez possono fare quel lavoro di raccordo senza nessun problema e l’Apache ha dimostrato sinora anche in maglia juve di essere uno a cui piace sacrificarsi in campo. Non sono del tutto convinto che Asamoah sull’altra fascia sia adatto, anche perché già il semplice gesto di stoppare un pallone con il destro per me per lui diventa una impresa 😀

    Di fondo sono più che d’accordo che bisogna osare (anche a rischio di non vincere il campionato) per dare un’altra identità a questa squadra, non ho mai amato il 3-5-2, anche se questo di Conte ha una interpretazione più aggressiva del classico 3-5-2, però vai troppo in difficoltà con le ali talentuose che trovi in Europa e in Italia iniziano a fare troppa densità per vie centrali, rendendo spesso prevedibili gli scambi nello stretto. Ci vuole coraggio, non sono sicuro che Conte lo abbia in questo aspetto.

  2. zauker ha detto:

    è la prima volta che scrivo, e mi fa piacere farlo su questo argomento di tattica pallonara ;). faccio una premessa, sono sempre stato un fautore del 4-3-3, ma soprattutto ho sempre avuto una particolare avversione per tutte le difese a 3 (eccezione fatto solo nel 3-4-3, e magari lo spiego dopo il perchè).
    a cosa è dovuta questa mia avversione per la difesa a 3? semplice, per la sua natura, in quanto i 3 difensori sono 3 “centrali” difensivi, cioè occupano, a livello di schieramento, il corridoio centrale delimitato dall’area di rigore. ciò porta inevitabilmente a lasciare scoperte le fasce laterali. queste infatti devono essere coperte dagli “esterni di centrompo”, che sono generalmente 2; viene da se che questo comporta una maggiore difficoltà nell’aiuto da parte dei compagni di squadra. per ovviare a questa “carenza” strutturale, infatti, non vengono praticamente più impiegate ali pure come esterni di centrocampo (come può essere un joaquin, un bruno conti, zambrotta prima maniera, un giggs, un figo o un beckham del periodo di manchester, cioè tipiche ali da 4-4-2 che hanno principalmente compiti offensivi), ma dei terzini che vengono alzati quasi a livello dei centrocampisti (infatti il 3-5-2 è quasi più un 5-3-2), facendo si in questo modo che non vengano lasiati troppo vuoti i lati del campo in prossimità della linea di difesa, ma al contempo leggermente avanzati per permettere un più rapida ripartenza. se si guardano le squadre che in italia usano la difesa a 3, si può facilmente notare come gli esterni siano appunto terzini e non ali: nell’inter di mazzarri giocano nagatomo e jonathan, nel napoli dello scorso anno giocavano maggio e zuniga che sono gli attuali terzini di benitez, nella juve giocano lichtsteiner (terzino alla lazio) e asamoah (ala ma di cui, secondo me, è più facile una conversione a terzino che non ad esterno d’attacco). va da se inoltre, che questo ruolo diventa estremamente massacrante a livello fisico, in quanto i 2 esterni devo partecipare attivamente alla fase offensiva, senza però avere il suppurto sistematico che si ha con altri 2 uomini di fascia e quindi, gioco forza, l’azione si sviluppa principalmente per vie centrali.
    come ho detto all’inizio, l’unica eccezione a questo “diktat” della difesa a 3 è dato dal 3-4-3, in quanto, di norma, nel tridente offensivo giocano 2 esterni d’attacco che servono appunto a alleggerire il lavoro dei 2 esterni. qual’è però il difetto di questo modulo? che per avere il terzo centrale di difesa, è necessario togliere un uomo da centrocampo o dall’attacco e quindi lasciare la copertura di questo territorio a soli 3 giocatori (per la serie faccio rifiatare gli esterni ma affatico il centro)

    adesso, cosa c’è alla base della mia predilezione per il 4-3-3? risposta: zeman. come tutti i pazzi visionari, nei loro sproloqui, a volte dicono delle sacrosante verità. quando gli veniva chiesto del perchè usasse sempre tale modulo, il boemo rispondeva che, oltre che essere un modulo a cui tutti i giocatori possono facilmente adattarsi (basta un minimo di duttilità), questo modulo è quello che geometricamente permette la migliore e la più ampia copertura del campo da gioco. e questo effettivamente è vero. basta vedere la disposizione classica del 4-3-3, cioè con un mediano davanti alla difesa e 2 esterni offensivi, salta subito agli occhi una particolarità: si può triplicare constantemente il portatore palla avversario in qualunque zona del campo, senza modificare drasticamente la posizione dei propri giocatori, cioè senza che questi si spostino troppo dalla posizione di base per pressare e chiudere il buco lasciato da chi pressa. potete facilmente fare una prova: disegnate un rettangolo, disponete il 4-3-3 e mettete ogni volta il pallone in una zona diversa del campo, e potete velocemente vedere come bastino piccoli movimenti per mettere 3 uomini sulla palla e coprire i buchi lasciati.
    un bell’esempio di questo si trova nel barcellona di guardiola, non tanto nella fase di possesso, ma in quella di non possesso. infatti, le volte che non avevano la sfera tra i piedi, il barcellona aggrediva velocemente il portatore di palla avversario con quasi sempre 3 uomini, ma allo stesso tempo riusciva a non fornire valvole di sfogo agli avversari, proprio perchè si coprivano velocemente i buhi lasciati dai compagni in pressione (questo porta ad un’altra massima di zeman: Non importa quanto corri, ma dove corri e perchè corri).
    per quello che riguarda la fase offensiva, i vantaggi sono facilmente intuibili, 4 uomini sulle fasce, un mediano davanti alla difesa che all’occorrenza si trasforma in centrale aggiunto, tagli degli attaccanti esterni, zona centrale del campo coperta da 4 uomini (i 3 centrocampisti più la punta centrale), la possibilità data al portatore di palla di avere sempre almeno 2 compagni nelle vicinanze a cui passare la palla, permettendo ripartenze rapide sia palla a terra che con lanci lunghi.
    come tutti i moduli a il 4-3-3 presenta le sue lacune. il suo difetto principale è che per essere attuato con efficacia, la squadra deve essere sempre costantemente “corta”, i reparti devono essere molti vicini tra loro e ci deve essere grande cooperazione tra compagni. infatti in caso di squadra lunga, si aprirebbero letteralmente delle praterie impossibili da coprire con tale schieramento.

    per quello che riguarda il cambiamento di modulo da parte della juve, i problemi principali a mio avviso sono 2: terzino sinistro e mediano davanti alla difesa.
    il problema del terzino nasce dal fatto che nella rosa della juve non esiste nessuno in grado di coprire quella zona in maniera adeguata. si potrebbe pensare di spostare chiellini, ma sono anni che non gioca costantemente in quella posizione, ed inoltre non garantisce quel supporto continuo alla fase offensiva con savrapposizioni costanti. può essere un terzino, ma solo situazionale o di emergenza. stesso discorso dicasi per ogbonna.
    si potrebbe spostare uno tra lich ed isla (nel cile gioca terzino), ma entrambi sono entrambi destri e non è detto che possa essere altrettanto efficaci nell’altra fascia.
    la soluzione più naturale sarebbe quella di abbassare asamoah. ma qui il problema principale è dato dal fatto che non ha mai giocato in tale posizione e un cambio di posizione nel bel mezzo di una stagione (quindi imparare i diversi tempi e movimenti dato che c’è un centrale in meno) porta con se più rischi dei benefici che se ne possa trarre.
    anche la questione mediano è data dal fatto che non ci sono giocatori in rosa in grado coprire questo ruolo. nel 4-3-3 tale ruolo ha la doppia funqione di protezione della difesa e impostazione dell’azione. dei 4 centrocampisti principali della juve, cioè marchisio, vidal, pirlo, pogba, nessuno è in grado di adempiere adeguatamente ad entrambe le funzioni: marchisio è un incursore fatto e finito, stessa cosa vidal, che anche se è un ottimo recuperatore di palloni la sua posizione ideale a fianco al mediano per sfruttare le sua capacità di inserirsi; ci sarebbe pirlo, e a lui tale posizione calza, nell’impostazione di gioco sarebbe da clonarlo (nel milan giocava lì), se non fosse che nn è mai stato un fulmine e a livello di copertura è sempre stato abbastanza rivedibile (il meglio di se puntualmente lo da o con un gattuso al fianco o con un de rossi). rimane pogba, anche qui il giocatore sarebbe adatto, se non fosse che non sono molto convinto della sua capacità di impostazione dell’azione (che è diverso dal partecipare alla costruzione), senza contare che si castrerebbe la sua capacità di inserimento in area, qualità che lo ha portato diverse volte in zona gol. diciamo che pogba mi ricorda molto viera.
    l’attacco è un falso problema, per prima cosa, perchè sia tevez che vucinic hanno già giocato in quella posizione in passato con ottimi risultati, tevez a manchester nel tridente con ronaldo e rooney, vucinic alla roma sotto la guida di spalletti. senza contare giovinco, la classica seconda punto che come tale può facilmente partire un po’ più a lato, oppure quagliarella, che a mio avviso può essere sia punta centrale che attaccante esterno, magari più da corsa e inserimento che non palla al piede. llorente è la classica punta centrale, che a me non piace (li considero giocatori situazionali), poichè, data la sua scarsa mobilità, riesce a giocare in zone limitate di campo e quindi diventa punto di riferimento per la difesa e di conseguenza limite per l’attacco.

    mi scuso per il lungo post, ma le questioni tattiche le trovo sempre appassionanti 😉

  3. mlbarza ha detto:

    Secondo me i problemi di fondo affinchè la Juve potrebbe incontrare molte difficoltà a passare ad un 4-3-3 sono svariati.
    In primis i tre difensori centrali ormai sono troppo abituati a giocare uno a fianco all’altro e si vede tanto con Prandelli quando cambiano che fanno fatica. E già stanno faticando più del passato in Italia quest’anno. Soprattutto ho dubbi sull’adattamento. A questo si aggiunge che non hanno un terzino sinistro di ruolo, che infatti hanno cercato per tutto il mercato. Chiellini non lo può fare con continuità ed Isla o lo svizzero sarebbero comunque adattati, posto che il cileno ad Udine aveva dato il meglio da interno di centrocampo. Idem Asamoah: non è un esterno di ruolo, né alto e tantomeno basso e sempre in Friuli ha dato il suo meglio dietro le punte, ma partendo più centralmente.
    Tra i centrocampisti non c’è un uomo in grado di fare bene il mediano: Pirlo non ne ha la corsa e gli altri tre sarebbero un po’ castrati nelle loro caratteristiche migliori nel doverlo fare.
    Ed in più, le grandi europee hanno una prima punta non classica alla Llorente, ma una prima punta che si muove molto e lavora per la squadra, sia in fase di possesso, che soprattutto in fase di non possesso: i vari Messi, Benzema, Lewandovski, Mandzukic, Van Persie e Cavani sono tutti attaccanti completamente diversi da Llorente. Lo stesso Ibra ha una capacità di giocare per la squadra (soprattutto quando in possesso palla) che Llorente si scorda. Al limite la Juve potrebbe provarci con Tevez centrale.
    Ma vedo comunque troppe cose da incastrare per un cambio di modulo del genere, magari a Gennaio con un mercato mirato cambierà qualcosa, ma con questi uomini non penso.

    • teopd ha detto:

      Tutti i difensori della Juve hanno giocato a 4. Bonucci a Bari si è conquistato la Juve, Barzagli a Palermo la Nazionale e l’Europa, Chiellini la Nazionale. Avranno problemi iniziali a tornarci ma è fuori dal mondo pensare che non possano farlo, anche perché Barca, Bayern, Real ecc hanno difensori che presi singolarmente non sono il massimo.
      Isla a udine il meglio l’ha dato da esterno di centrocampo del 352 o esterno alto del 343
      Asamoah credo abbia fatto il trequartista centrale uno o due volte in carriera, sempre fatto la mezzala interna, ma a volte a Udine, anche l’ala nel tridente con Guidolin quando doveva coprirsi di più.
      Mandzukic è esattamente un giocatore come Llorente, fisicamente, e meno forte tecnicamente, magari sicuramente più pressione senza palla. Il fatto fondamentale è però che se vuoi vincere in Europa devi osare di più, sennò rimani dove sei. Con il 352 non arrivi in fondo

      • zauker ha detto:

        è vero, bonucci, barzagli e chiellini hanno tutti giocato in una difesa a 4. il problema è che lo hanno fatto tutti da centrali difensivi. infatti, nel passaggio al 4-3-3, il problema non è nei centrali o nel terzino destro, ma nel terzino sinistro. chiellini non gioca costantemente in quella posizione dai tempi del livorno, praticamente 10 anni fa. può ancora esserlo come terzino di situazione o di emergenza, ma non lo può fare costantemente, in quanto non fornisce le continue sovreapposizioni richieste in tale schieramento.

        Mandzukic è simile a llorente fino ad un certo punto. primo perchè lo spagnolo da circa 10 cm e 10 kg al croato, secondo (e aspetto molto più importante) Mandzukic è di gran lunga più mobile. lo paragoneri più ad un trezeguet

  4. mlbarza ha detto:

    L’adattamento ad un cambio di ruolo che non sei più abituato a fare non è così semplice come schioccare le dita, anche se magari lo hai già fatto in ambiti diversi. Cambiano i movimenti dei difensori, cambiano i movimenti degli esterni e dei centrocampisti e cambiano i compagni con cui li si fa; ci vuole tempo per allenarsi su queste cose e l’unico periodo che gli resta per farlo è a Gennaio prima che ricomincino le coppe. Posto che passino il turno in Champion’s o che finiscano comunque in Europa League.

    Su Isla ribadisco che l’ultima stagione ad Udine, prima dell’infortunio al LCA, l’ha fatta da interno destro e l’ha giocata in maniera sontuosa. Così come Asamoah resta uno adattato a fare l’esterno.

    Sulla questione Llorente-Mandzukic: non sto dicendo che il croato sia più forte del basco in senso assoluto, ma sono due giocatori di tipo diverso. Mandzukic è molto meno uomo d’area di Llorente, ma si muove di più e si muove molto meglio e non a caso ha levato il posto a Mario Gomez, che in valore assoluto gli da’ due piste ma è stato reputato (giustamente) meno adatto al tipo di gioco che in Baviera hanno iniziato ad adottare l’anno scorso. Ormai è da qualche anno che in Europa (e con le nazionali se allarghiamo le vedute) con una prima punta centrale classica alla Llorente non si vince, perchè le squadre che vanno avanti fanno tutte del movimento (compreso quello delle punte) un punto cardine. La stessa Inter di Mourinho era un’estrema sintesi tra la miglior tradizione del calcio “difensivista” senza i movimenti davanti (ed indietro) di Milito/Eto’o/Pandev avrebbe fatto pochino. Idem il Chelsea con Drogba, prima punta fortissima fisicamente, ma in grado di svariare in modi che molti attaccanti anche meno fisicati si scordano.

    Può essere sicuramente che si possa fare strada anche puntando forte su un giocatore come il basco, ma allora gli si deve costruire attorno una squadra adatta con esterni molto bravi a spingere e crossare e si deve rinunciare ad almeno un centrocampista di inserimento (i soli con cui gioca la Juve) in favore di uno più di rottura.

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