I Miami Dolphins dopo una offseason vivace

Ireland (GM), Ross (Owner), Tannehill (QB), Philbin (HC) ed un destino comune

Ireland (GM), Ross (Owner), Tannehill (QB), Philbin (HC) ed un destino comune

I Miami Dolphins si apprestano ad iniziare la stagione NFL 2013 con una sola idea in mente: ritornare ad essere vincenti.

Dopo la vittoria della AFC East nel 2008, approfittando dell’infortunio di Brady, i Dolphins hanno chiuso 4 stagioni consecutive sotto .500, mancando la postseason, nonostante la Division sia andata in costante diminuzione di qualità e competitività, tolti i soliti Patriots.

Quest’anno, viste le problematiche che continuano a riempire la preseason di Buffalo e NY Jets, e la perdita di parecchi uomini chiave nel roster di New England, potrebbe essere l’anno buono per i Dolphins per tornare ad una stagione positiva e magari centrare la qualificazione per i playoff, raggiunti solo una volta negli ultimi 11 anni.

Molto di quello che l’ex squadra di Dan Marino riuscirà a fare in questa nuova stagione passa dalla maturazione del quarterback Ryan Tannehill, dopo un primo anno in cui, nonostante molti dubbi da parte degli analisti sia sulla scelta fatta (n.8 overall) sia sul possibile utilizzo immediato, ha dimostrato di poter essere uno starter tra i pro, soprattutto in un finale di stagione condito da buoni numeri e pochi errori.

Certamente Tannehill potrà usufruire di un cast sulla carta migliore dello scorso anno per cercare di migliorare i propri numeri, visto che dalla Free Agency è arrivato un top WR come Mike Wallace, pagato caro nonostante i problemi dimostrati sia dentro che fuori dal campo nella sua carriera agli Steelers. Drop e un’etica del lavoro non eccezionale hanno fatto alzare qualche sopracciglio su una firma da 60 milioni per 5 anni, ma Wallace è sicuramente un fast receiver tra i più veloci della NFL, capace di dare quell’esplosività e quei giochi spacca drive che il braccio di Tannehill è in grado di pescare.

Dalla parte opposta ci sarà ancora Hartline, buon ricevitore che da n.2 potrebbe giocare un ruolo molto più importante rispetto alla passata stagione, dove è passato da 35 a 70 palloni ricevuti chiudendo comunque sopra le 1000 yards.

A dare profondità al reparto è arrivato Brandon Gibson dai Rams, reduce dalla sua miglior annata nella lega e in grado di dare una dimensione diversa dai primi due, vista la propensione a giocare nella posizione di slot.

Un altro acquisto estivo che avrebbe potuto aumentare i target per Tannehill sarebbe stato l’ex tight end dei Jets, Dustin Keller, quasi inattivo nel 2012 visti i numerosi infortuni e che sarà totalmente inattivo nella stagione 2013 causa un infortunio subito nell’ultima partita di preseason, giocata sabato; preseason che peraltro aveva iniziato benissimo, facendolo diventare già bersaglio principale dell’attacco dei delfini.

Il parco RB ha perso il suo leader, visto che Reggie Bush ha deciso di firmare per i Detroit Lions, lasciando un notevole buco da colmare. Miami ha deciso di puntare sui giovani già a roster, senza decidere chi sarà il primary back, ma lasciando pochi dubbi sul fatto che Lamar Miller, scelto lo scorso anno dagli Hurricanes, sarà dietro a Tannehill nel primo drive della nuova stagione.

Miller ha chiuso con un’ottima media di 4.9 yards per portata, e in estate ha lavorato tantissimo per migliorare il suo modo di correre e le sue capacità nel bloccaggio, e più di qualcuno prevede numeri importanti per il prodotto di casa.

A fargli da contraltare ci sarà Daniel Thomas, la seconda scelta del 2011, che negli ultimi 3 anni ha mostrato più ombre che luci, e nonostante le parole del general manager Ireland, dovrà guardarsi alle spalle dalla risalita del rookie Mike Gillislee, scelto al 5° giro da Florida.

Marcus Thigpen invece sarà usato quasi esclusivamente come ricevitore aggiunto nei giochi di screen e come ritornatore di calci.

La Offensive Line è un altro punto caldo per l’head coach Philbin, vista la perdita della prima scelta assoluta del 2008 Jake Long, lasciato partire dopo un calo notevole di prestazioni nel corso degli anni, ma ancora il miglior tackle della squadra. La scelta di sostituire Long è un punto di domanda bello grosso sulla gestione del coaching staff, visto che nella posizione sarà spostato il “sophomore” Jonathan Martin, autore di una pessima annata nel ruolo di right tackle, il quale lascerà spazio a Tyson Clabo nel suo vecchio ruolo.

Come centro c’è sicuramente la nota più lieta, visto che Mike Pouncey, fratello del centro degli Steelers, è già uno dei top del ruolo, mentre tra le guardie in molti vedono un’immediata promozione a titolare del rookie Dallas Thomas, terza scelta da Tennessee, con il veterano Incognito nel ruolo opposto.

L’ennesima novità della offseason dei Dolphins è quella del kicker, visto che Dan Carpenter è stato tagliato e Philbin e Ireland hanno deciso di puntare tutto sul rookie Caleb Sturgis da Florida, sperando che i risultati siano identici a quelli di Blair Walsh e Greg Zuerlein.

Guai a voi se mi cambiate ancora lo schema difensivo

“Guai a voi se mi cambiate ancora lo schema difensivo”

Anche in difesa le novità non mancano nel roster 2013 di Miami, e non mancano nemmeno i dubbi sulla scelta dell’ultimo draft, in cui si è deciso di salire fino alla pick n.3 assoluta, ma non per scegliere Lane Johnson, l’OT da Oklahoma e nemmeno un DT tra i tanti validi disponibili, bensi Dion Jordan da Oregon, considerato il miglior pass rusher del Draft, ma sicuramente sorprendente come pick, vista la sua propensione a giocare come OLB in uno schema 3-4, piuttosto che da DE in una 4-3. Probabilmente diventerà titolare nel corso della stagione, ma attualmente il ruolo di starter opposto a Cameron Wake dovrebbe essere di Olivier Vernon. Certo la scelta di mantenere la 4-3 è fondamentale per Wake, capace di produrre 15 sacks e 53 tackle da DE nel 2012, dopo i problemi mostrati da OLB nel 2011.

In mezzo Soliai e Randy Starks costruiranno sicuramente un solido muro sia nei giochi di corsa (Soliai) sia in quelli di passaggio (Starks), completando una DL di sicuro valore, probabilmente il reparto migliore dell’intero roster.

Le novità maggiori dal punto di vista difensivo vengono dal reparto linebacker, visto che due titolari su tre arrivano da altre squadre. Daniel Ellerbe e Philip Wheeler saranno rispettivamente il middle linebacker e di weak side linebacker, rimpiazzando i veterani Karlos Dansby e Kevin Burnett. Enbrambi vengono dalle loro migliori stagione in carriera, il primo ha addirittura chiuso da campione del mondo con i Ravens, decisivo nella sostituzione di Ray Lewis durante il suo infortunio e poi come linebacker esterno, anche nei playoff, il secondo unica nota veramente positiva dei Raiders, con più di 100 tackle, 3 sack e 2 fumble forzati. Il terzo linebacker sarà Koa Misi, chiamato a ripetere la solida stagione 2012.

Nella secondaria c’è l’ultima novità di questo 2013, Brent Grimes, veterano ex Falcons, reduce da un season ending dopo l’infortunio al tendine d’achille, che andrà a rimpiazzare la partenza di Sean Smith, passato ai Chiefs, che probabilmente avrà come partner Richard Marshall, altro veterano e altro giocatore reduce da infortunio grave, questa volta alla schiena, che lo ha costretto a sole 4 partite nel 2012. Dietro di loro scalpita la seconda scelta del Draft, Jamar Taylor da Boise State, considerato uno dei top cornerback fra i rookies usciti, che avrà sicuramente un ruolo importante fin da subito, nelle formazione nickel o addirittura in sostituzione di uno dei due titolari.

Le safety sono sempre le stesse e questo può essere un valore aggiunto viste le possibile problematiche di chimica e coesione degli altri reparti. Clemons sarà la Strong Safety e la star Reshad Jones la Free Safety. Tutti e due hanno appena firmato un nuovo contratto, Clemons da 1 anno, mentre Jones siglando un accordo da 30 milioni per 4 anni è diventato una delle cinque safety più pagate dell’intera NFL, soldi più che meritati vista l’annata chiusa con 73 solo tackle, 4 intercetti, 2 fumble recuperati e 9 pass deflected.

Tantissime novità, sia in attacco che in difesa, tante incognite nella gestione dei reparti e qualche dubbio anche su quali schemi utilizzare. Tutti pensieri che coach Philbin e gli altri allenatori dovranno superare per portare Miami finalmente ad una stagione positiva e approfittare della situazione della AFC East per tornare ai playoff e dimostrare che il lavoro fatto finora non è stato inutile.

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3 risposte

  1. Giacomo ha detto:

    Ottimo articolo. Calendario alla mano non credo possano mettere in cascina più di 4-5 vittorie. A meno che non nasca qualcosa di assolutamente straordinario nella chimica di squadra, in special modo in attacco. A quel punto, tutto è possibile.

  2. angyair ha detto:

    Io, ancora, non mi fido di Tannehill….

  1. 2 Settembre 2013

    […] Continua a leggere su “Quel che passa il convento” […]

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