Il Padrone di Casa

Dopo tre settimane di stop, la Formula 1 riparte dalla Spagna. Il circuito di Montmelo ospita la prima gara europea del mondiale. Molte erano le aspettative su Alonso e la Ferrari dopo il disastroso GP del Bahrain. E l’asturiano  non delude le aspettative con una vittoria davanti al suo pubblico. Il Week-end non è iniziato nel migliore dei modi: solo quinta e sesta le due Ferrari (sesta posizione di Massa trasformata in nona a causa di una penalità per aver ostacolato Webber). A gettare benzina sul fuoco le dichiarazioni post-qualifica di Alonso, deluso dagli aggiornamenti portati dalla Ferrari. La Domenica tutta un’altra storia. Una gara impeccabile, conclusa con una vittoria costruita soprattutto nella prima parte di gara. Dopo la solita buona partenza, Alonso si rende protagonista di un doppio sorpasso all’esterno ai danni di Hamilton e Raikkonen (non due principianti) buttandosi all’inseguimento del duo di testa Rosberg-Vettel. Il sorpasso ai danni del tedesco avviene durante la finestra del primo pit-stop. Il muretto Ferrari, vista la situazione di stallo nelle posizioni di testa, decide di anticipare la sosta dello spagnolo. Scelta che si rivelerà vincente nel giro successivo quando tutti i big rientrano ai box e Alonso riesce a sopravanzare Vettel.

Alonso e la bandiera incriminata

Alonso e la bandiera incriminata

Pochi giri dopo si sbarazza anche di Rosberg, in crisi con le gomme, e conquista la prima posizione che non mollerà fino alla bandiera a scacchi. Unico brivido per lo spagnolo una foratura superficiale che costringe la Ferrari ad anticipare l’ultima sosta di un paio di giri. Nel post gara Alonso è stato chiamato dai commissari in direzione gara per aver preso una bandiera spagnola da un commissario lungo il percorso (il regolamento infatti dice che “è vietato raccogliere oggetti dopo la fine della gara”).

A concludere il week-end perfetto della Rossa ci pensa Massa che, anche lui approfittando della prima sosta anticipata, riesce finalmente a risalire sul podio (3°). Tra le due Ferrari si piazza Raikkonen, ancora una volta sul podio: campione di costanza in questo campionato. Come al solito la Lotus approfitta dell’ottima gestione delle gomme e riesce ancora una volta a fare una sosta in meno rispetto agli avversari. Boccia di champagne portata a casa per il finlandese e risultato che in classifica generale lo avvicina sempre più al leader Vettel. E attenzione che se la Lotus riesce ad ottenere qualche step nello sviluppo Raikkonen rischia seriamente di diventare il primo candidato al titolo.

Il campione in carica, Vettel, conclude solo quarto con un’auto che fatica  anch’essa con le gomme. La chiave della gara per Vettel è la seconda sosta: la Red Bull tenta una strategia basata sulle 3 soste ma la troppa usura sofferta dall’auto costringe il muretto a cambiare idea e andare sulle 4 soste come tutti gli altri. La decisione però avviene troppo tardi e ormai Seb ha perso quei secondi che gli avrebbero potuto far sperare di ottenere un posto sul podio.

Le Mercedes, dominatrici delle qualifiche, si sciolgono sotto il sole spagnolo. Le due frecce d’argento faticano come al solito con l’usura delle gomme e i risultati sono un sesto posto per Rosberg e addirittura un 12° posto per Hamilton. Un Lewis furibondo durante la gara con un team radio “Mi sta passando pure una Williams” per sottolineare lo scarso rendimento della vettura. L’inglese con il passaggio alla Mercedes sapeva di non poter lottare subito per il titolo ma neanche pensava di trovarsi a lottare per le posizioni di rincalzo. La casa tedesca aveva portato aggiornamenti che avrebbero dovuto sopperire all’usura eccessiva delle gomme e invece la situazione non è cambiata.

487538_525649477491721_896824656_nLe gomme. Le vere protagoniste di questo campionato. Tra le varie pensate che ha avuto la FIA per aumentare lo show c’è stata pure l’idea di far creare alla Pirelli gomme che si consumassero velocemente. La Pirelli ha obbedito e anche fin troppo bene. In questi primi gran premi abbiamo assistito a gomme che si distruggono, a prestazioni che da un giro all’altro si alzano di 2, 3 secondi, costringendo i piloti a 3-4 soste e non potendo far esprimere ai team tutto il potenziale. Vista la situazione, la Pirelli, anche spinta dalle lamentele di qualche team, porterà dal GP di Canada nuovi tipi di gomme simili a quelle del 2012. Da un lato un bene perché 4 soste a gara erano uno sproposito, ma un cambiamento del genere in corsa rischia di falsare il campionato, diventando uno svantaggio per quei team che avevano indirizzato il loro lavoro di sviluppo in base a questo tipo di mescole (vedi Ferrari e soprattutto Lotus). Da Montreal i valori in campo potrebbero variare ulteriormente, facendo risalire team che fino ora non hanno brillato.

Week-end condito anche dalla Superbike, in scena nell’Autodromo di Monza. Assente di lusso Carlos Checa, che ha deciso di saltare la gara sul circuito Brianzolo per problemi alla spalla. Sia gara 1 che gara 2 hanno visto contendersi la vittoria i due piloti Aprilia  Laverty e Guintoli, favorite per le maggiori velocità ottenute sui lunghi rettilinei dell’autodromo italiano, Melandri sulla BMW e il re delle Superpole Tom Sykes, che il sabato ha battuto (stranamente) il record del tracciato. Gara 1 sembra una replica della gara del 2011 con Laverty e Melandri, ai tempi compagni in BMW, a contendersi la vittoria alla Parabolica, l’ultima curva. All’epoca ebbe la meglio il pilota britannico. Stavolta invece ad avere la meglio è l’italiano che con una staccata al limite riesce ad infilare Laverty; Sykes, terzo, riesce ad  approfittarne per superare anch’egli il britannico e agguantare il secondo posto. I distacchi sotto la bandiera a scacchi: 1° Melandri, 2° Sykes a 85 millesimi, 3° Laverty a 107 millesimi. Gara 2 si corre sulla falsa riga di gara  1, con i soliti 4 (Laverty, Guintoli, Melandri, Sykes) a lottare per il podio. Si arriva ancora una volta alla Parabolica all’ultimo giro con la stessa situazione di gara 1 ma stavolta a Melandri non riesce la magia e Laverty ottiene la vittoria. Conclude il podi oancora una volta Sykes. Week-end concluso. E invece no. La Aprilia decide di fare ricorso per il sorpasso di Sykes su Guintoli, sorpasso in cui il pilota della Kawasaki superando Guintoli è finito nella via di fuga alla variante della Roggia, tagliando di fatto la curva. La direzione gara accetta il reclamo e retrocede Sykes. Podio riscritto: Laverty-Melandri-Guintoli.

Guintoli e il podio (momentaneo) fai da te

Guintoli e il podio (momentaneo) fai da te

Finalmente tutti a casa. E invece Nooooo! La Kawasaki a sua volta fa ricorso per il reclamo Aprilia. La direzione gara accetta anche questo ricorso e rispedisce Sykes sul podio. Alle ore 22:40 circa di Domenica sera si chiude ufficialmente il round monzese della Sbk. Week-end che rischia di essere l’ultimo nel tempio della velocità per le derivate di serie: la Dorna, che da quest’anno detiene i diritti della Superbike, starebbe pensando di abbandonare il tracciato italiano per dirigersi in Asia, Argentina o Qatar. La causa ufficiosa è “tracciato troppo pericoloso” per le due ruote. Se aggiungiamo a questa causa la cattiva gestione dell’autodromo in questi ultimi anni e i vari scandali, la situazione a Monza è veramente tragica. Negli ultimi anni sono riusciti a perdere campionati internazionali come Le Mans Series, FIA GT e quasi la Superbike. E nulla si sta facendo per rilanciare il tempio della velocità, patrimonio del Motorsport. E non mi stupirei che in futuro pure la Formula 1 decidesse di abbandonare la Brianza

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2 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Guintoli sul podio (momentaneo) ricavato in un garage è l’anima della SBK.
    Il cambiamento continuo delle regole o delle condizioni a stagione in corsa invece è (ahinoi) sempre più l’anima della F1.

  2. piescic ha detto:

    Direzione gara a Monza che ha le idee più chiare dell’acqua dell’Adriatico eh.
    Riguardo alla F1 credo che l’unico commento da fare sia su Vettel. Anche quando tutto va male, se riesci a piazzarti dietro le migliori macchine della Domenica (credo che il 4° posto non sia da considerarsi solo una conseguenza della strategia “Domenicali style”) hai buone possibilità di vincere il mondiale. La differenza con Alonso, l’anno scorso, era tutta qui.
    PS: rammarico e anche grande per Raikkonen. Per me, fosse al volante di una RedBull, sto mondiale non iniziava nemmeno…

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