Indian Wells – Le pagelle

Eccoci tornati dopo l’Australian Open con le nostre pagelle…

Un centrale...un po' dispersivo

Un centrale…un po’ dispersivo

Nadal : voto 9

He’s Back. Questo è ciò che ci lascia in dote il torneo di Indian Wells appena concluso.

Certo ci vorrà la terra rossa europea per confermare se Nadal è tornato davvero o è stato solamente un fuoco di paglia, però le indicazioni sono state molto positive. Fisicamente c’è e mentalmente è il solito robot, come sottolineato da Paolo Bertolucci in telecronaca, ha solo bisogno di un’altra quindicina di partite per ritrovare anche i colpi. Ora le battute si sprecano, c’è chi dice che per tornare a vincere uno torneo sul cemento doveva star fuori sette mesi, altri sostengono invece che bastava che qualcuno gli eliminasse Djokovic, ora salterà Miami per prepararsi a difendere una quantità industriale di punti conquistati lo scorso anno sulla terra battuta, sarà una calda e interessante primavera.

Del Potro : voto 8,5

Se abbiamo recuperato Nadal possiamo dire di aver recuperato anche Juan Martin. Le due vittorie contro Djokovic e Murray, ottenute oltretutto in rimonta, mostrano come l’argentino sia sempre più vicino a tornare al livello che nel 2009 gli permise di vincere il suo primo e unico slam a New York contro Federer.

Avrebbe anche giocato un’ottima finale se non avesse avuto quel blackout a metà del secondo set quando l’inerzia sembrava ormai dalla sua. Probabilmente un calo fisico, non abituato a giocare tre match così tirati, con questi avversari in tre giorni consecutivi, ma se c’è uno che può insidiare i soliti quattro e dire la sua anche se non sopratutto negli slam dove il giorno di pausa tra un match e l’altro può fare comodo questo è proprio Del Potro.

Djokovic : voto 7

Ormai il serbo ci ha abituato talmente bene che se non arriva almeno in finale il suo torneo è fallimentare. E’ vero non aveva brillato sia con Fognini, sia contro Dimitrov dove il giovane bulgaro al momento di chiudere il primo set ha pensato bene di travestirsi da babbo natale con qualche mese di anticipo e regalare 4(!!!!!!!!) doppi falli al serbo che ha ringraziato, recuperato e chiuso in due set.

E’ anche vero che nella semifinale di sabato Djokovic era avanti 3a0 al terzo prima di farsi rimontare da Del Potro, quindi per una volta è mancato a lui il colpo del Ko per chiudere la partita, ma come abbiamo già detto prima, grandi meriti al tennista argentino. Nole lo ritroveremo a Miami e penso di potere affermare senza rischiare qualche gaffe di rivederlo con tutta probabilità anche in finale.

Berdych : NonSoPiùComeInsultarti

Che dire?!?!? Nulla. Se avete sentito il commento di Ljubicic in telecronaca durante la partita con Nadal capirete perchè è inutile spendere altre parole su Berdych.

La solita occasione per portare la partita al terzo set, la solita occasione sprecata. Sembra che il ceco dia il meglio di se stesso solo quando dall’altra parte della rete c’è Roger Federer. Che gli avrà mai fatto di male lo svizzero??? Bohh.

La faccia cattiva di Berdych..solo contro Federer

La faccia cattiva di Berdych..solo contro Federer

Murray : DiInsultiNeHoAncoraTroppi

Anche qui francamente si potrebbe discutere per ore e ore. Ci sono momenti in cui si diverte a remare come un pallettaro qualunque distante metri e metri dalla riga di fondo, altri momenti invece, come dal secondo set in poi contro Del Potro (avendo vinto il primo) in cui sembra la reincarnazione di Edberg. Andare avanti sempre e comunque in maniera sciagurata su qualsiasi palla. Forse gasato dal commento di Bertolucci “tra i primi 20 è quello che a rete gioca meglio”

ma il risultato non è stato molto produttivo. Lendl ha da lavorare e molto anche.

Ivan, abbiamo un problema.

Federer : s.v.

Su Federer non mi sento di esprimere giudizi. Una normale partita con Dodig, una sofferta partita con Wawrinka e poi con Nadal non è praticamente sceso in campo, troppo conciata quella schiena per permettergli di fare almeno partita pari col maiorchino. Lui da gran signore alla domanda come va ha risposto con un laconico tutto ok, ma le velocità al servizio non hanno bisogno di ulteriori interpretazioni. Ora andrà in letargo per un po’, lo rivedremo a Madrid dove difende il titolo, la sua programmazione è mirata ai grandi appuntamenti, meglio non comprometterli per giocare qualche “inutile” torneo in più.

Tennis Americano : voto 1

Qualche anno fa quando era Courier a vincere un torneo, gli americani avevano il coraggio di storcere il naso, si perché ormai si erano talmente abituati alla rivalità tra il ribelle Agassi e il bravo ragazzo Sampras che una mancata vittoria di questi due gli provocava un senso di insoddisfazione, quella sorta di sì, però che ti lascia un po’ l’amaro in bocca quando sei abituato bene, ti senti viziato e l’accontentarti non è una cosa alla quale sei abituato. Bene, ora la situazione è completamente cambiata, oggi il nuovo ranking Atp mostra come il numero 1 americano è Sam Querrey.

Ecco, io non so come proseguire. Che il momento a stelle e strisce fosse in crisi era abbastanza palese, questo direi che è l’ultimo chiodo nella bara. C’è chi sta peggio di noi.

Fognini : voto 7

Bravo Fogna. E’ un voto di incoraggiamento, perché quando il tabellone ti mette di fronte Djokovic già al secondo turno hai poco da fare, però ha giocato un ottimo match col serbo strappandogli anche un set. Che sia di buon auspicio per Miami prima e per la terra rossa poi.

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2 risposte

  1. azazelli ha detto:

    E’ pur vero che un paio di circostanze (ed eliminazioni eccellenti) l’hanno aiutato, ma non mi sarei aspettato di trovare Nadal già vincitore di un master1000 così presto e sul cemento.

  2. andrea ha detto:

    Assolutamente, in primis Federer, poi Berdych che nei momenti clou non fa mai il salto di qualità (e le 13 sconfitte consecutive con rafa lo dimostrano) e poi il regalo più grande gliel’ha fatto Delpo battendo Djokovic. Credo che con Nole non avrebbe mai vinto, però fa parte del gioco e come hai detto tu mai mi sarei aspettato di trovare Nadal vincitore sul cemento dopo 2 anni e mezzo e sopratutto dopo uno stop così lungo.

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