New Orleans Saints: il ritorno alla normalità

Il 2012 è stato un anno alquanto strano per i Saints, come è normale che lo sia quando il tuo Head Coach è squalificato (che lì, dall’altra parte dell’oceano, significa semplicemente che non può avere nessun contatto con alcuna persona facente parte dell’organizzazione) ed occupa il tempo aiutando ad allenare la squadra del figlio undicenne. E’ semplice dire che in campo ci vanno i giocatori ed il risultato dipende molto dalle loro prestazioni, ma il risultato di una singola partita è legato al lavoro organizzativo e preparatorio di un anno intero, e quando ti viene a mancare il capo, colui che sta alla radice di ogni decisione (e per di più al suo posto si sono alternate diverse persone), è normale che ci sia delle ripercussioni. Ma ora Sean Payton è tornato al comando ed i Saints sono senz’altro tra i migliori candidati al trofeo di squadra più migliorata rispetto all’anno precedente.

Sean Payton è tornato: voi siete pronti?

Sean Payton è tornato: voi siete pronti?

Oltre al ritorno del genio offensivo di Payton, il coaching staff di New Orleans ha avuto un altro significativo cambiamento, specie perché questo ha portato ad una nuova strategia difensiva con il passaggio all’amata 3-4 di coach Rob Ryan, reduce dall’ottimo lavoro svolto in quel di Dallas (da dove forse è stato mandato via un po’ troppo prematuramente, specie consdierati i tanti infortuni affrontati l’anno scorso). E se per alcune squadre questo cambiamento può sembrare più un seguire la nuova moda vincente dell’NFL, volendo cambiare anche quando non si hanno gli uomini giusti, per i Saints questo non sembra vero perché il materiale a disposizione sembra potersi facilmente adattare alla difesa fronte 3.

L’attacco partirà come al solito da Drew Brees, stella polare di questa squadra e uomo guida in campo e fuori, uno dei migliori 5 QB della lega senza se e senza ma, in grado di far sembrare migliore di quello che realmente sia la sua offensive line e di tirar fuori stagioni da 1000 yards anche da WR mediocri. Per quanto riguarda proprio la OL, è andato via il LT Bushrood, esempio di giocatore che Brees, con il suo rilascio veloce e la sua grande abilità a leggere le difese avversarie, ha fatto sembrare migliore della realtà e proprio per questo non c’è grossa preoccupazione per chi lo sostituirà, se il sempre infortunato Charles Brown, il rookie terzo giro Terron Armstead o l’eterno bust Jason Smith. Il resto della linea varia dal molto solido per quanto riguarda la parte centrale (con la guardia Evans che è tra le primissime della lega) al sufficiente (il RT Strief), ma almeno per quanto riguarda la pass protection le preoccupazioni non sono molte.

Per il gioco di corse c’è sempre il dubbio che le difficoltà dell’ultimo anno dipendano più dalle prestazioni dei running back in sé che dalla linea: andato via Ivory (non che fossero molte le volte in cui era sano ed arruolabile), quest’anno è forse l’ultima possibilità per l’ex primo giro Mark Ingram per dimostrare di non essere stata una scelta sprecata e riuscire a rimanere sano ed a produrre, in caso contrario bisogna sperare che Pierre Thomas stia lontano dall’infermeria perché altrimenti ritorneranno ad essere i soliti Saints unidimensionali che vedono così castrato il loro attacco.

Pure tra i ricevitori si spera di riuscire a mantenere un minimo di garanzia fisica perché anche qui la scorsa stagione ha visto un gran numero di piccoli e grandi infortuni, con il TE Jimmy Graham che ha giocato menomato (ed è stato così il TE con di gran lunga il maggior numero di drop di tutta la lega). Il fatto che il WR numero 1 Marques Colston inizi la stagione in PUP list non porta sicuramente all’ottimismo. Oltre all’eterno Lance Moore, ora è il momento che si facciano avanti i giovani ricevitori di questa squadra: Joe Morgan (sperando che rimanga lontano dai DUI), Nick Toon o magari il rookie Kenny Still.

Jimmy Graham ed un piccolo tifoso. AH no...è Sproles!

Jimmy Graham ed un piccolo tifoso. AH no…è Sproles!

Non bisogna naturalmente dimenticare la più pericolosa arma tattica a disposizione della mente offensivamente più “perversa” delle lega, quel Darren Sproles che solo anagraficamente risulta un RB ma che è più un WR aggiunto, che riesce a sfruttare gli screen in maniera esemplare, che è in grado di allinearsi in diverse posizioni e che è un autentico incubo per i defensive coach avversari: in pratica il prototipo del “nano malefico” tanto amato dai tifosi della sua squadra ed odiato dai tifosi avversari.

Come dicevamo all’inizio, i cambiamenti in difesa (alquanto disastrosa l’anno scorso) sono iniziati dalla radice con il passaggio dalla 4-3 alla 3-4, con il ruolo cardine della linea difensiva che sarà nelle mani di Broderick Bunkley, almeno fino a quando il terzo giro John Jenkins non dimostrerà di poter essere il titolare. Ai suoi fianchi ci dovrebbero essere il talentuoso Jordan Cameron, uno dei pochi a salvarsi dalla scorsa stagione, ed il vincente della battaglia tra Kenyon Coleman e Akiem Hicks. I LB centrali dovrebbero essere Vilma e Lofton, con entrambi però che hanno sempre preferito giocare con un fronte pari davanti, ma che adesso hanno forse la possibilità di giocare insieme e sfruttare al meglio le loro caratteristiche, sempre che non arrivi la sorpresa David Hawthorne a scalzarne uno dalla depth chart titolare.

Uno dei grandi problemi della versione 2012 dei Saints è stato certamente la mancanza di pass rush, ma il problema sembra ancora lontano dall’essere risolto anche perché quello che doveva essere il miglior arrivo dell’anno a riguardo, Victor Butler, si è subito fatto male gravemente e salterà tutto l’anno. Per il resto, Will Smith non sembra il prototipo di OLB da 3-4 e gli altri candidati al posto da titolare, Martez Wilson e Junior Galette tra tutti, sembrano al massimo mediocri soluzioni. Insomma è vero che Rob Ryan è riuscito spesso a tirar fuori il meglio da suoi giocatori, ma qui ci vorrà veramente molto impegno.

E’ stato anche a causa della poca pressione ai QB avversari che la difesa sui passaggi dell’anno scorso è stata oscena, ed anche qui c’è stato quindi da intervenire, solo che sembra sia stato fatto con più senno, a partire dalla prima scelta Kenny Vaccaro, safety pronta a partire titolare dal day 1 (e che si spera renda meno esposto a figuracce sui big play la free safety Malcolm Jenkins), per finire al cornerback Keenan Lewis, reduce da un’ottima annata a Pittsburgh (prima volta da titolare) e che ha accettato di prendere un contratto inferiore pur di giocare a casa con i suoi amati Saints. L’altro CB titolare dovrebbe essere Jabari Greer, mentre per il resto c’è poca profondità con il solo Corey White a fornire un minimo di garanzie.

Le squadre speciali sono molto solide, a partire dal punter Thomas Morstead e dal kicker Garrett Hartley, con il più la possibilità di poter sfruttare come ritornatore l’esplosivo Darren Sproles.

Tra i punti di svolta della stagione:

– il gioco di corsa riuscirà ad essere un fattore positivo in maniera continuativa?

– il Superdome ritornerà ad essere quasi inespugnabile?

– la pass rush farà ritorno su questi schermi?

– chi emergerà tra i giovani ricevitori?

Il calendario dei Saints non sembra particolarmente difficile, ed il ritorno in pista di Sean Payton ha riportato grande entusiasmo in città, se il lavoro di Rob Ryan si rivelerà subito incisivo, New Orleans si riproporrà subito come una delle contender della NFC, o almeno come una delle candidate ad arrivare ai playoffs, magari dopo un’incerta ed avvincente lotta con i Falcons per il primato nella division.

angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

Potrebbero interessarti anche...

4 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Ma Cortez Wilson non era uno dei pochi MLB del draft di un paio d’anni fa?! Mai visto giocare, però leggo ora che è nel mix (poverissimo) degli OLB, il che un po’ mi sorprende…e in generale la situazione pass rush che era poverissima l’anno scorso, con questo nuovo schema è ancora più povera. Male. Ryan qualcosa di buono potrà pur farlo ma nel complesso la difesa non mi pare per nulla all’altezza di una contender.

    Toon bandwagon: io ci sono, ma guida angy 😀

  2. angyair ha detto:

    A me sembra di ricordare che lo dessero come OLB da 4-3, però non praticamente mai giocato.
    Io continuo a guidarlo il bandwagon, ma il ragazzo deve svegliarsi! Ora o mai più!

  3. Blu ha detto:

    Leggere le parole “ottimo lavoro” sommate a “Dallas Cowboys” e “Rob Ryan” sono come un coltello conficcato nelle carni

  1. 17 Agosto 2013

    […] Continua a leggere su “Quel che passa il convento” […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *